Auguri Sandra Milo!
Spegne 82 candeline l'attrice Sandra Milo, icona felliniana dal fisico procace, la voce squillante e un sottovalutato talento.
Siamo nel 1933, e Benito Mussolini, per fronteggiare il boom demografico di quegli anni, invita molte famiglie italiane ad andare a popolare le colonie italiane in Africa, tra queste anche i Greco, che decidono di lasciare la Sicilia per cercare fortuna in Tunisia, ed è proprio qui, più precisamente a Tunisi, che l’11 marzo del 1933 nasce Salvatrice Elena Greco, nota al grande pubblico come Sandra Milo.
La sua bellezza prorompente la emancipa fin da giovanissima: a soli 15 anni Sandra Milo sposa il marchese Cesare Rodighiero, poco dopo dà alla luce un bambino che però nasce morto, e il matrimonio dura solamente 21 giorni, successivamente annullato dalla Sacra Rota. Il suo fascino da femme fatale involontaria, la fa notare anche al mondo del cinema, quando debutta nel 1955 accanto ad Alberto Sordi in “Lo scapolo”. Nel 1956 sempre a fianco di Alberto Sordi, e questa volta anche di Vittorio De Sica, recita in “Mio figlio Nerone” di Steno, e in “Mogli e buoi” con Gino Cervi e Walter Chiari. Nel 1957 è di nuovo al fianco di Vittorio De Sica in “La donna che venne dal mare” e nel 1958 è sul set di “Totò nella luna”. Nonostante in questi primi anni di attività la giovanissima Sandra Milo abbia già avuto occasione di recitare con i più grandi attori del cinema italiano, si tratta pur sempre solo di piccoli ruoli, dovrà infatti aspettare il 1959 per la prima parte importante che arriva con “Il generale Della Rovere” di Roberto Rossellini; sul set della pellicola conosce il produttore Moris Ergas, con cui si sposerà lo stesso anno.
Ormai la sua carriera è avviata, e ottiene ruoli di rilievo in pellicole come “Asfalto che scotta” di Claude Sautet del 1960, “Gli Scontenti” (1960), “Adua e le compagne” (1960), “Fantasmi a Roma” (1961). Quando si passa da un film all’altro, i riflettori sono puntati tutti su di te ed è ancora più facile andare incontro a qualche insuccesso, come la sua interpretazione in “Vanina Vanini” di Rossellini (1961), quando la critica la soprannomina sarcasticamente ‘Canina Canini’, perché a detta dei giornalisti dell'epoca, l’attrice si limitava a guaire più che a recitare. Tante si sarebbero abbattute al posto suo, ed invece lei no, continua imperterrita per la sua strada e la sua perseveranza viene premiata. Solo due anni dopo la terribile stroncatura ottenuta, incontra Federico Fellini, che la vorrà per due dei suoi capolavori “8 ½” (1963) e “Giulietta degli Spiriti” (1965). Saranno proprio queste due pellicole a farle ottenere per ben due volte il Nastro d’Argento come Miglior Attrice Non Protagonista. Tra il 1963 ed il 1968 la ritroviamo protagonista di ben dieci film, tra cui spiccano “Frenesia dell’estate” del 1963 in cui viene diretta da Luigi Zampa, “La visita” di Antonio Pietrangeli (1963), e “L’ombrellone” di Dino Risi del 1968.
Sul finire degli anni ’60, finito il matrimonio con il produttore Mori Ergas, inizia una relazione con Ottavio De Lollis da cui avrà due figli Ciro e Azzurra. In questo periodo abbandonerà il cinema. Dopo circa vent’anni d’assenza dal mondo dello spettacolo, forse spinta dal leader socialista Bettino Craxi, Sandra Milo torna sotto le luci della ribalta, questa volta come conduttrice televisiva: nel 1985 la troviamo al timone del show pomeridiano di Rai2 “Piccoli Fans”, che andrà in onda fino al 1989, nel 1990 conduce “L’amore è una cosa meravigliosa”, sempre su Rai2. Nel 1991 lascia mamma Rai per approdare a Mediaset dove, conduce il quiz mattutino “Cari genitori” su Rete4., e sempre sulla stessa rete, nel 1992, partecipa alla telenovela argentina “La donna del mistero”. Nel 1993 abbandona nuovamente il mondo dello spettacolo, tornando sulle pagine dei giornali, non più nella sezione gossip ma in quella della cronaca, nel 1999 quelle di un’aula di tribunale, quando Milo viene condannata a tredici mesi di reclusione e a una multa di 1.300.000 lire per aver concorso ad una truffa immobiliare da tre miliardi. Lo scandalo del genere non frena la carriera di Sandrocchia (come la chiamava affettuosamente Fellini): negli anni 2000 la troviamo come presenza fissa nel programma pomeridiano “La vita in diretta”, protagonista del film di Pupi Avati “Il cuore altrove” (2005), a teatro in “8 donne ed un mistero” nel 2006, in “Happy Family” nel 2010 di Gabriele Salvatores e “W Zappatore" nel 2012 di Massimiliano Verdesca e in "Impepata di nozze - sposarsi al sud è tutta un'altra storia" di Angelo Antonucci.
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