Principi della fisica quantistica applicata alla Naturopatia
Sarò sincero, quando incrociai alcuni anni or sono lungo questa esistenza le parole "fisica quantistica", mi preoccupai per via dei ricordi di quanto studiato un po' controvoglia sui banchi del liceo.
Fu in realtà una scoperta per me, un punto di vista e una spiegazione della realtà che mi affascinano tutt'oggi e che approfondisco successivamente tramite testi tematici e tecniche pratiche di crescita personale da applicare quotidianamente.
Come anticipatovi nel precedente articolo, la Naturopatia, oltre all'aspetto tradizionale di cura, si è avvicinata e appoggia recenti scoperte scientifiche sulla realtà che ci circonda per diffondere il proprio messaggio filosofico e olistico.
Un grande contributo ha dato David Bohm, fisico della University of London che già negli anni Trenta del secolo scorso fece studi e dichiarazioni che rivoluzionarono il pensiero scientifico dell'epoca.
Ma cosa studia, nel dettaglio, la fisica quantistica?
Oggetto di studio è l'ultrapiccolo della realtà fisica, con particolare attenzione per elettroni e protoni che si manifestano sia come particelle sia come onde.
Dal mio punto di vista, è fondamentale comprendere che c'è una doppia manifestazione di un'unica essenza, varia semplicemente lo strumento di osservazione.
Come riferimento per lo studio della realtà si prendono i quanti, ovvero le più piccole unità identificabili di materia-energia.
La sorprendente esperienza realizzata con una particella molto instabile apre nuove questioni alla fisica classica dell'epoca, introducendo il discorso di non separazione o Entanglement della realtà stessa.
Una particella, divisa in due parti e localizzata fisicamente a grandi distanze l'una dall'altra, stimolandone in laboratorio uno dei suoi "frammenti", reagisce automaticamente nella sua totalità manifestando l'alterazione anche nella parte non direttamente sollecitata dagli sperimentatori.
Bisogna tener presente che gli elettroni sono intelligenti, le particelle sono direttamente consapevoli di quanto accade nell'Universo perché ne fanno parte. Bohm dichiara che le particelle costituiscono "un insieme grande e interconnesso, come fosse una grande creatura ameboide", in cui l'effetto è determinato da infinite cause, tutte in relazione con l'Unità.
Tale scoperta mette in discussione la dicotomia di causa ed effetto, creando uno scossone al pensiero meccanicistico in quanto si discute di insieme indivisibile.
Se dunque c'è un unico insieme, un Uno, bisogna riflettere sul fatto che decade il concetto di separazione tra due o più entità. Il cambiamento influisce istantaneamente ovunque, non badando a distanze, perché tutto collegato.
Successivamente al principio di "non località" insorge un nuovo aspetto intrigante e da scoprire lungo il cammino di Bohm, ovvero l'abbandono di divisione della realtà in ordine e disordine e la proposta di due livelli di ordine, uno esplicito e manifesto, e l'altro implicito, realtà più profonda, invisibile e non percepibile esclusivamente con strumenti sensoriali che siamo soliti usare.
Vi chiedo se non vi tornano alla memoria spiegazioni filosofiche forniteci da Platone e tradizioni antiche ben precedenti al filosofo citato.
Sul lato pratico, in Naturopatia, si applica osservando sì la manifestazione dello stato di una persona che ha ad esempio vitiligine, ma anche il retroscena, l'origine a livello profondo di quanto si rappresenta a livello esplicito.
Mentre scrivo, mi sorprendo io stesso poiché mi accorgo di discutere con voi di Causalismo, uno dei principi naturopatici già trattati nel precedente articolo.
Ciò mi permette di riscontrare maggiormente l'importanza di prendere consapevolezza di quanto sia tutto intrecciato, collegato, in realtà Uno.
