"1924–2014 – La RAI racconta l'Italia" alla Triennale di Milano
Dopo il successo di Roma la Triennale di Milano, fino al 15 giugno, ospita la mostra “La Rai racconta l'Italia” per celebrare i suoi 60 anni di televisione e i 90 anni di radio.
Era il 3 gennaio del 1954 quando Fulvia Colombo, prima annunciatrice, comunica l'inizio delle trasmissioni televisive della RAI.
La televisione diventava uno strumento di aggregazione ed unificazione in un paese che usciva distrutto da una lunga guerra e si presentava linguisticamente diviso al suo interno; programmi come “Non è mai troppo tardi” condotto dal maestro Alberto Manzi rappresentarono il primo grande lavoro di alfabetizzazione mentre varietà e quiz come “Un due e tre”, “Il Musichiere”, “Canzonissima” o “Lascia o Raddoppia” alimentarono e successivamente si sedimentarono nell'immaginario italiano attraverso i volti di personaggi indimenticabili come Mike Buongiorno, Mina, Enzo Biagi.
I primi telegiornali, “La domenica sportiva”, gli sceneggiati, la tv per ragazzi, senza dimenticare il Festival di Sanremo, fino ad allora diffuso solo in radio e trasmesso per la prima volta nel 1955, e ancora “Carosello” nato nel 1957, la testimonianza di fatti di cronaca, di cultura, di politica che hanno segnato l'identita del nostro paese, tutto questo ha fatto della Rai un pilastro fondamentale della storia italiana tanto da essere considerata un vero e proprio patrimonio nazionale.
“La Rai racconta l'Italia” è al tempo stesso un viaggio nella storia del servizio pubblico radiotelevisivo italiano e un percorso nel mondo fantastico, sognato, e perchè no, anelato, degli spettatori che attraverso la televisione e la radio hanno condiviso sentimenti e si sono ritrovati a partecipare tutti insieme a quel processo di crescita culturale e sociale che la mostra intende far rivivere al pubblico, coinvolgendolo in maniera attiva e non limitandosi a fornire uno sterile dettato degli eventi e dei personaggi.
I ricordi più significativi, in cui i visitatori saranno immersi, attraversano le nove diverse sezioni che vanno dalla cultura alla politica, dalla scienza allo sport e sono curati da noti personaggi: Andrea Camilleri, Bruno Vespa, Piero Angela e Bruno Pizzul.
Uno studio televisivo degli anni settanta, una sezione dedicata ai costumi di scena, il manoscritto dell’Albero degli zoccoli di Ermanno Olmi, due sezioni appositamente create per la città di Milano ovvero “La Domenica Sportiva”, trasmissione considerata tra le più longeve ed ancora oggi in onda, e il laboratorio di fonologia musicale di Milano, arricchiscono la mostra insieme a documenti d'archivio, documenti audiovisivi e fotografie d'epoca.
Anche la radio ha il suo spazio con una sezione a lei dedicata in cui le voci dei protagonisti ne narrano la storia e a cui si aggiungono materiali inediti.
Quello della mostra è un cammino che parte dal passato, attraversa il presente e si proietta inevitabilmente nel futuro per rispondere alla necessità di una comunucazione e di una informazione che siano in grado di reagire alle nuove sfide a cui il mondo dei media non può sottrarsi.
Era il 27 agosto del 1924 quando si costiuisce l'Unione Radiofonica Italiana e dopo 90 anni la Rai, Radiotelevisione italiana, è ancora la voce delle storie degli italiani e degli eventi del mondo.
"1924–2014 – La RAI racconta l'Italia"
29 Aprile. 15 Giugno 2014.
Triennale di Milano
Martedi - Domenica 10.30 - 20.30
Giovedi 10.30 - 23.00
Ingresso Libero
