
Charlotte Royle: dal suolo al cielo, dalla disciplina, la libertà
Dal 2 al 25 Settembre a Viareggio, le incredibili opere di pittura e disegno di Charlotte Royle,le sue inconfondibili palme e un viaggio infinito tra colori, tele e inchiostri.
Dal clima infelice delle campagne dello Yorkshire, un salto deciso, ancorché graduale, in Marocco: passando per Parigi, la penisola iberica, la Toscana e, infine, Casablanca, eterna estate della terra d'Africa, là dove osa fino al nostro mare.
Charlotte Royle, classe 1964, ha alle spalle una specializzazione accademica in disegno tessile, una formazione preliminare alla decisione di dedicarsi totalmente alle passioni più grandi: disegno e pittura. E in effetti, nei fusti dettagliatissimi delle sue palme a matita e inchiostro è rintracciabile il ricordo delle trame dei tessuti maneggiati durante il percorso formativo.
Viaggia attraverso il Mediterraneo e non smette di sorprendersi di tutto il sole che c'è, oltre le nubi che sono state lo sfondo consueto degli anni della sua formazione e al di là delle foglie sinuose delle palme, vegetazione tipica di lidi esotici che sa di vacanza, di pausa rigenerante dalla quotidianità. Rimane a tal punto abbagliata da quello spettacolo da riservare il proprio estro unicamente alla riproduzione di quegli arbusti: soggetto identico, resa e prospettive sempre diverse - talora sorprendenti.
Nella serie dei Miami Collage, lavori della studentessa che è stata, delle palme non si riconoscono che delle ombre stilizzate grossolanamente, intinte in un rosso deciso e ribadito senza parsimonia alcuna.
Giovanile l'ispirazione che la guida nell'applicazione di smalti che rendono l'insieme ancora più brillante, come se la tela fosse pelle afflitta da invernale pallore, da esporre al sole solo previa applicazione generosa di crema abbronzante – scintillante la resa finale.
Ancora collage sperimentali, ma per certi versi più strutturati, nella serie Palme della Florida: tempera, anziché smalto e diverse le tonalità prescelte, prevalgono qui tocchi di arancio-zucca e verde-erba, in un matrimonio cromatico che sfiora la perfezione.
Ancora caricature di palme su una tela cosparsa di mille piccole finestrelle, che ricordano i grattacieli di certe metropoli statunitensi affacciate sul Pacifico, avidi di altezze un tempo riservate solo agli arbusti più imponenti. Ma lo spettacolo autentico lo riservano inchiostri e matite: a volte sole, altre volte in serie, qui le medesime palme sono riprodotte con fedeltà fotografica, con una minuzia di dettagli che sorprende sempre più avvicinandosi alla tela, fino a dare l'impressione di un capogiro.
Una brezza gentile di mare muove le fronde pennute: la accompagnano le seducenti note lontane di tamburelli baschi e liuti mediorientali; gli accordi di chitarra sulle spiagge del Pacifico, adolescenti raggomitolati intorno ai falò, qualche birra e nell'aria un sentore palpabile di leggera incoscienza; ma anche i sospiri soavi e strazianti di Madama Butterfly per il suo Pinkerton, che si levano dal lungolago di Massaciuccoli nelle notti di fine estate.
Le foglie modulano la melodia di tutti quei ricordi, come facevano i castagni morbidi di Cezanne, o i cipressi sinuosi di Van Gogh. Le sagome oblunghe e altere dei palmeti ricordano la compostezza dei filari di cipressi a Bolgheri, il loro ordinato radicamento al suolo: salvo poi divampare, una volta agguantato il cielo, come scintilla nella sterpaglia in fuoco vivo, esplosione di foglie ampie, disordinate e finalmente libere. Rigogliose fronde indifferenti agli inverni, eterno ornamento di notti di sogno.
Completano l'esposizione due sterminati acrilici inondati di colore, Early Autumn e Tuscan Lines: la mano, avvezza all'impegno della matita, agguanta ampi pennelli e non si pone più limiti. Mentre nel primo l'atmosfera è quella che preannuncia i colori autunnali, soffusa la luce e tenui le tonalità cromatiche, nel secondo predominano verdi e blu che ricordano le foreste virili di pini lungo la costa della Maremma.
Se non altro, una seria obiezione al motivetto più diffuso fra i denigratori dell'arte dei nostri tempi, quel “saprei farlo anch'io” che tante vittime ha mietuto: forse no – la risposta - se per arrivare a Tuscan Lines c'è da passare, cavandosela tanto bene, per i dettagli sorprendenti di certi palmeti, risalendo fusti e altezze più verosimili di un'istantanea.
Per informazioni sulla mostra:
ISMI Arte Contemporanea
55049 Viareggio (LU),
P.zza D'Azeglio 22
tel. 0584581849
cell. 3355883108 - 3483027273
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Isabella Michetti
