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Se siete nostalgici della Spagna e delle sue specialità culinarie, a Milano è in arrivo il locale per voi.
A inizio dicembre aprirà a Milano, sul Naviglio pavese, la catena "100 montaditos" – già presente in altre parti d’Italia - che offre i panini tipici spagnoli riempiti con 100 ingredienti a un prezzo a partire da 1 euro. Saranno servite anche altre specialità tipiche iberiche come tortillas, patatas bravas e sangria.
"100 montaditos" è una catena in franchising specializzata nei tipici panini spagnoli e altre prelibatezze iberiche. Ancora non è stata rivelata la data precisa dell’apertura, ma sicura è la location: i frequentatissimi Navigli, in via Ascanio Sforza 49.
La formula di "100 montaditos", catena che in altre città d'Italia ha avuto molto successo, è semplice: si basa su dei panini speciali, preparati con ricetta segreta e di dimensioni contenute, ideali come spuntino, che possono essere farciti con 100 ingredienti diversi. Si va da quelli tipici spagnoli, come "jamon serrano" formaggio iberico e "tortilla", a ingredienti ideali per vegetariani.
Oltre ai diversi tipi di "montaditos", anche dolci, il locale offrirà aperitivi tipici spagnoli come "patatas bravas", insalate e stuzzichini. La vera forza della catena è il prezzo: i montaditos possono essere acquistati singolarmente (a partire da 1 euro e fino a 2,5 euro) o in combinazioni già predefinite a seconda dei gusti di ognuno: carnivori, vegetariani, amanti del cioccolato o della dieta mediterranea.
A completare l'offerta la birra e il "tinto de verano", la tipica sangria spagnola, anche queste a prezzi davvero competitivi.
Come per tutti gli altri punti vendita della catena, infine, un giorno alla settimana scatterà "l'Euromania": tutti i panini verranno offerti al prezzo di un euro.
100 Montaditos Navigli Milano
Via Ascanio Sforza 49
Milano
Fb: 100 Montaditos Navigli Milano
Indira Fassioni
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Il Museo Francesco Messina (Comune di Milano) insieme alla Fondazione Giorgio Pardi e all’associazione cramum presentano la Mostra site-specific di Franco Mazzucchelli “NON ABBANDONARMI!”, curata da Sabino Maria Frassà.
Torna per la quinta volta in Italia #InstameetItalia5, il raduno nazionale degli Instagramers Italiani. L’evento è organizzato a Milano durante l’Esposizione Universale, dal 26 al 28 giugno 2015 e per questa occasione speciale non può che avere caratteristiche intercontinentali.
In attesa dei propri follower, si ritroveranno nella città meneghina tutti i rappresentanti delle 60 community di Instagramers Italia. Si attendono più di 200 persone, 17 ospiti internazionali da 3 continenti e 10 nazioni: Stati Uniti, Argentina, Sudafrica, Turchia, Olanda, Francia, Germania, Svizzera, Spagna e Italia.
Si prevede che la portata degli scatti agli attesissimi ospiti raggiungerà, solo su Instagram, oltre 2 milioni di persone.
L’evento principale delle tre-giorni-social è Instameet, una grande festa aperta a tutti sabato 27. Casa Instagram, ovvero la sede di Tim for Expo al Palazzo della Triennale, è il quartier generale dove si viene accolti, ci si riposa e si ricarica lo smartphone. Venerdì mattina si può partecipare alla IgersAcademy B2B, nel pomeriggio al Social Media Day in Expo; sabato sera verranno assegnati gli IgersAwards a 16 categorie; per domenica sono previste un’attività di charity, un’altra IgersAcademy, un momento relax e molte sorprese.
#InstameetItalia5 ha in programma tantissimi eventi. Le informazioni, gli aggiornamenti e le iscrizioni si trovano al sito: www.instameetitalia5.it, disponibile in italiano e in inglese.
Giovedì 21 maggio serata dal sapore spagnolo con FlamencaSon. Cena e spettacolo al Teatro Nuovo di Milano.
FlamencaSon è uno spettacolo di flamenco tradizionale in cui la componente allegra e spensierata è predominante ma non esclusiva. Un flamenco popolare, “festero”, che trasmette le tradizioni di un popolo pieno di gioia e allegria.
Canti, danze e musica si susseguono regalando al pubblico il sapore di una terra calda e accogliente, forte e spensierata. Lo spettacolo propone un percorso che, partendo da un tipico patio, evoca, attraverso musica e danza, diversi aspetti della vita andalusa.
La Compagnia di musica e danza FlamenQueVive – di formazione italo-spagnola – si compone di musicisti e danzatori che, dopo aver approfondito lo studio del flamenco in varie ed importanti accademie spagnole, decidono di collaborare allo scopo di far conoscere quella cultura misteriosa e profonda che è il flamenco, tanto ricca di mistero e magia.
La Compagnia, costituita nel 2000 , diretta e voluta da Gianna Raccagni, è considerata da diversi anni la migliore formazione flamenca italiana e continua a raccogliere successi nei migliori teatri e festival italiani. Da ricordare, tra gli altri, la partecipazione di FlamenQueVive a Festival di rilevanza internazionale quali: Spoleto, Vignale Danza, Taormina Arte, Invito alla Danza, Acqui Terme. Oltre ad una rilevante presenza da anni nelle rassegne dei migliori teatri italiani.”
FLAMENCASON
21 maggio 2015
Cena ore 20.15
Inizio spettacolo 21.15
Musicisti: Alberto Rodriguez e Francesco De Vita – chitarre Doriana Frammartino - Voce e Palmas Erica Scherl – Violino
Danza: Gianna Raccagni , Valentina Perrone, Laura Baioni, Lucia Capponi
Prezzi dei biglietti (prezzi comprensivi dei diritti di prevendita):
Settore Intero
I SETTORE € 79.00 cena +spettacolo II SETTORE € 49.00 spettacolo + bollicine III SETTORE € 39.00 solo spettacolo
Biglietteria (per informazioni e prenotazioni): Piazza San Babila – Milano
Dal Lunedì al Sabato dalle 10.00 alle 19:00 Domenica dalle 14.00 alle 17.00
INFOLINE: 02.794026
PRENOTAZIONI: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Rivendite on-line :
Mercoledì 8 aprile 2015 alle 19.00 all'Hangar Bicocca, lo spazio destinato all'arte contemporanea sostenuto da Pirelli, verrà inaugurata la prima mostra personale in Italia dedicata a Juan Muñoz. "Double Bind & Around" è un'esposizione curata da Vincente Todolì, in cui tutte le abilità e le intuizioni di Muñoz, scomparso nel 2001, si amalgamano attraverso l'esposizione di statue, o meglio personaggi grotteschi dai lineamenti orientali e gesti goffi, marionette, acrobati, burattini, yuppies composti di cartapesta, resina o bronzo. Il progetto espositivo si estende per 5.300 metri quadrati, e propone 15 opere con oltre 100 figure scultoree di Muñoz. "Double Bind" è una mostra realizzata nel 2001 per la Tate Modern di Londra poco prima della scomparsa dell'artista spagnolo, che ora, 14 anni dopo, è stata ricostruita integralmente. Uno sguardo sull'alienazione del vivere quotidiano, un'indagine sul problema del disadattamento sociale, da cui ne risulta un viaggio angoscioso dentro le paure di ciascuno.
Muñoz si è sempre definito come uno "storyteller", un interprete visionario capace di porre al centro delle sue opere la figura umana, inserita in contesti stranianti e fittizi. Al centro della ricerca artistica di Muñoz vi è il rapporto tra la figura e il contesto espositivo, l'artista ha da sempre indagato nuove possibilità di distorsione dello spazio, attraverso prospettive ardite e cambiamenti di scala, per intrigare tanto la percezione sensoriale degli spettatori, quanto per creare una tensione psicologica in essi.
“La scultura avvolge lo spazio che occupa, restringendolo dall’estremità al centro in tutta la sua estensione, come un foglio che volteggia nell’aria prima di posarsi sul tavolo o sul suolo” Juan Muñoz
La mostra Double Bind & Around modifica gli spazi di HangarBicocca, e raggruppa alcune delle opere più importanti di Juan Muñoz: The Wasteland (1986), formata da un pavimento di pattern geometrici colorati e dal manichino di un ventriloquo poggiato su una mensola; Waste Land (1986), dove il ventriloquo è collocato su un muro di fronte a un pavimento optical e Many Times (1999), formata da una “folla” di figure dal volto orientale disposte nello spazio le cui espressioni raffigurano dei ghigni taglienti.
Sono presenti inoltre diversi Conversation Piece, gruppi scultorei sviluppati dai primi anni Novanta composti da figure anonime collocate in spazi altrettanto generici. I personaggi, le cui forme ricordano quelle umane, hanno delle strutture sferiche al posto delle gambe, occupando lo spazio con pose diverse. I personaggi di Hanging Figures (1997) sono invece raffigurati in pose inverosimili mentre fluttuano nell’aria come acrobati.
Juan Muñoz Double Bind & Around fino al 23 agosto presso Hangar Bicocca
Ingresso libero
Orari d'apertura: Lunedì, martedì, mercoledì: chiuso Gioved', venerdì, sabato, domenica: 11.00 - 23.00
Info: tel: 02 66111573 e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. sito: www.hangarbicocca.org
[gallery type="rectangular" ids="40805,40804,40802,40800,40801"]Dal 9 al 13 Aprile 2014 un grande e imperdibile appuntamento vi aspetta al Teatro Manzoni di Milano.
Una delle principali compagnie di danza europee, il Victor Ullate Ballet - Comunidad de Madrid, la compagnia fondata dal talentuoso e affermato coreografo Victor Ullate, torna, dopo una lunga assenza, a Milano. Victor Ullate con la sua danza energica ha rivisitato la tradizione spagnola, mescolandola a classico e moderno e ha saputo conquistarsi il pubblico ed entusiasmare le folle ma anche la critica.
Quattro sono le coreografie che il Victor Ullate Ballet porterà sul palcoscenico del Teatro Manzoni.
“Jaleos”, con musiche di Luis Delgado, uno dei classici lavori di Victor Ullate, è ancora in grado di stupire dopo diciassette anni dal suo debutto. Il balletto si caratterizza per il suo stile neoclassico. I ballerini, assecondando il virtuosismo sonoro, mostrano con estrema semplicità la complessità dei movimenti, singoli o di gruppo.
“Y” è un affascinante pax de deux maschile su musiche di Mahler. Il direttore artistico della compagnia Eduardo Lao, ha voluto dare una forma all’umanità e al destino rappresentando il loro rapporto indissolubile fino all’eternità con un brano dove il virtuosismo e la perfezione estetica sono le caratteristiche principali.
“Après Toi (Omaggio a Béjart)” è un appassionato omaggio al caro amico e maestro Maurice Béjart, con musiche di Ludwig Van Beethoven.
“La musica mi porta sempre a luoghi immaginari, mi ricorda gli eventi e le situazioni passate. Ma ci sono alcuni brani che fanno anche parte dell’immagine che abbiamo di determinate persone. Per me, la settima sinfonia di Beethoven è inerente alla memoria di Maurice Béjart e sempre lo assocerò a lui.” è quello che afferma Victor Ullate.
La nuova creazione è il “Bolero”, personalissima rilettura del capolavoro di Ravel. Il “Bolero” ha debuttato lo scorso Luglio all’Opera di Vichy in Francia. Questo spettacolo è tratto dalla famosa opera Bolero. La musica ha un progressivo aumento dell'intensità ritmica che dà l'opportunità di creare un ballo molto sensuale che termina in un’estasi musicale.
Il Victor Ullate Ballet è oggi una delle compagnia più interessanti a livello nazionale, innovativa ma allo stesso tempo legata alle tradizione, riesce sempre a sorprendere i suoi spettatori, fin dal 1988 anno di nascita.
Il progetto di Ullate, per molti anni discepolo di Bèjart, è di fare da ponte tra il pubblico tradizionale della danza spagnola e quello del balletto contemporaneo, unendo gusti ed esigenze diversi. La compagnia ha consolidato il proprio prestigio sia in ambito nazionale che internazionale grazie all’impegno continuativo della Compagnia nel perfezionamento e potenziamento della tecnica classica, necessaria per rendere uniforme il livello dei suoi diversi danzatori e al contempo per permettere una diversificazione di stili e generi, dal repertorio classico fino al caratteristico stile neoclassico, stile proprio della Compagnia. Questi fattori, oltre all’esclusività del repertorio, sono quelli che hanno definito e caratterizzato la personalità della Compagnia e che ne hanno decretato il successo.
Un appuntamento unico per assistere a uno spettacolo in cui la qualità artistica si sposa con l’originalità interpretativa. Un appuntamento che Nerospinto consiglia di non perdere!
AL TEATRO MANZONI
Via Manzoni 42 - Milano
DAL 9 AL 13 APRILE 2014
ORARI: da mercoledì a sabato ore 20.45 - domenica ore 11.00
BIGLIETTO: poltronissima € 30,00 - poltrona € 20,00
Info 02 763690102 7636901- www.teatromanzoni.it
A Villa Manin (Passariano, Udine) saranno esposte dal 20 ottobre 2013 al 19 gennaio 2014, 180 fotografie del celebre fotografo Robert Capa, una retrospettiva europea organizzata per il centenario della sua nascita.
Endre Ernő Friedmann, questo il suo vero nome, nasce a Budapest nel 1913, ma a causa delle proteste contro un governo di estrema destra è costretto, in età adolescenziale, a migrare verso la Germania. Spostatosi a Berlino con l’intento di divenire un grande scrittore si appassiona invece alla fotografia. A causa delle leggi razziali che si iniziano a diffondere negli anni ’30, Endre è nuovamente obbligato a fuggire dalla Germania essendo di origini ebree. Si trasferisce in Francia dove la sua carriera di fotografo stenta a decollare: cambia nome in Robert Capa e fonda insieme ad altri freelance l’agenzia Magnum Photos.
Grazie al sostegno del gruppo di artisti del quale fa parte si reca in Spagna per documentare l’orrore del regime franchista e della guerra civile: è la svolta decisiva nella sua carriera di fotografo. Nel 1936 a Cordova ritrae un soldato ucciso, questa fotografia diventa famosa in tutto il mondo e, nonostante diatribe circa l’autenticità di questa immagine, diventa simbolo della guerra civile.
Durante la seconda guerra mondiale Capa è in Nord Africa, successivamente viene paracadutato in Sicilia dove scatta moltissime fotografie al seguito di un piccolo esercito americano. A Palermo presenta le sue immagini a Life e continua la sua documentazione delle battaglie interne all'isola: "Era la prima volta che seguivo un attacco dall'inizio alla fine ma fu anche l'occasione per scattare ottime foto. Erano immagini molto semplici. Mostravano quanto noiosa e poco spettacolare fosse in verità la guerra. Il piccolo, bel paesetto di montagna, era completamente in rovina. I tedeschi che lo avevano difeso si erano ritirati durante la notte abbandonando alle loro spalle molti civili italiani, feriti o morti. Ci eravamo distesi per terra nella piccola piazza del paese, di fronte alla chiesa, stanchi e disgustati. Pensavo che non avesse alcun senso questo combattere, morire e fare foto (...)”.
Dopo la Sicilia, Capa si reca in Normandia e documentando lo sbarco rimane terribilmente scosso, fa continue riflessioni sulla guerra e l’inferno “che gli uomini si sono creati da soli”. Il reportage sul D-day lo incorona fotografo di guerra ma sancisce anche un lungo momento di profondo turbamento emotivo.
Terminata la guerra, nel 1947, fonda insieme a Hernri Cartier Bresson e altri fotografi di calibro mondiale l’agenzia Magnum che diverrà una delle più celebri del mondo.
Passionale e innamorato della vita, non riesce a rimanere sordo al richiamo di ripartire per documentare un altro massacro e nel 1954 parte per l’Indocina con le truppe francesi ma nel tentativo di scattare una foto metterà il piede su una mina e l’esplosione sarà letale.
Oltre alle meravigliose fotografie sarà proiettata la pellicola “The journey”, documentario dedicato ai sopravvissuti dell’Olocausto che testimonia le capacità di cineasta dell'artista. Una carriera, quella cinematografica, che rimase sempre in secondo piano rispetto a quella di fotografo.
Indira Fassioni
Grandi mostre di artisti internazionali per l’istituzione di arte contemporanea sostenuta da Pirelli, con un programma molto promettente
Vento di cambiamento per Hangar Biccoca, un vento che dalla Spagna porta Vicente Todolí come nuovo Artistic Advisor, una sorta di super consulente. Cinquantacinque anni e un curriculum di prim'ordine: 7 anni all'Ivam di Valencia, altrettanti alla Fondazione Serralves di Porto e alla Tate Modern Gallery gli ultimi dove la sua direzione è culminata nel record del 2010 con 5 milioni di visitatori. Mai un colpo andato a vuoto nel suo ruolo di innovatore. Ora la nuova sfida con Hangar, insieme ad Andrea Lissone, il curatore: rilanciare con idee, esperienza e contenuti lo spazio privato maggiormente rappresentativo dell'arte contemporanea in Italia per i prossimi tre anni, da ottobre 2013 a aprile 2015.
E' stato Marco Tronchetti Provera a presentare il nuovo corso: “I 200 mila visitatori registrati nel primo anno dal rilancio premiano il nostro impegno e confermano quanto investire in cultura possa influire positivamente sulla città e sul territorio. La nomina di Vicente Todolí ad Artistic Advisor dimostra la nostra visione a lungo termine del progetto: nei prossimi tre anni si accentuerà ulteriormente la dimensione internazionale dello spazio, attraverso un programma espositivo che porterà a Milano artisti di grande prestigio e contribuirà a mettere HangarBicocca in dialogo con musei e istituzioni culturali di tutto il mondo”.
Vicente Todolí, nell’annunciare la programmazione, ha sottolineato più volte come l’unicità dello spazio e delle mostre rappresenti il punto di partenza nella concezione del calendario artistico per HangarBicocca: “Le caratteristiche di HangarBioccca renderanno davvero unico ogni progetto espositivo: l’incontro tra lo spazio e l’arte, la loro coabitazione e convivenza enfatizzerà le potenzialità sia dell’uno che dell’altra. Come se uno più uno facesse tre”.
Il calendario alternerà, nei diversi spazi espositivi, artisti internazionali affermati a artisti giovani, sia italiani sia stranieri, dalla carriera già consolidata. Tutte le mostre saranno prodotte ex novo appositamente per HangarBioccca o presentate in collaborazione con altre istituzioni di arte contemporanea.
Un programma fitto ha inizio il 20 settembre 2013 con The Visitors, un’installazione di Ragnar Kjartansson (Reykjavík, 1976), artista presente anche alla Biennale di Venezia, costituita da nove proiezioni video che disegnano una grande performance musicale corale; il 31 ottobre 2013 si inaugura Islands, una grande retrospettiva di Dieter Roth (Hannover, 1930 – Basilea, 1998), che comprende le sue più importanti opere installative, dipinti, stampe, video e film realizzati – spesso con la collaborazione del figlio Björn Roth – tra gli anni 70 e gli anni 90. Il programma espositivo continua nel gennaio 2014 con una personale di Micol Assaël (Roma, 1979), già conosciuta a livello internazionale grazie a mostre presso il Palais de Tokyo, Parigi e la Kunsthalle Basel che proporrà installazioni basate su dinamiche fisiche che coinvolgono lo spettatore in modo percettivo e mentale; nella primavera del 2014 è prevista la mostra personale di Cildo Meireles (Rio de Janeiro, 1948), uno dei più importanti artisti degli ultimi decenni, nata anche grazie alla collaborazione con il Museo Reina Sofia di Madrid e il museo di Serralves di Porto, che presenta alcune installazioni fondamentali del suo percorso tra cui A Traves e Babel. Nel maggio del 2014, HangarBicocca ospiterà la mostra antologica di Pedro Paiva (Lisbona, 1979) e João Maria Gusmão (Lisbona, 1977) duo artistico che lavora sul tema del cinema e della camera oscura, scelto anche da Massimiliano Gioni per questa edizione della Biennale di Venezia.
Nel giugno 2014 è prevista la prima restrospettiva italiana di Joan Jonas (New York, 1936), considerata a pieno titolo l’iniziatrice della pratica artistica della performance; a settembre dello stesso anno la personale di Céline Condorelli (Parigi, 1974), che si distingue per la sua capacità di costruire relazioni con lo spazio, mentre a ottobre lo spazio ospita Juan Muñoz (Madrid, 1953 – Ibiza, 2001), tra i più importanti scultori del dopoguerra, con un progetto che comprende le sue più importanti installazioni, tra cui Double Bind; Il 2015 si aprirà, infine, con Damián Ortega (Città del Messico, 1967), le cui opere e installazioni ambientali hanno trasformato l’idea tradizionale di scultura.
Prendete un’azienda familiare del sud della Spagna, aggiungeteci il marchio di fabbrica della corda in ogni sua declinazione, un pizzico di glam internazionale e il gioco è fatto.
Il marchio Paloma Barcelò esiste dagli anni 2000 come eredità naturale della Così Così Footwear creata da Manolo Barcelò negli anni 60.
Il figlio Manuel ha voluto continuare la produzione di espadrillas, le tipiche calzature spagnole, aggiungendoci un po’ di allure moderno e contemporaneo per aprirsi al mercato internazionale. Il nome viene sempre dalla famiglia, Paloma è infatti la primogenita di Manuel.
Nata ad Alicante, dove si trovano ancora oggi gli uffici principali di produzione, oggi Paloma Barcelò vuole aprirsi al mercato europeo e per farlo ha deciso di mettere piede nella capitale della moda, Milano, dove è presente da circa un anno il reparto marketing e comunicazione.
Veniamo alle protagoniste, le wedges.
Paloma Barcelò e Palomitas, la linea giovane, sono sinonimo di stile inconfondibile, con la tradizione che incontra la contemporaneità in giochi di colori e materiali davvero inusuali e accattivanti. Pietre colorate si accostano alle nuances nude, il maculato alla corda grezza. I tacchi diventano solide e stabili strutture, ma sempre armoniose e affusolate. I fondi mono blocco garantiscono sempre il massimo confort.
Nella costruzione della collezione S/S 2013 Manuel ha sognato un gioco di contrasti tra i plateau occultati e zeppe in legno svuotate da disegni geometrici, forme sbagliate che diventano la sua firma creativa.
Il gioiello come accessorio è lo specchio dell’animo della donna che le indossa. I cromatismi accesi del verde e dell’arancio hanno vita nel camoscio e nella vernice. Un classico e moderno che si sposano timeless.
I dettagli fanno la differenza, e Paloma Barcelò con le sue wedges coloratissime ne è ben consapevole: per una donna moderna e sempre in movimento il tacco deve essere alto, altissimo, ma portabile dalla mattina alla sera.
La prima collezione presentata alla stampa italiana è stata quella dell’inverno 2012/13, dove la corda è sostituita dal cuoio o dalla gomma, ma le altezze sono sempre il fil rouge della casa spagnola.
Il successo di Paloma è stato già decretato dall’apprezzamento di testate importanti della moda italiana come Vogue e Glamour che hanno proposto le wedges per la prossima primavera estate…non resta quindi che andare a scovare il negozio più vicino per fare razzia di quello che, siamo sicuri, diventerà uno dei must di stagione.
In Italia per il momento ci sono solo tre punti vendita, ma sul sito www.palomabarcelo.com è attivo uno shop online che non vi deluderà!
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