Addio all’ interprete più importante della cultura cinematografica degli anni ‘70
A volte si è solo belle, a volte si è molto brave e a volte si diventa vere icone del proprio tempo.
Karen Black è stata tutto questo e se si vuole anche di più perché ha saputo interpretare come nessuna la sua generazione aggiungendo al talento e alla bellezza tanto lavoro e tanto studio.
Come molte attrici del suo tempo anche la Black partì dal teatro, dal debutto sul palcoscenico con le assi di legno e da quel luogo magico che era l’Off – Broadway negli anni Sessanta.
Il suo talento e la sua avvenenza la fecero notare subito dalla Hollywood che conta e nel 1966 Francis Ford Coppola la volle nella sua pellicola Big Boys nel ruolo della bella e concreta segretaria Amy che alla fine del film riesce a conquistare il timido e disilluso protagonista.
La Black è talmente brava a rubare la scena anche agli interpreti principali che dal quel 1966 in poi viene chiamata da quasi tutti i registi più importanti di Hollywood, girando titoli di gran successo come Nashville, Il giorno della locusta, Il grande Gatsby, Airport ’75.
Il grande successo e la fama però arrivano con Easy Reader, pellicola diretta da Dennis Hopper che la volle come protagonista assoluta accanto a Peter Fonda.
Il film del 1969 diventa immediatamente il lavoro cult della generazione degli anni Settanta e Karen Black l’icona della generazione stessa, la bella e maledetta per definizione.
Il “trittico” profano che lega il film, l’attrice e la storia restano immutati nel tempo tanto che la Black e Easy Reader diventano un tutt’uno per la storia del cinema internazionale.
La pellicola riceve, come sempre in questi casi, plauso e consensi per il coraggio e la veridicità del soggetto e feroci critiche da parte dei tutori della pubblica morale.
Tutto questo però non ne ferma il successo e il film non solo si aggiudica premi prestigiosi ma lancia ancora di più la figura di Karen Black come attrice e icona della sua generazione.
L’anno successivo, infatti, la brava e bella interprete riceve una nomination agli Oscar e conquista un Golden Globe con il film Cinque pezzi facili recitando accanto a Jack Nicholson.
Karen Black è ormai di fatto una delle attrici più importanti di Hollywood e può permettersi incursioni anche in televisione, girando e interpretando serie di grande prestigio come La Trilogia del terrore, dove recita accanto al suo secondo marito Robert Burton, e naturalmente a teatro, suo primo amore, per cui scrive e interpreta pièce e spettacoli di grande intensità.
Karen Black, nata e cresciuta in una famiglia di artisti, dove la scrittura la musica e l’interpretazione erano le doti che si tramandavano tra le generazioni, ci ha messo però tanto di suo, diventando l’attrice manifesto di una intera generazione.
La sua morte, dovuta a una malattia incurabile e molto aggressiva, priva il mondo dell’arte di una grande interprete e lascia contemporaneamente orfane le donne che dal mondo del cinema a quello del sociale hanno sempre visto in Karen Black un esempio e una figura da seguire, pur se nelle luci e nelle ombre che hanno caratterizzato la sua intera esistenza.
