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Hotel Gagarin, un film di Simone Spada, con Claudio Amendola, Luca Argentero e tanti altri, sarà nelle sale dal 24 maggio con Altre Storie.
Da sempre simbolo del capoluogo lombardo, il Duomo di Milano si erge imponentemente sulla piazza principale della città, vegliando su tutti i suoi cittadini grazie alla “Madonnina”, posizionata sulla più alta delle sue guglie.
Ma quanti sanno realmente come questo enorme edificio sia stato realizzato nel corso degli anni? Iniziato nel 1386 e concluso soltanto nel 1932, questa chiesa ha visto cambiare la città in cui vive da cima a fondo. È passata per diverse guerre e rivolte e ha visto nei suoi gradini migliaia e migliaia di persone. Ma cosa direbbe il duomo se potesse parlare? Quali storie racconterebbe?
Il 9 e il 10 luglio 2015, dalle 20:30, il Duomo di Milano racconterà la sua storia, la sua genesi, legata al marmo particolare che ne esalta le fattezze e che ha visto passare pietra dopo pietra i suoi mattoni nel naviglio, perché fossero trasportati fino in piazza.
Uno spettacolo di video mapping, impreziosito dalle aree di Giuseppe Verdi interpretate da eccellenze del mondo della lirica mondiale, racconterà il viaggio del pregiato marmo di Cava di Candoglia, dall’estrazione fino alla lavorazione da parte delle mani esperte dell’uomo.
Una storia unica, svelata in questo speciale appuntamento in occasione di Expo Milano 2015. “Pietra e Preghiera, il Duomo ti racconta” è infatti la ricostruzione visiva di quest’opera secolare, biglietto da visita di una città che, ora come non mai, è sotto i riflettori di tutto il mondo.
“PIETRA E PREGHIERA” IL DUOMO TI RACCONTA:
PIAZZA DEL DUOMO 9 - 10 LUGLIO 2015 ORE 21.30
MUSICHE TRATTE DALLE OPERE DI GIUSEPPE VERDI:
Hitomi Kuraoka, soprano Oreste Cosimo, tenore Daniele Fusari, basso
COMPLESSO STRUMENTALE E CORO DELLA VENERANDA FABBRICA DEL DUOMO DI MILANO:
Arrangiamenti e direzione musicale Alessandro Nidi
Maestro del Coro Emiliano Esposito
Accesso libero alla Piazza
Prenotazione obbligatoria per i posti a sedere: tel. +39 0272023375 tutti i giorni 9.30-17.30 fino ad esaurimento posti
website: http://www.duomomilano.it/
Fino al 1° febbraio 2015 presso Palazzo Morando a Milano, ci sarà la mostra Renata Tebaldi. Il mito del canto, lo stile della Diva nel cuore di Milano.
La mostra è un omaggio alla cantante lirica Renata Tebaldi, organizzata in occasione del decimo anniversario della sua scomparsa (Pesaro, 1922 – San Marino, 2004), ed è un'esposizione di abiti, accessori, gioielli e cappellini che ricostruiscono il gusto e la carriera di una delle artiste italiane più note nel dopoguerra. L'esposizione è solo una delle iniziative pensate dal Comune di Milano e dal Comitato Renata Tebaldi in occasione di questo anniversario, racchiuse nel programma "Passeggiata Tebaldi": al suo interno, troviamo una sorta di mappa dei luoghi da lei frequentati in città, ma anche concerti e, ultimo ma non ultimo, l'esposizione di fotografie, libri, locandine e cimeli della soprano nei negozi della Galleria Vittorio Emanuele II a partire dal mese di dicembre.
Renata Tebaldi fu ambasciatrice della cultura italiana nel mondo, rappresentando in ogni angolo del pianeta le opere di Verdi e Puccini, e questa esposizione ne celebra il ricordo nella consapevolezza di quanto sia importante la condivisione del concetto di “memoria”, svelando al contempo i mille volti della grande diva, omaggiando una fra le più straordinarie cantanti liriche italiane, milanese di adozione che, con la sua voce d’angelo e la rigorosa sapienza di musicista, ha inebriato le platee di ogni paese, portando nel mondo testimonianza dell’arte e della cultura italiana. Inoltre la cantante è la prima stella della lirica ad avere un app esclusivamente dedicata a lei, a riprova del suo eterno mito giunto fino alla contemporaneità.
Per lei furono disegnati abiti firmati da grandi artisti quali Beni Montresor, Giorgio De Chirico, Rosita Contreras, Hanae Mori, Stavropolus, e in rassegna, oltre agli abiti, saranno esposti oggetti personali, centinaia di fotografie e le onorificenze di cui la Signora Tebaldi fu insignita, tra cui quelle di Cavaliere di Gran Croce, di Commendatore e Grand’Ufficiale della Repubblica Italiana, Grande plaque de vermeil de la Ville de Paris 1986, Cravate de Commandeur des Arts et Lettres 1987, Legion d’honneur 1996, oltre ai celebri riconoscimenti trasmessi nelle espressioni e negli scritti di personalità quali il Maestro Arturo Toscanini e J.F.Kennedy, e alla “Proclamation” del “Tebaldi day”, indetto in suo onore l’11 dicembre 1995 da Rudolph Giuliani, allora Sindaco di New York. Durante l'esposizione si potranno ascoltare brani musicali della cantante, video inediti e interviste televisive tratte dagli archivi dei teatri che hanno accolto l'artista.
La mostra proposta a Palazzo Morando è l’ultima tappa di un progetto espositivo itinerante, inaugurato il 19 dicembre 2005 al Teatro alla Scala di Milano in coproduzione con il Teatro Regio di Parma. Tappe successive sono state, da allora, il Teatro Massimo di Palermo, il Liceu di Barcellona e l’Opera di Losanna, il Palazzo Sheremetyev di San Pietroburgo, il Teatro Stanislavnskij – Nemirovic-Dancenko di Mosca, il Teatro San Carlo di Napoli, l’Opera di Lione, Trieste, New York e Pechino. Dal maggio 2015 la mostra proseguirà a Tokyo, Parigi , New York e Buenos Aires.
20 novembre 2014 - 1 febbraio 2015
Renata Tebaldi. Il mito del canto, lo stile della Diva nel cuore di Milano
Palazzo Morando - Costume Moda Immagine Via Sant'Andrea, 6 - 20121 Milano 02 884 65735 / 64532 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.costumemodaimmagine.mi.it www.museorenatatebaldi.it
Orari: Dal martedì alla domenica dalle 9.00 - 13.00 / 14.00 - 17.30. Ultimo ingresso mezz'ora prima dell'orario di chiusura.
Biglietti: Ingresso libero
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LA SUBLIME OPERA DI LUDWIG VAN BEETHOVEN, FIDELIO, APRE LA STAGIONE OPERISTICA DEL TEMPIO MILANESE DELLA LIRICA, IL TEATRO ALLA SCALA. IN OLTRE 200 SALE CINEMATOGRAFICHE ITALIANE SI POTRÀ ASSISTERE IN DIRETTA ALL’EVENTO LIRICO PIÙ ATTESO DELL’ANNO, PER LA DIREZIONE DI UN MAGNIFICO DANIEL BARENBOIM.
Tutta la nazione il 7 dicembre si unirà a Milano per festeggiare Sant’Ambrogio. Alle ore 17.30, in collaborazione con Rai, andrà in diretta cinematografica dalla Scala di Milano Fidelio di Ludwig van Beethoven, Prima della stagione 2014-2015. La nuova produzione di Fidelio si vedrà protagonista dell’inaugurazione della nuova stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano, diretta da Daniel Barenboim. Saranno più di 200 le sale che apriranno il sipario sull’unica opera lirica di Beethoven: Leonore si finge uomo, prende il nome di Fidelio, per riuscire ad entrare nel carcere in cui sospetta che Don Pizarro tenga prigioniero suo marito, Florestan, misteriosamente scomparso. Fidelio entra nelle grazie del carceriere e di sua figlia che, come suo padre, non si accorge che è una donna e se ne innamora; la vera identità di Fidelio, infatti, rimarrà nascosta fino all’incontro con Florestan, condannato a morte da Pizarro, suo acerrimo nemico. Impossibile non menzionare il cast d’eccezione presente per l’evento: Anja Kampe interprete della fedele Leonore, Peter Mattei nei panni del ministro di Stato Don Fernando, Klaus Florian Vogt voce del prigioniero segreto Florestan, Falk Struckmann interprete del malvagio Pizarro. La Prima del Teatro alla Scala è uno degli eventi più attesi a livello internazionale. Il progetto di Microcinema nasce nel 2006, con l’intento di avvicinare il pubblico all’Opera e di contribuire alla diffusione del patrimonio della tradizione lirica italiana e internazionale. Ogni anno il riscontro del pubblico è sempre maggiore, e grande è l’attesa per questo ottavo anniversario. Opera in due atti, cantata in tedesco, Prima del Teatro alla Scala di Milano. 7 dicembre 2014, h. 17.30
Direzione | Daniel Barenboim Regia | Deborah Warner Scene e costumi | Chloe Obolensky Cast | Anja Kampe, Klaus Florian Vogt, Falk Struckmann Produzione | Teatro Alla Scala di Milano - RAI Durata | 2 ore Ingresso: € 15.00 - Ridotto: € 12.00 Acquisto biglietti su www.spaziocinema.info
Gli abbonati del teatro Ponchielli ( Cremona ) potranno acquistare un biglietto ridotto a 10 euro anziché 15, semplicemente mostrando direttamente alla cassa del cinema il proprio abbonamento. Questi gli orari della biglietteria del cinema: lunedì (20 – 22.30), martedì (15 – 22.30), mercoledì (20 – 22.30), giovedì (20 –22.30), venerdì (15 –22.30) sabato e domenica (15 –22.30). I biglietti saranno in vendita alla biglietteria di Spazio Cinema . E’ possibile effettuare una prenotazione telefonica allo 0372803675.Per chi lo desidera il teatro Ponchielli organizza il trasporto gratuito che potrà essere prenotato alla segreteria del teatro.
AMO, il Museo della Fondazione Arena di Verona dedicato alla creatività e all’eccellenza dell’Opera Lirica Italiana, offre al pubblico la possibilità di visitare gratuitamente le quattro mostre proposte dal museo. Arena Museo Opera, che ha inaugurato 3 nuove esposizioni all’interno dello storico Palazzo Forti, ha già festeggiato con i visitatori l’importante ricorrenza del Centenario del Festival lirico dell'Arena di Verona lo scorso 10 agosto: l’iniziativa ha riscontrato un' eccezionale risposta del pubblico e l’esperienza si ripete oggi 10 ottobre,giorno in cui ricorre l’anniversario della nascita di Giuseppe Verdi. Per questa particolare giornata il Museo aprirà dalle 10 del mattino fino alle 22 (ultimo ingresso alle ore 21).
Da aprile 2013 al 30 settembre AMO ha accolto oltre 19mila visitatori che hanno apprezzato le nuove esposizioni di Arena Museo Opera: AMO Pavarotti, AMO L’Arena e lo spazio fotografico ARENA DI VERONA.
AMO sarà inoltre presente ad ArtVerona, dal 10 al 14 ottobre, con una declinazione speciale dell’installazione in mostra all’interno di “AMO L’ARENA - 100 anni di Festival attraverso 200 anni di Verdi” che esalta il carattere artistico-visivo di Macbeth, interpretando uno dei momenti più emotivi e carichi di pathos del testo shakespeariano, quello del coro delle streghe nel bosco, magistralmente musicato da Verdi con il libretto di Francesco Maria Piave. Contemporaneamente ArtVerona esporrà una sua scultura all’interno di Arena Museo Opera: AMO ha chiuso con ArtVerona un accordo di reciprocità che prevede ingressi privilegiati presentando alle reception del Museo e di ArtVerona il biglietto d’ingresso dell’altro luogo già visitato.
12 ottobre 2013
Nella sala conferenze di Arena Museo Opera, sabato 12 ottobre alle 11, verrà presentato il libro “IL PALAZZO E LA CITTÁ. Le vicende di Palazzo Emilei Forti a Verona” (Cierre Edizioni) alla presenza di Guido Zucconi (Università IUAV di Venezia), Valerio Terraroli (Università di Verona) e Maurizio Zangarini (Università di Verona), che verranno introdotti da Kikka Ricchio, Rosario Russo (Presidente della Commissione Cultura del Comune di Verona), Daniela Brunelli (Presidente della Società Letteraria di Verona).
Tutte le informazioni del Museo (orari, convenzioni speciali, visite guidate) su www.arenamuseopera.com
Quando possiamo considerare un musicista un puro? Quando la sua carriera è scevra da ammiccamenti mainstream? Quando nessuna sua canzone è stata concepita per compiacere la massa? Nel caso di Nick Cave possiamo dire di essere di fronte ad un artista che fa musica (e letteratura) esclusivamente per se stesso, come estensione della sua personalità, del suo modo di concepire la musica e la vita. In molti rimproverano al musicista australiano di non fare uscire un disco degno della sua grandezza, dal 2001, tempo di “No more shall we part”. A parte c'è il progetto Grinderman, assoluto divertisement electro blues volutamente eccessivo e sfrontato.
Ora il Re inchiostro torna sulle scene dopo 5 anni dall’ultimo album con i Bad Seeds “Dig Lazarus Dig” con “Push The Sky Away”, il disco (dio lo ringrazi) che fa riemergere la formazione nella sua assoluta potenza lirica e musicale, con Cave che torna a narrare storie cupe e fragorose come solo lui sa fare, con quella solennità che solo i grandi storytellers musicali trasmettono.
Dentro le 8 tracce che compongono il disco la tensione è palpabile, onnipresente. Non c'è istante in cui ci si aspetti che il climax esploda, deflagri e sposti la melodia verso qualcos'altro, primordiale e grezzo. Ma non c'è spazio per il primordiale urlo dei Grinderman, qui siamo di fronte ad una musica meditativa e meditata, sempre in collisione con gli ammiccamenti di cui parlavamo prima. Un vestito nero essenziale, senza fronzoli che graffia sulla pelle. Dolci melodie che come il canto delle sirene, attirano e illudono; il tono è suadente, ma sotto ribolle un'inquietudine che stordisce, come il violino di Warren Ellis ci ricorda, disegnando atmosfere sinistre e inquietanti che ammantano ogni nota.
In questo senso “Water's Edge” è la summa: un basso poderoso e il violino stridente che supportano quella tensione che scuote anima e orecchi e la voce narrante che osserva distaccato il brivido dell'amore e avverte che inesorabilmente “tu diventi vecchio e diventi freddo”. “We are cool” si muove sugli stessi territori, con la sezione archi molto più presente, ed un altro straordinario momento d'ispirazione.
Poi la ballata ammaliante, “Higgs Boson Blues”, un blues oscuro costruito solo con una manciata di accordi, che vive di una progressiva crescita di intensità, un viaggio allucinato che si muove tra Ginevra e Memphis dove affiorano i fantasmi di Robert Johnson e la compagnia del diavolo.
In “Jubilee Street” canta: “sono da solo adesso, sono senza recriminazioni, sono in trasformazione, sto vibrando, sto brillando, sto volando, guardatemi adesso”. Lo guarderemo, eccome, l'11 luglio per l'unica data italiana del suo tour a Lucca. E voleremo con lui.
Opprimente, angosciante, può provocare crisi di pianto, orrore inconsulto, ma parallelamente splendido, a tratti lirico, coinvolgente, quando ascoltato capace di estraniare totalmente dal contesto fisico, di catapultare l’ascoltatore in un mondo irreale pregno di immagini di morte e disperazione e, in contemporanea, capace di rivelare una sorta di ineluttabile vacuità dell’esistenza.
Sono queste le emozioni che ho provato quando ho ascoltato per la prima volta “Lovetune for Vacuum” (2009, Couch Records/PIAS Records), primo album della giovanissima Anja Franziska Plaschg, in arte “Soap&Skin” e che continuo tutt’ora a provare, ogni qual volta l’ascolti.
Anja nasce in un piccolo villaggio austriaco, Gnas, in cui, studia Pianoforte dall’età di sei anni, cui affianca, a quattordici anni, il violino.
Ed è proprio sul pianoforte e sul violino che si impernia la sua arte: lunghe concatenazioni di suonate al piano e sviolinate sono affiancate dalla sua voce fredda, asettica, nasale a tratti.
Probabilmente il suo lavoro, attraente sotto molti punti di vista - non a caso si è gridato alla “bambina prodigio” nel 2008 - è così attraente, proprio perché, come la stessa Plaschg ha affermato, è stato influenzato da colossi come: Xiu Xiu, Cat Power, Björk, Aphex Twin e Nico e a compositori Quali Rachmaninov.
Palese l’influenza di Björk soprattutto riguardo il secondo album: “Narrow” (2012, PIAS Records). Qui emerge prepotentemente l’esperienza electro della Plaschg: brani come “DeathMental” o “Board Turns Toward the Port”, il pianoforte si traspone nell’elettronica sperimentale, parallelamente trasponendo l’ascoltatore, in quella sperimentazione elettronica tipica dei paesi nordici: atmosfere glaciali, melodie rindondanti e cupe.
http://youtu.be/GmJqdISO9Bkhttp://youtu.be/3V3UjP5ihSY
Francesco Zingaro
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