
De Chirico a Genova
Che cosa c’è di più illogico di un mare dentro ad una stanza o una poltrona in mezzo ad un prato?
Eppure da queste illogicità è nata un’arte originale, la Metafisica di Giorgio De Chirico. Un artista celebre e complesso, che grazie a studi recenti, sta rivelando un’attività e una portata maggiori di quanto si era creduto.
Ad esempio, sono emersi importanti rapporti tra l’artista e l’Inghilterra sinora poco noti, come ha messo in luce Victoria Noel-Johnson in un libro (De Chirico and the United Kingdom), uscito nel 2017 (Marietti Editore). Sono riaffiorati carteggi inediti, documenti, notizie di mostre nel Regno Unito (85 di cui 45 inedite), rassegne stampa ed altro destinati ad ampliare il percorso e la visione del pittore.
Un artista importante, la cui Metafisica ha influenzato movimenti come il Surrealismo, il Realismo magico e il Novecento, e poi ancora la Pop art e la Transavanguardia. Oggi protagonista di due mostre, una alla GAM di Torino (sino al 25 agosto), intitolata Giorgio De Chirico Ritorno al Futuro. Neometafisica e Arte contemporanea, l’altra a Genova, Giorgio De Chirico. Il volto della Metafisica (Palazzo Ducale, Appartamento del doge, sino al 7 luglio, catalogo Skira).
Quest’ultima, curata dalla stessa Victoria Noel-Johnson, presenta cento opere, realizzate dal pittore lungo tutto l’arco della vita, provenienti da gallerie, collezioni private e fondazioni. Lo scopo, una revisione critica del lavoro di De Chirico a cento anni dalla sua decisione, nel 1919, di dare una svolta alla sua pittura metafisica a favore di stili e tecniche ispirati al Classicismo e ai maestri del passato. Una svolta che, però, non è un distacco, ma un’evoluzione sempre più sofisticata della Metafisica stessa, come sosteneva l’artista, e testimonia la mostra:
«L’esposizione» dice la curatrice «promuove l’interpretazione di una metafisica continua, nonostante variazioni di stile, tecnica, soggetto, composizione».
Si tratta di una Metafisica sempre in fieri dall’inizio alla fine. Una pittura, nata a Firenze nel 1910, quando De Chirico, nutrito di dee e filosofie del tardo Ottocento, esprime «quel forte e misterioso sentimento che avevo scoperto nei libri di Nietzsche: la malinconia delle belle giornate d’autunno, di pomeriggio, nelle città italiane» come scrive. Era come se vedesse tutto per la prima volta. Nasceva così il suo primo quadro metafisico, L’enigma di un pomeriggio d’autunno ispirato a piazza Santa Croce.
Nascevano strane, bellissime piazze, lunari, silenziose, immobili e irreali. Dense di mistero, con ombre lunghe e presenze inaspettate. Architetture classiche, manichini, marziani ante litteram, muse inquietanti, oggetti insoliti. A queste piazze italiane la mostra dedica una sezione, gli esterni metafisici, che si dipanano nel tempo (Piazza d’Italia, 1924-1925; Piazza d’Italia con statua di Cavour, 1974; Piazza d’Italia con fontana, 1968; Il mattino delle muse, 1972; Le muse inquietanti, fine anni Cinquanta).
La rassegna non segue un iter cronologico, ma tematico, per dimostrare che passato e presente coesistono sullo stesso piano in una specie di eterno ritorno, secondo il pensiero di De Chirico e dei suoi maestri filosofi. Così nature morte, paesaggi, ritratti, nudi, piazze sono esposti per soggetto nelle diverse tappe di vita, a cominciare dal tema del viaggio e del ritorno, con opere intriganti e innovative come Ulisse (Autoritratto) del 1922, Il ritorno di Ulisse, del 1968, o Il figliuol prodigo del 1975.
Gli interni metafisici, realizzati a più riprese nel corso dell’esistenza, in contrasto con gli esterni sono scene claustrofobiche, che riuniscono gli oggetti più disparati, in un curioso affastellamento, vasi, righelli, squadre, quadri, statue e tante altre cose (Interno metafisico con officina, 1969).
L’artista gioca con la visione di chi guarda, spiazzandolo e confondendolo. Imponenti, suggestivi, sono i protagonisti metafisici, personaggi senza volto, alieni, trovatori-manichini, rivestiti di corazze, presenti nei dipinti dagli anni Dieci ai Settanta. Spesso tratti dal mito, Diana, Mercurio, Ettore, Andromaca, Muse e Archeologi.
Un mondo perduto che rivive, ma anche un mondo del futuro, ancora da arrivare. Particolarmente bella la natura morta, anzi la natura metafisica, tornata su questa terra con capolavori come Natura morta con selvaggina e bicchiere di vino, del 1923 o Corazze con cavaliere (Natura morta ariostea) del 1940.
Maurizia Tazartes
La mostra
GIORGIO DE CHIRICO. IL VOLTO DELLA METAFISICA
Genova, Palazzo Ducale (piazza Matteotti 9)
30 marzo - 7 luglio 2019
Orari dal martedì alla domenica, 10.00 - 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Biglietti Intero: €12,00
Ridotto: €10,00
Scuole e bambini dai 6 ai 14 anni: €4,00
Informazioni
Tel. 010 8171665 (dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18)
Informazioni e prenotazioni scuole
Tel. 010 8171604
Informazioni e prenotazioni gruppi
Tel. 02 36638600
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www.palazzoducale.genova.it
