
Brune e bionde dietro le sbarre: arriva Malnatt, la birra delle prigioni milanesi.
C'è chi preferisce le bionde e chi ama le brune. Qualcuno le trova a Praga, noi le abbiamo scovate a Milano. Dalle prigioni. E non si parla di donne, ma di birra.
Le birre Malnatt hanno un gusto di riscatto, un tocco in più rispetto alle altre birre in commercio. Oltre agli aromi erbacei o di malto, frumento, frutti di bosco, luppolo e ai sentori fruttati o mielati, le Malnatt sanno di riscossa. Nate da un progetto ideato a Milano dai direttori delle carceri milanesi di Bollate, Opera e San Vittore in collaborazione con un gruppo di imprenditori del luogo, appoggiati dal Comune di Milano e dal Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria, queste bevande possiedono davvero un sapore unico.
L'intento dei creatori è la sensibilizzazione delle persone al tema del reinserimento dei detenuti e degli ex-carcerati all'interno della società, mediante la più nobile delle attività: il lavoro. Non si parla di un'attività qualsiasi, ma di un progetto che mira non soltanto a insegnare un mestiere, quello della produzione brassicola, ma anche all'educazione o alla rieducazione. Lo scopo del progetto è quello di ottenere un impatto positivo sul sistema di esecuzione penale, sul suo funzionamento. É la possibilità di reinserire almeno dieci detenuti o ex-detenuti all'interno della comunità. É creare un circolo virtuoso, che consenta una nuova integrazione: una "produzione congiunta", come hanno sostenuto Pietro Buffa, provveditore regione amministrazione penitenziaria, e Cristina Tajani, assessore alle politiche del lavoro e alle attività produttive, entrambi sostenitori del progetto.
Le idee dietro l'iniziativa sono diverse, a iniziare dal nome della birra. Malnatt è un termine del dialetto milanese che esprime la condizione di una persona "nata male", sfortunata, che cerca in qualche modo di trovare la sua strada. Ed è proprio questo termine che Giorgio Strehler utilizzava nella sua canzone "MA MI", per raccontare di un povero malnato chiuso a San Vittore, pieno di malanni, costretto a dormire male e a prendere botte su botte, dopo mille peripezie. Le nuove birre milanesi soffrono della stessa malattia dello sfortunato personaggio della canzone di Strehler: nascono malnate, ma non è detto che prima o poi non imbocchino una strada di successo. Un volo di libertà. Come il logo scelto dall'agenzia di comunicazione Take, così come il nome, per simboleggiare queste bevande: una rondine che fende con il suo volo le sbarre. Un gesto di speranza verso l'alto, verso il riscatto.
Le birre Malnat sono artigianali. Gli ingredienti utilizzati per la loro creazione sono di origine agricola. In particolare, vengono raccolti dall'azienda La Morosina nel Parco del Ticino, coinvolta per l'appunto nella fase di produzione. Invece, per la fase di distribuzione, in cui si vorrebbero coinvolgere gli ex-detenuti o i detenuti, il progetto si è potuto avvalorare della presenza della società Pesce. Fra la Malnatt si possono trovare birre chiare, bionde e scure, ad alta fermentazione, non filtrate, pastorizzate e rifermentate in bottiglia o a fusto.
Tre sono le bottiglie di punta del nuovo marchio, come i tre moschettieri, uniti per la libertà. La Malnatt San Vittore è una birra chiara non filtrata, molto godibile, dal gustosto sapore amaro di luppolo misto a malto d'orzo. Per chi ama le weiss molto aromatiche invece è meglio provare la Malnatt Bollate, con un sapore persistente e un retrogusto erbaceo, un sottofondo mielato e fruttato, che sa di banana. Infine, la Malnatt Opera è la rossa del trio: una birra ambrata, non filtrata, dalle note di sottobosco, liquirizia e malto caramello, che non lascia alcuna sensazione di astringenza.
Bionde, brune e malnate: per una buona birra, vale sempre la pena pagare il riscatto.
Informazioni utili
Le birre Malnatt sono in vendita in diversi locali milanesi, fra i quali si ricordano il Frida, il Magnolia, lo Spirit de Milan, il Rob de Matt, il Goganga, l'Union o l'ostello Madama. Per ulteriori informazioni, è possibile visitare il sito www.birramalnatt.it o i canali social Facebook e Instragram.

Gloria Mora
Minuta, ma tosta. I libri sono la sua passione, il tè la sua linfa vitale e il cinema la sua libertà. Alea iacta est.
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