Fratelli Unici: la stanca e deludente commedia italiana
A volte anche i generi più collaudati e riusciti come la commedia di casa nostra iniziano a mostrare i segni del tempo. O invece no. Magari invece il regista e lo sceneggiatore volevano solo mettere insieme due begli uomini e costruirci intorno una storia che avrebbe dovuto sulla carta risultare divertente. Non ci sono riusciti. Mannaggia.
Fratelli Unici è un film banale, con una regia essenziale nel senso più negativo del termine, fatta da molti interni e che segue poco e male i dialoghi dei protagonisti.
Dialoghi a loro volta insulsi e poco credibili.
Eppure gli ingredienti per fare una buona commedia c’erano eccome. A partire dai due protagonisti maschili, Luca Argentero e Raul Bova, che interpretano i due fratelli diversi tra loro per vita e abitudini ma che si ritrovano uniti e complici dopo l’amnesia totale che colpisce uno dei due.
Anche le attrici della pellicola, però, non sono da meno. Belle e bravissime, in molti fotogrammi e sequenze sono proprio Miriam Leone e Carolina Crescentini a reggere sulle loro spalle l’intero film.
L’inconcludente storia che avrebbe dovuto far emozionare e divertire gli spettatori presentando il rapporto solidale e affettuoso tra due fratelli in realtà non decolla mai.
E non lo fa perché agli spettatori non tornano tante piccole incongruenze e passaggi dati per scontati e acquisiti e che invece li lasciano solo confusi e incapaci di seguire il filo non logico degli eventi e dei comportamenti di tutti i protagonisti.
Se a questo si aggiunge che tutte le battute, tutti i dialoghi, tutti gli scambi verbali sono scontati, ripetitivi e noiosi davvero non si capisce come mai si trovino fondi e distribuzione per lavori tanto scadenti e mai per opere cinematografiche di alta scuola ma che non hanno nomi famosi nel cast né conoscenze giuste per arrivare ai produttori che contano.
La speranza è che a parte questi pochi non riusciti esperimenti la commedia italiana abbia ancora qualcosa da dire e da far vedere e che soprattutto gli bravi attori sappiano rifiutare con garbo ed eleganza copioni così scadenti.
Antonia del Sambro
