
R.I.P: la cabina telefonica della SIP diventa un'opera curiosa e piena di nostalgia firmata Moronauta
Ricordate com'era la vecchia cabina telefonica della SIP? Eccovi un nuovo progetto che le trasforma in un'opera prenostalgica, chiamata R.I.P di Moronauta.
R.I.P, presentato da Moronauta, si concentra sull'idea di prenostalgia, ovvero la nostalgia che si può provare per qualcosa prima ancora che questa se ne sia andata.
L'opera anticipa una nostalgia latente, impalpabile, ma che è ancora con noi, strusciando nel nostro subconscio, permettendoci di lasciar libera la nostra curiosità verso un oggetto cosi a lungo ignorato e, spesso, snobbato.
Dimenticato nei meandri di un passato molto recente, lasciato in balia di se stesso, quest'oggetto , la cabina telefonica, che un tempo dominava il nostro quotidiano, ora viene riesumato e riportato alla luce per osservarlo con un nuovo sguardo.
L'opera consiste in un simbolico “frammento” di cabina della SIP che viene reinserito negli stessi luoghi in cui esse si trovavano tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ‘90, anni d'oro del telefono pubblico, ma posto sotto una nuova luce, ricontestualizzato e completamente rivisitato.
Le tracce fisiche di quest'oggetto, ormai obsoleto ai nostri occhi, tra cui i basamenti, le colonnine elettrice e, persino, i tombini, rappresentano rappresentano dei veri e propri reperti archeologici dell’era pre-digitale, pronti ad essere accolti e rivisti nell'installazione firmata Moronauta.
Nonostante questi pezzi di “preistoria” restino immutati e testimonino l'immobilità del tempo, tutto intorno, la città si è trasformata, è cambiata, si è evoluta: le sue strade, le pensiline, i marciapiedi e le aiuole compongono angoli e vicoli che una volta erano il palcoscenico delle cabine telefoniche su cui, ormai, è calato il sipario.
È stato possibile, grazie alla ritrovamento, come un manoscritto prodigioso, di un Tuttocittà della fine degli anni '80, documentare la presenza di tali cabine e la loro concreta installazione che dà vita a quest'opera,R.I.P per l'appunto, come una sorta di “mappa emotiva” che ci muove e ci fa mettere in gioco.
L'opera è, quindi, collocata in uno spazio pubblico, ovviamente con un nuovo aspetto e ricontestualizzando luoghi unici che mantengono i segni dello scorrere inesorabile del tempo.
Tuttavia, oltre a questo, il Moronauta, ideatore e creatore dell'opera, ha condiviso il processo di ricerca che ha portato alla realizzazione del lavoro nella pagina Facebook “Prontopronto” e nell’omonimo blog Tumblr.
Un processo aperto, quindi, che significa offrire a chi osserva, e vuole lasciarsi catapultare indietro negli anni, più punti d’accesso all’opera. Più punti per sentirsi incuriositi e, seguendo liberamente tale curiosità, giungere a porsi, in una maniera del tutto spontanea, delle domande fondamentali riguardo i nostri effettivi bisogni, quelle domande esistenziali che fanno di noi esseri umani e, soprattutto, quel valore di spazio e tempo che dedichiamo alla comunicazione, ormai sempre più fondamentale nella nostra vita, nel nostro quotidiano.
Il Moronauta, artista la cui energia è la curiosità. Ci insegna ad uscire dalle nostre strutture mentali e dalla nostra routine per guardare con occhi sempre più curiosi noi stessi e ciò che ci circonda.
Gli esperti dicono che solo da bambini si può essere davvero curiosi e lasciarsi andare a tale motore della vita, ma il Moronauta non ci crede e con la sua arte pratica vuole dimostrarci il contrario.
R.I.P, opera sprezzante e super realistica che coglie un'essenza di un passato assai vicino, vuole aprirci la mente e lasciarci incuriosire
Non ci resta che tentare e dimenticare, anche solo per un momento, che cosa significhi guardare il mondo con gli occhi curiosi di un bambini.
Serena Riva
