Fuck Taboo with Jacopo Benassi
Foto nude e crude senza peli sulla lingua. O meglio i peli ci sono e non sono solo quelli della sua barba. Foto forti e dirette, senza mezze misure di un artista eclettico che vuol far pensare riuscendoci benissimo. Artista in grado di catturare la realtà in immagini sopra le righe che non vogliono aderire a nessuna regola se non a quella dettata dal flash della camera. Senza far uso di lampade e luci particolari che potrebbero minarne la naturalità e la spontaneitá.
Nato a La Spezia nel 1970, sceglie Milano per vivere e lavorare: Benassi attento alle tematiche sociali deve al punk anni ’80 l’influenza nelle sue produzioni. Di ritorno da un viaggio a Berlino che segna indelebilmente la sua sensibilitá di artista, si mette alla ricerca di un modo per veicolare quello che sente di dover esprimere a tutti i costi e lo trova nella fotografia. Questo bisogno di farsi sentire si coniuga con il blog “Talkinass/chiappe chiacchierate”, nato quasi per sbaglio, lavoro interiore che lo diverte e lo porterà fino all’inaspettato progetto editoriale parallelo “The ecology of image” . Questo suo primo libro no profit, curato dall’agenzia di comunicazione “1861 United”, raccoglie 445 immagini “ecologiche” cioé non ritoccate, non postprodotte, non patinate, non manipolate, non artificiali. Tornato in pianta stabile a La Spezia apre, insieme ad un amico pittore, Bitomic un circolo Arci legato all’editoria indipendente, lo spazio diventa un luogo di scambio sociale e culturale dove pubblica diverse fanzine audio o cartacee come “La Spezia is not Miami” o “La Spezia is not Los Angeles” ,degli originali scambi fotografici che coinvolgono artisti internazionali e che rispondono al bisogno di dare agli altri e apprendere dagli altri. Il suo è un linguaggio fotografico affilato come una lama, partito da un blog per divertimento, come Benassi tiene a sottolineare, per poi fruttargli collaborazioni decisamente piú patinate come Rolling Stones e GQ.
Ritratti, animali, oggetti, gambe, baci, scorci . Benassi si rivela un fotografo di talento crescente capace di smuovere lo spettatore proiettandolo oltre la banalità dei suoi soggetti, raccontando storie vere, ai limiti del pudore, come quella di Tony Cazzato, un suo amico di piazza Brin, il quartiere di La Spezia dove vive, a cui ha dedicato diversi scatti che lo raffigurano nell’intimitá della sua vita quotidiana. La spontaneità è infatti il tema portante della sua produzione e il suo approccio artistico, per mezzo del quale affronta diverse tematiche legate alla sessualità: comunità queer, bear e il mondo gay spesso rappresentato in chiave autobiografica e di coming out. Il tutto tenendosi fuori da una logica di nicchia, caratterizzato da una totale disinibizione nella rappresentazione non di rado black&white. Ne sono la prova gli scatti dedicati alla sua cara collezione di pantofole, in seguito venduta ad un feticista milanese per potersi pagare l’affitto. Con le pantofole ci racconta la sua storia, di quando da bambino le odiava e come solo in seguito si sono rivelate come una sorta di iniziazione al mondo gay avendo scoperto l’eccitazione nel vederle indossate da amici. Con la stessa tecnica di totale coinvolgimento emotivo senza troppi fronzoli, l’eccentrico Benassi ha ritratto oltre che Tony Cazzato ed altri personaggi più o meno anonimi, tanti volti noti : dai mitici Sonic Youth a Nick Cave, da Willy DeVille al guru della no-wave JG Thirlwell, a Julie Cruise, autrice del famoso brano colonna sonora di Twin Peaks, sino a Moira Orfei. Diverse realtà con un unico scopo, quello di conoscersi e far conoscere.
L’autore torna a Milano con alcuni dei suoi scatti, in mostra a Camera 16 Contemporary Art. Insieme a Benassi saranno esposte diverse opere tra le piú forti e interessanti nel panorama internazionale come quelle di Gianpaolo Barbieri, Lisetta Carmi, Larry Clark, Lovett/Codagnone, Marta Dell'angelo, Neal Fox, Daniele Galliano, Fausto Gilberti, Paolo Gonzato, Kenny Kenny, Kings, Nicola Guiducci, Noritoshi Hirakawa, Bruce LaBruce, Federico Luger, Yasumasa Morimura, Zanele Muholi, Fabio Paleari, Giuseppe Stampone e Wolfgang Tillmans . Tutte volte a creare suggestioni con un linguaggio audace e inusuale sul tema dell’identitá omosessuale legata alla rappresentazione artistica.
Camera 16 Contemporary art, via Pisacane 16 In mostra dal 31 gennaio al 30 marzo 2013 martedì – venerdì dalle ore 15.00 alle ore 19.00
sabato su appuntamento – domenica chiuso
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