Le Miss Urania di Riccardo Schicchi
Per gli antichi greci “disegnare le prostitute”(porne,"prostituta" e γραφή, graphè, "disegno" e "scritto, documento”) e, di conseguenza, la rappresentazione esplicita di scene erotiche, aveva senz’altro lo scopo di indurre eccitazione sessuale nell’osservatore.
Diversi secoli più tardi Lèvinas affermava attraverso l’esperienza erotica emerge l’ultra-materialità della carne e che in essa non ci sono né persone né cose; la finzione reale della pornografia, del porno visuale, mette in scena la decostruzione del soggetto personale lasciando emergere il corpo carnale: la visione del porno produce nel corpo dello spettatore l’esperienza che mette in scena; tutti, pertanto, siamo toccati nella carne da ciò che in quel momento vediamo.
Riccardo Schicchi imprenditore e regista della pornografia nostrana, morto prematuramente il dicembre scorso, ha unito la visione di Lèvinas con la decadenza estetica di Miss Urania, personaggio presente nel romanzo, A’ Rebour di Joris Karl Huysmans .
Nel perfetto manifesto decadente dello scrittore francese il protagonista Des Esseintes, ad un certo punto della sua noia di vivere così blasé, viene attratto da un’acrobata del Nuovo Mondo: un’americana dal corpo atletico, dalle gambe nervose, la pelle satinata, i capelli biondi e una lunga frangia dritta. La trapezista più rinomata del circo, la cui la flessibilità e forza lo avevano sedotto al punto tale far convogliare tutti i pensieri del protagonista sulle sue labbra, aveva riportato, come una sorta di crasi, sul suo sorriso immutabile e fisso le intenzioni pruriginose dell’ammiratore che venivano da lui lette e rilette in un processo di carnale ossessione.
La creazione, più volte reiterata, da parte di Riccardo Schicchi di personaggi che fossero riconoscibili al pubblico stuzzicandone specifiche voglie; il tentativo di creare una “bambola” per il sesso e di conseguenza la sua naturale evoluzione in “pornostar”, molto si accosta alla visione estetica di Huysmans. L’elegante e fiera Moana Pozzi, la finta innocente Cicciolina, la motociclista Eva Orlowsky, Barbarella, fino ad arrivare alla porno-consorte Eva Henger, sono state cloni inconsapevoli di quella Miss Urania istrionica che, volteggiando sul trapezio, seduceva maliarda il ricco ammiratore.
Bambole atomiche create per amare uomini (e donne) provocavano la voglia democratica di trovarsi tra le loro braccia (e gambe): vittime consapevoli gli uomini voyeur che, gementi e sospiranti come una fanciulla clorotica per il massiccio Ercole, la cui forza potrebbe stritolare in un amplesso, si ritrovavano a frotte nei locali hard per assistere a performance live, ovvero, davanti alle loro televisioni con l’audio al minimo per non svegliare la moglie addormentata ed ignara in notti provinciali dal gusto trasgressivo. Le Miss Urania contemporanee create da Schicchi riuscivano, pertanto, a capovolgere, i sedimentati ruoli del sesso.
Il personaggio Riccardo Schicchi ha cambiato i contorni del mondo dell’erotismo dando una definizione ben precisa alle donne/personaggio che creava e che lavoravano con lui; tutte avevano una personalità intorno alla quale si creava il film, erano disegni precisi, sogni studiati e quasi rivoluzionari.
L’idea del porno di Schicchi, portato alla ribalta dal suo esercito di Miss Urania nella prima metà degli edonistici anni ‘80, ha dato al mondo della pornografia, nel decennio precedente relegato alla pirateria e alla clandestinità, la possibilità di vedere la luce; Lèvinas ringrazia e per quanto ci riguarda, continuiamo a perpetrare il nostro ruolo di estetici Des Esseintes rimanendo nel limbo di quel corteggiamento preliminare e lezioso delle attrattive agili e potenti di tutte le donne di Riccardo.
Nicola Überflüssig Reznik
