
“Le grandi donne del cinema”: il libro di Marta Perego che racconta la vita delle grandi star cinematografiche
Marta Perego, giornalista e conduttrice televisiva, ma anche cinefila e scrittrice. Nel suo nuovo libro Le grandi donne del cinema, ci racconta le storie pubbliche e private di quelle donne che si sono fatte strada nel mondo cinematografico lasciando un segno non indifferente nel panorama femminile grazie ai ruoli da loro interpretatati e alle loro scelte di vita.
Non solo icone di bellezza o stile, ma punti di riferimento per quelle ragazze che si sono ispirate a loro come modelli di donne libere e rivoluzionarie. Audrey Hepburn, Ingrid Bergman, Vivien Leigh, Anna Magnani… sono solo alcuni dei nomi che troviamo nel libro di Marta Perego, con cui abbiamo scambiato due chiacchere su questo libro dedicato alle donne, alla loro forza e determinazione.
-“Le grandi donne del cinema” è dedicato ai grandi personaggi femminili. Qual è un personaggio che non ci aspetteremmo di trovare nel suo libro?
Sono trenta ritratti a cavallo tra biografia e cinema, da Greta Garbo fino alle più giovani: Emma Watson, Jennifer Lawrence. Passando per Bette Davis, Katharine Hepburn, Mariangela Melato, Monica Vitti. Ho cercato di scegliere delle donne che rappresentassero un’idea di femminilità, sia fuori che dentro il grande schermo, nelle loro differenze. Una che magari non ci aspettiamo è Catherine Deneuve, paladina dell’anti #metoo, ma in realtà un’attrice di razza. Una donna tosta che ha difeso la sua privacy con eleganza, sin dalla morte dell’amata sorella Francoise negli anni ’50 alla relazione con Marcello Mastroianni. Non ne ha mai parlato con nessuno davvero, ha buttato la sua profondità e la sua fragilità nel cinema, lasciando alla vita pubblica la sua scorza più dura. A me ha affascinato molto.
- Descrive le donne del suo libro come ribelli e libere. Anche lei si descriverebbe così? Sente delle somiglianze tra lei e le donne di cui ci racconta?
Io non sono una grande star del cinema (sorride) Credo che queste donne siano un esempio di libertà che a volte fa rima con ribellione. Una ribellione che significa tante cose: dal cercare di fare di tutto per emergere nel mondo del cinema, al coraggio di dire basta, come è successo nei casi di Audrey Hepburn e Brigitte Bardot. Sono donne che hanno lottato per rappresentare sul grande schermo un’idea di donna che le rispecchiasse. Pensate per esempio a Bette Davis che ha fatto il diavolo a quattro per vestire i panni della prima vera grande "villain" femmina del cinema, la protagonista di Schiavo d’amore. Io, come spero le lettrici, mi sono lasciata ispirare, capendo che mai nulla è semplice, ma si deve avere il coraggio di tentare. Come dice Carrie Fisher: "Be afraid but do it anyway".
- È scrittrice e giornalista. Era il suo sogno nel cassetto fin da piccola o qualcosa che si è semplicemente scoperta di saper fare?
È il lavoro che ho sempre voluto fare, sin da quando a 6 anni ho mandato la mia prima intervista ad Astrid Lindgren (l’autrice di Pippi Calzelunghe). In tv, nei libri, racconto la creatività altrui, lo faccio perché amo i libri e il cinema e amo raccontarli. Non sempre facile, perché gli spazi sono sempre più ridotti, ma come le mie donne, se credi davvero in qualcosa fai di tutto per farlo, anche incontrare le persone che ti permettono di realizzare i tuoi sogni.
- È anche una lettrice accanita. Un libro che ha da sempre nel cuore e che consiglierebbe a chiunque?
Domanda difficilissima! Legandomi al tema delle donne del cinema, consiglio a tutti "I diari della Principessa", autobiografia di Carrie Fisher. Così ironica, vera, intelligente, appassionata, vi divertirete molto a leggerlo.
- Ha incontrato tanti personaggi famosi durante la sua carriera, qual è stato l’incontro più entusiasmante?
Anche in questo caso scegliere è complicatissimo. Amo incontrare persone con cui si apre uno scambio che vada oltre l’intervista. Nel mio percorso dal lavoro sono nate amicizie che mi hanno permesso di seguire scrittori e attori e registi dai loro esordi al successo, li ho visti crescere, trasformarsi, diventare quello che sognavano di essere. Se devo farti, però, un nome direi Kate Winslet, l’ho intervistata per Carnage a Venezia e in pochi minuti mi ha trasferito tutta la sua grandezza e intelligenza. E anche semplicità. In generale ho capito che vale una regola: i grandi talenti - spesso - si nascondono dietro alle persone più semplici e umane.
"Le grandi donne del cinema" è in libreria dal 30 aprile.
Illustrazioni di Marta Signori
Editore De Agostini
Pagine 317
17,90€
Alessandra Gandolfi