
Kilchoman, la distilleria-fattoria scozzese fa il giro d'Europa in Land Rover
L’European Tour 2023 di Kilchoman, distilleria scozzese a produzione circolare, sta percorrendo l’Europa per 8000 km attraversando ben 13 Paesi insieme a Land Rover
Kilchoman, tra le mura di casa sull’isola di Islay è una delle pochissime distillerie in grado di completare il ciclo di produzione in maniera completamente circolare, e anche fuori dalla Scozia chiude il cerchio con un mirabolante tour d’Europa che toccherà i principali mercati della distilleria scozzese.
European Tour 2023
Una Land Rover brandizzata Kilchoman sta percorrendo l’Europa per 8000 km, toccando 13 Paesi: Lussemburgo, Belgio, Paesi Bassi, Germania, Austria, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Slovenia, Italia, Svizzera, Francia e Scozia. Il Tour, iniziato il 16 aprile dal Lussemburgo ha toccato anche 8 città italiane: Castelfranco Veneto (TV) e Treviso il 10 maggio, Formigine (MO) e Valsamoggia (BO) l’11, Milano e Bresso (MI) il 12, Como e Chivasso (TO) il 13.
Protagonista degli eventi è stata l’edizione limitata di Kilchoman, realizzata proprio per celebrare il Tour Europeo. Sono state realizzate 3325 bottiglie, maturate in botti di Bourbon e Porto e imbottigliate al grado pieno di 58,5%.
Ai banchi d’assaggio è stato possibile degustare anche due new make spirit di Kilchoman (con due differenti livelli di torbatura, rispettivamente a 20 e 50 ppm) non commercializzate ufficialmente dalla distilleria ma che di fatto rappresentano il distillato madre, che una volta invecchiato diventerà il single malt di Kilchoman.
About Kilchoman
Kilchoman è una delle pochissime distillerie di Scozia a coltivare direttamente il proprio orzo in oltre 220 acri di campi adiacenti, coprendo così circa il 30% del fabbisogno.
Ogni acro di terreno porta in dote 2 tonnellate di orzo, da cui sarà possibile riempire 6 barili di distillato. Tutta la quota di orzo autoprodotto, che diventerà poi il whisky chiamato Kilchoman 100% Islay, viene girato manualmente su pavimenti di maltazione interni, un processo che quasi tutte le distillerie scozzesi hanno esternalizzato con l’avvento della distillazione commerciale. L’orzo viene poi essiccato per 20 ore a un grado di torbatura di 15-20 ppm (parti fenoliche per milione), contro i 50 ppm del malto acquistato ai Port Ellen Maltings di Islay. Il fumo di torba isolana, ricca di elementi marini, dona i tipici sentori affumicati al chicco d’orzo.
Il processo produttivo
La fermentazione è molto lunga, con una media di 90 ore, e determina la formazione di un mosto fruttato e “burroso”, poiché ricco di esteri e acido lattico, che viene poi distillato in due piccoli alambicchi dai colli alti e stretti con un alto grado di reflusso. Il risultato di questo prolungato contatto col rame degli alambicchi porta a un new make spirit pulito e fresco, dove terrosità, fumo, sentori salmastri e leggere note floreali e agrumate stanno in perfetto equilibrio. A questo punto il distillato viene messo nei barili, per la maggior parte ex Bourbon di primo riempimento.
Ogni barile viene spedito su Islay ancora intero, senza essere smontato: questo implica costi più alti ma anche una maggior espressività del legno stesso durante la maturazione. Oltre ai barili ex Bourbon ed ex Sherry utilizzati per gli imbottigliamenti continuativi della gamma, Machir Bay e Sanaig, Kilchoman utilizza per le edizioni limitate anche legni che hanno conosciuto Sauternes, botti di vino rosso della Valle del Douro, Caroni Rum, Porto e Madeira, solo per citarne alcuni.
A conclusione di un processo perfettamente circolare dall’orzo alla bottiglia, il whisky viene etichettato e imbottigliato in loco presso la distilleria, concludendo così il processo di produzione circolare.

Francesca Noce
Freelance under 30 con il chiodo fisso del mangiare e bere bene. Estremamente curiosa, cresce una nuova generazione di enotecnici fiorentini trasmettendo il suo entusiasmo con la penna e tra i banchi di scuola.
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