L'ultima novità della musica elettronica arriva con "Elettro Acqua 3D", abbiamo intervistato Marco di Noia e Stefano Cucchi
Hanno realizzato il primo concerto al mondo in 3D audio al Mare Culturale Urbano di Milano. Nel loro ultimo album, “Elettro Acqua 3D”, raccontano la bellezza del viaggio. Marco di Noia e Stefano Cucchi, due innovatori della musica elettronica, stupiscono con effetti binaurali e 3D audio. Venerdì scorso siamo andati al loro concerto e abbiamo avuto il piacere di fare una chiacchierata con loro.
L’album “Elettro Acqua 3D” è stato concepito come un’App, perché la scelta di questo formato?
Ci ha consentito di aggiungere del contenuto extra al nostro lavoro, che dura da oltre tre anni. Desideravamo restituire a chi ci ascolta la stessa cosa che una volta dava il booklet di un disco in vinile o di un cd, ma in un nuovo formato. Inoltre, l’obiettivo era dedicare le nostre canzoni ai viaggiatori, che possono scaricarle comodamente dall’app e hanno tempo per ascoltarle. Il nostro album è realizzato con un mixaggio binaurale ed effetti 3D audio, infatti si ascolta solo in cuffia o con gli auricolari.
Il tema principale del vostro album è il viaggio, che inizia e finisce a Milano, quali sono le tappe intermedie?
Il prologo è una poesia e si intitola: “Acqua”. Il viaggio inizia da Milano, poi si sbarca in Kenya, Roma, Bosnia, India e in una fogna metropolitana. Si passa dal mare del Nord e poi si ritorna a Milano. L’epilogo è un brano sul mare e si chiama “Sirene”.
Marco, a lei piace viaggiare?
Mi piace tanto viaggiare. All’interno dell’album troverete dei suoni presi direttamente dalla Savana africana che sono riuscito a registrare e poi Stefano ha inserito nelle nostre canzoni.
Qual è stato l’ultimo viaggio che ha fatto?
Ora ho una meravigliosa bambina di sei mesi e ho dovuto interrompere i miei giri per il mondo. L’ultimo viaggio che ho fatto è stato a Londra: una meta soft perché la mia ragazza era incinta. Precedentemente, avevo fatto un on the road in California in cui avevo guidato per oltre 5000 chilometri.
E lei, Stefano?
Io ho viaggiato di riflesso con Marco, mi sono servito dei suoi racconti e dei suoni che ha raccolto nei vari luoghi in cui è stato. Mi ha portato il ruggito dei leoni e tanti altri suoni delle Savana. Mentre creavo le musiche per i suoi brani, ho fatto un vero e proprio viaggio sonoro, lo stesso che accompagna l’ascoltatore nel corso dell’album.
Marco, qual è il suo background musicale?
Ho studiato canto lirico e moderno e ho due lauree in letteratura. I miei idoli sono i Queen, i Beatles e i grandi cantautori come De André e Lucio Dalla che probabilmente è il mio preferito. In questi ultimi anni, in cui ho lavorato con Stefano, mi sono avvicinato molto alla musica elettronica e ascoltavo gli album che mi consigliava lui, come quelli di Stockhausen.
E il suo, Stefano?
Io ho un diploma in pianoforte e una laurea specialistica in musica elettronica. Fin da piccolo, sono sempre stato combattuto tra la musica classica e quella pop e non ho mai deciso se essere un tastierista pop o un pianista classico. Alla fine, ho deciso di fare musica guardando ai contenuti dei musicisti del passato: da Bach ai musicisti moderni che hanno ripreso la tradizione classica, fino al progressive inglese e poi anche quello italiano degli anni ’70. Mi piace molto anche il pop degli anni ’80, quando sono arrivate le tastiere elettroniche che io adoro.
Prima abbiamo parlato dell’epilogo, “Sirene”, perché questo titolo?
È un brano esistenzialista che riprende i temi dell’Odissea. Abbiamo creato il paragone tra il mare e la vita. Il mare riecheggia il canto delle Sirene che ci illudono. Un viaggiatore, però, seguendo l'illusione, può trovare la strada giusta. Non ci si deve per forza schiantare contro gli scogli. È un brano con un featuring importante: c’è l’arpa classica di Beatrice Zanini e un duetto contro tenorile tra me e Andrea Cattaneo.
Informazioni Utili
Il download gratuito di "Elettro Acqua 3D" è disponibile ai seguenti link
iOS: https://itunes.apple.com/us/
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