"Finale di Partita" in scena al Teatro Parenti
Dal 21 al 26 aprile 2015 va in scena nella Sala Grande del Teatro Parenti di Milano: “Finale di Partita” di Samuel Beckett che vede come protagonista il poliedrico Lello Arena.
L’attore napoletano è un concentrato essenziale del modo di essere e di vivere a Napoli e per molti versi la filosofia di vita di quel territorio è molto vicina a quella di Beckett. In entrambi i casi, l’ironia di fronte all’assoluto e alle sofferenze della vita è caratteristica del modo di affrontare la realtà di tutti i giorni. Ciò fa sì che Lello Arena sia un interprete ideale della poesia di Beckett.
Chissà se oggi, Beckett cambierebbe qualcosa dei suoi testi. Probabilmente sì. Le condizioni storiche sono cambiate, e anche se lui è uno scrittore “fuori tempo” aveva subìto e fortemente sentito la propria epoca. Gli orrori della seconda guerra mondiale cha ha vissuto lo hanno certamente influenzato molto.
Nonostante sia completamente legato ad un preciso momento storico, l'autore si adatta perfettamente anche alla nostra situazione attuale. I suoi testi risultano eterni, universali e capaci di astrazione.
Per tradizione, e anche per volontà sua e dei suoi eredi, i testi vengono messi in scena seguendo tutte le didascalie e le famose pause. In realtà, se non ci fossero, bisognerebbe inventarle fino ad arrivare allo stesso risultato. Sembra impossibile ma Beckett fa respirare attraverso queste pause il testo e i personaggi. Di conseguenza ne emerge una specie di guida per attori e registi. Ma bisogna stare molto attenti ad evitare un’esecuzione meccanica. Le pause non hanno tutte lo stesso valore e devono servire come appoggio drammatico per concludere quello che viene prima o per appoggiare quello che avviene dopo. D’altra parte, bisogna semplicemente guardare le messinscene dei suoi testi da lui stesso realizzate per capire come il ritmo non sia per nulla lento o noioso. Anzi, tante volte contraddice se stesso e la sua propria scrittura.
Mettere in scena Beckett è sempre e solo un lavoro con e su gli attori. È un compito diverso da quello che richiedono tanti altri autori. Il tutto sta nell’interpretazione dei suoi tempi che condizionano il respiro dell’attore e dunque la sua drammaticità.
Pur essendo un’opera fondamentale della storia del teatro contemporaneo, Il Teatro dell’assurdo di Martin Esslin, ha portato tante volte a mettere in scena i testi di Samuel Beckett con una solennità e un non-senso completamente contrari al suo spirito. I suoi testi non sembrano assurdi, anzi sono assolutamente realistici e hanno lo scopo di riflettere una vita altrettanto assurda, come uno specchio. In questo caso, però, specialmente in “Finale di partita”, lo specchio si è frantumato in mille pezzi. Ognuno riflette un pezzo di realtà vera, ma una realtà spezzata, contraddittoria, paurosa e lacerante. È questo non-senso, l’insieme di questi testi che ci danno un’altra lettura della realtà e, nella sua mostruosità, una forte ironia.
Teatro Franco Parenti
Sala Grande
Via Pier Lombardo, 14 - 20135 Milano
PREZZO
Intero €32; Ridotto Over60 €18; Ridotto Under25 €15; Convenzioni €22,50 ;
ORARI martedì ore 20.30; mercoledì ore 19.30; giovedì ore 21.30; venerdì ore 20.30; sabato ore 19.30; domenica ore 15.30;
ORARI SCUOLE giovedì 23 aprile ore 11.00
INFO
Tel : +39 02 59 99 52 06
email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Facebook : http://www.facebook.com/teatrofrancoparenti
Twitter: http://www.twitter.com/teatrofparenti
Sito : http://www.teatrofrancoparenti.it
[gallery ids="41350,41349,41348,41347,41346,41345"]
