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Al via la settimana della birra 2018, l'evento diffuso che porta gli amanti della bevanda dorata, e non solo, alla scoperta dei segreti della birra artigianale.

Quest'anno l'8 marzo sarà un'occasione per celebrare due volte le donne. Non solo per la tradizionale "festa della donna", ma anche perché ricorrono i 70 anni dalla liberazione dell'Italia dal nazifascismo.

Le donne parteciparono attivamente alla Resistenza e alla Liberazione con coraggio e fermezza, riuscendo di lì a poco ad ottenere anche il diritto di voto.

Nella sede di WOW Spazio Fumetto è stata allestita "Donne Resistenti", una mostra in onore delle nostre nonne e bisnonne che, attraverso i fumetti, ci ricorda le loro imprese. La mostra si apre proprio l'8 marzo alle ore 17 e prosegue fino al 26 aprile.

Un linguaggio nuovo e giovanile quello del fumetto che aiuterà anche i più piccoli a capire meglio le storie raccontate. I disegni ripercorrono il percorso dei Gruppi di Difesa della Donna, da cui è nata l'Udi, Unione Donne Italiane, attraverso gli occhi di una diciassettenne che indaga sulla vita di sua nonna ai tempi della guerra e scopre con ammirazione e stupore la storia della Resistenza femminile. Giovani partigiane, ragazze giovanissime proprio come lei, impegnate in prima linea a difendere la propria patria e disposte a sacrificare persino la vita per essa.

Accanto alla graphic novel saranno esposte anche numerose opere realizzate appositamente dalle disegnatrici Giuliana Maldini, Elena Terrin, Mariagrazia Quaranta e Marilena Nardi. Opere che raccontano la vita di notissime figure femminili come Onorina Brambilla Pesce, Tina Anselmi, Iride Imperoli e molte altre.

Il giorno dell'inaugurazione verrà proiettato il film documentario "Bandite" di Alessia Proietti e Giuditta Pellegrini mentre in chiusura, il 26 aprile, il documentario di Liliana Cavani "La donna nella Resistenza".

Una mostra elegante e suggestiva che ci farà tornare indietro nel tempo ricordandoci che le "Donne Resistenti" hanno lottato per permettere a tutte noi di essere oggi quello che siamo.

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Per rimanere in tema San Valentino, domenica 8 febbraio allo Spazio Papel di Milano verrà inaugurata Immagini d'Amore, una bella mostra dedicata all'Amore, quello vero, che può nascere tra due esseri umani, oppure quello indirizzato ad animali, ad oggetti, a hobby, a opere d'arte, alle proprie passioni. L'esposizione si apre con una tavola a fumetti di Sergio Toppi tratta da una singolare e intensa storia ambientata in una fabbrica, dove anche tra i macchinari riescono a svilupparsi sentimenti sinceri.

Immagini d'Amore racconta l'affetto più profondo attraverso le opere di artisti vari, provenienti dal mondo dell'Illustrazione, del Fumetto e della Pittura.

L'inaugurazione si svolgerò domenica 8 febbraio dalle 17 alle 19, ma sarà possibile visitare l'esposizione fino al 21 febbraio.

Ecco l'elenco degli artisti che parteciperanno alla mostra:

Sergio Cavallerin, Mara Chemini, Jonathan Colombo, Carlotta Di Stefano, Christian Flores, Maddalena Gerli, Roberta Maddalena Bireau, Antonella Natalis, Roberta Paggini, Giovanni Robustelli, Federica Ubaldo, Marcia Zegarra Urquizo, Willow, Enzo Facciolo, Lorenzo Mattotti, José Muñoz, Sergio Toppi, della collezione Crapapelada.

Spazio Papel

via Savona 12 – Milano

Orari:

martedì-venerdì 14-19, sabato 11-13 e 15-19

Ingresso libero

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Il 10 gennaio 2015 alle 18.30 presso il Circolo ARCI La Lo.Co. di Osnago, in provincia di Lecco, si terrà un'iniziativa per la commemorazione dell'Eccidio di Valaperta (Casatenovo).

"Buseccata resistente a fumetti" è un evento organizzato anche per rinnovare i valori della Resistenza e dell'Antifascismo. Come suggerito dal nome, protagonisti della serata saranno anche i fumetti, e più precisamente quello di Roberto Baldazzini: "L'inverno di Diego. La stagione della Resistenza" edito da The Box.

Da più di trent'anni Baldazzini è disegnatore e fumettista; egli ha collaborato alla nascita di alcune delle più famose fanzine di fumetti italiane e ha raggiunto il successo soprattutto grazie al fumetto erotico.

Nella graphic novel  "L'inverno di Diego. La stagione della Resistenza" l'autore dimostra uno spiccato realismo raccontando il settembre italiano del 1943 attraverso la storia di Diego, un giovane disertore che decide di scappare tra le montagne piuttosto che sottostare alla legge fascista della Repubblica di Salò e del padre.

Info:

Arci La Lo.Co.

via Trieste, stazione FS di Osnago (LC)

Tessera ARCI non necessaria

www.arcilaloco.org

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Nel 1943 vede la luce “Le petit prince”, romanzo inizialmente destinato agli scaffali delle librerie per ragazzi e poi divenuto uno dei best seller più noti del XX secolo.

L’opera dell’aviatore francese, Antoin de Saint-Exupery, scala ancora le classifiche, dopo 70 anni e innumerevoli riedizioni rimane uno dei libri preferiti del pubblico italiano, dopo 50 milioni di copie vendute in tutto il mondo il piccolo principe dal mantello azzurro non sembra ancora stanco di vagare da un asteroide all’altro collezionando una galassia di successi.

Ma cosa rende un libro per bambini, con tanto di illustrazioni (il grafico è l’autore stesso), un best seller mondiale, amato soprattutto da un pubblico di adolescenti e adulti?

In prima istanza la genuinità che l’autore è riuscito a trasmettere al suo personaggio protagonista, un ragazzino che vaga da un pianetino all’altro, per conoscere il mondo e cercare il metodo per proteggere la sua rosa.

Ogni personaggio incontrato è contraddistinto da una particolare caratteristica, un tratto speciale che lo rende unico: ognuno è fortemente stereotipato, come il re senza sudditi che pretende di governare su tutto il suo pianeta, l’ubriacone che beve per dimenticare la vergogna di essere alcolizzato, il geografo che si affanna alla ricerca di dati per completare il suo atlante.

Tra tutti spicca, nel capitolo più lungo ed elaborato, la figura della Volpe: l’animale solitamente descritto come scaltro e furbo, talvolta connotato da un pizzico di malizia, è in questo libro dispensatore di lezioni di vita.

Prima su tutte la celeberrima, “Non si vede bene che con il cuore: l’essenziale è invisibile agli occhi” è divenuta negli anni esortazione a non badare alle apparenze e a cercare di scavare in profondità nell’animo per conoscere la vera essenza del vivere.

Il secondo elemento vincente è il linguaggio che si avvicina, fino quasi a coincidere, a quello dei bambini.

Non ci si sente disorientati nell’aprire questo libro, è semplice comprendere ogni parola, ogni passaggio, ogni racconto.

È disarmante la linearità del dettato, la sconfinata ingenuità che scaturisce dalle parole del protagonista, dalle sue richieste infantili (“mi disegni una pecora?”) eppure così difficile da comprendere per una persona adulta.

Un libro prezioso, da leggere e rileggere nei diversi momenti della vita cercando di assomigliare sempre più al piccolo principe che vaga per l’universo cercando di capire perché la sua rosa è speciale.

 

Di esposizioni su Leonardo ne sono state fatte molteplici, d’altronde l’artista-scienziato ha fatto parlare di sé a suo tempo e continua ad affascinare tutt'ora, nonostante siano passati secoli dalla sua morte.

Non è un caso che proprio a Milano, città a lui particolarmente legata, la mostra LEONARDO3 – IL MONDO DI LEONARDO stia ottenendo un clamoroso successo.

 

Inaugurata il 1 marzo, presso Le Sale del Re, con ingresso in Galleria Vittorio Emanuele all’angolo con Piazza della Scala, la location  non poteva essere più adeguata: proprio di fronte a Palazzo Marino campeggia l’autorevole e autoritaria statua del genio cinquecentesco.

Si tratta della più importante mostra interattiva e multidisciplinare dedicata a Leonardo e alle sue ingegnose macchine; concepita e organizzata dal centro studi Leonardo3 di Milano, dà finalmente la possibilità anche al pubblico della città di fruire degli studi degli organizzatori, nonché delle loro scoperte e realizzazioni.

 

L’esposizione è unica nel suo genere in quanto, sebbene le opere artistiche di Leonardo siano state oggetto di grande attenzione, studio e divulgazione, lo stesso non è avvenuto per le pagine dei suoi manoscritti, decisamente più difficili da interpretare, che qui trovano nuovo vigore.

Leonardo lasciò 120 volumi, dei quali molti sono andati perduti, ma rimangono comunque 5 mila pagine, la maggior parte delle quali contengono disegni ancora da interpretare.

La mostra presenta il frutto delle ricerche degli ultimi dieci anni e si focalizza proprio sul lavoro di Leonardo come “ingegnere”, rendendo più chiari i suoi scritti, i suoi progetti, le sue metodologie e gli studi sulle le macchine.

Non mancano comunque importanti spazi per numerosi dei suoi disegni a sfondo artistico, oltre che per due delle sue più importanti creazioni, realizzate proprio a Milano: l’Ultima Cena e il Monumento equestre a Francesco Sforza.

 

Si possono ammirare centinaia di macchine interattive, oltre a modelli fisici, molti inediti e mai ricostruiti dopo Leonardo, realizzati nel rigoroso rispetto del progetto originale, che si ritrova nelle migliaia di pagine, appunti e disegni contenuti nei più importanti manoscritti arrivati fino ai nostri giorni: il Manoscritto B, il  Codice del Volo e il Codice Atlantico. Dallo studio di quest’ultimi sono state ricreate macchine suggestive presenti in mostra: la Clavi-Viola, il Leone Meccanico, l’Automobile-Robot, il Cavaliere-Robot, la Bombarda multipla, e molte altre.

Tra le anteprime mondiali, svelate per la prima volta al pubblico, le ricostruzioni inedite di Sottomarino Meccanico, Macchina del Tempo, Macchina Volante di Milano, Cubo Magico e Libellula Meccanica.

 

Tutta la mostra è caratterizzata da esperienze interattive in 3D, tra le quali anche le anteprime del Codice Atlantico in edizione completa, con oltre 1100 fogli consultabili digitalmente, oltre alla possibilità di vivere in prima persona la costruzione della Macchina Volante di Milano, della torre più alta del mondo prevista al Castello Sforzesco e di dipingere l’Ultima Cena.

Al Cavallo gigante, ovvero Il Monumento a Francesco Sforza, è dedicata una stazione che svela anche come avrebbe potuto essere il monumento completo.

Da non perdere in particolare, il restauro digitale dell’Ultima Cena e della Gioconda checonsente di scoprire i particolari e i colori ormai perduti delle due celeberrime opere.

 

“Leonardo3 - Il Mondo di Leonardo”
Le Sale del Re

Piazza della Scala – Ingresso Galleria Vittorio Emanuele II

1 marzo – 31 luglio 2013

Aperta tutti i giorni dalle 10 alle 23

 

Biglietti € 12,00 (intero), € 11,00 (studenti e riduzioni), € 10,00 (gruppi), € 9,00 (bambini e ragazzi), € 6,00 (gruppi scolastici)

Per informazioni: Leonardo3, Tel. 02.794181, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., www.leonardo 3.net

Lo sguardo curioso di Nerospinto questa settimana si sofferma su una piacevole e originale visione che può sorprendere chiunque passeggi per le strade parigine.

 

Parliamo delle sagome raffigurate da Claire, pittrice e street artist francese, che sui muri di Parigi e di alcune città brasiliane, agli angoli delle strade o lungo i vicoli, disegna coppie di innamorati che si scambiano baci.

 

Dalle labbra appena sfiorate di una tenera coppia, al bacio rubato di un amore clandestino, alle effusioni più passionali, gli amanti di Claire sono colti nelle varianti più disparate di un unico tema, che viene presentato nella sua semplicità e schiettezza quasi a voler sfatare un tabù e regalare un po' di sentimento alla freddezza della città.

 

I personaggi, realizzati a grandezza naturale, con i loro colori sgargianti che ricordano le cromie tipiche della Pop Art, ravvivano le mura grigie che li circondano, attirando l'attenzione su di sé e ponendosi in netto contrasto con la monotonia delle superfici e dei materiali del tessuto urbano.

 

Queste silhouette ignare (alcune sembrano colte di sorpresa nell'atto di baciarsi) o volutamente provocatorie, quasi sfrontate nell'abbandonarsi in seducenti abbracci e audaci carezze, non possono che scuotere l'animo di chi le osserva, facendo germogliare un timido sorriso e una rinnovata dolcezza alla vista degli amanti più discreti, o sensazioni più profonde e contrastanti di fronte a pose più passionali.

Certo è il fatto che non si può rimanere indifferenti.

 

Nella routine di ogni giorno, che ci porta a relazionarci con la città in modo caotico e meccanicistico, i disegni di Claire ci invitano a riscoprire l'esistenza e il ruolo dei sentimenti, delle emozioni intense e del contatto con l'altro.

Perché in fondo, anche se consapevoli di cosa ci prospetta la vita di ogni giorno, siamo sempre alla ricerca di quel qualcosa in più che dia senso alla nostra esistenza, che sia un segno, un gesto, un disegno su un muro.

 

 

La galleria Patricia Armocida ospita la prima mostra personale di Marco Mazzoni a Milano, "Il ricordo è un consolatore molesto".

L'artista rende omaggio a figure appartenenti alla tradizione popolare italiana, le guaritrici, che secondo la credenza sarda seducono, incantano, maledicono e guariscono.

 

I disegni raccontano storie legate alle arti segrete detenute da queste donne: nelle composizioni circolari, che alludono al ciclo della natura, si compenetrano piante medicinali, farfalle e volatili che si abbeverano del loro nettare e, seminascoste, emergono le sagome di volti femminili, costrette a nascondere la propria sensualità e i loro saperi.

 

Le guaritrici erano molto rispettate per la loro conoscenza delle erbe medicinali e questo conferiva loro un potere che la Chiesa e lo Stato medievale osteggiavano.

Con la Controriforma, la presa di posizione contro coloro che curavano con le erbe si inasprì e si attuò una politica di controllo delle pratiche terapeutiche per cui solo quelle accademiche esercitate dagli uomini furono consentite, mentre le guaritrici furono accusate di stregoneria e costrette a nascondersi per non subire ritorsioni.

 

Marco Mazzoni riprende ed evidenzia l'importanza dell'interazione tra le donne e le piante sviluppando un progetto che assume ad icona il volto femminile incorniciato da flora e fauna.

Ne svela la percezioni più intime, ricordi narrati su pagine di diario, visioni immaginifiche di animali impossibili, frutto dell'esplorazione estatica di viaggi allucinatori.

 

L'artista non disegna mai gli occhi del soggetto: non si tratta di ritratti, ma di nature morte in cui tutti gli elementi assumono la stessa importanza e si fondono tra loro.

Il risultato è un'opera che racconta del momento in cui la donna prende il controllo di tutto, in completa armonia con la Natura.

 

La mostra, che si concluderà il 4 maggio, espone 15 disegni nuovi, 12 realizzati su carta moleskine ed un'installazione site-specific.

 

 

 

Orari e costi

Da martedí a sabato: dalle ore 11.30 alle 13.00 e dalle ore 15.30 alle ore 19.00

Ingresso Gratuito

 

Patricia Armocida Galleria d'Arte

Via Lattanzio, 77 (Zona Porta Romana)

Milano

Scatolabianca è una realtà riconosciuta a livello nazionale, rivolta alle Arti Contemporanee, alla formazione e alla cultura. Opera con frequenza sempre più crescente in tutto il territorio e in importanti capitali europee e internazionali. Ha come protagonisti la critica e curatrice Martina Cavallarin direttrice artistica di scatolabianca, Federico Arcuri Art Director, Roberta Donato PR &comunicazione, l’artista Gianni Moretti Coordinamento progetti.

Via Curiel 8 è un film d’animazione che nasce dalla collaborazione delle autrici e illustratrici Mara Cerri e Magda Guidi: un cortometraggio in animazione della durata di 10 minuti. La storia del film è tratta dal libro illustrato Via Curiel 8 di Mara Cerri, pubblicato nel febbraio 2009 dalla casa editrice romana Orecchio Acerbo e descritto sulle pagine della rivista “Lo Straniero”, diretta dal critico Goffredo Fofi, come “un racconto per immagini armonico e speculare. Di grande economia e di massima tensione simbolica, secondo un’idea di magico oggi sempre più rara, per via della sua delicatezza e profondità e della sua capacità di andare oltre il reale verso un’idealità insolita”.

Il film è una co-produzione franco-italiana ed è stato realizzato secondo la tradizionale tecnica del cinema d’animazione: più di 4000 disegni originali, dipinti a mano nell’arco di due anni dalle due autrici.

Come descritto dal critico cinematografico Federico Rossin, il film è “bello perché fragile, delicato come un sogno, misterioso come una visione, leggero come una folata di vento, malinconico come una carezza ricordata”. “La seconda volta che ho visto il film mi sono fatto prendere dai buchi narrativi, da tutto ciò che non dite, non mostrate, non raccontate. E la testa parte davvero a costruire infinite altre immagini, a cercare ai lati dello schermo quello che non c’è, a immaginarsi cosa è accaduto/potrebbe accadere/non accadrà mai”: così descrive le sue sensazioni Emilio Varrà, presidente dell’Associazione Culturale Hamelin di Bologna.

La mostra rimarrà fino al 5 aprile 

Sono esposti numerosi disegni originali che compongono il corto, selezionati e disposti in sequenze progressive che svelano e raccontano il movimento dei personaggi nelle sbavature e nella stratificazione del colore, alcune pitture in tecnica mista su tavola che ritraggono e rielaborano personaggi e scene del film e a coronamento della mostra viene proiettato in loop il film Via Curiel 8, nella sua versione definitiva.

Mara Cerri nasce a Pesaro nel 1978. Si diploma all’Istituto Statale d’Arte/Scuola del Libro di Urbino, nella sezione Cinema d’animazione, e frequenta successivamente il Biennio di Perfezionamento in Cinema d’animazione. Nel 2003 inizia a lavorare come illustratrice di libri per ragazzi, collaborando con diverse case editrici italiane (Orecchio Acerbo, Fabbri, El, Emme, Carthusia, Fatatrac) e straniere (Grimm Press, Milan). Espone presso le biennali internazionali d’illustrazione di Bologna, Bratislava e Lisbona. Pubblica i suoi disegni su riviste e quotidiani, tra cui Il Manifesto, Internazionale, Carta. Nel 2008 riceve il Premio “Lo Straniero”, assegnato dall’omonima rivista di arte, cultura e società diretta da Goffredo Fofi, con la quale ha un rapporto continuativo. Collabora con l’agenzia americana Riley Illustration, realizzando illustrazioni per riviste e pubblicità.

Sempre nel 2008, inizia a lavorare a Via Curiel 8, la storia per un albo illustrato di cui è autrice unica (illustrazione e testi) e che sarà pubblicato dalla casa editrice Orecchio Acerbo nel febbraio 2009. Nel frattempo, realizza un progetto filmico dallo stesso soggetto, che vince il Premio della Giuria e il Premio Arte France al prestigioso Festival d’Animazione di Annecy (Francia).

Dal settembre 2009 al settembre 2011 collabora alla realizzazione del film con l’autrice di cinema d’animazione Magda Guidi, realizzando più di 4000 disegni dipinti a mano. Nel dicembre 2011, il film Via Curiel 8 vince la sezione Corti Italia del Torino Film Festival. Ha realizzato il video per lo spettacolo di teatro danza “You and me and everywhere”, una collaborazione con la regista performer Mara Cassiani . Lo spettacolo ha visto il suo debutto durante il Festival Santarcangelo dei Teatri 2012, con il sostegno di AMAT e L’Arboreto-Teatro Dimora.

Magda Guidi nasce a Pesaro nel 1979. Si diploma all’Istituto Statale d’Arte/Scuola del Libro di Urbino, nella sezione Cinema d’animazione e frequenta, successivamente, il Biennio di Perfezionamento in Cinema d’animazione. In seguito realizza alcuni cortometraggi animati, selezionati in numerosi festival italiani e internazionali: Sì, però... (2000) 2° premio al Pesaro Film Festival del (sezione “L’attimo fuggente”) e 2° premio a Videocinema di Pordenone del 2001; “Nuova identità” (2003), videoclip per la band italiana Tre allegri ragazzi morti, premio della giuria a Videozoom di Tornaco (NO) 2003; Ecco, è ora (2004), gran premio “Castelli Animati” di Roma 2004.

Nel 2005 disegna una sequenza in animazione per il cortometraggio "Il nano più alto del mondo", diretto da Francesco Amato e prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Nel 2009, insieme ad Andrea Petrucci e Sergio Gutierrez, realizza un film d’animazione di 45 minuti per lo spettacolo teatrale L’ultima volta che vidi mio padre, per la regia di Chiara Guidi (Socìetas Raffaello Sanzio).

Camilla Falcioni nasce a Bournemouth (GB) nel 1976. Si laurea in Conservazione dei Beni Culturali all’Università degli studi di Bologna, sede di Ravenna. Dal 2004 al 2009 coordina l'ufficio di Pesaro di Arthemisia, societa' leader nell'ideazione e produzione di mostre ed eventi culturali.

Dal 2010 è responsabile dell’ufficio stampa e promozione di Fondazione Pescheria-Centro Arti Visive di Pesaro. Si occupa di organizzazione eventi e convegni e collabora con Mara Cerri e Magda Guidi da gennaio 2012.

Una mostra in perfetto stile Nerospinto dove l'ossessione per il corpo diventa l'ossessione per il progetto, il concept, l'oggetto. Creature meravigliose sublimiamo i nostri istinti e creiamo arte, ma soprattutto spingiamoci qui!

Triennale Design Museum presenta KAMA. Sesso e Design, una grande mostra che analizza il rapporto tra eros e progetto. Fin dal titolo, che rievoca il dio indiano del piacere sessuale, dell'amore carnale e del desiderio, KAMA prova a fare i conti con uno dei fantasmi più esasperati, ma al contempo più rimossi, della contemporaneità.

Sono così indagati modi, forme e strategie con cui la sessualità si incorpora nelle cose e ne fa strumento di conoscenza. Per chi le progetta, ma anche per chi le usa.

Cuore della mostra è una rassegna, a cura di Silvana Annicchiarico, che rintraccia radici storiche, mitiche e antropologiche per arrivare fino ai giorni nostri, con oltre 200 fra reperti archeologici, disegni, fotografie, oggetti d’uso e opere di artisti e designer internazionali. Una selezione ampia e sfaccettata che vuole andare oltre la stereotipizzazione delle luci rosse, della pruderie o dei facili scandali: dai vasi a figure rosse etruschi agli amuleti fallici di epoca romana, dai disegni di Piero Fornasetti alle fotografie di Carlo Mollino e di Ettore Sottsass, dal divano Mae West di Salvador Dalí fino al sorprendente e provocatorio The Great Wall of Vagina di Jamie McCartney, formato dai calchi dei genitali di 400 donne.

In parallelo, per ampliare i punti di vista e restituire un racconto corale e collettivo, otto progettisti internazionali - Andrea Branzi, Nacho Carbonell, Nigel Coates, Matali Crasset, Lapo Lani, Nendo, Italo Rota e Betony Vernon - si confrontano con questo tema e ne presentano la propria personale interpretazione attraverso inedite installazioni site-specific.

Orari: Martedì - Domenica 10:30/20:30 Giovedì 10:30/23:00

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Direttore Responsabile
INDIRA FASSIONI

Se vuoi scriverle: direttore@nerospinto.it

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