
Stories tra i protagonisti del WHITE WSM digital
Quest’anno il focus è sulla moda sostenibile e l’artigianalità evoluta: Stories va in scena con WSM Fashion Reboot dal 16 al 18 gennaio 2021 durante la Milano Fashion Week Men’s Collection
Dal 16 al 18 gennaio 2021, durante la Milano Fashion Week Men’s Collection andrà in scena WSM Fashion Reboot, format concepito dal White, realizzato grazie al supporto di Maeci (Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale) e Ice-Agenzia (Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane), alla partnership con Confartigianato Imprese, e dedicato all’innovazione sostenibile. L’edizione di quest’anno è stata confermata e debutta con un format interamente digitale. Tra le 40 collezioni uomo e unisex con dna sostenibile, che rappresentano la nuova frontiera dell’artigianalità moderna è stato selezionato anche il brand del designer Stefano Giordano.
Stories fa parte della sezione sulla sostenibilità, perché in linea con il manifesto del White, legato a doppia mandata ai processi di recycling e di upcycling, a lavorazioni con materie prime meno inquinanti, tutto concepito chiaramente per ridurre l'impatto ambientale, oltre soprattutto ad un percorso chiaro su tracciabilità e trasparenza che questi brand sono chiamati a raccontare. Siamo nel campo della nuova frontiera dell’artigianalità evoluta, in cui la tradizione, convive con la modernità.
Entusiasta la reazione del designer Giordano, subito dopo la chiusura della conferenza stampa: “Non mi aspettavo di essere inserito all’interno di questa stretta cerchia di brand. E non credevo sarebbe mai stato messo a sistema, su una piattaforma visibile a tutti, alcun gruppo di aziende capaci di andare concretamente verso un concetto di sostenibilità”.
Cosa porta Stories al WHITE WSM digital
Stories arriva al primo appuntamento dell’anno con una selezione di 25 capi unisex, divisi tra t-shirt in lana merino, capispalla, bomber, giacche, cravatte, maglie, un doppiopetto, cappellini (BIO-HET) anch’essi bio compostabili e l’anteprima assoluta del primo paio di occhiali in bio-acetato, l'ultima frontiera dell'eyewear.
Sono realizzati a mano grazie all’ausilio di una stampante 3d e si presentano all’interno di una custodia fatta con tessuto in lana merino, che riprende in modo netto i tessuti utilizzati per i capi spalla. A rendere eco friendly l’occhiale è l’utilizzo del bio acetato, che è una versione più naturale dell'acetato e mentre quest’ultimo contiene ftalati derivati dal petrolio, la versione bio è composta solo da acetato di cellulosa (proveniente dal legno) e un plastificante (derivato dall'acido citrico), di origine naturale e ottenuti da fonti rinnovabili. Gli occhiali sono realizzati in collaborazione con Barriqule, il brand di occhiali nato nel 2014 dall’idea di Lorenzo Del Tufo che tra le vigne di Barolo e Barbaresco ha immaginato di creare un nuovo modo di raccontare il lifestyle.
Cosa hanno di speciale i capi Stories presentati al WHITE WSM digital
I capi di abbigliamento sono prodotti quasi interamente in Piemonte, ad Alba (iscritta alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO) – una parte anche in Puglia - sono futuristici e trendy, tecnici e performanti e garantiscono la massima comodità, pur rimanendo glamour e cool. L’hashtag utilizzato dal brand per presentare questa capsule parla chiaro: #respectyourself.
I tessuti tecnologici, a base naturale si distinguono per il rapido recupero della forma originale, anche dopo il lavaggio a macchina. Sono realizzati in lana merino, performante, con proprietà idrorepellenti e isolanti. Traspirabilità e leggerezza sono le caratteristiche principali dei capi finali, resi anche termoregolati e antivento. Tutto questo è sostenibile e trova il suo punto più alto, in quattro look biodegradabili, compostabili. Sono tessuti che resistono all’acqua e al vento. Come un poliestere qualsiasi ma invece è lana ZQ merino 100% - la più pregiata. Sono tessuti made in Italy, la filiera è corta, ogni passaggio è monitorato attentamente, compresa la lavorazione della lana grezza (che arriva dalla Nuova Zelanda), tosata, lavata e colorata sul nascere. Si “tinge” la matassa non il tessuto e questo permette di risparmiare il 70% del colore.
“L’idea che vi rimarrà in testa – dichiara il designer Stefano Giordano – è quella di avere a che fare con delle vere e proprie uniformi urbane, con dei pantaloni che nel modello ci riportano agli anni ’70, con l’aggiunta di una chiusura coulisse che agevola quanti per spostarsi sceglieranno una bici, invece di un motore che quasi sempre finisce per inquinare l’aria che respiriamo”. Uniformi dai colori tenui, che nella palette colori pescano dal panna, al grigio, dal nero, al blu, fino al cammello, “divise da indossare se si vuole fare una fashion revolution – aggiunge Giordano - andando contro il concetto classico di una moda che non è più di moda, e scusate il gioco di parole. Sono divise da combattimento, nel senso più buono e pulito del termine che possiate immaginare e ricordate che solo rispettando l’ambiente, riuscirete a rispettare concretamente anche voi stessi”.
A corollario saranno inoltre svelati due capi “speciali”, una t-shirt e una maglia, cuciti al contrario e rivoltati come un guanto. Simbolo della volontà da parte di Stories di far vedere cosa c’è dietro. Nulla si può, ne deve in alcun modo essere nascosto.
“Siamo noi addetti ai lavori, maestranze del sistema moda a dover, con la pratica, cambiare le cose. Solo così, con l’esempio riusciremo a formare, indirizzare, acculturare i nostri clienti. Tutto questo senza perdere per strada la semplicità di capi dal sapore sartoriale, performanti e pronti per essere usati nei momenti di relax, come durante una riunione di lavoro che può cambiare le sorti della vostra vita. Sono scelte!”, dichiara in chiusura Stefano Giordano.
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Giorgia Brandolese
Da The Wire ai Pearl Jam, passando per Grant Achatz. Musicista, Giornalista, laureata in Comunicazione pubblicitaria, nel corso degli anni si specializza in Cinema, Serie Tv, Alta Cucina.
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