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Sabato 10 e domenica 11 ottobre, Vittorio Pascale inaugurerà l’innovativo progetto di cui è il fondatore: il progetto Trikona. Trikona prevede l’esposizione di una serie di opere, nell’ambito della Scatola di Legno - spazio polifunzionale progettato per ospitare le diverse attività proposte dai soci - presso la Cascina della Martesana a Milano. La mostra sarà visibile dalle 11 di mattina alla mezzanotte di entrambi i giorni e il 10 ottobre, dalle ore 19:30, vedrà la partecipazione dello stesso Vittorio Pascale che presenterà il progetto e sarà disponibile per rispondere alle domande e ai commenti del pubblico o per un semplice scambio di idee.

Lo stile con cui Vittorio Pascale realizza le sue opere pone le sue radici nella cultura yogica. Trikona è un vocabolo sanscrito che significa ‘triangolo’, che rappresenta l’unione ideale di corpo, mente e spirito. Attraverso lo yoga, il praticante punta a eliminare le dualità presenti in se stesso e a raggiungere uno stato di armonia ed equilibrio tra i diversi ‘io’ di cui è composto.

I Trikona sono realizzati partendo dalla scomposizione e ‘triangolarizzazione’ di un’immagine di partenza; ogni triangolo che compone i ritratti, infatti, è un’entità geometrica a sé stante, ma allo stesso tempo contribuisce a dare vita a un’immagine più generale in un gioco di armonia tra forme, colori e linee. Infine, ogni tassello viene campito singolarmente per donare sfumature e profondità, o per porre l’accento su un dettaglio in particolare. Dal punto di vista emozionale si può parlare di uno stato di meditazione, in cui si entra osservando le illustrazioni: esse invitano al silenzio, alla calma, alla riflessione sulla semplicità delle forme e delle linee di cui sono composte; è proprio nella semplicità che si nasconde la particolarità della natura delle cose.

A un anno dalla sua nascita, il progetto Trikona vanta un gran numero di pubblicazioni, premi e collaborazioni grazie a cui, in alcuni casi, il progetto si è concretizzato in una stampa tangibile.

Cascina della Martesana 10 – 11 ottobre, dalle 11:00 alle 24:00 Via Luigi Bertelli 44, Milano

Trikona Illustration Project http://www.trikonaillustrations.com/

 

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L’Abbraccio del Kenya – locale progress through yoga”, la personale mostra fotografica del fotografo comasco Riccardo Monti che sarà protagonista nel nuovo spazio di design, sede dell'infopoint del Comune di Cernobbio, di fianco a Villa Bernasconi, dal 7 Giugno al 14 Giugno.

La mostra porta in scena il reportage fotografico realizzato da Ricky Monti in Kenya, nella zona intorno a Nairobi, nel mese di Aprile 2015 sul progetto "Africa Yoga Project", una organizzazione no-profit con base a Nairobi, Kenya.

Africa Yoga Project” è un progetto fondato nel 2007 da Paige Elenson, di NY e insegnante yoga, che ha deciso di lasciare il proprio lavoro e la propria città per spostarsi a Nairobi iniziando una nuova vita volta all’insegnamento dello Yoga.

A contatto con gli insegnanti, i membri delle loro famiglie e dei loro amici, il fotografo comasco è riuscito a catturare, con la sua macchina fotografica, istanti della loro vita quotidiana. Ogni immagine racconta e trasmette emozioni. Una ricchezza interiore e una voglia di vivere che solo l’obiettivo di una macchina fotografica riesce a catturare. Raccontare il progresso locale, in Kenya, attraverso i valori dello Yoga.

Cosa hai cercato di immortalare con la tua macchina fotografica? Il mio obiettivo di questo progetto fotografico era di cercare di comprendere prima e condividere poi con le fotografie come lo yoga sta aiutando concretamente la popolazione africana per il recupero psicofisico, la reintegrazione nella società di alcune realtà emarginate e, da non trascurare, la possibilità di offrire un beneficio economico localmente con gli insegnanti e tutto l'indotto creato per la realizzazione di infrastrutture.

Cosa ti è rimasto del tuo viaggio in Kenya? Dopo questo viaggio una parte del mio cuore è rimasta ancora in Kenya perché per me è stata una esperienza veramente unica. Ho vissuto a stretto contatto con la vera realtà di Nairobi cercando di annullare ogni mio pregiudizio e vivere a pieno ogni minuto. I primi giorni passati in Kenya ho ricevuto più abbracci che negli ultimi due anni, ecco da dove nasce il nome del progetto “L'abbraccio del Kenya”, insieme ai sorrisi e alla semplicità di tutte le persone incontrate.

L’avventura di Ricky Monti è un gesto di umanità nei confronti di una popolazione che vive ogni giorno disagi e difficoltà e che attraverso la pratica dello Yoga riesce a trovare un posto nel mondo. Le fotografie di Ricky Monti catturano attimi di intensa felicità, di forza interiore e di un grande spirito di sopravvivenza.

Portano nel mondo la filosofia di “Africa Yoga Project” che, oltre a creare posti di lavoro attraverso l’insegnamento di yoga, cerca di migliorare la vita di chi è coinvolto con notevoli benefici dal punto di vista fisico/mentale e talvolta salvando diverse situazioni molto difficili dovute alla droga o a gravi problemi famigliari. Parte del ricavato della vendita delle fotografie esposte alla mostra sarà devoluto all’organizzazione no – profit “Africa Yoga Project” per lo sviluppo di nuovi progetti in Africa.

Sara Biondi

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All'età di 82 anni, si è spento il disegnatore americano Talus Taylor che negli anni '70 creò i "Barbapapà", celebre fumetto ispirato allo zucchero filato.

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Grande novità promossa da Parsifal Yoga Academy, che ha organizzato il ciclo YogaMI, esperienza totalmente gratuita realizzata con il Patrocinio del Comune di Milano e della Regione Lombardia, istituzioni che hanno messo a disposizione per l’occasione alcune tra le più suggestive location del capoluogo.

 

Si tratta di un evento del tutto nuovo nel panorama cittadino delle discipline orientali e di una grande opportunità di avvicinamento al mondo dello Yoga, per conoscere i fondamenti, i benefici e percepire l’atmosfera di un’arte che accompagna la persona sulla strada della bellezza interiore.

YogaMI si compone di cinque incontri che porteranno gli ospiti in luoghi importanti della vita cittadina. È un’immersione nella vita, nell’architettura e nella cultura milanese, per scoprire l’armonia che nasce da dentro il corpo e che aspetta di scatenarsi in tutta la sua potenza. “ll progetto YogaMI si configura come un primo passo verso la conoscenza della propria essenza” – ha dichiarato Teresa Sintoni, responsabile dell’insegnamento e Parsifal Yoga Master – “quattro incontri, più un finale ad effetto al Palazzo della Regione, che porteranno i cittadini in luoghi simbolici e suggestivi, lungo un percorso che si snoda fisicamente nella vita, nell’architettura e nella cultura milanese, alla scoperta della bellezza e dell’armonia del vivere quotidiano”.

 

La partecipazione agli incontri non è vincolante ma si consiglia la prenotazione. Non è necessario denaro ma solamente un tappetino e un abito comodo

Il primo appuntamento con YogaMI è il 26 novembre alle ore 19.00, all’Acquario Civico di Milano, all’interno di Parco Sempione, raggiungibile facilmente con la seconda linea della Metropolitana.

 

 

INFO

 

YogaMI

26 novembre all’Acquario Civico alle 19.00

29 novembre al Cam di Porta Vigentina alle 16.00

6 Dicembre al Cam di corso Garibaldi alle 10.00

10 gennaio al Circolo Filologico milanese alle 10.00

21 gennaio 39° Piano Palazzo Lombardia alle 19.00

 

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Per Marma si intende un sistema terapeutico dell’Ayurvedica, la medicina tradizionale indiana, che concepisce il corpo come un contenitore di energia. Secondo questa antica medicina, il nostro corpo possiede 107 punti Marma, aree sensibili dove si aggregano tessuti vascolari, nervosi, ossei e legamentosi. Questi stessi punti rappresentano campi energetici, attraverso cui si possono controllare processi psico-fisiologici.

L’Ayurveda si occupa del benessere psicofisico delle persone a 360° e, sebbene abbia dovuto superare molte diffidenze, è una disciplina seria e professionale, praticata solo da personale altamente qualificato. Attraverso la manipolazione dei punti Marma con la digitopressione, si sciolgono i blocchi e viene migliorato il flusso energetico. Lo scopo è eliminare tossine, stress ed emozioni negative, a favore di un benessere completo, un nuovo equilibrio tra corpo e mente. Il Prana, l’energia vitale dentro di noi, sarà poi diretta in maniera tale da favorire la nostra salute.

La tradizione indiana Ayurvedica ha fatto sentire il suo fascino anche in Italia, dove molti centri SPA hanno messo a disposizione professionisti per massaggi orientali: oltre che la terapia Marma, altre pratiche sono il massaggio Pinda Swedana, eseguito con boli di riso, oli essenziali ed erbe aromatiche; il trattamento Shirodara, in cui un rivolo costante di oli medicali viene lasciato fluire sulla fronte; il linfodrenaggio Ayurvedico, che agisce sulla circolazione linfatica.

Segnaliamo  una SPA molto attenta alle pratiche orientali, a Varese: B&B Center di Sartori Barbara, in via Caracciolo, 23.

 

 

Una caratteristica che contraddistingue l’uomo dagli altri animali è la capacità di stare eretti avendo la colonna vertebrale perpendicolare al suolo.

Tutto ciò è possibile mediante gli arti inferiori, le gambe, che poggiano su due importantissime “basi”, i piedi. Portare la consapevolezza sulle due basi può cambiare l’atteggiamento con il quale si cammina o quando si è in posizione eretta mentre si aspetta il tram o la metro.

I piedi determinano, inoltre, l'andamento e la forma delle gambe (a O o a X) osservando in che modo essi appoggiano a terra. Se ci si fa caso si scoprirà che, spesso, si scarica il peso sulla parte esterna oppure sulla parte interna del piede. In senso dinamico si può anche osservare se si cammina sulle punte dei piedi o si affondano duramente i talloni a terra non consentendo l’armonioso fluire di tutta la pianta dalla parte posteriore alla parte anteriore (le punte) al suolo.

Il movimento completo del piede, dal tallone alla punta, mentre si cammina, è estremamente utile al flusso sanguigno in quanto permette al sangue di circolare nei polpacci fino al quadricipite: è un utile toccasana a problemi come le vene varicose o a fastidiose sensazioni di “gambe pesanti” alla fine della giornata.

Ma lo Yoga insegna molto di più. Ri-disegna l’utilizzo dei piedi e la percezione che si ha di essi mediante le Asana in posizione eretta. La consapevolezza e la concentrazione sulle due basi si focalizza su un aspetto molto importante che è quello del “centro” della base di ognuno dei due piedi.  Trovando la base si ri-scopre il concetto dello stare in piedi e dell’estensione della colonna vertebrale verso l’alto. Lentamente si raggiunge un allineamento ideale che parte dalla base dei piedi fino alla sommità del capo (allineamento incarnato dalla posizione della montagna, Tadasana).

Capita spesso che quando si sta in piedi a lungo facciano male le lombari, la parte inferiore della schiena per intenderci. Una delle cause risiede nell’appoggio dei piedi a terra. E’ una specie di reazione a catena: se le fondazioni sono “drammatiche” tutto l’edificio traballa. Non è un concetto molto lontano dalla statica architettonica degli edifici. D’altronde, le discipline umane, cosa sono se non un riflesso di ciò che ha dentro l’essere umano?

Come fare ad osservare quello che non va? Osservando, appunto.

Le Asana sono strumenti preziosi che portano alla consapevolezza di come si utilizzano le diverse parti del corpo, anche quelle che apparentemente si pensa di non utilizzare. Il corpo è un sistema elegantemente interconnesso da più parti: iniziare a vederlo come un sistema di parti è già un ottimo punto di partenza.

I piedi, nelle Asana in posizione eretta, sono una base solida che permette una posizione solida e ferma. E ferme saranno anche le gambe, lo sguardo e l’atteggiamento che si assume.

Allenando l’osservazione verso il basso si noterà, con il tempo, goccia dopo goccia, che anche quando ci si troverà fuori dalla sala di pratica la percezione andrà sui piedi, su come si cammina o scegliere di distribuire equamente il peso su entrambe le nostre radici.

Non è “forzare” il piede a camminare o appoggiarsi in modo corretto. E’ piuttosto ritornare a uno status naturale originale, a un disegno naturale del corpo.

Namasté,

Vittorio Pascale

 Allievo praticante di Yoga Integrale presso il Centro Parsifal Yoga, Milano

Fondatore della pagina Fb: Yogamando_ Studioso e praticante di Buddhismo Tibetano

hai domande? Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

 

 

 

Lo Yoga rappresenta, più che una disciplina, un'esperienza dinamica e interiore di una contemporaneità senza pari.

A differenza dei meri esercizi ginnici lo Yoga tradizionale mette il praticante in una condizione di stabilità e piacere sia fisici che mentali, portandolo a comprendere che ciò che si cerca è sempre all'interno e non all'esterno del proprio essere.

 

Non a caso lo Yoga, nel corso dei secoli, è stato, ed è tutt'ora, una perfetta e felice fusione del Sé con il corpo, i sensi, la mente e l'intelletto. E' una pratica che trascende il fisico pur non dando meno importanza a quest'ultimo; per il raggiungimento di uno stato mentale e psicologico ottimale, il praticante ha bisogno che il proprio corpo sia in perfetta salute.

Le Asana tradizionali, antiche forme che prendono vita sul nostro corpo, sono la chiave d'accesso a uno stato di piacere più profondo permettendo alla mente di fidarsi maggiormente del proprio sistema muscolare e allo stesso tempo di creare spazio in una testa che, spesso è volentieri, è come una stanza affollata da “ciafrusaglie di sorta”.

 

Le Asana che ci sono state tramandate insegnano un altro importante concetto: assumere qualsiasi forma, da un albero a un bastone a un triangolo, quando lo si desidera.

Lo Yoga tradizionale è un metodo di evoluzione spirituale, anche se le sue tecniche possono essere benefiche per il trattamento di molti disturbi e, se sufficienti, sono preferibili alle terapie violente con controindicazioni di genere. Lo spirito dello Yoga è un orientamento alla propria vita che non si interrompe una volta usciti dalla sala di pratica. Per questo i testi classici pongono all'inizio del cammino dello Yoga alcune regole di comportamento fra le quali, molto nota in Occidente, vi è la non-violenza.

 

L'uomo contemporaneo, purtroppo, vive bombardato fin dalla sua nascita da stimoli estremamente invasivi che, man mano, lo allontanano dalle sue meravigliose e innate qualità.

 

Si cerca sempre qualcosa “fuori”,nel mondo esterno, non capendo che, alla fine, una risposta o una soluzione risiedono, e sempre risiederanno, all'interno del proprio corpo, del proprio io, del proprio respiro e della propria mente.

Basta cambiare il punto di vista dal quale si guardano i problemi. Cambiare il “buco della serratura”, spesso troppo piccolo e limitato, dal quale si spiano intimoriti le proprie paure.

Il cittadino contemporaneo ha dis-imparato ad ascoltare i propri sensi e a sfruttarli al massimo per cambiare le proprie vedute e per realizzare che alcune azioni sono meramente dettate da automatismi imposti dalle regole sociali.

 

Lo Yoga, offrendosi come pratica che mira all'evoluzione spirituale umana, non fa altro che aiutare a cambiare lo sguardo con cui osserviamo i problemi, l'udito con cui ascoltiamo la nostra coscienza, la parola con la quale comunichiamo all'esterno, il tatto con cui sentiamo lo stress della vita di tutti i giorni. Lo Yoga non regala una bacchetta magica per risolvere i problemi ma un nuovo modo di guardarli.

Assieme alla pratica ci sarà anche un miglioramento di alcuni problemi legati al nostro corpo fisico, non dimentichiamo che la colonna vertebrale e le fasce muscolari giocano un ruolo chiave nella pratica yogica. E' l'unione di tutte queste parti che fa dello Yoga tradizionale uno strumento preziosissimo nelle società occidentali.

Il praticante riscopre il piacere di ricollegarsi con se stesso, di sviluppare concentrazione e rilassamento che lo aiutano a focalizzare la propria attenzione sul presente, portandolo a uno stato mentale più “arioso” e recettivo.

 

 

 

Namasté,

Vittorio Pascale

 

Allievo praticante di Yoga Integrale presso il Centro Parsifal Yoga, Milano

Fondatore della pagina Fb: Yogamando_ Studioso e praticante di Buddhismo Tibetano

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Ogni quarto week end del mese, il Centro Parsifal Yoga rinnova il suo appuntamento con Yoga Integrale al caldo!

Una disciplina che contraddistingue il Centro da tutte le altre scuole di Yoga d’Italia, dove non viene praticato.

Grazie a questa tecnica nata in India, dove ha avuto la sua massima realizzazione, si raggiunge una stato di rilassatezza muscolare e calma interiore che permette di superare più facilmente i blocchi psico-fisici e le tensioni accumulate durante il corso delle giornate.

Vi starete domando come sia possibile….

Il segreto è il calore:  esalta la potenza degli effetti della terapia, stimola la percezione sensoriale e facilita il mantenimento delle asana.

La temperatura della sala di pratica, sapientemente riscaldata la notte precedente, ha lo scopo di ricreare un ambiente accogliente per l’allievo e di condurlo in modo del tutto naturale verso lo sviluppo di un atteggiamento positivo e aperto verso la vita in tutte le sue forme.

Si tratta di una tecnica non invasiva e molto rassicurante, volta a condurre il praticante verso la condizione di piacere fisico-sensoriale ed emotivo che rappresenta la massima espressione della sadhana, contribuendo a rinforzare la consapevolezza di sé e dei propri mezzi.

Tutto questo viene facilitato dall’ambiente in cui si svolge la lezione: profumo di fragranze agrumate, incensi ed essenze sempre accese che creano un’atmosfera di rilassata concentrazione. Il percorso è intervallato da piccole pause, che fanno comunque parte della tecnica, come il rito del cioccolato o del tea, che permettono di evitare che la temperatura corporea si alzi troppo, mantenendo però costante l’attenzione sull’esercizio.

Uscirete portando con voi una sensazione di rilassatezza e una ritrovata coscienza di voi stessi, un profondo stato di piacere e apertura verso la bellezza e l’armonia, che, con il prezioso aiuto di questa tecnica di antiche origini, possono essere ritrovate anche dall’uomo di oggi.

Venite a sperimentarla al nostro Centro!

CENTRO PARSIFAL YOGA

ASD Parsifal viale Gorizia, 6 20144 Milano cf 12227610156 sede. 02/89423673 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.parsifal-yoga.it

Lezioni di Yoga Integrale al Caldo: ogni quarto week end del mese

Per il mese di Novembre la lezione si terrà il 23/11/’13 al mattino. Per informazioni contattare il numero sopra riportato.

Molte volte si crede che,per riuscire a cogliere i veri cambiamenti o benefici portati dallo Yoga, il praticante debba assolutamente assumere posizioni complicatissime piuttosto che saper toccare con le punte delle dita i propri piedi, esser snodatissimo, ecc ecc.

 

Ebbene. No, non è affatto così.

 

Sono anche i piccoli gesti, le Asana più semplici e i movimenti più lineari e naturali, a  portare piacere e qualità mentale all'interno del corpo.

Si pensi al fatto che quasi nessun esser umano, tanto meno un uomo occidentale, che non è abituato fin da piccolo alla pratica dello Yoga, può svolgere tutte le Asana della tradizione e quelle di nuova concezione ideate in tempi più moderni.

 

Allora, domando, solo chi è più flessibile o snodato può cogliere i significati della pratica dello Yoga e capirne l'essenza?

 

Ennesimo no. Non è affatto così.

 

La straordinarietà dallo Yoga, o uno dei suoi addendi considerati tali, sta nel fatto che ogni essere umano ,a qualsiasi livello fisico si trovi, riesce ad accedere a uno stato mentale diverso, a un benessere psichico potenziato e anche a una condizione fisica che, man mano, migliora nel tempo.

Perché?

 

Perché la vera differenza della pratica non risiede nel riuscire ad eseguire tutte le posture bensì nell'atteggiamento con cui le si eseguono.

Alcuni atteggiamenti possono essere:

-       realizzare che la dimensione in cui si pratica è il presente

-       tutti e 5 i sensi sono sull'attenti e recettivi

-       attenzione mentale, quasi analitica, sui movimenti e gesti che si compiono

-       visualizzazione dei canali energetici che si attivano respirando

-       attenzione al respiro

-       vacuità della mente nel momento della pratica

 

Ho citato qualche caratteristica fisica per caso?

 

Ennesimo no. Perché il fisico risulta esser uno strumento strettamente dipendente dalla mente e, di conseguenza, anche ai blocchi inconsci che pian piano si sviluppano nella propria vita.

Si può considerare il corpo come un giocattolo e la mente come le batterie che lo attivano: se queste sono scariche il giocattolo va a rilento o si ferma del tutto. Se le batterie non vengono inserite per un tot di tempo si corre il rischio che il gioco non riparta più.

 

Ovviamente non voglio nascondere il fatto che anche una determinata predisposizione fisica può aiutare nella pratica ma attenzione.

Per chi riesce ad eseguire tutte le Asana o la maggior parte di esse il quesito è un altro: quanto si eseguono con consapevolezza? Le Asana sono soggette a un certo grado di automatismo dato che si è arrivati a una certa flessibilità corporea e quindi si possono eseguire anche se si sta pensando a cosa cucinare per cena?

 

Quando Patanjali dice che le Asana devono esser stabili e comode di certo non diceva: si, risveglia il sistema muscolare che poi magari puoi pensare ai fatti tuoi mentre pratichi!

 

E' più recettivo un allievo che sembra un “insetto incriccato” all'esterno ma che lavora bene sulla propria mente che un allievo “circense” che esegue le Asana a comando.

 

Namaste,

Vittorio Pascale

 

Allievo praticante di Yoga Integrale presso il Centro Parsifal Yoga, Milano

Fondatore della pagina Fb: Yogamando_ Studioso e praticante di Buddhismo Tibetano

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Probabilmente uno degli ostacoli per chi guarda la pratica dello Yoga dall'esterno è sicuramente quello di vedere complicatissime posizioni e contorcimenti vari facendo pensare subito che non ci si potrà mai piegare o esser flessibili abbastanza per eseguire determinate Asana.

 

Complici anche le immagini che raccontano solo di esperti praticanti e non, magari, di una normale casalinga in Trikonasana (la posizione del Triangolo) che trae ugualmente beneficio da un Asana.

 

Il muscolo, tecnicamente parlando, è un fascio di fibre che mediante impulsi nervosi si attivano distendendosi, rilassandosi e contraendosi a seconda delle situazioni alle quali sono sottoposte.

Nel tempo le fibre tendono ad accorciarsi e a rendere “legnosi” piegamenti e movimenti che richiedono elasticità e flessibilità ma anche potenza fisica e uno sforzo al di sopra del normale carico al quale quotidianamente esponiamo i muscoli.

La causa principale del tremolio mentre abbiamo i muscoli in tensione è proprio questa: i muscoli sono corti.

Un muscolo ben sviluppato e visibile non garantisce di certo potenza o elasticità.

Un muscolo in salute è proprio quello che possiede entrambe le caratteristiche.

 

Le Asana si prendono cura del corpo cosidetto “grossolano”, del corpo formato anche dalle nostre fasce muscolari che piano piano vengono stimolate per far riacquisire tonicità e flessibilità ma anche potenza.

Da non dimenticare che le posture dello Yoga vanno a toccare  anche quei muscoli che con la normale attività fisica non prendiamo in considerazione come i muscoli del collo piuttosto che i muscoli interni delle anche. Inoltre pongono l'attenzione sull'allineamento muscolare e della colonna vertebrale in armoniche posizioni che non possono esser considerate mere posizioni ginniche.

Altro motivo di differenziazione, rispetto ai normali esercizi fisici, risiede nel fatto che le Asana sviluppano in noi caratteristiche più profonde ed emotive quali la concentrazione, l'equilibrio mentale e il piacere dell'abbandono del quale molti di noi hanno paura. Affidarsi al proprio sistema muscolare, al proprio corpo, indica un sentimento di fiducia che possiamo portare nella vita di tutti i giorni.

Perché mai dovremmo dar fiducia agli altri se siamo noi stessi i primi a non fidarci di noi stessi?

Provate per credere.

 

Le Asana si occupano della parte più grossolana dell'essere umano, il corpo fisico. Ma ciò non vuol dire che sia meno importante della nostra psiche. Ricordiamoci che il nostro corpo è il tempio del nostro spirito, come scriveva Pavel Nikolaevič Evdokimov, e' il luogo dove ha sede l' Io individuale ed il Se' cosmico, ed esso deve essere sempre in forma, forte, agile e sano.

Il corpo fisico, per lo yogi, non e' un ostacolo sulla via della realizzazione, è piuttosto un mezzo per raggiungere la realizzazione.

 

Morbidamente e con il tempo le Asana insegnano ad avere fede nel proprio corpo e a raggiungere il proprio e personalizzato “risveglio muscolare”. Le fibre dei muscoli principali e secondari vengono trascinate in un' equilibrata distensione che li porta ad esser più ricchi di salute e  in armonia con tutte le altre parti del corpo e dell'anima.

Ad esempio, la contrazione del viso. Capire come rilassare il proprio volto è una vera e propria scoperta: quante volte contraiamo il viso non volendo? E sapete che alcune rughe d'espressione vengono chiamate così proprio perché sono date dalle continue contrazioni, anche inutili alle volte, del nostro viso?

Apparte un vantaggio estetico, il viso rilassato apre delle possibilità e una bellezza tutte da riscoprire.

Si appare più disponibili e aperti al dialogo, il tutto dosato da uno sguardo che, coltivato con Asana come Virabhadrasana, può “bucare” le anime di chi vi sta davanti eliminando le inutili barriere di cui ci facciamo spesso carico e che sono la causa di incomprensioni e veleni mentali.

 

Possiamo sintetizzare le Asana, quindi, come una combinazione di “Azioni” congiunte che portano al risveglio muscolare. Per semplicità vi elenco le principali Azioni sul corpo fisico:

 

1- Azione sul corpo fisico: attraverso una regolare pratica l' intero organismo viene stimolato, vitalizzato e riequilibrato.

 

2- Azione sul rachide: indipendentemente dall'eta' anagrafica la rigidità e l'indebolimento della colonna vertebrale sono sinonimi di invecchiamento. Tutte le posizioni hanno una benefica azione sul rachide che viene fisiologicamente piegato, ruotato, e allungato. La staticità della posizione rivitalizza i gangli nervosi che partono dal rachide stesso. L'allungamento corregge le piccole imperfezioni strutturali garantendone l' elasticità.

 

4- Azione sui muscoli: vengono tonificati tutti i muscoli superficiali e profondi attraverso la combinazione: contrazione-rilassamento- allungamento.

 

5- Azione sulle articolazioni: si sciolgono e si elasticizzano con tempistiche che variano da persona a persona in base al suo background e tipologia fisica. A ogni corpo il suo tempo.

 

6- Azione sulla circolazione: l'effetto benefico sulla circolazione avviene sia con i lunghi stiramenti muscolari che favoriscono il ritorno venoso ( il muscolo si svuota completamente e poi richiama sangue ossigenato), sia con l'aiuto della forza gravitazionale.

 

7- Azione sul sistema endocrino: anche le ghiandole vengono stimolate od inibite a seconda delle necessita' con specifiche Asana.

 

8- Azione sulla respirazione: l'attenzione costante affina sempre più la respirazione che si fa più lenta e regolare, si espelle molta anidride carbonica e si immagazzina più ossigeno con effetto calmante sulla mente.

 

Namasté,

Vittorio Pascale

Allievo praticante di Yoga Integrale presso il Centro Parsifal Yoga, Milano

Fondatore della pagina Fb: Yogamando

Studioso e praticante di Buddhismo Tibetano

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