Roberta Usardi- Intervista Vi racconto il mio “World”
Abbiamo scambiato due chiacchiere con la cantautrice e musicista milanese Roberta Usardi. Il suo lp di esordio, World- disponibile negli stores digitali su etichetta La Stanza Nascosta Records- ci ha fatto scoprire un’artista non allineata, dalla scrittura fiabesca e dalla vocalità maestosa.
Affascinanti suggestioni trip hop pervadono un lavoro senza sbavature, elegantemente ripiegato sull’io, i suoi fantasmi, le sue contraddizioni. Il videoclip del singolo World è stato scritto e diretto dal giapponese Koji Ogawa, fondatore di una società indipendente di produzione video che è diventata punto di riferimento, a Tokyo, anche per le produzioni italiane di videoclip (Coez, The Kolors, ecc.) e documentari (Roberto Bolle).
Come è stato lavorare con un professionista del suo calibro?
È stata un’esperienza che mi ha arricchito molto. “World” è stato il mio primo videoclip e non avevo idea di come si sarebbe svolta la realizzazione. Ho imparato molto grazie alla grande disponibilità e competenza di Koji con cui mi sono confrontata in ogni passaggio per fare in modo che il videoclip rispecchiasse il messaggio che volevo dare del brano. Oltre alla regia, Koji mi ha dato indicazioni sui costumi e non da ultimo ha avuto l'idea di farmi indossare nelle sequenze allo specchio la maschera di tradizione giapponese Kitsune, legata al concetto di femminilità. La buona riuscita del videoclip è merito anche dello splendido apporto di Marco Maitti che ha effettuato le riprese. Sono stata molto soddisfatta del risultato, è stato un ottimo lavoro di squadra.
L’album All the way home, pubblicato nel 2018 con la band Roberta and The Crossovers contiene le due prime versioni di A new piece of heaven e All the way home, poi inserite, riarrangiate dal musicista Salvatore Papotto, nel suo ep di esordio solista World (La Stanza Nascosta Records, 2021). Cosa è cambiato, a suo avviso, nella resa dei due brani?
È cambiato il sound, che ha portato alla ribalta il messaggio delle canzoni in modo diverso. Nel disco con la band gli arrangiamenti erano più grezzi e di stampo più rock, nell’EP “World” invece mi sono affidata all’esperienza e alla capacità di Salvatore Papotto de La Stanza Nascosta Records, che ha puntato a esaltare la mia vocalità con ambienti sonori diversi che non avevo mai sperimentato. Queste nuove versioni hanno dato un nuovo colore a entrambi i brani e mi hanno permesso di lavorare in modo più ampio sull'interpretazione vocale. Riassumendo, la sostanza, pur rimanendo la stessa, ha cambiato veste.
Vuole elencarci alcune suggestioni filmiche e letterarie che hanno influenzato il suo ep World ?
Non ci sono state influenze specifiche nella composizione dei brani, anche perché sono stati composti in diversi momenti. Insieme però creano un unico fulcro. Parlando di suggestioni, potrei dire che mi piace immergermi nell’universo interiore sempre presente nei libri di Murakami Haruki, scrittore giapponese che amo molto. Mi sento molto vicina anche a classici della letteratura come Alice nel paese delle meraviglie o Il mago di Oz, che rendono benissimo la ricerca dell’essenza che va oltre la superficie. Cito anche Il Signore degli Anelli sia come libro sia come film per il tema del viaggio che alla fine porta all'inevitabile cambiamento anche all'interno dell'animo. La sua scrittura è introspettiva, costellata di epifanie interiori…lei stessa ha definito World un inner concept.
E’ d’accordo con Anaïs Nin, che scrisse: “Il viaggio più lontano è quello all’interno di noi stessi”?
Sì, sono d’accordo. Viaggiare all’interno di se stessi è la più grande impresa che si possa compiere. Non tutti decidono di farlo perché viaggiare dentro se stessi significa passare anche attraverso i nodi e le barriere che si sono formate con il passare degli anni. Si tratta anche di un viaggio che non finisce mai, riuscire ad affrontarlo senza demordere è un grande atto d’amore verso se stessi, ma anche la sfida più insidiosa, piena di contrasti. Per me si tratta di un viaggio fondamentale per crescere ed evolvere sia come persona sia come cantautrice.
Lasciamoci con le prime cinque canzoni di una sua ideale playlist autunnale…
Bella domanda... in una playlist a tema autunnale metterei di certo uno standard jazz che ho sempre amato, Autumn Leaves, poi River di Joni Mitchell, A Sorta Fairytale di Tori Amos, Autunno dall'ultimo disco dei Ritmo Tribale e Invisibile di Cristina Donà.