Lykke Li follows rivers
Forse conoscerete l’artista Lykke Li per il singolo , o per il video della canzone, che da tempo spopola su Facebook e i compagni social.
Forse non sapete, però, che il suo nome per intero è Li Lykke Timotej Svensson Zachrisson, che è svedese, che è in attivo dal 2007, che ha pubblicato il primo album, Youth Novels, nel 2008 e che ad oggi ha contribuito alle produzioni di artisti come i Kings of Leon, lo svedese Kleruup, il famosissimo duo elettronico Röyksopp e il rapper, nonché produttore discografico, Kanye West. E che proprio lei, nel 2010, è stata una dei volti ufficiali per la collezione Levi's Curve ID, insieme a Pixie Geldof e a Miss Nine.
Sorpresi? Non avete ancora sentito tutto. Lykke Li vanta anche collaborazioni in campo cinematografico e televisivo: una versione remixata della sua canzone , in featuring con il cantante Kleerup, nei telefilm Misfits e Ringer. La cantante ha inoltre partecipato ai due più importanti show serali concorrenti in America, il Tonight Show presentato da Jay Leno e il Late Show di David Letterman.
Ma torniamo alla musica, Li ha inciso il suo secondo disco Wounded Rhymes nel 2011, ed è subito stato annoverato tra i best albums dell’anno da riviste quali l’ Observer, il New York Times e Rolling Stone. Wounded Rhymes contiene dieci tracce, tra cui I Follow Rivers che, divenuta immediatamente successo mondiale, ha ispirato numerose cover, tra le più famose quella del gruppo belga Triggerfinger e la
inserita nel film di De rouille et d'os di Jacques Audiard del 2012, in competizione al festival di Cannes.
Perché tutto questo successo? La canzone è un flusso perpetuo di parole come, appunto, il corso di un fiume. Nel video, diretto da Tarik Saleh, Li vestita e velata di nero insegue un uomo (l’attore Fares Fares) attraverso un paesaggio arido e innevato. La canzone continua a ripetere “I follow you” con voce straziata, tutto è freddo intorno a loro, lui scappa disperato, forse spaventato dalla figura che sembra evocare dolore e potrebbe significare tutto ciò che di oscuro c’è in una relazione. Lei non lo lascia andare, lo segue, se dovesse servire lo farebbe fino al fondo dell’oceano dove l’acqua è “scura come una condanna a morte”, si toglie le scarpe per riuscire a muoversi meglio, riesce a raggiungerlo e per lui è la fine della corsa, il momento della resa, dell’abbandono a lei che sembra recargli tanta sofferenza, ma dalla quale è impossibile scappare. Lui piange inerme, lei lo stringe con forza, l’inquadratura si chiude in un abbraccio soffocato dal pianto. Questo è il motivo del suo successo. È proprio così che ci si sente ascoltando questa canzone, presi da una trance ossessiva, dal pensiero della persona amata, desiderata, forse impossibile da raggiungere, ma pronti a inseguirla persino tra le acque impervie di un fiume in piena.
Noi di Nerospinto amiamo Lykke Li perché è un’icona contemporanea in fiore in grado di dare voce alle nostre emozioni e ai nostri desideri più profondi attraverso la sua sensuale allure e la sua voce accesa e intensa.
