CHIAMACI +39 333 8864490
Utilizziamo i cookie per rendere il nostro sito più facile ed intuitivo. I dati raccolti grazie ai cookie servono per rendere l'esperienza di navigazione più piacevole e più efficiente in futuro.
I cookie sono piccoli file di testo inviati dal sito al terminale dell’interessato (solitamente al browser), dove vengono memorizzati per essere poi ritrasmessi al sito alla successiva visita del medesimo utente. Un cookie non può richiamare nessun altro dato dal disco fisso dell’utente né trasmettere virus informatici o acquisire indirizzi email. Ogni cookie è unico per il web browser dell’utente. Alcune delle funzioni dei cookie possono essere demandate ad altre tecnologie. Nel presente documento con il termine ‘cookie’ si vuol far riferimento sia ai cookie, propriamente detti, sia a tutte le tecnologie similari.
I cookie possono essere di prima o di terza parte, dove per "prima parte" si intendono i cookie che riportano come dominio il sito, mentre per "terza parte" si intendono i cookie che sono relativi a domini esterni. I cookie di terza parte sono necessariamente installati da un soggetto esterno, sempre definito come "terza parte", non gestito dal sito. Tali soggetti possono eventualmente installare anche cookie di prima parte, salvando sul dominio del sito i propri cookie.
Relativamente alla natura dei cookie, ne esistono di diversi tipi:
I cookie tecnici sono quelli utilizzati al solo fine di "effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica, o nella misura strettamente necessaria al fornitore di un servizio della società dell'informazione esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente a erogare tale servizio" (cfr. art. 122, comma 1, del Codice). Essi non vengono utilizzati per scopi ulteriori e sono normalmente installati direttamente dal titolare o gestore del sito web. Possono essere suddivisi in: • cookie di navigazione o di sessione, che garantiscono la normale navigazione e fruizione del sito web (permettendo, ad esempio, di autenticarsi per accedere ad aree riservate); essi sono di fatto necessari per il corretto funzionamento del sito; • cookie analytics, assimilati ai cookie tecnici laddove utilizzati direttamente dal gestore del sito per raccogliere informazioni, in forma aggregata, sul numero degli utenti e su come questi visitano il sito stesso, al fine di migliorare le performance del sito; • cookie di funzionalità, che permettono all'utente la navigazione in funzione di una serie di criteri selezionati (ad esempio, la lingua, i prodotti selezionati per l'acquisto) al fine di migliorare il servizio reso allo stesso.
I cookie di profilazione sono volti a creare profili relativi all'utente e vengono utilizzati al fine di inviare messaggi pubblicitari in linea con le preferenze manifestate dallo stesso nell'ambito della navigazione in rete. Per l'utilizzo dei cookie di profilazione è richiesto il consenso dell'interessato. L’utente può autorizzare o negare il consenso all'installazione dei cookie attraverso le opzioni fornite nella sezione "Gestione dei cookie". In caso di cookie di terze parti, il sito non ha un controllo diretto dei singoli cookie e non può controllarli (non può né installarli direttamente né cancellarli). Puoi comunque gestire questi cookie attraverso le impostazioni del browser (segui le istruzioni riportate più avanti), o i siti indicati nella sezione "Gestione dei cookie".
Ecco l'elenco dei cookie presenti su questo sito. I cookie di terze parti presentano il collegamento all'informativa della privacy del relativo fornitore esterno, dove è possibile trovare una dettagliata descrizione dei singoli cookie e del trattamento che ne viene fatto.
Cookie di sistema Il sito NEROSPINTO utilizza cookie per garantire all'utente una migliore esperienza di navigazione; tali cookie sono indispensabili per la fruizione corretta del sito. Puoi disabilitare questi cookie dal browser seguendo le indicazioni nel paragrafo dedicato, ma comprometterai la tua esperienza sul sito e non potremo rispondere dei malfunzionamenti. Facebook Facebook utilizza cookie per offrire all'utente funzionalità di condivisione e di “like” sulla propria bacheca. Per maggiori informazioni, consultare la pagina https://www.facebook.com/about/privacy Twitter Twitter utilizza cookie per offrire all'utente funzionalità di condivisione sulla propria bacheca. Per maggiori informazioni, consultare le pagine: https://support.twitter.com/articles/20170519-uso-dei-cookie-e-di-altre-tecnologie-simili-da-parte-di-twitter e https://twitter.com/privacy?lang=it Google+ Google+ utilizza cookie per offrire all'utente funzionalità di condivisione sulla propria bacheca. Per maggiori informazioni, consultare la pagina http://www.google.com/policies/technologies/cookies/ Pinterest Pinterest utilizza cookie per offrire all'utente funzionalità di condivisione sulla propria bacheca. Per maggiori informazioni, consultare la pagina https://about.pinterest.com/it/privacy-policy Durata dei cookie I cookie hanno una durata dettata dalla data di scadenza (o da un'azione specifica come la chiusura del browser) impostata al momento dell'installazione. I cookie possono essere: • temporanei o di sessione (session cookie): sono utilizzati per archiviare informazioni temporanee, consentono di collegare le azioni eseguite durante una sessione specifica e vengono rimossi dal computer alla chiusura del browser; • permanenti (persistent cookie): sono utilizzati per archiviare informazioni, ad esempio il nome e la password di accesso, in modo da evitare che l'utente debba digitarli nuovamente ogni volta che visita un sito specifico. Questi rimangono memorizzati nel computer anche dopo aver chiuso il browser. NEROSPINTO terrà opportuna traccia del/dei consenso/i dell’Utente attraverso un apposito cookie tecnico, considerato dal Garante Privacy uno strumento “non particolarmente invasivo”. L’Utente può negare il suo consenso e/o modificare in ogni momento le proprie opzioni relative all’uso dei cookie da parte del presente Sito Web, tramite accesso alla presente Informativa Privacy che è “linkabile” da ogni pagina del presente Sito. L’Utente ha la facoltá in qualsiasi momento di esercitare i diritti riconosciuti dall'art. 7 del D.Lgs. 196/2003 ed, in particolare, tra gli altri, di ottenere copia dei dati trattati, il loro aggiornamento, la loro origine, la finalità e la modalità del trattamento, la loro rettifica o integrazione, la loro cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco per i trattamenti in violazione di legge e di opporsi per motivi legittimi al trattamento. Per esercitare tali diritti, scrivere a NEROSPINTO . Se è già stato dato il consenso ma si vogliono cambiare le autorizzazioni dei cookie, bisogna cancellarli attraverso il browser, come indicato sotto, perché altrimenti quelli già installati non verranno rimossi. In particolare, si tenga presente che non è possibile in alcun modo controllare i cookie di terze parti, quindi se è già stato dato precedentemente il consenso, è necessario procedere alla cancellazione dei cookie attraverso il browser oppure chiedendo l'opt-out direttamente alle terze parti o tramite il sito http://www.youronlinechoices.com/it/le-tue-scelte Se vuoi saperne di più, puoi consultare i seguenti siti: • http://www.youronlinechoices.com/ • http://www.allaboutcookies.org/ • https://www.cookiechoices.org/ • http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/3118884
Chrome 1. Eseguire il Browser Chrome 2. Fare click sul menù presente nella barra degli strumenti del browser a fianco della finestra di inserimento url per la navigazione 3. Selezionare Impostazioni 4. Fare clic su Mostra Impostazioni Avanzate 5. Nella sezione “Privacy” fare clic su bottone “Impostazioni contenuti“ 6. Nella sezione “Cookie” è possibile modificare le seguenti impostazioni relative ai cookie: • Consentire il salvataggio dei dati in locale • Modificare i dati locali solo fino alla chiusura del browser • Impedire ai siti di impostare i cookie • Bloccare i cookie di terze parti e i dati dei siti • Gestire le eccezioni per alcuni siti internet • Eliminare uno o tutti i cookie Mozilla Firefox 1. Eseguire il Browser Mozilla Firefox 2. Fare click sul menù presente nella barra degli strumenti del browser a fianco della finestra di inserimento url per la navigazione 3. Selezionare Opzioni 4. Selezionare il pannello Privacy 5. Fare clic su Mostra Impostazioni Avanzate 6. Nella sezione “Privacy” fare clic su bottone “Impostazioni contenuti“ 7. Nella sezione “Tracciamento” è possibile modificare le seguenti impostazioni relative ai cookie: • Richiedi ai siti di non effettuare alcun tracciamento • Comunica ai siti la disponibilità ad essere tracciato • Non comunicare alcuna preferenza relativa al tracciamento dei dati personali 8. Dalla sezione “Cronologia” è possibile: • Abilitando “Utilizza impostazioni personalizzate” selezionare di accettare i cookie di terze parti (sempre, dai siti più visitato o mai) e di conservarli per un periodo determinato (fino alla loro scadenza, alla chiusura di Firefox o di chiedere ogni volta) • Rimuovere i singoli cookie immagazzinati. Internet Explorer 1. Eseguire il Browser Internet Explorer 2. Fare click sul pulsante Strumenti e scegliere Opzioni Internet 3. Fare click sulla scheda Privacy e, nella sezione Impostazioni, modificare il dispositivo di scorrimento in funzione dell’azione desiderata per i cookie: • Bloccare tutti i cookie • Consentire tutti i cookie • Selezionare i siti da cui ottenere cookie: spostare il cursore in una posizione intermedia in modo da non bloccare o consentire tutti i cookie, premere quindi su Siti, nella casella Indirizzo Sito Web inserire un sito internet e quindi premere su Blocca o Consenti. Safari 1. Eseguire il Browser Safari 2. Fare click su Safari, selezionare Preferenze e premere su Privacy 3. Nella sezione Blocca Cookie specificare come Safari deve accettare i cookie dai siti internet. 4. Per visionare quali siti hanno immagazzinato i cookie cliccare su Dettagli Safari iOS (dispositivi mobile) 1. Eseguire il Browser Safari iOS 2. Tocca su Impostazioni e poi Safari 3. Tocca su Blocca Cookie e scegli tra le varie opzioni: “Mai”, “Di terze parti e inserzionisti” o “Sempre” 4. Per cancellare tutti i cookie immagazzinati da Safari, tocca su Impostazioni, poi su Safari e infine su Cancella Cookie e dati Opera 1. Eseguire il Browser Opera 2. Fare click sul Preferenze poi su Avanzate e infine su Cookie 3. Selezionare una delle seguenti opzioni: • Accetta tutti i cookie • Accetta i cookie solo dal sito che si visita: i cookie di terze parti e quelli che vengono inviati da un dominio diverso da quello che si sta visitando verranno rifiutati • Non accettare mai i cookie: tutti i cookie non verranno mai salvati.
Ha aperto ormai da un anno, nella ridente Melegnano, cittadina a Sud di Milano la pizzeria 081. Pizzeria napoletana fino al midollo. Fino al midollo sì, ma già a partire dal nome! Che infatti altro non è se non il prefisso telefonico del capoluogo partenopeo.
http://www.nerospinto.it/new/2014/dentro-la-testa-aspra-di-filippo-parodi-nerospinto-magazine/
ILIOKATAKINIOMUMASTILOPSARODIMAKOPIOTITA: una mostra completamente interattiva quella che ci viene proposta da Micol Assaël: una delle figure più originali nel contesto artistico europeo. Artista nata in Italia, ma vissuta sempre all'estero.
La mostra si prende i suoi spazi: 1800 mq dello Shed 'occupati' dalle quattro installazioni più importanti dell'artista e un'opera inedita.
Il progetto comprende il coinvolgimento del pubblico che dovrà mettersi 'in gioco' e partecipare attivamente, sia dal punto di vista fisico che mentale, con le opere e lo spazio che lo circondano.
La ricerca artistica di Micol Assaël si è sempre concentrata sull'interazione con il corpo umano, la percezione sensoriale, in particolare quella dello spettatore stesso: quasi tutte le sue opere, infatti, hanno l'obiettivo di avvicinarsi, toccare, scuotere letteralmente il corpo e la mente dello spettatore, mettendolo in una posizione di pericolo reale o supposto.
Un'arte avvincente e che incuriosisce, l'Hangar Bicocca si riconferma uno spazio attento all'arte contemporanea, all'esposizione e promozione dell'arte che lascia il segno.
La mostra è a cura di Andrea Lissoni, verrà inaugurata giovedì 30 gennaio 2014 alle 19 e rimarrà all'Hangar Bicocca dal 31 gennaio al 4 maggio 2014.
Fondazione HangerBicocca
Via Chiese 2, Milano
L'HangarBicocca sarà aperta ill giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 11.00 alle 23.00
Per ulteriori informazioni potete visitare il sito: www.hangarbicocca.org , nella sezione 'Mostre'.
Oppure potete telefonare a: 02 66 11 15 73
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lo Yoga rappresenta, più che una disciplina, un'esperienza dinamica e interiore di una contemporaneità senza pari.
A differenza dei meri esercizi ginnici lo Yoga tradizionale mette il praticante in una condizione di stabilità e piacere sia fisici che mentali, portandolo a comprendere che ciò che si cerca è sempre all'interno e non all'esterno del proprio essere.
Non a caso lo Yoga, nel corso dei secoli, è stato, ed è tutt'ora, una perfetta e felice fusione del Sé con il corpo, i sensi, la mente e l'intelletto. E' una pratica che trascende il fisico pur non dando meno importanza a quest'ultimo; per il raggiungimento di uno stato mentale e psicologico ottimale, il praticante ha bisogno che il proprio corpo sia in perfetta salute.
Le Asana tradizionali, antiche forme che prendono vita sul nostro corpo, sono la chiave d'accesso a uno stato di piacere più profondo permettendo alla mente di fidarsi maggiormente del proprio sistema muscolare e allo stesso tempo di creare spazio in una testa che, spesso è volentieri, è come una stanza affollata da “ciafrusaglie di sorta”.
Le Asana che ci sono state tramandate insegnano un altro importante concetto: assumere qualsiasi forma, da un albero a un bastone a un triangolo, quando lo si desidera.
Lo Yoga tradizionale è un metodo di evoluzione spirituale, anche se le sue tecniche possono essere benefiche per il trattamento di molti disturbi e, se sufficienti, sono preferibili alle terapie violente con controindicazioni di genere. Lo spirito dello Yoga è un orientamento alla propria vita che non si interrompe una volta usciti dalla sala di pratica. Per questo i testi classici pongono all'inizio del cammino dello Yoga alcune regole di comportamento fra le quali, molto nota in Occidente, vi è la non-violenza.
L'uomo contemporaneo, purtroppo, vive bombardato fin dalla sua nascita da stimoli estremamente invasivi che, man mano, lo allontanano dalle sue meravigliose e innate qualità.
Si cerca sempre qualcosa “fuori”,nel mondo esterno, non capendo che, alla fine, una risposta o una soluzione risiedono, e sempre risiederanno, all'interno del proprio corpo, del proprio io, del proprio respiro e della propria mente.
Basta cambiare il punto di vista dal quale si guardano i problemi. Cambiare il “buco della serratura”, spesso troppo piccolo e limitato, dal quale si spiano intimoriti le proprie paure.
Il cittadino contemporaneo ha dis-imparato ad ascoltare i propri sensi e a sfruttarli al massimo per cambiare le proprie vedute e per realizzare che alcune azioni sono meramente dettate da automatismi imposti dalle regole sociali.
Lo Yoga, offrendosi come pratica che mira all'evoluzione spirituale umana, non fa altro che aiutare a cambiare lo sguardo con cui osserviamo i problemi, l'udito con cui ascoltiamo la nostra coscienza, la parola con la quale comunichiamo all'esterno, il tatto con cui sentiamo lo stress della vita di tutti i giorni. Lo Yoga non regala una bacchetta magica per risolvere i problemi ma un nuovo modo di guardarli.
Assieme alla pratica ci sarà anche un miglioramento di alcuni problemi legati al nostro corpo fisico, non dimentichiamo che la colonna vertebrale e le fasce muscolari giocano un ruolo chiave nella pratica yogica. E' l'unione di tutte queste parti che fa dello Yoga tradizionale uno strumento preziosissimo nelle società occidentali.
Il praticante riscopre il piacere di ricollegarsi con se stesso, di sviluppare concentrazione e rilassamento che lo aiutano a focalizzare la propria attenzione sul presente, portandolo a uno stato mentale più “arioso” e recettivo.
Namasté,
Vittorio Pascale
Allievo praticante di Yoga Integrale presso il Centro Parsifal Yoga, Milano
Fondatore della pagina Fb: Yogamando_ Studioso e praticante di Buddhismo Tibetano
hai domande? Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Molte volte si crede che,per riuscire a cogliere i veri cambiamenti o benefici portati dallo Yoga, il praticante debba assolutamente assumere posizioni complicatissime piuttosto che saper toccare con le punte delle dita i propri piedi, esser snodatissimo, ecc ecc.
Ebbene. No, non è affatto così.
Sono anche i piccoli gesti, le Asana più semplici e i movimenti più lineari e naturali, a portare piacere e qualità mentale all'interno del corpo.
Si pensi al fatto che quasi nessun esser umano, tanto meno un uomo occidentale, che non è abituato fin da piccolo alla pratica dello Yoga, può svolgere tutte le Asana della tradizione e quelle di nuova concezione ideate in tempi più moderni.
Allora, domando, solo chi è più flessibile o snodato può cogliere i significati della pratica dello Yoga e capirne l'essenza?
Ennesimo no. Non è affatto così.
La straordinarietà dallo Yoga, o uno dei suoi addendi considerati tali, sta nel fatto che ogni essere umano ,a qualsiasi livello fisico si trovi, riesce ad accedere a uno stato mentale diverso, a un benessere psichico potenziato e anche a una condizione fisica che, man mano, migliora nel tempo.
Perché?
Perché la vera differenza della pratica non risiede nel riuscire ad eseguire tutte le posture bensì nell'atteggiamento con cui le si eseguono.
Alcuni atteggiamenti possono essere:
- realizzare che la dimensione in cui si pratica è il presente
- tutti e 5 i sensi sono sull'attenti e recettivi
- attenzione mentale, quasi analitica, sui movimenti e gesti che si compiono
- visualizzazione dei canali energetici che si attivano respirando
- attenzione al respiro
- vacuità della mente nel momento della pratica
Ho citato qualche caratteristica fisica per caso?
Ennesimo no. Perché il fisico risulta esser uno strumento strettamente dipendente dalla mente e, di conseguenza, anche ai blocchi inconsci che pian piano si sviluppano nella propria vita.
Si può considerare il corpo come un giocattolo e la mente come le batterie che lo attivano: se queste sono scariche il giocattolo va a rilento o si ferma del tutto. Se le batterie non vengono inserite per un tot di tempo si corre il rischio che il gioco non riparta più.
Ovviamente non voglio nascondere il fatto che anche una determinata predisposizione fisica può aiutare nella pratica ma attenzione.
Per chi riesce ad eseguire tutte le Asana o la maggior parte di esse il quesito è un altro: quanto si eseguono con consapevolezza? Le Asana sono soggette a un certo grado di automatismo dato che si è arrivati a una certa flessibilità corporea e quindi si possono eseguire anche se si sta pensando a cosa cucinare per cena?
Quando Patanjali dice che le Asana devono esser stabili e comode di certo non diceva: si, risveglia il sistema muscolare che poi magari puoi pensare ai fatti tuoi mentre pratichi!
E' più recettivo un allievo che sembra un “insetto incriccato” all'esterno ma che lavora bene sulla propria mente che un allievo “circense” che esegue le Asana a comando.
Namaste,
Vittorio Pascale
Allievo praticante di Yoga Integrale presso il Centro Parsifal Yoga, Milano
Fondatore della pagina Fb: Yogamando_ Studioso e praticante di Buddhismo Tibetano
hai domande? Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Probabilmente uno degli ostacoli per chi guarda la pratica dello Yoga dall'esterno è sicuramente quello di vedere complicatissime posizioni e contorcimenti vari facendo pensare subito che non ci si potrà mai piegare o esser flessibili abbastanza per eseguire determinate Asana.
Complici anche le immagini che raccontano solo di esperti praticanti e non, magari, di una normale casalinga in Trikonasana (la posizione del Triangolo) che trae ugualmente beneficio da un Asana.
Il muscolo, tecnicamente parlando, è un fascio di fibre che mediante impulsi nervosi si attivano distendendosi, rilassandosi e contraendosi a seconda delle situazioni alle quali sono sottoposte.
Nel tempo le fibre tendono ad accorciarsi e a rendere “legnosi” piegamenti e movimenti che richiedono elasticità e flessibilità ma anche potenza fisica e uno sforzo al di sopra del normale carico al quale quotidianamente esponiamo i muscoli.
La causa principale del tremolio mentre abbiamo i muscoli in tensione è proprio questa: i muscoli sono corti.
Un muscolo ben sviluppato e visibile non garantisce di certo potenza o elasticità.
Un muscolo in salute è proprio quello che possiede entrambe le caratteristiche.
Le Asana si prendono cura del corpo cosidetto “grossolano”, del corpo formato anche dalle nostre fasce muscolari che piano piano vengono stimolate per far riacquisire tonicità e flessibilità ma anche potenza.
Da non dimenticare che le posture dello Yoga vanno a toccare anche quei muscoli che con la normale attività fisica non prendiamo in considerazione come i muscoli del collo piuttosto che i muscoli interni delle anche. Inoltre pongono l'attenzione sull'allineamento muscolare e della colonna vertebrale in armoniche posizioni che non possono esser considerate mere posizioni ginniche.
Altro motivo di differenziazione, rispetto ai normali esercizi fisici, risiede nel fatto che le Asana sviluppano in noi caratteristiche più profonde ed emotive quali la concentrazione, l'equilibrio mentale e il piacere dell'abbandono del quale molti di noi hanno paura. Affidarsi al proprio sistema muscolare, al proprio corpo, indica un sentimento di fiducia che possiamo portare nella vita di tutti i giorni.
Perché mai dovremmo dar fiducia agli altri se siamo noi stessi i primi a non fidarci di noi stessi?
Provate per credere.
Le Asana si occupano della parte più grossolana dell'essere umano, il corpo fisico. Ma ciò non vuol dire che sia meno importante della nostra psiche. Ricordiamoci che il nostro corpo è il tempio del nostro spirito, come scriveva Pavel Nikolaevič Evdokimov, e' il luogo dove ha sede l' Io individuale ed il Se' cosmico, ed esso deve essere sempre in forma, forte, agile e sano.
Il corpo fisico, per lo yogi, non e' un ostacolo sulla via della realizzazione, è piuttosto un mezzo per raggiungere la realizzazione.
Morbidamente e con il tempo le Asana insegnano ad avere fede nel proprio corpo e a raggiungere il proprio e personalizzato “risveglio muscolare”. Le fibre dei muscoli principali e secondari vengono trascinate in un' equilibrata distensione che li porta ad esser più ricchi di salute e in armonia con tutte le altre parti del corpo e dell'anima.
Ad esempio, la contrazione del viso. Capire come rilassare il proprio volto è una vera e propria scoperta: quante volte contraiamo il viso non volendo? E sapete che alcune rughe d'espressione vengono chiamate così proprio perché sono date dalle continue contrazioni, anche inutili alle volte, del nostro viso?
Apparte un vantaggio estetico, il viso rilassato apre delle possibilità e una bellezza tutte da riscoprire.
Si appare più disponibili e aperti al dialogo, il tutto dosato da uno sguardo che, coltivato con Asana come Virabhadrasana, può “bucare” le anime di chi vi sta davanti eliminando le inutili barriere di cui ci facciamo spesso carico e che sono la causa di incomprensioni e veleni mentali.
Possiamo sintetizzare le Asana, quindi, come una combinazione di “Azioni” congiunte che portano al risveglio muscolare. Per semplicità vi elenco le principali Azioni sul corpo fisico:
1- Azione sul corpo fisico: attraverso una regolare pratica l' intero organismo viene stimolato, vitalizzato e riequilibrato.
2- Azione sul rachide: indipendentemente dall'eta' anagrafica la rigidità e l'indebolimento della colonna vertebrale sono sinonimi di invecchiamento. Tutte le posizioni hanno una benefica azione sul rachide che viene fisiologicamente piegato, ruotato, e allungato. La staticità della posizione rivitalizza i gangli nervosi che partono dal rachide stesso. L'allungamento corregge le piccole imperfezioni strutturali garantendone l' elasticità.
4- Azione sui muscoli: vengono tonificati tutti i muscoli superficiali e profondi attraverso la combinazione: contrazione-rilassamento- allungamento.
5- Azione sulle articolazioni: si sciolgono e si elasticizzano con tempistiche che variano da persona a persona in base al suo background e tipologia fisica. A ogni corpo il suo tempo.
6- Azione sulla circolazione: l'effetto benefico sulla circolazione avviene sia con i lunghi stiramenti muscolari che favoriscono il ritorno venoso ( il muscolo si svuota completamente e poi richiama sangue ossigenato), sia con l'aiuto della forza gravitazionale.
7- Azione sul sistema endocrino: anche le ghiandole vengono stimolate od inibite a seconda delle necessita' con specifiche Asana.
8- Azione sulla respirazione: l'attenzione costante affina sempre più la respirazione che si fa più lenta e regolare, si espelle molta anidride carbonica e si immagazzina più ossigeno con effetto calmante sulla mente.
Namasté,
Vittorio Pascale
Allievo praticante di Yoga Integrale presso il Centro Parsifal Yoga, Milano
Fondatore della pagina Fb: Yogamando
Studioso e praticante di Buddhismo Tibetano
hai domande? Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Come scrivevo tempo fa su Yogamando, la mia pagina Facebook dedicata al mondo dello yoga e dintorni, esser dritti è un atteggiamento che può esser riportato sia a livello fisico che a livello mentale.
Tadasana, la posizione della montagna, perfeziona l'atteggiamento del corpo che normalmente utilizziamo durante l'arco della giornata dal momento in cui ci alziamo a quando andiamo a dormire.
Pestando attenzione a come stiamo in piedi con le braccia lungo i fianchi, semplicemente, vi accorgerete che sicuramente qualcosa è fuori posto: le spalle, il collo, il bacino, le ginocchia o le gambe. Per non parlare della posizione della colonna vertebrale, il pilastro che sorregge il nostro corpo e che ci permette di assumere la posizione eretta sui nostri due piedi.
Tadasana migliora, man mano che si pratica, lo stare in piedi allineando tutte le parti del corpo in un insieme unico e omogeneo che forma una linea armonica che ha come cardini i piedi e il 'Bindu' (il punto più alto del nostro capo).
La Montagna richiama subito nella mente un atteggiamento fermo e radicato a terra, atteggiamento che si riflette anche in uno stato mentale: esser dritti nonostante tutto.
Ma cosa vuol dire esser dritti?
Immaginiamo l'ago di una bilancia posizionato nella nostra testa. L'ago quando oscilla troppo a destra o a sinistra crea uno stato di scompenso che sfocia in reazioni mentali 'velenose' per la nostra esistenza, stati che alterano la giusta prospettiva delle cose e che ci fanno compiere le classiche azioni delle quali, pensiamo a posteriori, potevamo farne anche a meno. Tadasana, quindi, ha benefici anche a livello psicologico. La mente è più stabile e meno sottoposta a scompensi originati dai mille stimoli o provocazioni esterne a cui siamo quotidianamente influenzati.
Il corpo è dritto e quando siamo in piedi ad aspettare il tram pensiamo due volte prima di caricare il peso su una gamba piuttosto che sull'altra oppure portare troppo in avanti il bacino piuttosto che chiudere le spalle in una noiosa e antiestetica curva della spina dorsale. La posizione delle spalle, in particolar modo, è un classico sinonimo di chiusura nei confronti dell'ambiente esterno.
Oltre a un miglioramento estetico Tadasana, come molte altre posizioni yogiche, affonda i propri benefici anche a livello psicologico e mentale confermando le Asana come un prezioso strumento a disposizione dell'uomo.
Namaste Vittorio Pascale Studioso e praticante di Yoga Integrale presso il centro Parsifal di Milano, viale Gorizia 6, Milano Studioso e praticante di Buddismo tibetano Fondatore della pagina Fb Yogamando Hai domande? Vittorio_pascale@alice.i
Tra i molteplici atteggiamenti che rubiamo dalla sala di pratica uno a cui tengo particolarmente è la consapevolezza, punto sul quale, molti dei maestri che ho intervistato ( es. Sw. Virananda o la mia maestra di Yoga Manuela Leoni) hanno posto un accento decisamente “accentuato” .
Ma cosa si intende per consapevolezza?
Facciamola breve: sapere esattamente cosa si sta facendo o dicendo coordinando armonicamente la mente con il corpo. “ Eh, facile”...iniziamo a pensare. Ma andiamo un attimo oltre. Abbiamo la sicurezza che tutto ciò che diciamo sia assolutamente e consapevolmente sotto il nostro controllo? Quante volte agiamo seguendo in automatico il modello ON-OFF di un interruttore elettrico? Ammetto che, oggigiorno, siamo tutti un po' lobotomizzati e in modalità pilota automatico. Basta pensarci e rifletterci: è il primo passo verso la consapevolezza che abbraccia azioni e parole; e che comunque dovrebbe estendersi anche in azioni inconsapevoli come il sonno, durante il quale, in teoria, noi non agiamo. Vi rimando, in questo caso, e per approfondimenti, all'articolo “Il bello (finto) addormentato: Lo Yoga Nidra o sonno consapevole.
La mente si coordina con il corpo: un elemento non-concreto e invisibile agisce con un elemento concreto e tangibile che ha in sé il set completo dei 5 sensi. E' questo che fa lo Yoga ponendosi come lo “start” del viaggio verso la consapevolezza. Ovvio, dopo una lezione non si vedono gli effetti nella nostra vita quotidiana della pratica; un po' come pretendere che un medicinale sia un “pronti, via, assunto, malattia passata”. Ogni cura, breve o lunga che sia, ha il suo tempo di fioritura e osservare la sua evoluzione con pazienza e costanza fa sbocciare in noi altre qualità utili da riversare nella quotidianità.
Tuttavia, posso assicurare, che dopo la prima lezione di Yoga si esce leggeri, rilassati ma “stanchi” allo stesso tempo. Perché? Oltre all'utilizzo di fasce muscolari che non pensavamo neanche di avere, e che si rispolverano come le vecchie argenterie della nonna, il punto focale della stanchezza mentale e fisica è proprio la circostanza di essersi trovati a dover far collaborare la nostra capoccia con il sistema muscolare per raggiungere un Asana. E non è una questione da poco perché si tende a considerare il corpo e la mente come due entità separate che non hanno nulla in comune: peccato che la mente risieda nel nostro corpo da quando siamo nati e normalmente la si lascia “cazzeggiare” un po' troppo. Non ci si rende conto, invece, che la mente non è altro che un corrispettivo di un braccio o di una gamba, un arto: quindi quando non c'è bisogno di utilizzarla semplicemente si lascia a riposo...ma tutto ciò accade? Normalmente no.
Iniziando a prender atto della felice collaborazione che ci può essere tra il corpo e la mente si inizia poco a poco a rendersi conto di cosa sia la consapevolezza rubandola dalla sala di pratica e portandola via via nella nostra vita. Si comincia a osservare consapevolmente, a camminare consapevolmente, ad agire consapevolmente e a compiere molte altre azioni a cui posso abbinare la parola “consapevolmente”. La mente è più allineata e snella e tende a non ingolfarsi diventando un elefante in uno spazio di 1 cm quadrato. Il corpo si muove con più disinvoltura ed eleganza poiché, durante una Sadhana (pratica Yoga), lo sfidiamo mettendo a nudo le nostre paure di muoversi o assumere determinate posizioni, gioendo anche del limite superato o del raggiungimento di un grado di osservazione più profondo del sistema muscolare o respiratorio.
Riappropriandosi del corpo, il primo strumento che in assoluto controlliamo, ma che paradossalmente muoviamo in automatico senza cognizione di causa, non è altro che l'effetto di agire con una consapevolezza che concilia corpo e mente. La mente collabora con una qualità diversa con il corpo e quest'ultimo ci libera da limiti o da blocchi che di solito ci autoimponiamo per assurde e inconsistenti idee di non riuscire a fare determinate cose.
Riprendendo la natura etimologica della parola Yoga, “unione”, il processo che mette in atto la consapevolezza è proprio questo: unire il corpo assieme alla mente facendo tornare l'essere umano ad essere un unicuum continuo. Un insieme omogeneo e non un minestrone che ribolle e trapela da una pentola a pressione pronta a scoppiare da un momento all'altro: c'è sempre stata una bella differenza tra minestrone e passata di verdure!
Lasciando la pratica dello Yoga sfidatevi in questo modo: provate, da quando vi svegliate a quando andate a dormire, a pensare e a rendervi conto di ogni azione che fate: dal prender il caffé al percorso che fate andando a lavoro, a quando camminate, ecc ecc. Alla fine della giornata la mia domanda è: siete riusciti a mantenere una consapevolezza costante delle vostre azioni e parole senza cadere in automatismi o perdervi a un certo punto? Tutto ciò è alquanto stancante, no? (Nel Buddhismo questo esercizio viene chiamato “meditazione consapevole”).
Namasté, Vittorio Pascale
Allievo praticante di Yoga Integrale presso il Centro Parsifal Yoga, Milano Fondatore della pagina Fb: Yogamando Studioso e praticante di Buddhismo Tibetano hai domande? Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ad Agra, Lugano, si trova la Collina d’oro, un posto magico con una vista spettacolare sul Lago di Lugano…
Proprio qui domina il Resort, la nuovissima struttura firmata dal’architetto Ettore Mocchetti e voluta da Silvio Tarchini.
Venticinque ettari, un hotel con 30 suites e 16 camere doppie , 43 appartamenti in vendita-affitto e mille metri quadrati di SPA sono i numeri che fanno del Resort Collina d’Oro una location “da mille e una notte”.
Il Resort dispone di un moderno ed innovativo Centro Well-Aging, dotato di piscina interna ed esterna, sale per trattamenti e fitness.
Benessere, relax ed armonia in una struttura elegante, dove il cliente è coccolato da professionisti del Beauty e del Fitness.
E' la location ideale per rigenerare mente e corpo e trovare un nuovo equilibrio psico- fisico, benessere e amore per la cucina!
Il Ristorante del Resort è un angolo di paradiso per gli amanti dei piaceri della tavola.
Lo chef Arcangelo Gioia, giovane promessa della cucina italiana, propone menù studiati ad hoc per garantire un equilibrato apporto di calorie. La tradizione della cucina italiana si intreccia alla ricercatezza di nuovi sapori nel segno della leggerezza e della qualità.
Resort Collina d’Oro: un nuovo concetto di Benessere in cui trovare la perfetta sintonia tra mente e corpo in un ambiente affascinate ed armonioso .
Per informazioni: www.resortcollinadoro.com
Sara Biondi
La Realtà e la Mente sono un vasto argomento trattato da studiosi, filosofi e scienziati nel corso dei secoli.
Il modello oleografico, propostovi nell'articolo scritto la settimana scorsa, viene richiamato dalle scoperte e ricerche in campo psicologico realizzate nell'arco degli ultimi centoventi anni e che influiscono tutt'oggi sulla Naturopatia.
Secondo gli studi di Jung, le coscienze umane sono interconnesse tra loro, originate da una collettività che si manifesta tramite la pluralità e varietà degli individui.
Jung introduce l'elemento sincronicità, ovvero "coincidenze talmente insolite e significative da essere difficilmente attribuibili al solo caso".
Egli osserva inoltre come la psiche possa influenzare la realtà, dato che non c'è separazione tra mente e materia: un approccio propositivo e collaborativo dei suoi pazienti durante le sedute, permette loro di mutare le condizioni di salute con notevoli miglioramenti.
È fondamentale un approccio sereno e fluido alle situazioni, agli eventi che si verificano durante la nostra esistenza. Ogni episodio vissuto è prezioso, siamo noi a scegliere come vivere tale insegnamento, se con gioia, o in modo più o meno traumatico.
Carl Simonton, oncologo del Cancer Counseling and Research Center di Dallas, applicò la visione di Unione tra realtà "esterna" e mente per aiutare pazienti con tumori ad affrontare tale stato con maggior serenità.
L'immaginazione e la mente intervengono sull'aspetto fisico del paziente, il quale influisce direttamente sul proprio essere. Attraverso tecniche di rilassamento, meditazione e visualizzazione che accompagnavano il malato tumorale durante il percorso di cura, Simonton ottenne ottimi risultati sui pazienti che parteciparono alle varie sperimentazioni.
Si dice che il filosofo Epitteto, così come altre tradizioni filosofiche, sostenne tale concetto: le persone non sono disturbate dall'evento in sé, ma dall'interpretazione che ne danno.
Negli anni Sessanta, ricercatori americani dimostrarono che l'aumento di stress (capacità di adattamento a situazioni) comporta maggiore produzione di cortisolo dalle ghiandole surrenali.
Tale risultato venne studiato sul caso di uno studente interrogato da un professore a scuola: gli studiosi si chiesero dunque che cosa effettivamente accada in noi durante situazioni di maggior pericolo.
Vennero presi in esame piloti di carri armati in servizio nel conflitto in Vietnam, e i risultati furono sorprendenti: il livello di ormoni corticosteroidei erano al di sotto della norma. Intervistati i militari, essi giustificarono la loro tranquillità indicando che si sentivano al sicuro sulla terraferma, si decise dunque di riproporre gli stessi esami ai piloti di elicotteri.
Il risultato, anche qui, fu di nuovo rappresentato da un livello base di produzione di cortisolo e altri ormoni surrenali non superiore alla norma. Intervistati anch'essi, diedero la stessa spiegazione dei soldati di terra: stare in aria faceva loro sentire al sicuro, dato che con elicotteri era per loro più semplice rispetto allontanarsi dal pericolo rispetto alle truppe di terra.
La mente ha un ruolo chiave, con tutte le convinzioni che porta con sé.
Il corpo dei soldati rispondeva a rassicurazioni mentali senza aver bisogno di produrre valori alti di ormoni surrenali perché i militari si sentivano al sicuro anche in condizioni non del tutto distese e serene.
Lo stesso approccio può essere anche associato a come si vive il dolore: una persona che "pensa" di essere malata, tende a vivere ogni minimo disturbo con maggior disagio rispetto a una che "pensa" di essere sana.
La risonanza degli eventi si manifesta in noi proprio attraverso l'interpretazione dell'evento che, per una persona può essere insignificante, per un'altra decisamente traumatico.
Concludo segnalando che il medico Larry Dossey sostiene che noi, oltre a intervenire con la mente sulla realtà tramite pensieri, abbiamo un altro strumento fondamentale: la Consapevolezza.
Essa permette di vedere la malattia non come separazione, ma segnale di un insieme di comportamenti, scelte, dieta, esercizi fisici, pensieri e relazioni con il mondo fisico e con chi lo abita che ha dato come risultante tale stato.
Intervenendo sui vari aspetti dell'Insieme, è più semplice intraprendere la via della Guarigione.
© Copyrights by Nerospinto , Tutti i diritti riservati.