
Human Forest: l'Amazzonia nelle fotografie di Marina Tana alla Galleria al142
Giovedì 15 ottobre, dalle 18.30 alle 21.00 presso la presso la Galleria al142 di Milano, si inaugura la mostra fotografica "HUMAN FOREST": le fotografie di Marina Tana che nascono da un'esperienza di viaggio in solitaria nel cuore dell’Amazzonia (dall’Ecuador al Brasile). A cura di Paola Riccardi
Galleria al142 e Associazione l’Incontro presentano "HUMAN FOREST", la mostra fotografica di Marina Tana a cura di Paola Riccardi, che sarà inaugurata Giovedì 15 ottobre, dalle 18.30 alle 21.00 presso la presso la Galleria al142 di Milano (Viale Monza 142), all'interno della rassegna di eventi Photofestival 2020.
Un progetto fotografico che nasce da un'esperienza di viaggio in solitaria nel cuore dell’Amazzonia (dall’Ecuador al Brasile). Nella remota Zòna Intangible del Parque Nacional Yasuní - creata in Ecuador nel 1999 a protezione del territorio di alcuni gruppi indigeni - la fotografa ha incontrato nel 2017 i Waorani della comunità di Bameno, che hanno scelto volontariamente di tornare a vivere nella foresta dopo che nel 1956 erano stati presentati al mondo per la prima volta sulle pagine di LIFE e poi invasivamente civilizzati tra gli anni ‘60 e gli anni ‘70.
Oggi, i Waorani sopravvivono sospesi tra uno stile di vita ancestrale di comunione con la foresta, sempre più compromesso, e una modernità predatrice, nell’indifferenza del mondo. "HUMAN FOREST" mette al centro del racconto le persone, volendo superare i classici stereotipi sulle popolazioni indigene e dando evidenza all'inscindibilità nella cultura amazzonica del rapporto tra esseri umani e foresta. Un invito alla riflessione sul senso profondo del limite e della condizione umana. “Waorani significa Umani. E’ da qui che credo si debba tutti ripartire”.
L’Amazzonia è per tutti il polmone verde della Terra. Pochi si soffermano sul fatto che è un luogo inestricabilmente connesso agli esseri umani che da sempre lo abitano, testimoni diretti della sua unicità e degli stravolgimenti sociali e ambientali che attualmente lo minacciano. A causa della recente pandemia di Coronavirus, le popolazioni indigene sono ancor più in pericolo,in assenza di adeguate cure sanitarie e mezzi di sostenamento, nel mirino di governi e interessi economici che le sovrastano.
"Durante la mia permanenza da sola per quattro settimane nel villaggio di Bameno, sono stata testimone del vissuto quotidiano nella foresta amazzonica, riuscendo a scorgere, al di là della spettacolarizzazione delle tradizioni per il turismo comunitario, le difficoltà che vive quotidianamente questa comunità indigena, nell’impegno di preservare la memoria delle proprie usanze e contrastare la minaccia ambientale, la corruzione e la seduzione dell’occidente".
I Waorani di Bameno, primi veri guardiani della foresta, chiedono oggiai cowode (agli stranieri) di essere lasciati liberi di vivere la loro vita, in comunione con la foresta, Ome in lingua Wao, che significa anche mondo. Deje vivir! La storia e il futuro della foresta amazzonica e delle persone che vi abitano, risvegliano la dura consapevolezza di un mondo, non solo quello amazzonico, che si sta sfaldando inesorabilmente nell’incapacità di recuperare il senso profondo del limite e della condizione umana.
Info e dettagli sulla mostra
Giovedì 15 ottobre 2020
In esposizione dal 16 al 31 ottobre 2020
Giovedì-ven-sab 16.30 – 19.30
Gli altri giorni su appuntamento
presso Galleria al142 - Viale Monza, 142
Ingresso libero
Marina Tana: biografia
Nata a Pavia nel 1979, si laurea in Ingegneria e si trasferisce a Roma, lavorando come manager nel settore della tecnologia e dell’innovazione in contesti internazionali. Appassionata viaggiatrice, studiosa di filosofia e autrice di racconti di viaggio, nel 2014 inizia inaspettatamente a viaggiare da sola, avvicinandosi alla Fotografia come ulteriore spazio di riflessione, elaborazione e ricerca personale, come sguardo potenziato in grado di creare un contatto intimo tra la viaggiatrice e l’ambiente naturale e umano circostante.
I suoi viaggi nascono dal desiderio di osservare come esseri umani e territorio si sono influenzati reciprocamente nel tempo, sviluppando una molteplicità di intrecci culturali, spirituali e ambientali. Ha frequentato un laboratorio di Fotografia con Sara Lando e un corso sulla decolonializzazione dell’Arte presso il Node Center di Berlino.
Nel 2017 intraprende in solitaria un viaggio avventuroso con l’intenzione di attraversare l’Amazzonia, dall’Ecuador al Brasile seguendo il corso dei suoi fiumi principali, attratta dal richiamo mitizzato della vastità e impenetrabilità geografica, dalla straordinaria ricchezza naturale e antropologica, dal fascino misterioso della cosmovisione delle sue popolazioni. Il viaggio si è trasformato in un’esperienza umana di incommensurabile valore, grazie soprattutto all’incontro con la comunità indigena Waorani di Bameno.
Mostre
2020 - Human Forest, Color Café, Bassano del Grappa [febbraio]
2020 – Human Forest, Galleria al 142, Milano [ottobre]
Contatti
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Instagram @viaggioinamazzonia
Galleria al142
Viale Monza 142, Milano
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
instagram I facebook: @alcentoquarantadue

Giorgia Brandolese
Da The Wire ai Pearl Jam, passando per Grant Achatz. Musicista, Giornalista, laureata in Comunicazione pubblicitaria, nel corso degli anni si specializza in Cinema, Serie Tv, Alta Cucina.
Email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.