LO YOGA: TRA TRADIZIONE E VIVERE CONTEMPORANEO
Lo Yoga rappresenta, più che una disciplina, un'esperienza dinamica e interiore di una contemporaneità senza pari.
A differenza dei meri esercizi ginnici lo Yoga tradizionale mette il praticante in una condizione di stabilità e piacere sia fisici che mentali, portandolo a comprendere che ciò che si cerca è sempre all'interno e non all'esterno del proprio essere.
Non a caso lo Yoga, nel corso dei secoli, è stato, ed è tutt'ora, una perfetta e felice fusione del Sé con il corpo, i sensi, la mente e l'intelletto. E' una pratica che trascende il fisico pur non dando meno importanza a quest'ultimo; per il raggiungimento di uno stato mentale e psicologico ottimale, il praticante ha bisogno che il proprio corpo sia in perfetta salute.
Le Asana tradizionali, antiche forme che prendono vita sul nostro corpo, sono la chiave d'accesso a uno stato di piacere più profondo permettendo alla mente di fidarsi maggiormente del proprio sistema muscolare e allo stesso tempo di creare spazio in una testa che, spesso è volentieri, è come una stanza affollata da “ciafrusaglie di sorta”.
Le Asana che ci sono state tramandate insegnano un altro importante concetto: assumere qualsiasi forma, da un albero a un bastone a un triangolo, quando lo si desidera.
Lo Yoga tradizionale è un metodo di evoluzione spirituale, anche se le sue tecniche possono essere benefiche per il trattamento di molti disturbi e, se sufficienti, sono preferibili alle terapie violente con controindicazioni di genere. Lo spirito dello Yoga è un orientamento alla propria vita che non si interrompe una volta usciti dalla sala di pratica. Per questo i testi classici pongono all'inizio del cammino dello Yoga alcune regole di comportamento fra le quali, molto nota in Occidente, vi è la non-violenza.
L'uomo contemporaneo, purtroppo, vive bombardato fin dalla sua nascita da stimoli estremamente invasivi che, man mano, lo allontanano dalle sue meravigliose e innate qualità.
Si cerca sempre qualcosa “fuori”,nel mondo esterno, non capendo che, alla fine, una risposta o una soluzione risiedono, e sempre risiederanno, all'interno del proprio corpo, del proprio io, del proprio respiro e della propria mente.
Basta cambiare il punto di vista dal quale si guardano i problemi. Cambiare il “buco della serratura”, spesso troppo piccolo e limitato, dal quale si spiano intimoriti le proprie paure.
Il cittadino contemporaneo ha dis-imparato ad ascoltare i propri sensi e a sfruttarli al massimo per cambiare le proprie vedute e per realizzare che alcune azioni sono meramente dettate da automatismi imposti dalle regole sociali.
Lo Yoga, offrendosi come pratica che mira all'evoluzione spirituale umana, non fa altro che aiutare a cambiare lo sguardo con cui osserviamo i problemi, l'udito con cui ascoltiamo la nostra coscienza, la parola con la quale comunichiamo all'esterno, il tatto con cui sentiamo lo stress della vita di tutti i giorni. Lo Yoga non regala una bacchetta magica per risolvere i problemi ma un nuovo modo di guardarli.
Assieme alla pratica ci sarà anche un miglioramento di alcuni problemi legati al nostro corpo fisico, non dimentichiamo che la colonna vertebrale e le fasce muscolari giocano un ruolo chiave nella pratica yogica. E' l'unione di tutte queste parti che fa dello Yoga tradizionale uno strumento preziosissimo nelle società occidentali.
Il praticante riscopre il piacere di ricollegarsi con se stesso, di sviluppare concentrazione e rilassamento che lo aiutano a focalizzare la propria attenzione sul presente, portandolo a uno stato mentale più “arioso” e recettivo.
Namasté,
Vittorio Pascale
Allievo praticante di Yoga Integrale presso il Centro Parsifal Yoga, Milano
Fondatore della pagina Fb: Yogamando_ Studioso e praticante di Buddhismo Tibetano
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