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Varvello 1888 ha introdotto sul mercato Farina Intera, fonte naturale di fibra solubile studiata insieme alla Fondazione Umberto Veronesi.
Il 26 e 27 agosto lo spazio N’HOMA ospita, all’interno della rassegna “Il Teatro Nudo di Teresa Pomodoro”, Birth of the Phoenix, uno spettacolo di danza a cura della Vertigo Dance Company di Gerusalemme, che andrà in scena presso le ex Officine Comunali di Via Amari.
Tema principale sarà il rapporto tra terra e uomo, in una retrospettiva danzata che però porterà con sé diverse influenze provenienti da arti olistiche come, ad esempio, il Thai Chi. Gli spettatori saranno disposti circolarmente attorno allo spazio scenico e verranno sottoposti a stimoli di ogni genere: visivi, uditivi, emozionali, sensoriali e in stretto contatto con l’ambiente in cui si trovano.
Ideato da Amos Stempel, con le coreografie di Noa Wertheim, Birth of the Phoenix vedrà di fondere insieme fisicità e spiritualità come solo la danza contemporanea sa fare. Non mancheranno infatti elementi di Contact improvisation, creando così un dialogo fisico tra i danzatori, che indagherà a pieno su rapporto tra essere umano e ambiente: un profondo legame primordiale che unisce tutti noi all’ambiente che ci circonda.
La “nascita della fenice” è simbolo di qualcosa che non morirà mai, di una forza che, anche dalle sue stesse ceneri, si rigenererà sempre, traendo l’energia necessaria da ciò che la circonda. Una figura mitologica, a contatto con aria, terra e fuoco, portatrice di saggezza e fonte di quella spiritualità profonda che è sopita in ognuno di noi.
Attraverso la danza e l’interpretazione artistica si riesce a raccontare storie e ad esprimere emozioni molto più intensamente che a parole. Il linguaggio della danza è uno dei legami più forti che legano la terra all’essere umano: il corpo legato agli elementi, a loro volta legati all’idea di un’entità divina.
La Vertigo Dance Company, nata nel 1992 grazie a Noa Wertheim e Adi Sha'al, ha ricevuto moltissimi riconoscimenti internazionali, rappresentando Israele nei più importanti festival del mondo.
Uno spettacolo da non perdere, che sicuramente incuriosisce dalle premesse che presenta, e che si svolgerà all’interno delle Ex Officine comunali di Via Amari, uno spazio urbano decisamente ampio e suggestivo.
BIRTH OF THE PHOENIX 26 e 27 agosto 2015, ore 21:00.
coreografia Noa Wertheim
concept ed ispirazione Amos Stempel
danzatori Yuval Lev Tomer Navot Micah Amos Sian Olles Marija Slavec
musiche Ran Bagno
scenografia Moshik Yosifov
Ingresso libero e gratuito.
E' consigliabile prenotare tramite telefono o via mail.
Spazio Teatro NO’HMA Teresa Pomodoro ospita "Birth of the Phoenix" presso Ex Officine Comunali, Via Amari, 18.
Per info: www.nohma.it
Adele Di Giovanni
Oggi, Nerospinto vi presenta un giovane e promettente Fashion Designer!
Stefano Lo Muzio nasce a Taranto nel 1990, ma vive a Milano da quando ha compiuto 18 anni. Si trasferisce nella città meneghina per seguire gli studi giuridici, ma si iscrive al corso di Fashion Design dello IED Moda Lab di Milano spinto dalla sua passione per la moda. Fin dal primo anno mostra tutto il suo talento, iniziando a lavorare a progetti esterni con aziende leader del settore.
A Marzo del 2010 esce il suo primo lavoro: un progetto in collaborazione con i più grandi brand di denim in Italia per realizzare sculture di jeans con lavorazioni interamente artigianali e d’avanguardia. Lo abbiamo visto esposto alla Rinascente di Milano, ed è stato poi esportato anche e in quelle di Palermo e Cagliari, nei mesi successivi.
Da qui, l’inizio di tutto: ad aprile, porta la sua prima creazione donna sulle passerelle di Cosmoprof Worldwide Bologna in occasione dell’evento organizzato per il trentesimo anniversario di Alfaparf e , tra il 2010 e il 2011, espone il suo primo accessorio, in occasione della mostra internazionale VestiTi!, a Cagliari.
Ad ottobre 2010, partecipa e vince un concorso per designer professionisti che gli offre l’opportunità di realizzare una collezione di calzature e accessori in pelle per il marchio CorsoComo. La capsule sfila a Mosca a Febbraio 2011, il primo giorno della Fashion Week, raccogliendo grandi consensi del pubblico e della stampa. Dopo questa fortunata esperienza, si susseguono collaborazioni con Triumph International, Riga Fashion Week, Tom Rebl, Ritu Kumar, Kickers, Miryaki e Care Label, col quale partecipa al White Milano nell'edizione di Gennaio 2012 e inizia a guadagnarsi fans d’eccellenza, come l’artista Marina Abramovich.
Nel 2011 ha disegnato anche una sua collezione d'abbigliamento maschile, dai tratti minimal e dettagli ricercati e sofisticati, con una particolare attenzione sulle forme e sulla modellistica, che ha ricavato critiche molto positive dalla stampa internazionale.
Insomma, un artista poco più che ventenne che ha lavorato sodo per coltivare la sua passione e il suo talento, raggiungendo vertici d’eccellenza che sembrano destinati ad elevarsi sempre di più.
Un artista da non lasciarsi scappare, non dite che non vi avevamo avvisati!
“Boston – Como. More than an art Exchange”. Como accoglie, fino al 18 agosto, una mostra collettiva ed itinerante che prende vita in sei sedi storiche della città. Un progetto dal respiro internazionale che è un’analisi ed una ricerca sul rapporto tra l’UOMO e la CITTA’ nell’Arte occidentale. Un gemellaggio artistico-culturale itinerante che lega gli Usa al Lago di Como attraverso due città: Boston e Como. La mostra coinvolge 35 artisti comaschi e americani fra diverse Arti: pittura, scultura, fotografia, video e performance. Un dialogo importante tra artisti ed arti. Le opere degli artisti sono esposte in sei sedi nel cuore della città comasca: il Broletto, l’ex chiesa di San Pietro in Atrio e lo Spazio Natta, due gallerie private e la Camera di Commercio di Como. Un percorso che si snoda nel centro di Como… La mostra “Boston-Como” è curata da Carolina Lio, critico d’arte e curatore indipendente che vive tra Berlino e Hong Kong ed è responsabile della sezione di video-arte del museo di Lucca e James Hull, artista, critico e curatore d’arte indipendente, che dirige tre spazi espositivi a Boston. L’ideazione di tale mostra collettiva itinerante ha preso il via con l’artista comasco Fabrizio Bellanca.
Fabrizio Bellanca, con le sue opere che parlano di città e di metropoli, proprio nel 2011 ha esposto con una personale alla Laconia Gallery di Boston. Da questa forte ed emozionante esperienza oltreoceano Bellanca ha deciso di realizzare una collettiva che riunisse a Como artisti comaschi e americani in un forte scambio artistico. La collettiva “Boston-Como” è un gemellaggio che proseguirà nel 2014 anno in cui gli artisti comaschi saranno ospiti a Boston dai colleghi americani. A corollario della mostra si svolgeranno una serie di eventi tra cui dieci concerti e performance nelle vie del centro cittadino.
Un’Estate 2013 a stelle e strisce per la città di Como con 1 progetto, 1 ideatore, 2 curatori, 4 settimane, 6 sedi e 35 artisti!Per informazioni: http://www.boston-como.com/
08 SETTEMBRE – 02 OTTOBRE 2013
Inaugurazione DOMENICA 8 SETTEMBRE ore 20,00
A cura Dores SacquegnaNerospinto Magazine, sempre attento alla società e al suo rapporto con natura e cultura vi invita a partecipare alla mostra "Regeneration.
Il concept di “REGENERATION, a second skin” (Rigenerazione, una seconda pelle), è l’ecologia culturale, quel filone di ricerca delle scienze etnoantropologiche che investiga le relazioni tra gli aspetti socio-culturali dei gruppi umani e l'ambiente nel quale vivono, in stretto rapporto con altre discipline quali ecologia, geografia umana, biologia, archeologia industriale, etc.
Il termine ecologia culturale fu proposta per la prima volta da Julian Steward nel 1955, nel testo “Theory of Culture Change; The Methodology of Multilinear Evolution”. Nello specifico della mostra vi è lo scambio rigenerativo arte/uomo/natura/ambiente: le opere generate acquistano altra vita con l'immersione nell'organico e nel sociale. Alcuni artisti come Giovanni Lamorgese, pugliese, sono presenti con opere ri-prodotte, con il riuso dei materiali di scarto e oggetti anni’30, avviando una modalità innovativa tra artista e opera, tra spazio e fruitore, favorendo la realizzazione di un'opera partecipata. Il focus principale dell’ecologia culturale è costituito dal processo di adattamento dei gruppi sociali all'ambiente in base alle condizioni (vedi video di Gabriela Francone, “Lo tragico cotidiano) dai vincoli e limiti (Alessandro Passaro “S.T”, Gabriela Morawetz “Almost in the dark”) dalle tecnologie e dalle tecniche produttive, le modificazioni ambientali indotte direttamente o indirettamente (Batuhan Fuat Yuce e Luigi Caiffa). Tale approccio disciplinare è quindi prioritariamente legato alle concezioni materialistiche della cultura, che viene considerata come il sistema di conoscenze che permette all'uomo di relazionarsi in modo attivo con l'ambiente in modo da rendere possibile la riproduzione bio-sociale. Fa da sfondo a questa concezione della cultura una visione del sistema sociale, mitigato però dal fatto che le conoscenze tecnologiche sono considerate altresì influenti sulle soluzioni socio-culturali che verranno prodotte dall'adattamento all'ambiente (con Keisuke Sagiyama & Mitsuru Tamatsuka nel video “Yosakoy”) e ai problemi di identità sociale e trasformismo (con i video di Katja A. Witt, Sofi Basseghi, Sije Kingma e le opere pittoriche di Therese Bichon, Marcor, Christine Sajecki.). Dal punto di vista diacronico vengono svolte invece le analisi dell'evoluzione nel tempo degli equilibri ecologici, supportate dalle ricerche etnoarcheologiche nelle opere fotografiche di Massimo Ruiu con “Derive” e nella pittura di Maurizio Muscettola con “Il testimone scomodo”.
ARTISTI IN MOSTRASOFI BASSEGHI (Australia), THÉRÈSE BICHON (Francia), LUIGI CAIFFA (Lecce), GABRIELA FRANCONE (Argentina), SIJE KINGMA (The Netherlands), GIOVANNI LAMORGESE (Lecce), MARCOR (Francia), GABRIELA MORAWETZ (Francia), MAURIZIO MUSCETTOLA(Lecce), ALESSANDRO PASSARO (Brindisi), MASSIMO RUIU (Bari), KEISUKE SAGIYAMA & MITSURU TAMATSUKA (Giappone), CHRISTINE SAJECKI (Usa), BATUHAN FUAT YUCE (Turchia), KATJA A. WITT(Germania).
Primo Piano LivinGallery
Viale G. Marconi 4
Lecce, Italy 73100
Tel/fax: 0832.30 40 14
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GIORNI E ORARI
dal lunedì al venerdì dalle ore 11-13/16-19:30
La leggenda narra che Cassandra , figlia di Ecuba e di Priamo, fosse invisa al popolo in quanto in possesso del dono della preveggenza.
Rea di aver rifiutato le avances di Apollo, la giovane fu condannata ad un destino crudele, ossia poter prevedere il futuro e non essere creduta.
Babilonia sta invece per multiculturalità, mescolanza di lingue e popoli.
Un nome bello e complesso, quello di Cassandra Babylon, performance di teatro-danza nata dalla creatività di Pier Giovanni Bellotto e Cristina Triggiani, un progetto concepito dapprima come studio esplorativo ed espressivo delle emozioni umane (rabbia, gioia, paura..) e poi tramutatosi in una vera e propria arte performativa.
Parlare delle emozioni, emozionando: questo è il concept alla base delle storie raccontate dal duo, frammenti di vita in cui gesti si fanno personaggi e i segni caratteri.
Appuntamento dunque a sabato 1 giugno, presso lo Spazio Giulio Romano 8, per vivere un percorso esplorativo ed emozionale unico del suo genere, che andrà ad impreziosire l’evento Chapeau, organizzato da Modalità Demodè in collaborazione con Rosaspinto Arte & Comunicazione.
Oggi, 29 maggio 2013, si è spenta a Milano Franca Rame, attrice teatrale, drammaturga, politica ma soprattutto paladina dei diritti delle donne.
Noi di Nerospinto vogliamo ricordarla attraverso le sue frasi più ribelli, forti, vere..per ricordare un'Italiana che non ha mai avuto paura di svelare al mondo il suo cuore.
(…) Perché mi stringono tanto? Io non mi muovo, non urlo, sono senza voce. Non capisco cosa mi stia capitando. La radio canta, neanche tanto forte. Perché la musica? Perché l’abbassano? Forse è perché non grido. (Lo stupro,1975)
"Non sono un flipper, che puoi infilarci le 100 lire e sbatterlo come ti pare" (Tutta casa, letto e chiesa-1977)
Te la caverai con poco, come tanti altri. Per quanto tu possa ripensare a quell’orribile momento… mai potrai capire quanto male mi hai fatto. Un male che brucia continuamente nel mio cervello… nel mio cuore… un male che nulla potrà mai cancellare. Mi hai bruciato la vita, ragazzo.(Stuprata da un ragazzo “per bene”-20/02/ 2012-Blog di Franca Rame su Il Fatto Quotidiano)
Noi moderni siamo i primi nella storia del mondo a porci il problema del nostro piacere. Quando la gente lavorava quelle diciotto ore al giorno, non aveva certo energie da dedicare al rapporto sessuale: erano stanchi morti, mangiavano, andavano a letto: tran-tran-tran, poi (russa) grgrrrrrrrr!, s'addormentavano... Succede anche oggi... anche se si lavora molto meno. Molte mie amiche si lamentano che i mariti: trun-trun-trun, poi grgrrrrrrrrr!, senza manco dire: "Grazie cara... vuoi un caffè?".
Oggi, per l'uomo, esibire il godimento è diventato uno status symbol: una moglie, una fidanzata, tre amanti, un fidanzato. Scherzo...
E spesso questo godimento, questo piacere i maschi lo esibiscono, lo millantano. (L’uomo che sbruffone!-XIII Puntata-Sesso?- 27/02/2013 -Blog di Franca Rame su www.francarame.it)
Nascere donna è un gran casino, perché fin da piccola ti distorcono le idee sul sesso, su te stessa. Che non sei bella, che c'hai dentro questa cosa sporca ma tanto preziosa che tutti te la vogliono. Ma se è così sporca, perché tutti la vogliono? "Perché sono dei maialoni!!!" Non capisci bene il significato, e invece di andarci a fondo, ti accontenti del non capire niente. Perché? (…) Improvvisamente, (lui) non è più un porco e tu non sei più un bidone della spazzatura ma un delicato mazzolino di rose con nel bel mezzo un'orchidea "bianca".
Perché? Perché tutto è stato purificato dall'AMMORRE! Che baggianata! Dall'amore! Una parola bellissima "amore amore amore quanto mi piaci... vivo solo per te... ti amo, ti amo... sei la mia vita!" Il giorno dopo ti ritrovi con una montagna di piatti da lavare e il detersivo è finito.(Nascere donna-XXXIII Puntata-Sesso?-26/04/2013/-Blog di Franca Rame su www.francarame.it)
Penso anche al mio funerale e qui, sorrido. Donne, tante donne, tutte quelle che ho aiutato, che mi sono state vicino, amiche e anche nemiche…vestite di rosso che cantano “bella ciao”.(Lettera d’amore a Dario-30/0 1/2013-Blog di Franca Rame su Il Fatto Quotidiano)
Nerospinto incontra Simone Pismo, tra gli ideatori di uno dei nostri club di Milano preferiti, il Toilet.
Tra nostalgie anni 80 e letture impegnate, Simone ci mostra un lato introspettivo di sé, aprendoci il suo mondo di grafico di giorno e comunicativo di notte.
Ciao Simone, presentati ai lettori e alle lettrici di Nerospinto
Da lunedì a giovedì: mi chiamo Simone, ho 35 anni, vivo da solo in un borgo alle porte di Bergamo; sono un grafico, faccio vita da ufficio e in settimana esco poco. Da venerdì alla domenica: sempre Simone, un po’ più giovane, mi trasferisco alle porte di Milano e di notte mi trovate al Toilet Club
Qual è il tuo ruolo all’interno del progetto Toilet?
Faccio sempre il grafico, mi occupo della comunicazione, delle scartoffie, di qualche relazione esterna, in serata sto all’entrata, sempre a che fare con le persone. In realtà i ruoli interni sono sempre condivisi: non faccio tutto questo da solo, ci aiutiamo tutti a vicenda
Il bello e il brutto del tuo mestiere?
Quale dei due? In generale il bello è che mi diverto sempre e il brutto è doversi far venire delle belle idee per forza, anche quando non c’è l’ispirazione né la voglia (e ovviamente non sempre ci si riesce)
Ultimo libro letto?
Non sono un lettore assiduo, i libri che acquisto sono per lo più di consultazione. Quindi rispondo “M to M of M/M (Paris)”, Thames & Hudson Edizioni (in verità mi vergogno di citare le mie letture da scaffale Esselunga)
Ultimo cd acquistato?
Il greatest hits delle Perfume o delle Girls Aloud, non ricordo di preciso
Quali sono i tuoi punti di riferimento in campo musicale?
Ascolto parecchia musica, di svariati generi, ma niente come una buona canzone pop mi esalta di più. Cerco di rimanere aggiornato, ma in generale ammetto di essere un nostalgico: per me i riferimenti più alti arrivano ancora dagli anni ’80 e ’90
Cosa detesti in una donna? E cosa invece in un uomo?
Non faccio mai differenze di genere. Delle persone non detesto nulla di base, ma non riesco ad avere troppo a che fare con chi è troppo permaloso (un po’ come me), lunatico, indeciso, triste e depresso. Adoro invece chi sorride e prende le cose con leggerezza
Il tuo miglior difetto e il tuo peggior pregio?
È difficile parlare di se stessi in questo senso, comunque: miglior difetto: sono troppo preciso, organizzo tutto, anche la noia. Peggior pregio: credo di essere molto generoso, anche con chi conosco da poco
Stai partendo per un viaggio da eremita su di un’isola deserta e hai solo 5 minuti per decidere cosa mettere in valigia. Cosa scegli e perché
Cose di prima necessità, sicuramente qualcosa di comodo da indossare e lo spazzolino da denti. Poi della musica, cd, lettore e tante batterie
Se ti dico Nerospinto, cosa ti viene in mente?
La liquirizia e la pelle nera, ma non chiedermi perché
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