
Rum Brugal: viaggio tra i maestros roneros della Repubblica Dominicana
Il rum è una cosa seria. Dalla melassa locale fino al tropical ageing, Brugal ci svela tutti i segreti del distillato caraibico.
Puerto Plata, 1888. Don Andrés Brugal Montaner, originario della Spagna, è appena tornato da un viaggio a Cuba dove ha imparato i segreti della produzione del rum. Mentre nella sua patria sta andando in scena la grande Esposizione Universale, nella sua testa le idee sono molto chiare. Don Andrés vuole fermarsi in Repubblica Dominicana e fondare una distilleria.
Negli anni il business funziona. L’azienda si amplia ed ha sempre più successo. Rum Brugal inizia ad essere conosciuto universalmente come ‘il rum dei dominicani’, rappresentando con orgoglio la terra caribica in tutto il mondo. Le generazioni si susseguono seguendo una regola che non è mai stata violata da Brugal: i maestros roneros devono essere scelti tra i discendenti diretti del fondatore.
L’eredità di Don Andrés è oggi nelle mani della quinta generazione di maestros roneros. Sono tre: Miguel Ripoll, Gustavo Ortega e Jassil Villanueva, la prima maestra ronera donna della Repubblica Dominicana.
I segreti del fascino caraibico: l’esperienza di Rum Brugal
Dietro il colore ambrato scuro di Rum Brugal c’è un ventaglio di aromi ampio e stratificato: caramello, vaniglia, datteri, uva passa... Il segreto? Ve ne sveliamo uno: la melassa.
La qualità della melassa utilizzata è il primo fattore che entra in gioco nella complessità e nella piacevolezza di un rum. A differenza della maggior parte dei marchi di modern rum, che trasformano la materia prima importata da altre nazioni, Brugal impiega esclusivamente melassa locale, proveniente da quattro dei cinque zuccherifici della Repubblica Dominicana che trasformano la canna locale.
Ma quello influenza di più il sapore del rum è il tipo di botte utilizzata. Brugal questo lo sa bene e si avvale di tutto il know-how proveniente dal gruppo Edrington. Grazie al lavoro svolto dai Masters of Wood di Macallan, alcuni dei migliori cask ex-Sherry arrivano in Repubblica Dominicana per l’invecchiamento dei rum Brugal.
La prima botte utilizzata per l’invecchiamento è di quercia bianca americana ex-Bourbon; la seconda è di quercia europea ex-Sherry Oloroso, e ha delle caratteristiche che la rendono unica nel panorama della produzione di rum. Prodotta a mano e di grande valore economico, viene utilizzata per l’invecchiamento degli Sherry Oloroso e Pedro Ximenez tra i 18 e i 24 mesi e poi, quando è ancora al massimo della resa, grazie a un accordo esclusivo con Edrington viene mandata in Repubblica Dominicana. È chiaro che poter avere una tra le migliori botti del mondo ancora a pieno regime, in piena fase di rilascio, produce un rum eccezionale e ricco di aromi.
Ma la creazione del sapore non finisce qui. Il calore tropicale della Repubblica Dominicana gioca un ruolo davvero speciale nel processo di invecchiamento del Brugal.
Esiste un’opinione comune – ma errata - che tutti i rum vengano invecchiati nel loro luogo di produzione. In realtà spesso l’invecchiamento viene fatto in Europa per un motivo semplice: l’Angel Share – vale a dire la quantità di rum che evapora dai barili in legno durante la maturazione - in Europa è del 2% circa, mentre nei Caraibi oscilla tra l’8 e il 12%. In questo modo non rimane che il 65% del contenuto iniziale di una botte dopo cinque anni di maturazione. Un anno di invecchiamento nei Caraibi, insomma, equivale a tre anni in Scozia. Questo implica che, per esprimere al massimo il potenziale delle botti, un rum invecchiato per dieci anni nella stessa botte in Repubblica Dominicana dovrebbe invecchiarne dai trenta ai quarant’anni per avere lo stesso potenziale aromatico.
I Maestros Roneros conoscono bene gli effetti del tropical ageing sul rum, e per questo hanno disposto che i magazzini Brugal siano strategicamente posizionati sotto il calore del sole dominicano. L’obiettivo è quello di intensificare il processo di invecchiamento, tirando fuori il meglio dalle botti per dare ai rum carattere e complessità.
L’attenzione e la cura per la qualità si vedono in ogni dettaglio e in ogni fase della produzione: basti pensare alle bottiglie, che vengono lavorate a mano, applicando la rete, la ceralacca e gli adesivi singolarmente.
About Velier, leader mondiale nel settore dei rum
Velier è una storica azienda familiare genovese che si occupa di importazione e distribuzione di distillati, liquori e vini. Fondata nel 1947, ha quindi 75 anni di vita, durante i quali la qualità dei prodotti e la loro appassionata divulgazione sono sempre state la via maestra per accedere a una crescita commerciale e reputazionale continua.
Leader mondiale nel settore dei rum grazie all’instancabile lavoro di scoperta del Presidente Luca Gargano, Velier è stata anche antesignana assoluta nel lancio del movimento dei vini naturali. Già nel 2003 ha visto infatti la luce il protocollo delle “Triple A”, produttori che siano “Agricoltori, Artigiani, Artisti”, in sintonia assoluta con i valori della Velier: qualità e autenticità.
Tra le oltre 200 marche importate, citiamo i rum Caroni, Bally, Clairin, Neisson, Hampden; i whisky Macallan, Glenfiddich, Balvenie, Nikka, Buffalo Trace; Hendrick’s Gin, Stolichnaya Vodka, le agavi Rooster Rojo, Fortaleza e Alipus, lo champagne Billecart, il liquore Chartreuse e i sodati di Fever Tree.

Francesca Noce
Freelance under 30 con il chiodo fisso del mangiare e bere bene. Estremamente curiosa, cresce una nuova generazione di enotecnici fiorentini trasmettendo il suo entusiasmo con la penna e tra i banchi di scuola.
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