
Incontro con l'artigiana Ljuba Spreafico e la poetessa Maria Teresa Tedde: quando la poesia si fa gioiello
E’ ancora in corso, in Sardegna, presso il ristorante Il Calice D’Oro (in Costa Paradiso, SS) l’esposizione di gioielli Poesia a stralcio-L’arte della cancellatura incontra la poesia di Maria Teresa Tedde.
Durante la serata di inaugurazione della mostra-visitabile fino al 9 maggio, con possibilità di acquisto delle opere- è intervenuta anche la poetessa Maria Teresa Tedde, che ha presentato la silloge poetica I reticoli dell’anima (Pluriversum Edizioni), testo di riferimento per l’ideazione, da parte dell’artigiana Ljuba Spreafico, di gioielli creati con l’impiego della tecnica della cancellatura di Emilio Isgrò.
Il reading poetico è stato accompagnato dalle atmosfere sonore del musicista e discografico Salvatore Papotto aka Berlin Babylon Project, confezionate in instant composing.
Nerospinto ha incontrato le due artiste per una chiacchierata sulla loro, ormai consolidata, collaborazione.
Ljuba, in che anno e come è nata la collaborazione “La Fabbrica delle Parole”- Maria Teresa Tedde? Vuole parlarci inoltre, in particolare, dell’ultima collezione, nata dalla lettura della silloge “I reticoli dell’anima” (Pluriversum Edizioni)?
Non sono brava nel ricordare le date, soprattutto l'anno, trovo che il tempo scandito dai numeri sia utile per organizzazione pratica mentre quando si parla di incontri posso dire, o meglio ricordare, il momento.
Con Maria Teresa la collaborazione nacque quando mi chiese di conoscerla attraverso la silloge "All'amore dico sì" e se avessi avuto il piacere di realizzare i miei gioielli artistici con i suoi versi.
Maria Teresa mi piacque subito, la sua estrosità e la passione creativa esplosiva con tanta vita vissuta alle spalle; tutto avvenne in modo naturale, i suoi versi mi colpirono e interpretarla fu quasi spontaneo… la rappresentai con il colore rosa, simbolo di femminilità, ma anche con forme geometriche ben definite per le sue caratteristiche caratteriali ed espressive.
Da quell’inizio, qualche anno fa, abbiamo sempre avuto una bella empatia che ci ha tenute legate fino ad arrivare al presente, in cui ho elaborato e reso gioielli la raccolta di poesie "I reticoli dell'anima". È stato il titolo a farmi entrare nell'immaginario con cui descrivere artisticamente le sue poesie: una piuma, a rappresentare- con un solo elemento-i percorsi invisibili ma reali dei volatili, la bussola intima che ci guida a livello inconscio.
Nella creazione dei suoi gioielli impiega l’arte della cancellatura di Emilio Isgrò. Che valore ha, metaforicamente, l’atto dell’espunzione, dello stralcio?
Cito spesso E. Isgro' ed espongo il suo nome, perché è suo il merito della cancellatura, lui ne è il Maestro. Oltre alla bellezza delle sue opere, c'è una fondamentale componente concettuale; questo mi ha sempre colpita e trascinata a livello emozionale.
In un mondo fortemente consumista- dove la regola è apparire prepotentemente, ingigantire in modo artificiale- la sua arte semplifica la visione delle immagini e attraverso la sottrazione dà un messaggio diretto che ci fa interrogare.
Metaforicamente per me il valore assoluto della cancellatura è appunto questo, portare ai minimi termini per esaltare, talvolta, il concetto di un testo, di una poesia o per evidenziare i lati caratteriali ed espressivi di un'autrice o di un autore.
Come dire...nascondo il più per mostrare di più.
Come avviene la selezione dei libri che vengono poi “cancellati” e trasformati in “parole da indossare”?
La selezione dei libri avviene attraverso la conoscenza filosofica delle scrittrici e degli scrittori, è soprattutto importante per me "chi" scrive, la sua vita, le sue scelte, cosa vuole esprimere e trasmettere al mondo nei suoi scritti.
I miei lavori vanno da una dimensione di 25mm ad un massimo di 65mm, non mi avvalgo dell'utilizzo di collage per quanto riguarda le parole, utilizzo esclusivamente le parti originali degli scritti delle pagine: il lavoro in questo modo diventa certamente più impegnativo ma, nello stesso tempo, mi dà la possibilità di mettere al microscopio l'espressione dello scritto, pertanto le parole e la metrica utilizzata dai creatori sono fondamentali.
Le sue creazioni sono eco-friendly. Perché questa scelta?
Credo sia una necessità cercare di avvicinarci il più possibile al consumo sostenibile, creando meno spazzatura possibile. Se ne parla molto ma non si fa abbastanza e purtroppo eco-friendly viene utilizzato spesso più come slogan, a livello propagandistico, che per segnare un cambiamento di fatto.
Eco friendly significa amico dell’ecologia e, in questo senso, i miei lavori non aiutano in alcun modo la natura… posso dire però che, nella mia prospettiva, c'è la volontà di non apportare danno al danno, minimizzando il più possibile l'utilizzo di materiali nuovi e puntando al massimo sull'impiego di componenti riciclati e riciclabili.
Maria Teresa, scrive di lei il Prof. Giacomo Pighizzini: “Se non si può parlare di surrealismo teddiano, perché mancante e privo di una volontà eversiva come prescriveva Éluard, è per il fatto che la vera scaturigine di questa poesia appartiene alla parabola post-illuministica…” E’ d’accordo con questa affermazione?
Il carissimo amico, professore, scrittore, poeta, critico letterario di alto spessore, Giacomo Pighizzini, purtroppo deceduto il 26 marzo 2021 a Bergamo, causa coronavirus, il 25 aprile 2020 mi scriveva:" Ho pensieri neri, anzi nerissimi..." Salute a pezzi.
Da allora pochissimi messaggi, a suggellare il suo crescente malessere.
Lui, che mi fu, in un certo senso, Maestro, critico oggettivo capace di esaltare o demolire le mie poesie.
Lucido, spietato anche, senza mezzi termini. E per questo, appunto, mi fu Maestro.
E mi apprezzò, sì, a tal punto da parlare della mia poesia col termine " teddiana”, così come anche il grande critico letterario, docente, scrittore e giornalista Nuccio Mula, nella sua introduzione alla silloge "All'Amore dico sì” (Oceano Edizioni).
Ed entrambi, pur non collocandomi in via diretta nella corrente poetica surrealista di Éluard, colsero nei miei versi l'immediatezza comunicativa emozionale che veniva abbracciata, sposata, fatta propria dagli assidui lettori che appunto si identificavano e si identificano negli stati emotivi espressi.
Personalmente ho risuonato maggiormente con la poetica surrealista per la mia " tecnica poietica" - che tecnica non è, folgorante, immediata, spirituale appunto.
Nel rileggerla ad alta voce, per sentirne la musicalità, opero poche correzioni.
Piuttosto che identificarmi nelle "strategie espressive " dissacranti del dadaismo ed esaltanti del futurismo, mi sento più affine al surrealismo, lo dico nella speranza di non apparire esaltata o supponente. Dò parola e spazio al sogno che trasmuta anche cose di realtà quotidiane, quasi in automatico.
I tessuti poetici d'amore che intreccio propongono un mondo alternativo fatto di "tempo non tempo" e di spazi nuovi e "irreali" nella materia.
L’ispirazione non dà preavvisi- scriveva Gabriel García Márquez.
Lei come definirebbe questa forza misteriosa che così frequentemente- a giudicare dalla fluvialità della sua produzione- la investe?
Forse ho anticipato la mia risposta nel precedente quesito.
Non so bene come definire questa " forza travolgente" che sgorga in ogni momento e situazione della mia giornata: un impulso non procrastinabile, una voce interiore che non ammette di essere ignorata, ecco sì, una espressione automatica di emozioni non allo sbaraglio, ma decise, sicure di portare in superficie elementi emozionali forse inespressi da troppo tempo.
Nella sinossi del romanzo “Oziosamente felice” (Pluriversum Edizioni) si legge:
“Si alternano momenti di vita normale ad altri di straordinaria follia.”
Maria Teresa, cos’è per lei la normalità? Specialmente in questo periodo storico così difficile, l’impresa eccezionale è- dallianamente- essere normali?
Essere normali dallianamente, cioè saper "vedere" nella espressione spontanea "profonda"il senso della vita, dell'amore, anche oltre la realtà ordinaria trasformata in forme alterate quasi da stati di coscienza onirici?
E se davvero la nostra normalità fosse questa, vituperata, soffocata, non valorizzata da stati razionali che classificano i comportamenti in "norme matematiche" create poi da suggestioni politiche, culturali, spesso massificanti e di comodo per un facile controllo di massa?
Si scandalizza se dicessi che per me la normalità è potere esprimere sé stessi senza veli, nel rispetto della diversità altrui?
E che il non poterlo fare per timore di giudizi, crea artifici e infelicità?
Vuole anticiparci qualcosa sulla sua ultima silloge, “L’amore mi rincorre” (G.C.L.-Gruppo Culturale Letterario)?
La critica letteraria Maria Antonietta Macciocu scrive nella Prefazione:" É l'autrice che rincorre l'amore o é l'amore che la tallona ben oltre la sua volontà?"
Oddio, come faccio ad argomentare questo titolo?
Dire che "una fiumana di persone" mi corre dietro?
A chi, a una vecchia signora dai capelli turchini?
Ma no!
Dire che quella emozione d’amore, che mi ha tradita quando piccola sono salita su una nave sgangherata per crescere in lidi diversi dal mio luogo di nascita e da tutti i miei affetti, ha ferito il mio cuore e allora ho immaginato che un angelo d'amore mi corresse dietro per dirmi:
" Io ci sono, io ti amo" ???
Ma dai, chi mai crederebbe al mio personale Cupido?
Io, io ci credo.
Mi ha asciugato lacrime, mi ha sussurrato tenere parole, mi ha spalleggiato in ogni incontro, mi ha spinta in braccia di amore, mi ha sostenuta in profondi dolori.
Mi sento un'anima in cammino, fra inferno, purgatorio e paradiso che si alternano e si mescolano.
L'amore mi rincorre e forse mi fermerò.
Link utili: https://www.facebook.com/mariateresatedde.pluriversum
https://www.facebook.com/Poesie-e-racconti-di-Maria-Teresa-Tedde-689771954430192
https://www.facebook.com/Le-Poesie-di-Maria-Teresa-Tedde-519860644705720
https://www.instagram.com/teddemariateresa/
https://www.facebook.com/Lafabbricadelleparole/
https://www.instagram.com/la_fabbrica_delle_parole/
https://www.facebook.com/calicedorocostaparadiso
https://www.instagram.com/ilcalicedoro/
Giordanelli Cinzia