
Finale Bocuse d’Or 2019: vince la Danimarca con Kenneth Toft-Hansen
Abbiamo atteso tanti mesi per la finalissima mondiale di Lione. Finalmente il Bocuse d’Or 2019, la grande competizione internazionale dedicata all’alta cucina ha il suo vincitore: il danese Kenneth Toft-Hansen. A occupare il podio, in ordine decrescente, Danimarca Svezia e Norvegia. Per un’altra gloriosa vittoria della Nordic Cuisine. Italia al quindicesimo posto.
Si è disputata nel tardo pomeriggio di ieri, nell’arena del Sirha di Lione, l’attesissima finale mondiale di Bocuse d’Or 2019. Una gara appassionante e molto impegnativa che ha visto salire sul podio la Danimarca (che tra l’altro si è aggiudicata anche il Premio miglior Commis, andato a Christian Wellendorf Kleinert), al primo posto, la Svezia al secondo e la Norvegia al terzo.
Ancora una volta al concorso gastronomico internazionale – che si tiene con cadenza biennale – ideato nel 1987 dal padre della Nouvelle Cuisine Paul Bocuse, trionfa il Nord Europa. Nel 2017, infatti, il secondo e terzo piazzamento se li sono aggiudicati rispettivamente Norvegia – che nella sua storia al Bocuse ora conta ben 11 piazzamenti utili, di cui 5 vittorie – e Islanda. Così come nel 2015, quando la Scandinavia ha fatto un’altra doppietta: prima la Norvegia, terza la Svezia.
Anche quest’anno, la finale ha seguito la ormai consolidata e solita liturgia: 12 squadre in cucina dalle prime ore del mattino, 5 ore e 35 minuti a disposizione per completare due piatti, e tifo da stadio.
IL PODIO:
• Medaglia d'oro: Danimarca (Président: Francis Cardenau, Candidato: Kenneth Toft-Hansen, Coach: Rasmus Kofoed, Commis: Christian Wellendorf Kleinert)
• Medeglia d'argento: Svezia (Président: Henrik Norstrom, Candidato: Sebastian Gibrand, Coach: Tommy Myllmaki, Commis: Gustav Leonhardt)
• Medaglia di bronzo: Norvegia (Président: Bent Stiansen, Candidato: Christian André Pettersen, Coach: Gunnar Hvarnes, Commis Håvard André Josdal Østebo)
E l’Italia, che era riuscita a guadagnarsi, per la prima volta, un posto alla finale grazie al giovane chef pugliese, originario di Martina Franca, Martino Ruggieri? Per lei il quindicesimo posto, ma tanti apprezzamenti e soddisfazioni.
“Il Bocuse è un’emozione al gusto di adrenalina e concentrazione. È una competizione tutta d’un fiato. Devi rimanere concentrato mentre intorno si muove un mondo. Sono stanco ma molto soddisfatto, abbiamo dato il massimo e abbiamo raccontato l’Italia nella sua complessità lungo l’asse della bellezza. Gusto, storia, arte in una combinazione di materie prime e tradizione”, ha commentato così Martino Ruggieri.
Lui e il suo team hanno stupito la giuria con una Chartreuse (primo tema di questa edizione) a l’Italienne, intitolata “Rapsodia italiana nella forma di una farfalla”: rivisitazione di un tradizionale risotto di mare, pensata a forma di farfalla e multistrato, con verdure fresche, puntarelle marinate nell’acqua dei frutti di mare e una salsa marinara; e con il Carrè di vitello da latte con 5 coste di prima qualità (tema della presentazione “al vassoio”) “Creazioni di gastronomia all’avant-garde, dense di tradizioni”: reinterpretazione light della carne all’italiana, accompagnata da un maccherone con pajata, funghi con zabaione leggero al marsala, carote speziate, insalata di piedini di vitello e salsa veneziana a base di cipolla bianca, fegato e riduzione di carne. Il piatto è nato da una riflessione di Ruggieri sulla piazza italiana, definita come luogo di incontro, condivisione e opinioni, spazio infinito, assoluto, e senza tempo.
Il vincitore danese Kenneth Toft-Hansen, classe 1982 e patron del ristorante Svinkløv Badehotel nello Jutland settentrionale da quasi tre anni, ha avuto la meglio su tutti (sfilando così la corona allo statunitense Mathew Peters) grazie a una Chartreuse di verdure e molluschi ispirata a Madre Natura e un plateau di grande eleganza.
Bocuse d'Or
www.bocusedor.com/en
Martina Zito
