Dall’uovo alla gallina: la filiera avicola lombarda
La filiera avicola lombarda è una realtà d’eccellenza, che comprende sia l’allevamento di polli e galline sia la gestione del prodotto uovo.
“È la Lombardia ad eccellere nella produzione avicola, una realtà che poco conosciamo e che la ristorazione poco valorizza”, queste sono le parole di Fabio Rolfi, Assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia.
Viviamo ormai in un mondo ultra-globalizzato e non possiamo perderci nemmeno una fase del processo produttivo della filiera avicola. L’obiettivo nazionale al momento deve essere quello di costruire un sistema-Italia unito, pronto a competere con altri avversari nazionali quali la Germania e la Francia.
La Lombardia è il leader produttivo in Italia e copre il 24% della produzione nazionale della filiera avicola, che genera un fatturato di oltre 5,7 miliardi di euro.
Secondo le statistiche gli italiani mangiano almeno un pollo al mese ed è la carne più sicura quando si parla di controllo micro-biologico. Il pollo risulta essere quindi una carne molto apprezzata dai consumatori, tanto che è più del 50% degli italiani a consumarla come fonte primaria di proteine con un buon rapporto qualità/prezzo.
Altro dato statistico molto interessante riguarda la provenienza: tutto il pollo che comunemente consumiamo è Made in Italy, l’Italia ne produce il 106% e ciò significa che ha una parziale tendenza all’esportazione.
La carne bianca oggi viene consigliata all’interno diete da parte di molti i nutrizionisti perché contiene un elevato numero di proteine, pochi grassi, è ricca di componenti essenziali, quali vitamine e minerali, e possiede un elevato grado di digeribilità.
Ma i consumatori leggono sempre più spesso delle fake news a riguardo. A smascherare alcuni dei luoghi comuni che girano costantemente senza nessun controllo in rete è una nutrizionista, specializzata in Scienze dell’alimentazione: Evelina Flachi.
La prima fake news da sfatare riguarda gli ormoni. Il pollo non possiede ormoni in circolo perché è illegale e oltretutto antieconomico.
E allora perché sembrano essere più grandi rispetto al passato?
“Oggi l’animale cresce di più, grazie alle nuove tecnologie legate all’allevamento e la filiera avicola lombarda cura particolarmente la scelta delle razze.”
Ella sostiene anche che il pollo italiano abbia fatto passi da gigante rispetto alla questione antibiotici. Dal 2011 è stato creato un piano apposito per il loro utilizzo consapevole.
Ma il consumatore italiano fa bene quindi a fidarsi del comparto avicolo? A rispondere a questa domanda è un un produttore, Mattia Prieti, che vanta anni di esperienza nell’allevamento del pollame. Egli conferma l’eccellenza dell’avicoltura italiana, che possiede una forte vocazione e sostiene che un aspetto fondamentale del suo lavoro consiste proprio nel controllo del benessere animale.
Qual è la prima cosa che fa un allevatore di mattina?
“Per prima cosa di mattina controllo che tutti gli animali stiano bene. Nulla viene lasciato al caso e si punta verso una sola direzione: il benessere dell’animale. Per quanto siano protetti sono molto sensibili e il cambiamento climatico di questi ultimi anni influisce sulla loro crescita”.
Un’altra azienda storica nel bresciano è la Fattoria Roberti, che produce dal 1962 uova biologiche di alta qualità e il cui titolare, Vittorio Roberti, fu colui che realizzò nel 1991 il primo allevamento a terra in Italia.
Entrare in un allevamento potrebbe essere un’esperienza?
“Un’idea che abbiamo messo in pratica alla Fattoria Roberti è stata quella delle porte aperte nel centro d’imballaggio uova per le scolaresche, ma aperte anche alla cittadinanza. – ci racconta Roberti – Ci vuole grande sensibilità per allevare polli e galline e osservare i metodi di lavoro di un allevamento biologico può essere interessante e istruttivo. Il nord Europa ha realizzato dei pollai appositi per mostrare al consumatore e ai ragazzi il loro funzionamento, e noi abbiamo molto da imparare”.
Le prossime sfide della filiera avicola lombarda?
“La sfida del nostro settore sarà effettuare più interventi concreti volti a rispondere alle esigenze del consumatore”, sempre più interessato al benessere animale e all’origine del prodotto.
Marta Cossettini