
Shimokita, La Tokyo pop a forma di tapas
L’8 maggio, in una delle zone più chic di Milano, ha visto la luce Shimokita, il nuovissimo progetto dell’imprenditore Luca Guelfi che, dopo il Messico di Canteen, il Vietnam di Saigon e la Provenza di Petit ha portato in città il Giappone, quello pop e futuristico di una metropoli senza tempo.
Dopo Tenoha Milano, il concept store giapponese che vuole raccontare all’Italia il Giappone contemporaneo, aperto recentemente a due passi dai Navigli, la fascinazione per il Sol Levante prosegue con una nuovissima e coloratissima apertura che porta il nome di Shimokita – Japanese Tapas, che si presenta come un vortice di colori, manga, robot, tapas e sashimi.
Per farla breve, Shimokita è il ritratto di una Tokyo inedita, diversa da come siamo abituati a vederla, una Tokyo che è insieme pop, underground e punk. E che vuole farci capire che, oltre il sushi, c’è di più. Shimokita è il nome di uno dei quartieri della capitale nipponica meno conosciuti e battuti dai flussi turistici, lontano dal caos inaccessibile delle vie centrali, ma soprattutto lontano dall’immagine classica e tradizionale che si ha del Giappone.
Regno degli hippy giapponesi, fucina di tendenze e di progetti innovativi, è l’anima creativa e underground di Tokyo, dove le giovani menti feconde vengono a rilassarsi e rigenerarsi.
Ed è proprio questa l’atmosfera che si respira varcando la soglia del piccolo ristorante milanese, ricoperto di scritte fluo e opere di street art, che vuole ricreare una città quasi tascabile, da assaggiare e sorseggiare in modo nuovo, come mai fatto prima d’ora. Il locale si compone di due sale: una, quella dell’ingresso, adibita a bar, dove è possibile fermarsi per un cocktail o una birra veloce, e l’altra, al piano inferiore dove, tra dettagli metallici e giochi di luce, si può consumare una cena in relax, godendo di ogni piccolo dettaglio, e dove spunta anche la cucina. A vista. Qui troviamo il duo italo-giapponese formato da Marco Fossati e Atsushi Okuda, che lavorano in sinergia per realizzare piatti innovativi, dove le classiche ricette giapponesi vengono rivisitate e rinnovate in chiave internazionale, con contaminazioni europee, asiatiche e sudamericane. E presentate in forma di tapas, roll, nigiri e sashimi.
Per vivere appieno l’esperienza Shimokita, il momento ideale per frequentarlo è quello dell’aperitivo, grazie a una speciale e ricercatissima drink list che include signature cocktail degni di nota, birre giapponesi e circa quaranta tra i migliori sake, da scegliere attentamente dal “Sake Book”, a cura della Sake Sommelier Maria Teresa Cristiano. Da bere anche durante il pranzo o la cena, perché ogni cocktail è stato studiato appositamente per essere accompagnato alle ricette del menu. Che oscilla fra originali cortocircuiti tra sapori orientali e occidentali e omaggi alla tradizione con novità che riescono a dare un twist imprevisto, e con influenze internazionali, a roll, nigiri e sashimi.
Qualche esempio? Popcorn di gamberi, Mini hamburger di vacuum con lattuga di mare, guanciale iberico croccante, maionese al sesamo a tahin wasabi, Tokyo style fish & chips, Tacos di maialino iberico, marmellata di pomodori verdi, guanciale iberico, lime e coriandolo. Oltre a una collezione di deliziosi roll. C’è quello con gambero rosso, avocado, tartare di gambero rosso, salsa di coriandolo e chips di parmigiano, per esempio, o quello con scampi marinati al lime e zenzero con cetriolo, gel al passion fruit, maionese al pepe rosa e coriandolo o, ancora, quello con granchio cotto, astice marinato, maionese di miso e gamberi.
Dulcis in fundo, i dolci. Anche questi dal sapore diverso e inedito. Che portano la firma della food designer Ilaria Forlani. Che per l’occasione ha creato dei sushi gelati stuzzicanti al palato ma anche alla vista, come l’Uramaki con gelato di lampone, lime e menta, cuore di cocco e copertura di sesamo bianco o il Nigiri a base di sorbetto di mango e passion fruit con top di riduzione di fragola e latte di cocco, o dolci speciali come la Bavarese al tè matcha con cuore di lamponi freschi o il Lingotto con cheesecake allo yuzu, cuore guanachi al cioccolato bianco e copertura di cioccolato bianco.
I graffiti delle pareti, che caratterizzano fortemente il locale, si devono invece all’artista italiano di writing e street art Mr. Wany che, con i suoi graffiti, è riuscito a dare alle sale di Shimokita un effetto caleidoscopico, che avvolge e ingloba all’interno di una narrazione fumettistica, che include tutti i personaggi più classici della cultura manga. Alle audaci pareti si accostano, poi, le ironiche TITS Lamp di Venini, che firma l’illuminazione del locale inserendo anche il lampadario Diamante in entrata.
Shimokita è la coerente continuazione del progetto di Luca Guelfi, che vuole portare a Milano autentiche esperienze da tutto il mondo. Non solo culinarie, ma soprattutto sociali e culturali. È un angolo di Tokyo trasportato a Milano, la possibilità di scoprire l’anima verace di una delle città più amate e controverse del mondo e di respirare la sua inebriante atmosfera.
Se amate il Giappone e se desiderate vederlo sotto una luce diversa, un giro da Shimokita è d’obbligo!
Shimokita
via Archimede, 14
Milano
Prenotazioni: 02-55185947
Chiuso la domenica
Photo Credits: Mattia Guolo
Martina Zito
