"Non si esce vivi dagli anni 80": Polyester - Opening party, sabato 5 ottobre @Q21 Club
Erano i mitici e compulsivi 80's.
Un decennio con il quale avrebbe dovuto fare inesorabilmente i conti tutto quello venuto dopo.
Erano gli anni della new wave, del post punk, del synth, dell'electro e i primi passi dell'indie-pop, della dance e dello sperimentalismo musicale. Dei jeans a vita alta, dei capelli cotonati e i colori fluo.
Erano e ritornano a partire da sabato 5 ottobre per una volta al mese al POLYESTER CLUB, l'unico party a Milano 80's oriented dove tutti gli stilemi underground e pop degli anni 80 confluiscono in una sola one night.
Dopo quattro stagioni al Toilet, la factory del POLYESTER si sposta al Q21 (Via Padova 21, Milano), nella Room 2, durante il Cockette Party (in scena nella Room 1).
Difficile definire la miscela vincente che ha portato al successo di un progetto che con gli anni ha visto crescere sempre di più il numero dei suo affiliati. Per questo motivo la redazione di Nerospinto ha incontrato per voi le tre anime della serata, i djs resident di questa edizione del POLYESTER: Simone Black Candy, Ziggy e Starcrazy.
Simone, volevo cominciare l'intervista con te che ormai da 5 anni sei al timone di quello che più che un semplice party si presenta come un vero e proprio progetto creativo. Come prende origine e da dove nasce l'idea del "POLYESTER" e la scelta del suo nome?
Black: POLYESTER riunisce tutti i cliché dei vari party underground, con una miscela fresh che alla fine diventa mainstream: immagina di prendere un party in casa, con qualche amico artista e gente pazza, casuale ma non troppo, immagina poi di trasportare questa festa in un club (stile Sound, quello dove andava Christiane F), ecco l'idea è pressappoco questa. Un club party ma con l'anima da festa in casa. In breve ciò che rende Polyester differente da altre serate con lo stesso tema è l'attitudine: prendere gli anni 80 come spunto, per mixarli con tutto quello che c'è di buono oggi, dall'elettronica al rock. Un modo nuovo e tutt'altro che nostalgico di concepire gli 80's. Un'influenza che si respira oggi ovunque, dall'arte alla pubblicità, dalla moda alla musica.
Il nome, invece, è un chiaro omaggio al film "Polyester" di John Waters, nonché manifesto indie-pop della serata.
Ziggy, questo è il tuo primo anno da resident dj al Polyester, ma già a partire dal tuo nome d'arte è dichiarata l'appartenenza ad un decennio che in gran parte porta la firma di Bowie. In che modo secondo te uno dei protagonisti di quell'epoca ha condizionato le tendenze non solo musicali degli anni 80 e in che misura ha poi segnato anche la tua di formazione musicale?
Ziggy: "no one reads a moment better than Bowie"
Non si può parlare di anni 80 senza parlare di Bowie. Tutti quelli che hanno lasciato un segno in quegli anni sono figli della sua ricerca senza tempo. Bowie, piuttosto che rivolgersi al mainstream, ricercava il suono del suo tempo negli stili periferici, nelle avanguardie. In un certo senso con la sua musica ci ha dato una guida per leggere la nostra era. Ziggy era l'apoteosi dell'apparenza, era l'artificio supremo, la posa portata alla massima espressione, ma sapeva essere anche un'anima frammentata, un'anima disperatamente in cerca del proprio io.
Io sono figlio della sua schizofrenia. Nella mia selezione musicale c’è la ricerca continua di suoni e colori di frammenti che mi ha lasciato in eredità.
Starcrazy, abbiamo parlato con Ziggy dell'impronta che ha avuto Bowie nella sua ricerca musicale. Quali sono stati per te invece i modelli o le tendenze musicali di quel decennio a cui si ispirerà la tua selezione musicale della serata?
Sicuramente le mie influenze musicali hanno origini non essenzialmente da un genere, ma dal fatto che sin da piccola ho coltivato una passione per ciò che riguarda la musica e la creazione musicale, infatti oltre a mettere i dischi canto e creo musica con la mia band. Anche l'aver scelto studi artistici prima al liceo e poi all'Accademia di Belle Arti hanno arricchito certe visioni nell'ambito musicale. Se devo entrare nello specifico però posso dire che durante l'adolescenza ho vissuto il periodo Grunge con una colonna sonora caratterizzata da gruppi come i Nirvana. Crescendo poi ho iniziato ad amare bands che fanno parte di quello che viene considerata l'era indie anni '90 come gli Suede, da dove nasce il mio nome come Dj, o gruppi come le Elastica, i Menswear o i Mansun tanto da spingermi a trasferirmi a Londra per un paio di anni. Anche il periodo londinese ha influenzato la musica che suono durante le serate perchè diciamo che il mio orecchio si è formato ascoltando Djs come Erol Alkan quando ancora agli albori aveva creato Trash, la prima serata Indie a Londra e dove i Djset sono un'amalgama di generi alternativi ma comunque diversi tra loro. Ovviamente c'è una ricerca costante di suoni nuovi e di nuova musica, ma diciamo che la base rimane la mia storia.
Questa è una domanda per tutti e tre. Gli anni 80 ci hanno consegnato delle icone non solo musicali, ma anche di stile e tendenza che sono entrate a far parte dell'immaginario collettivo poi delle generazioni successive. Perciò per libera associazione d'idee, qual è la prima cosa che vi viene in mente pensando a quel decennio?
Black: Bowie che canta Let's Dance, la Mute Records e lo spot dell'AIDS.
Ziggy: un sacchetto pieno di Marshmallow e il walkman blu senza l’autoreverse e con le cuffie di spugna arancioni.
Starcrazy: Se penso agli anni 80, che seppur fossi molto piccola ho vissuto di riflesso grazie a mia sorella maggiore, le cose che mi vengono in mente così d'impulso sono: il primo concerto che ho seguito in diretta in televisione di Madonna a Torino e la celebre frase “Siete caldi? Anch'io!”, i braccialetti neri di plastica ricavati dalle guarnizioni che dovevano riempirti l'avambraccio, il primo video di Cindy Lauper che canta “True Colors” trasmesso su Superclassifica Show il sabato pomeriggio con la faccia tipo mirror ball che presentava , i poster dei Duran Duran che tappezzavano la stanza , gli scaldamuscoli, i calzettoni colorful glitterati, gli orecchini a croce e da non dimenticare assolutamente le mega spalline.
Tre modi per definire il POLYESTER:
Black: Trascinante. Pazzo. Lisergico.
Ziggy: Sinergico. Compulsivo. Etereo.
Starcrazy: Punk, Fun & Done!
POLYESTER / Opening party / Q21 CLUB 5 ottobre 2013 / dalle 23.30 alle 5.00 Q21 CLUB – Via Padova 21, Milano (MM Loreto). Ogni primo sabato del mese, Room 2 Ingresso con drink incluso: 18 euro / riduzione 15 euro Liste: 345 4670794 - 345 6054350
RESIDENT DJ > BLACK CANDY / STARCRAZY / ZIGGY
LIVE ART & HUMAN COLLAGE > MELANCHOLIE (MIT MONSTERN)
I pazzi di Melancholie ti trasformeranno ogni mese in un'opera d'arte vivente. I loro strumenti sono la carta e le immagini, il loro supporto sarà il tuo volto.
Partecipa all'evento su FB> http://www.facebook.com/events/612302095488660
