Mercuzio non vuole morire: La vera tragedia in Romeo e Giulietta, sabato 30 novembre e domenica 1° dicembre al Teatro Ciro Menotti
Sabato 30 novembre e domenica 1° dicembre la Compagnia della Fortezza porta in scena MERCUZIO NON VUOLE MORIRE La vera tragedia in Romeo e Giulietta, ideazione e regia Armando Punzo e con Aniello Arena, vincitore del Nastro d'Argento 2013 come miglior attore protagonista per il film Reality di Matteo Garrone
Nata all'interno del Carcere di Volterra la Fortezza è la più antica e celebre compagnia di detenuti-attori d’Italia. Conosciuta nel mondo per la forza e l’originalità di spettacoli di grande impatto emotivo, ne fanno parte attori che sono ormai celebrità, tra tutti Aniello Arena, il pluripremiato protagonista di Reality di Matteo Garrone. Quasi 50 attori in scena per portare sul palco, ribaltandolo e tradendolo, il classico dei classici: Romeo e Giulietta di Shakespeare. Al centro della vicenda per questa volta non ci saranno i due innamorati, ma Mercuzio, che sfuggendo alla trama della tragedia si rifiuta di morire, si rifiuta di smettere di sognare.
Al pubblico dello spettacolo viene richiesto di portare due semplici oggetti che serviranno alla realizzazione di alcune scene collettive: un libro (che abbia un valore simbolico e rappresenti qualcosa di importante per la propria vita), un guanto rosso (di cotone, di lana o anche di gomma).
Romeo: Basta, basta, Mercuzio! Tu parli di nulla. Mercuzio: Giusto, giusto io parlo dei sogni… che sono figli di una mente vagabonda pieni soltanto di vana fantasia, che ha meno sostanza dell’aria ed è più incostante del vento che ora corteggia le gelide gole del nord e poi furibondo fugge lontano tornando al sud in cerca di calore. È in questo preciso istante che muore Mercuzio. Tebaldo in seguito affonderà la spada nel corpo di un uomo, ormai svuotato del suo valore più grande: la capacità di sognare.
La Leggerezza! La Leggerezza! La Leggerezza pensosa! Urla gioioso Mercuzio ferito a morte per le strade della bella Verona. Nella morte di Mercuzio c’è la morte di un mondo, di una parte fondante e fondamentale senza la quale l’uomo scivola inevitabilmente verso la tragedia. Gli artisti e i poeti vengono schiacciati e sacrificati in democrazia come sotto un qualsiasi totalitarismo. A nulla serve l’illusione della libertà d’espressione, quando sono tagliati “culturalmente” tutti i ponti verso chi dovrebbe essere il destinatario ultimo della libertà che solo la cultura può dare. Cambiano i tempi e le stagioni politiche, ma non cambia il rapporto di sudditanza che il potere instaura con i gli uomini di cultura non allineati. Sono troppi gli esempi che testimoniano questa consuetudine, di sudditanza dell’arte alla politica, tanto che ormai si è fatta regola. Personaggi, solo personaggi frutto di una fantasia, per alcuni. Tutto ha inizio nello spazio del teatro. Spazio fuori dal tempo ordinario, tempo altro per Mercuzio, che vivendo e rivivendo la sua ineluttabile morte, giorno dopo giorno, replica dopo replica, ferito dalla banalità crudele del ruolo che gli è capitato, sfugge la trama della sua storia, svia l'incontro fatale, evoca altri luoghi. Come un attore finge la morte di Mercuzio, lui finge fino in fondo, per contrasto, il suo desiderio di vivere. Mercuzio non sta al suo ruolo, alle azioni, alle parole previste per lui. Vuole far capire a tutti quanto è importante la sua entità, la sua forma spirituale. Lui è lui, ma attraverso lui è la poesia che si manifesta, un'altra possibilità che è nell'essere umano. Lottare contro la negazione di questa possibilità è il senso della sua esistenza. L'evento che ha avuto inizio in quella parte della città detta reclusa è concepito come se fosse un bozzetto, un crogiuolo dove si rifà il mondo. Mercuzio, ferito a morte, riscrive la sua storia. Ogni azione sulla scena, come per incanto, si riverbera nello spazio circostante fino a contagiarlo, ogni pensiero produce azioni, evoca fantasmi, che prendono forma nei luoghi circostanti.
Armando Punzo
Compagnia della Fortezza
MERCUZIO NON VUOLE MORIRE
La vera tragedia in Romeo e Giulietta
ideazione e regia Armando Punzo
ideazione scene e ambientazione Alessandro Marzetti, Silvia Bertoni, Armando Punzo
costumi Emanuela Dall'Aglio
musiche originali e sound design Andrea Salvadori
aiuto regia Laura Cleri
movimenti Pascale Piscina
video Lavinia Baroni
collaborazione alla drammaturgia Alessandro Bandinelli, Giacomo Trinci, Lidia Riviello
bozzetti di scena Silvia Bertoni
direzione allestimenti Carlo Gattai, Fabio Giommarelli
disegno luci Andrea Berselli
suono Alessio Lombardi
collaborazione artistica Manuela Capece, Stefano Cenci, Luisa Raimondi
assistente alla regia Alice Toccacieli
altre assistenti Elena Turchi, Carolina Truzzi, Marta Panciera, Daniela Mangiacavallo
assistente alla realizzazione delle scenografie e allestimenti Yuri Punzo
direzione organizzativa Cinzia de Felice
organizzazione e coordinamento Domenico Netti
amministrazione Isabella Brogi
collaborazione amministrativa e segreteria Giulia Bigazzi
con gli detenuti-attori della Compagnia della Fortezza: Aniello Arena, Abderrahim El Boustani, Giuseppe Calarese, Francesco Felici, Alban Filipi, Gianluca Matera, Massimiliano Mazzoni, Rosario Saiello, Danilo Schina, Massimo Terracciano, Giuseppe Venuto
e con: Tiziana Colagrossi, Antonino Mammino, Marco Mario Gino Eugenio Marzi, Franceso Nappi, Roberto Raspollini, Francesca Tisano, Edrisa Wadda
e la partecipazione dei giovanissimi Amelia Brunetti, Gregorio Mariottini, Andrea Taddeus Punzo de Felice, Tommaso Vaja
voce Anna Grazia Benassai
trombone Fabio Laurenza
musiche originali eseguite dal vivo Andrea Salvadori
con la partecipazione straordinaria del contraltista Maurizio Rippa
e gli interventi aerei di Mattatoio Sospeso / Marco Mannucci e Alessandra Lanciotti
social media partner Simone Pacini/fattiditeatro
hashtag #mercuziomilano
TIEFFE TEATRO MENOTTIvia Ciro Menotti 11 20129 Milano
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