
Guercino a Bard
Giovan Francesco Barbieri detto Il Guercino (Cento 1591-Bologna 1666) è un pittore fortunato. Mostre, monografie non gli sono mancate. D’altronde Guercino è un fuori classe, uno dei migliori dell’Italia della prima metà del ‘600.
Si sono occupati di lui grandi storici, come il londinese Denis Mahon, che gli ha dedicato studi e due monografiche a Bologna nel 1968 e 1991. E poi ci sono state rassegne, curate da altri storici, sino alla recente Guercino tra sacro e profano (Piacenza 2017). Ora arriva Il Guercino.
Opere da quadrerie e collezioni del Seicento, aperta dal 5 aprile 20 giugno al Forte di Bard.
Una trentina di capolavori giunti da importanti collezioni pubbliche e private italiane e un bel corpus di disegni e incisioni. Un catalogo, edito dal Forte, ci porta dentro ad altri aspetti del pittore, della sua bottega ed organizzazione.
Ci porta, ad esempio, nel suo “Libro dei conti”, compilato dal fratello Antonio dal 1629 al 1649 e poi dal pittore. Vengono fuori 301 committenti di cui 82 intermediari. Conosciamo anche i prezzi dei dipinti e il modo di valutarli a seconda delle misure, del numero di figure, e di altri dettagli. Succedeva un po’ per tutti gli artisti del tempo, ma, ora lo sappiamo con certezza anche per Guercino.
Chi erano i committenti? Certo le Chiese, attraverso gli Operai. Ma, quelli considerati in mostra, per la prima volta, sono i privati, re, legati pontifici, famiglie nobili, ecclesiastici, borghesi. Così conosciamo collezionisti, agenti, banchieri e tanti retroscena della committenza.
Sappiamo, altro esempio, come Ferdinando Gonzaga, VI duca di Mantova e Monferrato, grande collezionista con una raccolta straordinaria, viene in contatto con Guercino. Grazie al suo procuratore padre Antonio Mirandola, e all’incisore Oliviero Gatti che incise ventidue finissimi studi anatomici disegnati dall’artista.
Guercino nel 1619 ne fa dono al duca di Mantova, che entusiasta, non solo lo ringrazia con cento scudi, ma gli ordina un’altra opera, Erminia tra i pastori, un soggetto tratto dalla “Gerusalemme Liberata” di Torquato Tasso. L’opera, una delle più affascinanti degli anni Venti del ‘600, non solo vale a Guercino 200 ducati, ma un posto d’onore, nella quadreria ducale, accanto a Caravaggio, Giulio Romano, Mantegna, Parmigianino.
Quel quadro adesso non è esposto, ma in compenso ce ne sono altri, di grande bellezza, ciascuno con una storia alle spalle. Ritratti come quello piccolo su rame, di Un giovane ecclesiastico, attribuito a Guercino e proveniente da una collezione di Cento.
Il fascinoso Ritratto del legale Francesco Righetti del 1626-1628, della Fondazione Cavallini Sgarbi, il Ritratto del cardinale Spada, dell’omonima Galleria romana, che, grazie al “Libro dei Conti”, sappiamo pagato 80 scudi insieme ad un altro.
Ma i più intriganti sono i quadri biblici, intensi e sensuali, giocati tra luce, ombra, morbidezze, come il San Sebastiano curato da Irene, del 1619, in cui il santo sdraiato, nudo e atletico, viene curato dalle sue ferite dalla moglie Irene e da alcune persone. Il dipinto era stato ordinato al pittore dal cardinale genovese Jacopo Serra, ambasciatore di Ferrara dal 1615 al 1623 e suo amico. Per lui l’artista dipinse almeno cinque quadri tra il 1619 e il 1620, oggi quasi tutti identificati.
Cleopatre, Maddalene, Sibille, Samaritane, Cristi, San Matteo e l’angelo, il Figliuol prodigo, santi, tutto il repertorio del Seicento, è trattato da Guercino con il suo particolare caravaggismo, dolce e sfumato.
La pensosa e bella Sibilla con un libro aperto tra le mani, del 1620 circa, era destinata a Pietro Maria Gentile I, un discendente del cardiale Serra.
E quella delicata, sofferente, bellissima Cleopatra, che offre all’aspide il suo nudo e florido seno, per chi era stata dipinta? Ora lo sappiamo: per il marchese Fiaschi, che il 21 dicembre 1639, lo ritirava dallo studio del pittore per trenta ducati.
La mostra:
Il Guercino. Opere da quadrerie e collezioni del Seicento
Forte di Bard. Valle d’Aosta
5 aprile - 30 giugno 2019
Organizzazione
Associazione Forte di Bard
In collaborazione con
Polo Museale dell’ Emilia Romagna - Pinacoteca Nazionale di Bologna
Curatela
Elena Rossoni, direttore, Pinacoteca Nazionale di Bologna
Luisa Berretti, storico dell’arte
Orari Feriali
10.00 | 18.00
Sabato, domenica e festivi 10.00 | 19.00
Lunedì chiuso
Aperture straordinarie
Lunedì 29 aprile (Ponte Primo Maggio) 10.00 | 18.00
Tariffe
Intero 10,00 euro
Ridotto 8,00 euro
Scuole; Ragazzi 6-18 anni 5,00 euro
Cumulativo con la mostra Wildlife Photographer of the Year
Intero 15,00 - Ridotto 12,00
Informazioni al pubblico
Associazione Forte di Bard
T. + 39 0125 833811 | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | www.fortedibard.it
Maurizia Tazartes
