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Mantova si prepara ad accogliere Sir Elton John e il suo Wonderful Crazy Night Tour per un concerto indimenticabile per la rassegna Arte & Musica.
Le App di dating online stanno avendo successo e molti iscritti anche da parte degli italiani. La differenza tra conoscere una persona in un locale o virtualmente si fa sempre più sottile. I siti di incontri facilitano il dialogo, c’è meno timidezza e più spirito di iniziativa. Provarle o meno sta a voi, noi intanto vi indichiamo come funzionano e quali sono le migliori.
TINDER Uno swipe left per un “non mi piaci”, uno swipe right per un “mi piaci”. Questa la logica dell’app più famosa e comune di dating online. La chat si avvia solo se entrambi gli utenti hanno dato il consenso. Attenzione però, se si è distratti e per sbaglio scartate un ragazzo o una ragazza carina, sarete costretti a passare alla versione Tinder Plus con un costo maggiore per gli over 30. Questo aggiunge due applicazioni: Rewind e Passport. La prima vi consente di ripescare una scelta scartata in precedenza e la seconda è pensata per chi ama viaggiare permettendo loro di modificare la zona di appartenenza mentre si è in viaggio.
HOW ABOUT WE La prima app nata per condividere esperienze vere, una sorta di agenda dove ogni iscritto può proporre un appuntamento reale. Al primo accesso sarà visualizzabile l’elenco degli appuntamenti e dei relativi locali nei paraggi. Se vi trovate d’accordo allora l’incontro è combinato. Se siete a corto di idee trovate una dating list da cui prendere spunto. Spazio alla fantasia e proponete quello che volete, magari troverete qualcuno interessato a passare una serata con voi seguendo una passione comune.
MEETIC Questa app offre anche un test di personalità con lo scopo di creare dei match non basati esclusivamente sull’aspetto fisico, ma anche sull’aspetto caratteriale. In questo caso si va oltre la semplice chat e qualche scambio di foto, cogliete l’opportunità di nascondere il profilo, utilizzare una chat privata con audio, video e webcam grazie alla versione premium a pagamento. Fate un investimento nella ricerca della vostra dolce metà.
BLEENKA La prima app di dating online made in Italy. Qui la ricerca delle persone che piacciono avviene selezionando con uno swipe o un tap sui profili che appaiono sul display suggeriti in base ai propri gusti e interessi. Una volta individuata la persona che ci interessa, si seleziona il potenziale luogo dell’incontro, si manda un bleenk anonimo e se l’invito viene ricambiato scatta il match e si avvia la chat. L’app stessa suggerirà una location ideale per il primo appuntamento in base ai gusti di entrambi.
HAPPN App nata in Francia, permette di geolocalizzare in tempo reale gli utenti, tutto ciò resta ovviamente in segreto e non viene memorizzato. Solo quando due utenti si incrociano per strada, i loro profili appaiono sui rispettivi smartphone come una notifica. Se entrambi esprimono reciproco gradimento si ha il cosiddetto crush o cotta che dà la possibilità di iniziare a chattare e magari da un incontro casuale nasce anche l’amore.
OKCUPID L’app sfrutta l’approccio scientifico, una volta registrati bisogna compilare un lungo questionario attraverso cui vengono individuate le caratteristiche di chi attiva il profilo e quelle che si cercano nella potenziale anima gemella. Dopodiché il sistema può trovare il partner più affine alle proprie esigenze su una scala da 1 a 100. Questa applicazione è perfetta per coloro che non hanno mai provato il dating online e vogliono ridurre il rischio di incontrare persone non compatibili con i propri interessi, gusti, passioni.
BADOO Per chi desidera avere la più ampia scelta possibile, Badoo è la soluzione ideale. Con più di 211 milioni di iscritti è uno dei principali bacini d’utenza del dating online. L’iscrizione avviene tramite il profilo face book dal quale vengono estratti i principali dati salienti dell’utente come interessi e hobby. Per i più diffidenti è possibile attivare la funzione che permette di accettare inviti e contatti solo da utenti certificati (utenti iscritti con dati reali).
BELINKED L’app fa incontrare i potenziali partner sulla base di affinità dal punto di vista lavorativo e della carriera. Il metodo di visualizzazione è simile a Tinder, ma le caratteristiche messe in evidenza sono il settore in cui si è impiegati e gli obiettivi dichiarati per il futuro. Questi dati vengono tratti da LinkedIn, social netowrk più famoso nel campo professionale.
HOT OR NOT Inizialmente era un sito con il solo scopo di valutare le immagini caricate da altri utenti, ma visto l’enorme successo e la grande quantità di iscritti, si è trasformato in app. La funzione Hot List permette di calcolare quanto è hot una persona basandosi sulla media dei voti di tutti gli utenti, per il resto funziona in modo molto simile a Tinder.
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Un successo che non sembra volersi arrestare, quello degli Afterhours, storica band meneghina capitanata da Manuel Agnelli: dopo un trionfale tour invernale conclusosi a marzo, la compagine è pronta a calcare nuovamente i palchi italiani in un’estate che si preannuncia infuocata.
Partenza il 2 luglio da Trento, per poi attraversare la penisola intera con uno spettacolo che ripercorre la dorata carriera di uno dei pilastri del rock italiano, forte anche del successo della ripubblicazione dello storico album “Hai paura del buio?”, impreziosito da collaborazioni con le voci più interessanti del panorama musicale contemporaneo,italiano ed internazionale, da cui verrà estratto un nuovo singolo.
In occasione del tour estivo, gli Afterhours hanno deciso di rafforzare la loro immagine social, rendendo il loro profilo Instagram un vero e proprio diario di bordo, dal quale testimoniare, essi stessi, ciò che accadrà sul palco, data dopo data.
Hai paura del buio?
Summer tour 2014
2.07
Trento, Summer Festival 11.07
Padova, Sherwood Festival 17.07
Genova, Goa Boa Festival 18.07
Villafranca (Vr), Castello Scaligero 23.07
Brescia, Piazza della Loggia 25.07
Prato, Piazza Duomo 26.07
Pescara, Campo A.Flacco 28.07
Roma, Rock In Roma 01.08
Gallipoli (Le), Parco Gondar 03.08
Zafferana Etnea (Ct), Anfiteatro Falcone e Borsellino (unica data in Sicilia)
05.08
Palmi (Rc), Anfiteatro Comunale (nuova data)
10.08
Monteprandone (Ap), Cose Pop Festival 27.08
Castagnole delle Lanze (At), P.zza San Bartolomeo 06.09
Milano, Carroponte 07.09
Pisa, Metarock Festival (nuova data) 12.09 Ravenna,
Festa PD
Per maggiori informazioni:
https://www.facebook.com/afterhours
https://twitter.com/weareafterhours
http://instagram.com/Afterhours_official
http://www.youtube.com/user/Afterhoursofficial
https://plus.google.com/+Afterhoursofficial/posts
Sabato 7 dicembre è arrivato finalmente a Milano il party organizzato dalla Ceres: CERES 3D TOUR!
Ad accogliere questo imprendibile evento gli East Est Studios, location per eventi unica nel suo genere e icona di Milano.
Lo show ha centrato l'obiettivo di lasciare tutti i fan di Ceres letteralmente a bocca aperta: uno show audiovisivo, tutto da vedere e ballare; ricco di performance artistiche e di proiezioni spettacolari di immagini in 3d; il tutto accompagnato dalla musica turbofunk, firmata Reset! e del gruppo Frank Sent Us.
L'ingresso gratuito per tutti i fan di Ceres fino alle 23: per dimostrare di essere fan bastava munirsi del proprio smartphone e mostrare la pagina e il like in ingresso, oppure stampare la pagina Facebook di Ceres, con 'mi piace' flaggato, ovviamente.
Inoltre son stati organizzati dei bus navetta di Ceres per poter raggiungere gli East Est Studios in Via Mecenate: uno show pieno di divertimento, che ha acceso Milano ancora una volta!
Come scrivevo tempo fa su Yogamando, la mia pagina Facebook dedicata al mondo dello yoga e dintorni, esser dritti è un atteggiamento che può esser riportato sia a livello fisico che a livello mentale.
Tadasana, la posizione della montagna, perfeziona l'atteggiamento del corpo che normalmente utilizziamo durante l'arco della giornata dal momento in cui ci alziamo a quando andiamo a dormire.
Pestando attenzione a come stiamo in piedi con le braccia lungo i fianchi, semplicemente, vi accorgerete che sicuramente qualcosa è fuori posto: le spalle, il collo, il bacino, le ginocchia o le gambe. Per non parlare della posizione della colonna vertebrale, il pilastro che sorregge il nostro corpo e che ci permette di assumere la posizione eretta sui nostri due piedi.
Tadasana migliora, man mano che si pratica, lo stare in piedi allineando tutte le parti del corpo in un insieme unico e omogeneo che forma una linea armonica che ha come cardini i piedi e il 'Bindu' (il punto più alto del nostro capo).
La Montagna richiama subito nella mente un atteggiamento fermo e radicato a terra, atteggiamento che si riflette anche in uno stato mentale: esser dritti nonostante tutto.
Ma cosa vuol dire esser dritti?
Immaginiamo l'ago di una bilancia posizionato nella nostra testa. L'ago quando oscilla troppo a destra o a sinistra crea uno stato di scompenso che sfocia in reazioni mentali 'velenose' per la nostra esistenza, stati che alterano la giusta prospettiva delle cose e che ci fanno compiere le classiche azioni delle quali, pensiamo a posteriori, potevamo farne anche a meno. Tadasana, quindi, ha benefici anche a livello psicologico. La mente è più stabile e meno sottoposta a scompensi originati dai mille stimoli o provocazioni esterne a cui siamo quotidianamente influenzati.
Il corpo è dritto e quando siamo in piedi ad aspettare il tram pensiamo due volte prima di caricare il peso su una gamba piuttosto che sull'altra oppure portare troppo in avanti il bacino piuttosto che chiudere le spalle in una noiosa e antiestetica curva della spina dorsale. La posizione delle spalle, in particolar modo, è un classico sinonimo di chiusura nei confronti dell'ambiente esterno.
Oltre a un miglioramento estetico Tadasana, come molte altre posizioni yogiche, affonda i propri benefici anche a livello psicologico e mentale confermando le Asana come un prezioso strumento a disposizione dell'uomo.
Namaste Vittorio Pascale Studioso e praticante di Yoga Integrale presso il centro Parsifal di Milano, viale Gorizia 6, Milano Studioso e praticante di Buddismo tibetano Fondatore della pagina Fb Yogamando Hai domande? Vittorio_pascale@alice.i
Ironica e sagace come non mai, Bea Buozzi mette a segno un altro goal con il suo “Chi dice donna dice tacco” (Morellini Editore), la terza pubblicazione della misteriosa social networker, dopo “Beati e Bannati” (Ed. Perrone) e “Sesso e Volentieri” (Morellini Editore).
Si aggira in maschera e tacco 12 tra eventi fashion e party esclusivi dove le donne e le loro passioni la fanno da padrone, oppure ci si può imbattere in lei nel luogo dove predilige raccogliere le storie che poi ispirano i suoi romanzi: Facebook. E si perché i social network, se ben usati, possono davvero essere una fonte inesauribile di racconti tutti da scrivere, nonché un vero e proprio spaccato dell’attuale società.
Che il migliore amico della donna, oltre al diamante s’intende, fosse il tacco, lo si sapeva da tempo, che ogni modello di scarpa rappresentasse un certo tipo di donna ce lo potevamo immaginare, che partendo dalla scarpa si potesse parlare di amore, sesso, illusioni, delusioni, gioie e dolori, è invece più insolito e ci voleva Bea Buozzi per farlo, raccogliendo le confidenze dei social-internauti e trasformandoli in una carrellata, o meglio in una scarpiera di racconti, che hanno in comune sua maestà il tacco.
Bea mi ha conquistata fin da suo primo libro e quest’ultimo lo trovo un capolavoro per la capacità di divertire e far sorridere celebrando il feticcio per eccellenza delle donne che tanto piace anche agli uomini… a quanto pare su qualcosa le due metà dell’universo sono d’accordo!
D’altronde io stessa leggendolo ho riso davvero tanto, di questi tempi non proprio divertenti peraltro mi sembra già una grande cosa, e ho sorriso molto, forse perché anch’io Cenerentola nell’animo, mi sono identificata con le debolezze tutte femminili che ruotano attorno alle scarpe.
Finito il libro non ho saputo resistere e ho chiesto all’autrice un’intervista, rigorosamente 2.0 in perfetto Bea Buozzi style.
Se Bea Buozzi fosse un modello di scarpa quale sarebbe e perchè?
Se BB fosse un modello di scarpa sarebbe una pump di vernice nera con punta rotonda e la suola inequivocabilmente rossa (Pantone 186C, per l'esattezza)
A proposito di tendenze: "mai senza" quale tipo di scarpa?
Tre sono le scarpe indispensabili: un paio di sneaker per correre in ufficio, un paio di décolleté nere per sedurlo e un paio di Havaianas da lasciare come ricordo (e come scalpo del nostro passaggio) a casa sua.
Quali sono le scarpe a cui sei più affezionata?
E' stato amore a prima vista per un paio di Pigalle, comprate a Parigi in Rue de Rousseau. Un pezzo meraviglioso che, però, non ha la suola firmata dal guru dei tacchi Louboutin. E, poi, una Chanel con fibbia gioiello di Valentino: quasi come un anello di fidanzamento ricevuto da un amore del tempo che fu.
Quali sono invece i "pezzi" più preziosi della tua collezione di scarpe?
Direi che il gioiello dei gioielli è un sandalo in opossum della linea FG (disegnato dalla stilista Alessandra Tonelli) con allacciatura alla schiava in raso di seta. Un vero gioiello da zarina! E un paio di Gaetano Perrone, pump dal tacco vertiginoso.
Quali invece non fanno ancora parte della tua scarpiera, ma sono nei cassetti dei tuoi desideri?
Se ti dico il modello della scarpetta di cristallo che Louboutin ha disegnato per la Cenerentola contemporanea, mi scoppi a ridere in faccia?
No, cara Bea non ti scoppio a ridere in faccia, anzi sogno anch’io quella scarpa (ovviamente con tanto di principe azzurro in dotazione), d’altronde non potrebbe che essere così, lo testimonia anche la tua dedica sulla mia copia del libro, di cui vado orgogliosa: “A Debora, amica di tacco e di zeppe”
CHI DICE DONNA DICE TACCO di Bea Buozzi
Morellini Editore – Prezzo €9,90
SINOSSI
La matematica non è un’opinione, ma si può sintetizzare in un’equazione: gli uomini stanno alle macchine, come le donne ai tacchi. Se però una vettura costa dai diecimila euro in su, il vantaggio per le donne è che con la stessa cifra possono acquistare una montagna di scarpe. Con le debite eccezioni. Esistono modelli di edizioni limitate, avvicinabili solo da mogli di emiri o da rockstar famose.
Ogni donna ha il suo paio prediletto con cui ama identificarsi. Dal mocassino scamosciato per le top manager che non svestono il pantalone nemmeno al mare, al cuissard per la pantera metropolitana. Dalla zeppa per la mamma in lotta con i sampietrini del centro storico, al sabot per la figlia dei fiori contemporanea. L’infradito per la donna freak che ucciderebbe per vivere sulla spiaggia di Ipanema o la décolletée di vernice dalla suola rossa e dal tacco dodici, passepartout dell’eleganza per la donna emula di Coco Chanel.
Una carrellata di scarpe (strizzando l’occhio alla loro storia), ma soprattutto di donne, giocando alla ricerca del corrispondente modello a seconda del tipo. D’altronde, come si sarebbe corretto Archimede se fosse nato nel nostro millennio, “Datemi un tacco e vi solleverò il mondo”, perché “chi dice donna, dice tacco!”
Per molti riconoscere la propria passione è difficile, un lavoro di anni; altri invece già da piccolissimi riescono a vedere oltre, trovano, tra i mille stimoli della vita, quell’attività che non li stanca mai, un mondo in cui trovare ispirazione e verso il quale saranno sempre curiosi, appunto, come bambini.
Per Marika Guida è stato così: fin da piccola sviluppa la passione per il disegno e per il lavoro artigiano mentre osserva il padre e la nonna alle prese con questa attività spesso dura, ma in grado di dare moltissime soddisfazioni.
Così Marika si indirizza verso gli studi creativi e, una volta laureata all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino in scenografia e costume, dirige le sue attenzioni artistiche verso il mondo del design frequentando un master presso lo IED di Torino.
Completata la sua formazione Marika comincia a produrre quelle che è lei stessa a definire “sculture tessili”; si tratta di capi d’abbigliamento per la vita di tutti i giorni, accessori, costumi per lo spettacolo e gioielli.
Il tratto distintivo delle sue creazioni è l’unicità, nel modello e nel materiale, in un tentativo di distacco dalla produzione in serie, noiosa agli occhi della stilista.
La sua ultima recentissima collezione è uscita a marzo 2013 e vanta dei pezzi esclusivi dal sapore primaverile e un po’ retrò: elegantissimi cappelli, orecchini grandi e colorati, pantaloni con cuciture a cannone e splendidi vestiti.
Dopo aver ricevuto nel 2012 l’onorificenza “Eccellenza Artigiana” e aver poi continuato a disegnare tra l’Italia e l’America, la designer diffonde le sue creazioni grazie ad internet e ai social network: Twitter, Facebook ed Etsy sono tra i metodi più veloci per entrare in contatto con lei.
La possibilità di toccare con mano ed indossare un abito o un accessorio sognando di essere la donna pensata appositamente per loro tuttavia non batterà mai nessun sito di e-commerce, ed è per questo che Marika invita chiunque lo volesse a visitare il suo Atelier nel cuore di Torino e noi di Nerospinto vi suggeriamo di venire a conoscerla Sabato 13 aprile all’aperitivo organizzato allo spazio Giulio Romano 8, in occasione della Nerospinto Borderline Design Week.
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