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Edito da Salani arriva nelle librerie il 6 ottobre Ti devo un ritorno, il primo libro scritto dall’autore e cantautore Niccolò Agliardi.
Dal 5 Ottobre al 2 Novembre, presso il Nuovo Cinema Parenti “Stanley Kubrick – dai romanzi allo schermo”, rassegna cinematografica che si propone di raccontare nel corso di 5 appuntamenti questa passione smodata di Kubrick per la lettura, e la letteratura, e il modo in cui questa ha intrecciato la trama di alcuni dei suoi più grandi capolavori.
Nel corso di 5 serate, saranno proiettati 5 grandi capolavori di Kubrick in lingua originale sottotitolata, tratti da 5 grandi romanzi, e ogni film sarà introdotto da un attore d’eccezione che leggerà brani dai romanzi da cui sono tratti.
La rassegna è realizzata dal Teatro Franco Parenti in collaborazione con Associazione Pier Lombardo
Nella sua vita Stanley Kubrick ha rivestito decine di ruoli. E’ stato regista, naturalmente. Ma anche sceneggiatore, produttore, direttore della fotografia, montatore, addetto agli effetti speciali. Si è dedicato anima e corpo alla sua passione per gli scacchi, è stato un fotografo dall’occhio dirompente, oltre che marito e padre. Ma, biografia ufficiale a parte, Stanley Kubrick è stato un lettore onnivoro. Leggeva centinaia e centinaia di volumi. Talvolta senza sosta, lasciando stupefatti gli amici con cui si trovava poi per discuterne e confrontarsi con loro. I libri gli occorrevano per ispirarsi e per documentarsi. Li utilizzava come argilla, come ricettacolo di spunti, essenze, nuclei narrativi da cui dar vita alle sue creazioni, spesso in maniera assolutamente sorprendente. Come aveva del resto intuito Borges ogni traduzione per essere autentica non può che tradire l’originale. Non riuscirebbe in caso contrario a replicare con fedeltà la poetica del testo primario. Come forse nessun altro, Kubrick fece suo questo principio realizzando film che avrebbero segnato la storia del cinema.
Sala AcomeA
Dal 5 ottobre al 2 novembre Nuovo Cinema Parenti in collaborazione con Associazione Pier Lombardo presentano
STANLEY KUBRICK Dai romanzi allo schermo Rassegna tra cinema, teatro e letteratura dedicata al genio di Stanley Kubrick con Corrado Tedeschi, Anna Della Rosa, Filippo Dini, Rosario Lisma, Massimo Loreto
Ingresso 8€
IL PROGRAMMA
lun 5/10 h 20
Lolita di Vladimir Nabokov lettura di Filippo Dini Lolita con James Mason, Shelley Winters, Sue Lyon GB, USA (1962, 153 min) Un misto di irritazione, rammarico e restio godimento. Assimilo il film di Kubrick a certe traduzioni di Rimbaude Pasternak fatte da un poeta americano. Vladimir Nabokov a proposito della trasposizione cinematografica di Lolita.
dom 11/10 h 20
Doppio sogno di Arthur Schnitzler lettura di Anna Della Rosa Eyes Wide Shut con Tom Cruise, Nicole Kidman GB, USA (1999, 160 min) La gente prende dall’arte quello in cui crede già e mi chiedo quante persone abbiano cambiato opinione su un qualsiasi argomento importante in seguito al contatto con l’opera d’arte. S.K.
lun 19/10 h 20
Le memorie di Barry Lyndon di William M. Thackeray lettura di Corrado Tedeschi Barry Lyndon con Ryan O’Neal, Marisa Berenson GB (1975, 184 min) Mi piacciono gli inizi lenti, quelli che si insinuano sotto la pelle dello spettatore e lo coinvolgono in modo tale da renderlo capace di apprezzare le note e i toni senza frastornarlo. S.K.
lun 26/10 h 20
Un’arancia a orologeria di Anthony Burgess lettura di Massimo Loreto Clockwork Orange con Malcolm McDowell, Patrick Magee, Adrienne Corri GB (1971, 136 min) Arancia Meccanica è il mio film preferito. Ero molto maldisposto, ma dopo averlo visto mi sono reso conto che è l’unico film che riesce a cogliere realmente l’essenza del mondo moderno. Luis Buñuel
lun 2/11 h 20
The Shining di Stephen King lettura di Rosario Lisma The Shining con Jack Nicholson, Shelley Duvall USA (1980, 116 min)Il racconto fantastico affronta meglio quei temi che riguardano soprattutto l’inconscio. Ironia della vicenda in Shining è che ci sono persone che possono vedere passato e futuro e che possono avere un contatto telepatico però il telefono e la radio a onde corte non funzionano e le strade coperte di neve sono impraticabili. S.K.
Nuovo Cinema Parenti via Pier Lombardo 4, Milano Tel. biglietteria : 02 59 99 52 06 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.www.teatrofrancoparenti.it
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Si avvia al gran finale la prima edizione di “Impronte Digitali”, il festival di teatro e nuove tecnologie iniziato lo scorso 14 settembre, che si sta svolgendo tra i comuni di Melzo e Inzago, nel milanese.
Tra laboratori creativi, conferenze e aperitivi digitali, tutta la rassegna ha visto il suo focus principale sull’innovazione tecnologica applicata all’arte del teatro, cercando così un'innovazione rispetto a quello a cui tutti siamo abituati.
Dopo i primi tre laboratori, “Homo Faber: l’attore artigiano di Mario Berzaghi”, il “Laboratorio multimediale di Agumented Theater” e il “laboratorio produttivo Incontri Digitali”, il festival ha ancora in programma tre importanti incontri artistici, per stimolare la creatività di un pubblico attivo, che desidera essere parte integrante dell’ambiente che lo circonda e non solo un semplice osservatore.
Il cerchio inizierà chiudersi già dal 26-27 settembre, con il ciclo sul videomapping a cura di Rajan Craveri, esperto ricercatore di sistemi interattivi applicati all’arte performativa.
Sempre il 26, il vero protagonista sarà il pubblico: dalle ore 19, al Teatro Trivulzio di Melzo, sarà il momento l’aperitivo digitale di Anna Maria Monteverdi e Simone Arcagni “Nuove perfomance digitali tra videomapping e interaction design”, per poi, a seguire, lasciare spazio al divertente “Nerd Cabaret” di Michele Cremaschi, uno spettacolo sulla solitudine digitale che andrà in scena all’interno della residenza artistica ILINXARIUM.
Il cappello conclusivo di tutta la manifestazione avrà luogo il 27 settembre a partire dalle ore 16, con uno spettacolo pomeridiano, “Ho un punto tra le mani”, dedicato a grandi e piccini, curato dal Tam Teatro Musica e già vincitore nel 2014 del prestigioso premio IBU. A seguire il divertimento continua con un laboratorio artistico intitolato “ Dipingere con la luce”, che sarà incentrato sull’utilizzo della pittura digitale, mettendone in mostra tutti gli aspetti e le potenzialità più interessanti. Alle ore 20, infine, l’incontro aperitivo con gli esperti di arti digitali Chiara Boeri e Paolo Atzori, dal titolo “Siggraph e Magna Grecia”, che andrà a chiudere il fitto calendario di questa prima edizione di “Impronte Digitali”.
Un’esperienza unica, ricca di novità in ambito artistico e teatrale, che stuzzicherà l’attenzione dei grandi e catturerà quella dei bambini, cercando di stupire ed emozionare il pubblico grazie a quello strumento in Italia fin troppo sottovalutato: l’arte.
IMPRONTE DIGITALI
Modalità d’ingressoLaboratori € 100 cad.+ tessera ILINX 15€ Incontri digitali 15€ (tessera ILINX) Aperitivi Digitali INGRESSO LIBERO Spettacoli Teatro Trivulzio 6€
Luoghi
Residenza artistica ILINXARIUM Via Besana, 11 Inzago (MI) Teatro Trivulzio P.zza Risorgimento, 19 Melzo (MI) Sala Vallaperti Via Dante, 2 Melzo (MI)
info: http://www.ilinx.org/
Adele Di Giovanni
[gallery ids="46779,46780"]Dal 12 al 27 settembre presso il Teatro Franco Parenti si terrà la rassegna intitolata “Brecht con altri occhi”. Si tratta di una rassegna di sei titoli, pensata per inscenare la modernità e l’energia dell’artista, in occasione dei sessant’anni trascorsi dalla sua scomparsa.
Una selezione di sei opere raramente riproposte, curate da giovani registi con talento e passione per la sperimentazione. Ad aiutarli in questa nobile impresa, l’esperienza di artisti più affermati come Andrea Baracco e Carlo Cerciello.
I punti di forza di queste rappresentazioni teatrali saranno le messe in scena particolari, tra work in progress e creazioni collettive e soprattutto la scelta del punto di vista adottato. Il filo conduttore di tutta la rassegna sarà infatti lo spettatore, elemento dinamico e interattivo che permetterà di interpretare, attraverso i suoi occhi, le grandi lezioni poetiche e di politica racchiuse nelle opere di Bertolt Brecht.
La rassegna avrà inizio sabato 12 settembre alle ore 22.00 con lo spumeggiante opening party “Puttane e mendicanti”, a cura di IT Independent Theatre, che ospiterà il gruppo musicale Nema Problema e le Nina’s Drag Queen.
A seguire il calendario degli spettacoli:
Dal 12 al 15 settembre andrà in scena “Baal”, a cura di Giuseppe Isgrò, che ripropone la prima opera scritta da Brecht, in cui un poeta irresistibile, artista sfrenato, cinico, crudele, violento e antisociale usa la sua arte per sedurre uomini e donne e portare agli estremi ogni tipo di relazione.
Dal 12 al 15 settembre verrà inscenata l’opera “La madre”, a cura di Carlo Cerciello. Si raccontano le vicende di Pelagia Vlassova, che lasciatasi convincere dal figlio, decide di aiutare lui e i suoi amici nella loro battaglia clandestina. La versione di Carlo Cerciello cerca di essere fedele al testo originale, anche se ci saranno dei rimandi alla vita quotidiana per comprendere la consapevolezza della necessità di un cambiamento.
Dal 16 al 18 settembre sarà invece la volta della “Vita di Edoardo II d’Inghilterra”, per la regia e l’adattamento di Andrea Baracco. Protagonista dell’opera è il caos morale dei tempi di Brecht, riconducibile al caos dei nostri tempi. L’opera racconta di un amore impossibile sullo sfondo di una scena politica ed intellettuale complessa.
Dal 17 al 18 settembre andrà in scena “L’eccezione e la regola”, per la regia di Luigi Guaineri. L’opera rappresenta il tentativo di Brecht di portare in scena non un momemto di intrattenimento, ma una rappresentazione educativa e di riflessione sociale. Lo spettacolo si pone come un work in progress dove sarà il pubblico a determinarne il finale.
Dal 23 al 27 settembre andrà in scena “BrechTime”, questa volta non uno spettacolo di Brecht ma uno su Brecht, un concerto ed un viaggio profondo all’interno della poetica dell’artista.
Dal 23 al 27 settembre si chiude la rassegna con “Terrore e miseria del Terzo Reich”, un’opera di denuncia della violenza fisica, psichica e morale che il totalitarismo di Hitler aveva instaurato tra il popolo.
Si tratta di una rassegna completa, di opere insolite e di un’occasione per divertirsi, riflettere ed imparare.
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Info:
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Tel: 02 59995206
Biglietto intero € 25, under 26 o over 60 € 14, prevendita € 1,50
Spazio Oberdan, Fondazione cinetica italiana, presenta LA GRANDE COMMEDIA ITALIANA PER EXPO 2015, dal 30 luglio al 30 agosto.
Si tratta di una rassegna pensata per tutti i turisti che in occasone di EXPO 2015 visiteranno Milano e avranno la possibilità di godere della visione di dieci classici della commedia nazionale, presentati in lingua originale e con i sottotitoli in inglese.
LA GRANDE COMMEDIA ITALIANA PER EXPO 2015 è l’occasione di conoscere i vizi, le virtù e le contraddizioni del Bel Paese attraverso la visione dei più grandi registi italiani.
Lo Spazio Oberdan ha raccolto una selezione di dieci film degni di nota, tra i quali i due protagonisti di Luglio saranno: Una vita difficile di Dino Risi, previsto per giovedì 30 luglio alle 21:15 e Divorzio all’italiana di Pietro Germi, che andrà in onda domenica 2 agosto alle 17:00.
Di seguito gli altri imperdibili appuntamenti con il cinema italiano allo Spazio Oberdan:
Io la conoscevo bene, giovedì 6 agosto
Il federale, domenica 9 agosto
C’eravamo tanto amati, govedì 13 agosto
L’armata Brancaleone, domenica 16 agosto
La grande abbuffata, giovedì 20 agosto
Lo scopone scientifico, domenica 23 agosto
Il sorpasso, giovedì 27 agosto
Pane e cioccolata, domenica 30 agosto
MODALITÀ D’INGRESSO:
Biglietto d’ingresso: intero € 7,00
Biglietto d’ingresso ridotto per possessori di Cinetessera o studenti universitari: € 5,50
INFO:
Spazio Oberdan – Viale Vittorio Veneto, Milano
TEL 02.87242114
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Dall’8 luglio fino al 6 settembre 2015, saranno esposte a Villa Necchi Campiglio le opere dello scultore bresciano Timo Bortolotti, già presente nella collezione permanente della villa grazie alla donazione della nipote Claudia Gian Ferrari.
Artista dal profondo spessore storico, nel 1930 viene per la prima volta invitato all’Esposizione internazionale d’Arte di Venezia e da allora le commissioni pubbliche di moltiplicarono. Qualche anno più tardi gli vengono assegnati il premio Savoia-Barbante di Roma e successivamente il Gran Premio all’Esposizione Internazionale di Parigi.
Oggi, per la prima volta, la città di Milano dedica a Bortolotti una vera e propria rassegna, dove saranno presenti tutte le sue opere più famose e importanti, in particolare quelle realizzate a cavallo tra le due guerre mondiali.
Soggetto di quel periodo, infatti, era la rappresentazione di figure in età infantile e da qui si comprende la scelta di intitolare questa mostra “La Tenerezza della Scultura”. Si tratta di una vera e propria ricerca psicologica, rappresentata iconograficamente da figure giovanili, che però esprimono una forte carica umana.
Elena Pontigia, la curatrice della mostra, descrive questa grande personalità come “capace di catturare la beatitudine di un neonato che dorme e lo stupore di un bimbetto di pochi anni, la risata dell'infanzia e la grazia dell'adolescenza, un figlio abbracciato dall'amore di una madre e la tenerezza di due fratellini (…)”.
Un evento che coinvolge tutti gli appassionati di arte, ma che è aperto a chiunque voglia anche solo semplicemente conoscere il lavoro di una personalità profonda come quella di Timo Bortolotti, colorata di tenerezza, ma impregnata di eventi storici che hanno segnato, in ogni molecola, le sue sculture.
TIMO BORTOLOTTI: LA TENEREZZA DELLA SCULTURA
ORARI: 10:00 – 18:00
BIGLIETTI: Iscritto FAI: gratuito Intero: 9 euro Ridotto (Bambini 4 – 14 anni): 4 euro
COME ARRIVARE:
In auto: Tangenziale Est di Milano, uscita Palmanova. Seguire per il centro, San Babila – Porta Venezia. Zona Area C, ingresso a pagamento.
In metropolitana: Linea 1 fermata Palestro; Linea 3 fermata Montenapoleone.
In autobus: Linea 54 – 61 – 94: fermata San Damiano - Monforte.
Parcheggio: parcheggio a pagamento in via Mozart e nelle immediate vicinanze.
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120 ANNI DI CINEMA DEL REALE è la rassegna dedicata ai film che hanno fatto la storia del cinema documentario, dall’era del muto ai giorni nostri, ospitata dal 2 al 30 giugno 2015 presso il Museo Interattivo del Cinema, Fondazione Cineteca Italiana.
Un documentario si pone nei confronti del reale con l’intenzione di restituirlo così come si presenta all’obbiettivo della macchina da presa. È un film senza sceneggiatura o interpreti, un genere vecchio che col tempo è stato relegato a spettacolo di nicchia, non in grado di competere con quello narrativo. Tuttavia, si è dimostrato capace di conquistare il grande pubblico.
La rassegna comprende una selezione di lungometraggi e cortometraggi che hanno segnato l’evolversi del cinema del reale e del suo linguaggio. Per impreziosire la retrospettiva, prima di ogni spettacolo verrà proiettata una veduta realizzata dagli operatori Lumière in Italia.
La retrospettiva inizia da Nanuk l’eschimese (1922), capolavoro di Robert J. Flaherty, il primo cineasta, insieme a John Grierson, ad aver canonizzato il cinema del reale. Saranno proiettati anche Tabù (1931), figlio della collaborazione con Friedrich W. Murnau, e L’uomo di Aran (1934), cronaca di una giornata di una famiglia irlandese di pescatori. Altro film chiave è lo splendido Finis Terrae (1929) di Jean Epstein. Non mancano i documentari più affini alle avanguardie degli anni Venti, quali Pioggia (1929) di Joris Ivens e À propos de Nice (1930) di Jean Vigo. Sempre di Ivens, grande documentarista olandese, saranno proiettati Il ponte (1928), Borinage (1934), Pour le Mistral (1965), Io e il vento (1988).
Non mancano le opere italiane, a partire da quelle di Pier Paolo Pasolini: Appunti per un film sull’India (1964), Appunti per un’Orestiade africana (1970), Comizi d’amore (1964) e Le mura di Sana’a (1971). Seguono i documentari industriali di Ermanno Olmi (1955-1958); il resoconto del viaggio di Roberto Rossellini in India (1959); Il pianeta azzurro (1981) di Franco Piavoli; il Sacro GRA (2013) di Gianfranco Rosi, vincitore del Leone d’Oro al Festival di Venezia; e infine un omaggio a Luigi Comencini (I bambini e noi, 1970) e Alberto Lattuada (La nostra guerra, 1945), co-fondatori nel 1947 della Cineteca Italiana.
Conclude la rassegna una selezione di documentari che hanno incantato la critica contemporanea. La scuola americana è rappresentata da Frederick Wiseman (La Danse, 2009) e da Michael Moore (Bowling a Columbine, 2002). I grandi maestri del cinema tedesco Werner Herzog e Wim Wenders sono presenti con Grizzly Man (2005) e Cave of Forgotten Dreams (2010) di Herzog e Il sale della terra (2014) di Wenders sul lavoro del fotografo Juliano Ribeiro Salgado. Infine, in calendario il capolavoro di Joshua Oppenheimer L’atto di uccidere (2012).
120 ANNI DI CINEMA DEL REALE MIC – MUSEO INTERATTIVO DEL CINEMA Viale Fulvio Testi 121, Milano Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.cinetecamilano.it
INFO PREZZI: Biglietto d’ingresso intero: € 5,50 Biglietto d’ingresso ridotto: € 4,00 Biglietto d’ingresso adulto + bambino: € 6,00
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Dal 3 al 6 aprile Fondazione Cineteca Italiana presenta allo Spazio Oberdan CINEMA E GRANDE MUSICA: JOHANN SEBASTIAN BACH, una rassegna dedicata a uno dei più acclamati compositori del mondo.
Bach è stato un compositore e musicista tedesco tutt'ora considerato il genio della storia della musica e l'autore di opere di grande spessore e complessità strutturale.
La rassegna a lui dedicata comincerà venerdì 3 aprile alle ore 19 con la proiezione del film Il mio nome è Bach, una storia che narra un episodio particolare della vita del compositore che lo ha portato alla creazione del capolavoro “L’offerta musicale”; Sul nome B.A.C.H. – Contrappunti con l’Arte della fuga, film caleidoscopico del regista e musicista Francesco Leprino con rielaborazioni dei contrappunti per 50 strumenti e 5 improvvisazioni di Stefano Bollani; e ancora Solaris di Andrej Tarkowskij ed infine il racconto emozionante da parte della coppia di registi Straube-Huillet della donna che è stata accanto tutta la vita al musicista e che lui ha amato profondamente, Cronaca di Anna Magdalena Bach.
sabato 4 aprile ore 14.30 - Il mio nome è Bach
ore 20.30 Solaris
domenica 5 aprile ore 17 - Il mio nome è Bach
ore 21 Cronaca di Anna Magdalena Bach
lunedì 6 aprile ore 17 - Sul nome B.A.C.H. – Contrappunti con l’Arte della fuga
PREZZI:
biglietto intero € 7 - ridotto per possessori di Cinetessera o studenti universitari € 5,50
Primo spettacolo pomeridiano (giorni feriali): intero € 5,50, ridotto € 3,50
INFO:
tel. 02.87242114
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Sabato 21 marzo al Teatro Manzoni ultimo appuntamento dedicato alla rassegna Manzoni Family con Cenerentola, una delle fiabe più amate dai bambini di tutto il mondo.
Uno spettacolo che aggiunge un tocco di originalità alla fiaba, infatti il finale, a sorpresa, sarà completamente diverso da quello che tutti conosciamo.
Danielle, ragazza bella ed educata, dopo la morte del padre rimane a vivere nella sua casa con la matrigna e le due sorellastre. Subito le donne le fanno capire di non essere una presenza gradita costringendola così, col passare dei giorni, a trasformarsi da padrona di casa a serva tuttofare. La ragazza si abituerà così tanto a questo ruolo da dimenticare il suo nome. Tutti ormai la chiamano Cenerentola, come la cenere con cui si sporca pulendo il camino.
Cenerentola è ormai allo stremo delle forze e non sa più che fare quando, inaspettatamente, suo padre risorge dalle ceneri aiutandola a liberarsi dalla schiavitù. Inoltre, sempre grazie al magico intervento del papà, la ragazza riesce a incontrare il Principe. Tra i due sboccierà l'amore e i protagonisti vivranno per sempre felici e contenti.
Per la regia di Michele Visone, uno spettacolo curato nei minimi dettagli, con attori giovani ma molto promettenti, che riuscirà a mettere d'accordo tutti, grandi e piccini.
ORARIO E BIGLIETTI:
sabato ore 15.30
adulti € 14,00 - bambini fino a 14 anni € 9,00 - under 3 anni € 5,00
INFO:
Teatro Manzoni - via Alessandro Manzoni 42 Milano
tel. 02 7636901
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Dal 29 marzo al 13 aprile 2015 presso lo Spazio Oberdan, Fondazione Cineteca Italiana presenta due documentari e un film inediti in Italia dedicati a Robert Capa, il leggendario fotografo ebreo ungherese, protagonista anche di una straordinaria mostra fotografica organizzata dalla Città Metropolitana di Milano nelle sale di Spazio Oberdan fino al 26 aprile 2015.
I documentari in programma sono "Robert Capa: In Love and War", una dettagliatissima ricognizione sulla vita personale e artistica del grande fotografo, che ricostruisce la vicenda umana e artistica di Capa attraverso materiali d’archivio straordinari e interviste a familiari (il fratello Cornell Capa, pure fotogiornalista), amici e colleghi, come Henri Cartier-Bresson, con cui Capa fondò l’agenzia fotografica Magnum; fra le testimonianze anche quella di Isabella Rossellini, che parla della breve storia d’amore fra il fotografo e la madre Ingrid Bergman. Il secondo documentario che verrà proiettato, sarà "L’homme qui voulait croire à sa légende" (2004) di Patrick Jeudy, un altro ritratto di Capa e una ricostruzione della sua straordinaria avventura a partire dal suo scatto più famoso, ovvero il repubblicano spagnolo colto mentre cade colpito a morte; anche questo film propone interviste e immagini d’archivio straordinarie, si vedono fra gli altri, oltre a John Morris e allo stesso Robert Capa, la compagna Gerda Taro, Ingrid Bergman, Clark Gable. Sarà infine possibile assistere all'unico film diretto da Capa, "The Journey", girato in Israele nel 1951, che racconta il viaggio degli immigrati che giungevano dall'Europa al porto di Haifa, e che da lì intraprendevano la loro nuova vita: dal soggiorno nel campo di transito, alla permanenza in un kibbutz dove i giovani raccontano le loro aspirazioni, impegnati nell'agricoltura ed in altri lavori manuali, apprendevano la lingua ebraica, condizione necessaria per continuare a vivere in Israele.
Nato a Budapest nel 1913, Capa, da molti considerato il miglior fotografo e reporter di guerra di sempre, con il suo lavoro ha reso testimonianza di cinque diversi conflitti bellici: La guerra civile spagnola (1936-1939), la Seconda guerra sino-giapponese (1938), la Seconda guerra mondiale (1941-1945), la guerra arabo-israeliana (1948) e la Prima guerra d’Indocina (1954). Per Robert Capa la guerra era parte integrante della sua vita e della sua produzione, ed arrivò a considerarla primario momento creativo, nonostante la odiasse con tutto se stesso, sia ideologicamente, sia perché la donna che più amò nella vita, Gerda Taro, anch’essa fotografa in prima linea, morì schiacciata da un carro armato. Dopo il suo servizio nella guerra arabo-israeliana del 1948 Capa aveva deciso di non partire più per il fronte, ma nel 1954 fu inviato in Indocina in sostituzione di un collega di «Life» e qui trovò la morte saltando su una mina.
29 marzo - 13 aprile 2015
Robert Capa Tra Cinema e Fotografia
Spazio Oberdan Milano Viale Vittorio Veneto 2, angolo Piazza Oberdan 02.87242114 / Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. / www.cinetecamilano.it
Calendario proiezioni:
- Domenica 29 marzo h 17.00 - Giovedì 2 aprile h 19.00 - Venerdì 10 aprile h 16.30 "Robert Capa: In Love and War" R.: Anne Makepeace. Int.: Robert Capa, Isabella Rossellini, Henri Cartier-Bresson 2003, 90’, v.o. sott. it. Con un rigoroso lavoro di ricerca, Anne Makepeace, profonda conoscitrice di Robert Capa, ha setacciato i ricordi custoditi dagli amici della cerchia del fotografo e scoperto storie poco conosciute, reallizanndo un ritratto della vita personale del grande fotografo avvincente quanto la sua straordinaria parabola artistica e giornalistica. La Makepeace ha avuto libero accesso all’archivio dell’Internation Center of Photography di New York fondato dal fratello di Robert Capa, Cornell, a tutte le fotografie mai scattate da lui, a un’enorme quantità di suoi scritti e vari materiali provenienti da archivi di 25 diverse nazioni, senza contare le numerose interviste, tra cui l’ultimo colloquio tra Capa e il suo amico e collega Henri Cartier Bresson. Il profilo che ne emerge è la fotografia di una vita semplicemente incredibile. Il documentario è inoltre arricchito dagli indimenticabili scatti che diedero a Capa la celebrità e dai commenti di suoi amici e colleghi.
- Lunedì 6 aprile h 21.15 - Sabato 11 aprile h 15.00 - Lunedì 13 aprile h 19.30 "The Journey" R.: Robert Capa. Testi: Millard Lampell. Fot.: Jacques Latellier. 1950, 25’, v.o. sott. it. Un film realizzato da Robert Capa e voluto dall’United Jewish Appeal per favorire la raccolta di fondi a favore dei sopravvissuti alla Shoah che, arrivati nel porto di Haifa, divengono cttadini israeliani.
A seguire L’Homme qui voulait croire à sa légende R.: Patrick Jeudy. Sc.: Gérard Miller. Int.: Robert Capa, Ingrid Bergman, Clark Gable, Myrna Loy. 2004, 53’, v.o sott. it. Un documentario davvero prezioso che affronta senza remore la questione della foto più celebre di Capa, quella del miliziano colpito a morte nella guerra di Spagna: la sua possibile, per alcuni probabile, falsità, o meglio non genuinità. E anche questo film propone interviste e immagini d’archivio straordinarie: si vedono fra gli altri, oltre a John Morris e allo stesso Robert Capa, la compagna Gerda Taro – come lui fotografa di guerra, morta tragicamente durante la guerra civile spagnola –, Ingrid Bergman, Clark Gable.
Si segnala che i tre film sono stati messi a disposizione dall’Azienda speciale Villa Manin - Regione Friuli Venezia Giulia e da Cinemazero di Pordenone.
Ingresso: Intero € 7,00 Ridotto per possessori di Cinetessera o studenti universitari: € 5,50 Proiezione pomeridiana feriale: intero € 5,50, ridotto € 3,50. Cinetessera annuale: € 6,00, valida anche per le proiezioni al MIC – Museo Interattivo del Cinema - e all’ Area Metropolis 2.0 – Paderno Dugnano.
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