
Mary Katrantzou. Tra storia dell’arte e tecnologia
Nata ad Atene nel 1983, ha nutrito fin da piccola forti interessi artistici, che l’hanno condotta negli Stati Uniti per studiare architettura alla Rhode Island School of Design nel 2003. Si è trasferita poi al Central Saint Martins College of Art and Design di Londra, dove ha proseguito il suo percorso di studi in Textile Design per interni, specializzandosi nella stampa digitale. Ha debuttato nel 2008 con la sua prima collezione, per la quale è stata vincitrice del premio L'Oréal Harrods professional. Con questa presentazione si è aggiudicata il ruolo di pioniera nella rivoluzione della stampa digitale nel tessile, consacrando allo stesso tempo il segno distintivo delle sue creazioni surreali.
Il suo lavoro rappresenta un continuo leggibile tra storia dell'arte e tecnologia. Attraverso questa combinazione tecno-storica la designer ha raggiunto una posizione ferma nello scenario della moda internazionale, grazie a progetti ed estetiche originali che riescono in ogni situazione a generare emozioni e reazioni multiple. Con un totale di sette collezioni realizzate, la sua carriera già occupa un posto nell’olimpo del fashion system. Mary ha vinto il Premio svizzero Tessili nel 2010 (del quale in precedenza sono stati vincitori di Alexander Wang, Rodarte e Haider Akermann). Nel 2010 è stata anche nominata miglior talento emergente per i British Fashion Awards ed è stato finalista al Premio Dorchester. Le sue creazioni sono vendute in punti molto selezionati del mondo, tra cui troviamo il Dieci Corso Como, Harrods, Collette, Barney, Harvey Nichols e Browns. La fashion editor Anna Dello Russo è ambasciatrice del marchio.
Il lavoro di Katrantzou è caratterizzato da riferimenti e tendenze artistiche che vanno dal costruttivismo russo al futurismo passando per l’Art Deco, la Pop Art, il Surrealismo e l’iperrealismo. Rivela inoltre una costante ispirazione all’architettura, alle arti decorative e ai gioielli. Da tutta quest’opera di miscelazione e filtraggio della designer risultano pezzi di una bellezza allucinogena. Gli indumenti appaiono irreali, di estrema forza, ma carichi di delicatezza. Mary racconta l’armonia visiva degli opposti, mescola il fragile e il grottesco e utilizza spesso la tecnica del trompe l’oeil facendoci dimenticare la distanza tra l'idea e la realtà. La forte identità delle sue “opere scena” è riconoscibile dall’uso massiccio della stampa digitale, attraverso la quale la stilista ci presenta un nuovo design. Ama creare effetti illusori, caleidoscopici, ipnotici e coinvolgenti che producono grande stupore.
L’impiego di queste tecniche associate al taglio dei pezzi, i disegni complessi e gli accessori industriali, ci regalano nuovi mondi da contemplare e da indossare. Converte con eccellenza ogni capo in un caos armonico e pieno di dettagli. Va sottolineato come nonostante la complessità delle idee e lo sviluppo delle sue forme, Katrantzou riesca a mantenere ognuna delle sue creazioni nell’ambito dello stile e della femminilità, arricchendo ogni pezzo di una forte libertà creativa. Fantasioso è il suo scorrere libero, dall’idea dello spazio ad altri indirizzi estetici con creazioni uniche e magnifiche nella loro individualità. I temi che la stilista ha sviluppato su i suoi abiti sono gioielli oversize tromp-l’oeil, con grossi pezzi di legno e metallo che ricordano l'estetica dei costruttivisti russi e del futurismo, abiti con colori brillanti, stampati che imitano enormi collane in metallo.
Unici gli abiti ispirati a bottiglie di profumo vintage, in questi la stilista ha adattato le forme di queste bottiglie sul corpo femminile con un effetto ottico e vibrante di stampe superelastiche. Un grande lavoro in termini di silhouette, più scolpita e complessa. Katrantzou ha saputo definire il suo segno distintivo di fashion designer, offrendo la sua visione della moda come fuga dalla realtà. Il suo senso di fluidità ha dato ai suoi vestiti in seta, l’effetto del vetro che sembra essere liquido, in movimento. Un'utopia vibrante che l’artista ottiene con le tecniche più innovative. Katrantzou sfida le tendenze, senza guardarsi intorno per rivelare i riflessi del passato e dare loro una visione futuristica, mostrandoci che più è di più.
"Ceci n'est pas une chambre" (Questo non è un camera) è il titolo che la stilista ha dato alla collezione primavera/estate 2011. Citando Magritte, gioca con l'idea di introdurre saloni, antiche ville e camere d'albergo degli anni settanta su i suoi abiti, ispirazione proveniente da vecchi numeri di Architettura Digest Magazine e World of Interiors. Mary si riconcilia con la geometria per creare una collezione di abiti unici, in modelli completamente simmetrici e scultorei. Le immagini stampate sugli abiti in questo caso sono soffitti “montati” sulle spalle, finestre con vista sul petto, paesaggi notturni sul bacino e mobili di diverso tipo, accuratamente disposti, con una prospettiva che ci invita a entrare nelle “viscere” dei corpi. Utilizza la struttura dei paralumi per costruire alcune delle sue gonne, proposta audace che è diventata subito cult. Con questi pezzi la stilista crea un valore aggiunto alle sue creazioni, dando loro la possibilità di trasmettere emozioni complesse come la nostalgia lirica e l’alienazione. Propone inoltre ritratti di donne mitiche, come Diana Vreeland o la duchessa di Windsor mimetizzati con gli spazi abitati, collage di uova Fabergé, porcellane di Meissen e vasi Ming, scenari notturni dove grandi costruzioni solcano gli orizzonti in match di colori inediti e sempre di grande impatto visivo.
