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Alessio Menconi è vincitore del premio "AICS JAZZ" al "Gran Prix du Jazz" nel 1992 e del premio "Eddie Lang" nel 1993 come miglior giovane chitarrista jazz italiano.

All American the Diner, il noto ristorante specializzato in hamburger e carne alla griglia serviti in pieno stile "American", inaugura il brunch domenicale.

Ogni domenica potrete scegliere tra diverse formule a partire da otto euro, tra le quali il buffet, easy brunch e burger brunch.

Sarà possibile riconoscere l'iconico stile americano, di cui All American the Diner si fa portabandiera, in piatti come i classici puncakes, scrambled eggs, hamburgerbacon e sandwich a scelta serviti con insalata e patatine fritte.

All American the Diner, situato in via Cassinis 33-accanto alla stazione della metropolitana Rogoredo- compie ora un passo in più verso il suo ambizioso obiettivo di offrire "ciò che piace agli americani".

La location è un fedele ritratto dello stile e dell'aria che negli anni '50 si respiraravano negli States. Tutto ricorda quell'epoca: i colori, le insegne, l’arredamento, l’auto d’epoca. Anche il personale di sala è ‘American’: dai barman con le bretelle a vista fino a deliziose cameriere sui pattini.

Originariamente, il ‘diner’ era un lungo lunch vagon situato lungo le strade più famose degli Usa, come la celebre route 66, a gestione familiare.

Gli ideatori di All American the Diner sono stati capaci di far sposare la qualità tipica dei prodotti delle terre toscane, con l'inconfondibile ed intramontabile atmosfera americana.

 

All American the Diner

Via Cassinis 33- Milano

347 372 9418

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Domenica 28 giugno 2015, il Circolo Magnolia di Milano festeggia i suoi dieci anni di attività, con una giornata all’insegna di tanta musica e allegria. Finalmente, infatti, arriva anche in Italia “La Domenica Elettronica”, un nuovo modo di trascorrere l’estate, già proposto in molte città europee, organizzato da Magnolia in collaborazione con Void e Voyage.

Le iniziative saranno tantissime e non mancherà né il divertimento, né il relax. Nel corso della giornata, infatti, sarà possibile organizzare un pic-nic nel parco attorno al Circolo, sia con cibo “fai da te” che approfittando dei deliziosi cestini messi in vendita da “Patty & Selma”, il celebre locale che prende il nome dai personaggi dei Simpson, il cartone animato più famoso degli USA. In più sarà possibile fare acquisti presso il variegato mercatino allestito e realizzato da Pop Corn Garage Market, sulla scia dei tre precedenti precedenti Pop Corn Garage Market Vol 1, 2, 3 alla Palazzina Liberty a Milano.

Oltre a tutto ciò non mancheranno esposizioni artistiche anticonvenzionali di Shine My Name e dj set di musica elettronica, da mezzogiorno fino a notte fonda, insieme con i dj di Void, che si ritroveranno insieme in consolle dopo l’esperienza invernale dei giovedì techno al Rocket.

Special guest di questa domenica di festa sarà Avatism, alias Thomas Ferrero, fiore all’occhiello della musica elettronica nazionale, celebre per aver portato in alto il nome dell’Italia in Europa e nel resto del mondo, collaborando con nomi conosciuti come ClockWork o Mind Against, valorizzando il suo lavoro grazie ad etichette importanti come HauntDumb Unit e Vakant.

Da anni ormai questo locale si è imposto sulla scena musicale europea, perché il prestigio di un luogo non si misura da quanti passi dista da Piazza Duomo, ma dalle emozioni che regala alla gente. Nato in un vero e proprio bosco, nel bel mezzo dell’Idroscalo milanese, questo circolo è ormai uno dei gioielli del capoluogo lombardo. Simbolo di integrazione ha acquisito con il tempo una propria identità, rispettata da tutti coloro che lo frequentano – qualsiasi sia l’identità che a loro volta queste persone abbiano. Musica è la parola d’ordine, è il carburante che porta avanti questa associazione e che vanta tra i loro clienti i più diversi generi culturali.

L’appuntamento è quindi domenica, per passare una giornata in compagnia di tanta gente diversa, festeggiando i primi dieci anni di un’associazione diventata ormai un simbolo della città di Milano: il Circolo Magnolia.

 

La Domenica Elettronica DOMENICA 28 GIUGNO Dalle 12.00 alle 3.00 CIRCOLO MAGNOLIA - Via Circonvallazione Idroscalo, 41 Segrate (MI)

Ingresso: gratuito fino alle 17.00 - 5 € dopo le 17.00 La Tessera Arci non è obbligatoria nel periodo estivo.

http://www.circolomagnolia.it/

Nerospinto Gallery 2 - Circolo Magnolia

Dal 19 Aprile al 4 Maggio una rassegna dedicata ai migliori film americani degli anni Sessanta e Settanta vi aspetta allo Spazio Oberdan.

 

 

 

Presso la Sala Alda Merini, Fondazione Cineteca Italiana presenta “America: controcultura e nuova Hollywood”: una rassegna di film in lingua originale.

Dalla metà degli anni Sessanta gli Stati Uniti conobbero una stagione di eccezionale fermento politico, sociale e culturale.

Numerose furono le manifestazioni che videro protagonisti i giovani, gli studenti e la parte più progressista della nazione, contro la discriminazione razziale, la guerra in Vietnam e a favore dei diritti delle donne e per l’emancipazione sessuale.

Il cinema fu investito da questa onda di controcultura libertaria e, grazie a una schiera di agguerriti nuovi cineasti (registi, attori, sceneggiatori e produttori), la scena hollywoodiana si rinnovò profondamente e con essa lo stesso linguaggio filmico. Nel giro di pochi anni si affermarono artisti che avrebbero fatto la storia del cinema mondiale dei decenni successivi e si realizzarono decine e decine di indimenticabili capolavori.

 

La rassegna, che si terrà allo Spazio Oberdan nel capoluogo lombardo, ha come obiettivo far rivivere quell’incredibile periodo storico.

15 titoli, fra i quali, segnaliamo 3 titoli per il loro valore e la loro rarità: Maharishi Mahesh Yogi – Sage of a New Generation, l’unico documentario mai realizzato con Maharishi Mahesh Yogi, mistico e filosofo indiano fondatore della tecnica conosciuta come meditazione trascendentale che tra la fine degli anni Sessanta e gli anni Settanta raggiunse un’enorme popolarità anche grazie al fatto di avere avuto tra i suoi discepoli numerose celebrità dell’epoca come il gruppo musicale dei Beatles, Mia Farrow e altri; Free at Last, documentario che riprende con lo stile del cinema-verità l’organizzazione e la realizzazione della marcia su Washington di Martin Luther King nel 1968 chiamata “The Poor People’s Campaign” e che, in seguito all’assassinio di King avvenuto qualche giorno dopo la fine delle riprese è un documento eccezionale delle sue ultime settimane di vita; e infine il magnifico Lo spaventapasseri, ritratto impietoso dell’America con due giovani formidabili protagonisti allora ai loro primi passi: Gene Hackman e Al Pacino.

Questi sono solo alcuni dei titoli presenti nella rassegna; saranno proiettati anche “Ciao America!” di Brian De Palma, “Cinque pezzi facili” con Jack Nicholson, “Easy Rider” di Dennis Hopper e molti altri film imprendibili per la loro rarità e bellezza.

 

Il programma completo è consultabile visitando il seguente sito: http://oberdan.cinetecamilano.it/eventi/america-controcultura-e-nuova-hollywood/.

 

 

 

Nerospinto consiglia di non mancare a una rassegna così interessante! Un’occasione per immergersi in un periodo storico vivace e importante!

 

 

 

 

 

America: controcultura e nuova hollywood

DAL 19 APRILE AL 4 MAGGIO

 

Sala Alda Merini - Spazio Oberdan - Provincia di Milano

Viale Vittorio Veneto 2, Milano

 

 

MODALITÀ D’INGRESSO

Biglietto d’ingresso:intero € 7,00

Biglietto d’ingresso ridotto per possessori di Cinetessera: € 5,50

Spettacoli delle ore 15 e 17 dei giorni feriali: intero € 5,50, ridotto per i possessori di Cinetessera € 3,50

 

Nel copione oramai collaudato della serie televisiva più inquietante degli ultimi anni c’è sempre qualcosa che colpisce lo spettatore più di altro. Il cordone ombelicale che unisce da tempo i due protagonisti Ryan e Joe. Sempre più antagonisti e sempre più legati da un filo invisibile che a volte viene tirato da una parte e a volte dall’altra.

La nuova stagione di The following avendo un pubblico affezionato e abituato ai mutamenti di scena e ai salti di trama si può permettere di rendere il rapporto tra i due personaggi principali ancora più intimo e indissolubile, tanto che l’ex agente Hardy non ci crede neppure per un attimo che Carroll può essere morto; perché lui lo “sente”, gli arrivano i moti dell’anima del killer e anche tutti i suoi pensieri. E a lui non resta che continuare a tenere in allerta tutti i sensi e cercare di trovarlo. Nella nuova stagione della serie, tanti e molti sono i nuovi coprotagonisti.

A partire dalla strana famiglia dei gemelli assassini e psicotici e della loro splendida e pericolosissima madre. Poi c’è la nuova pupilla di Hardy. L’adolescente innamorata e adorante del serial killer quanto lo era nella prima stagione la fedelissima Emma. Anche lei uccide la madre naturale per seguire il suo Messia, per farsi guidare da lui e per servirlo in ogni piano e azione da lui comandati. A differenza di Emma, però, la giovane età di Mandy la spinge a vedere in Carroll anche una sorta di padre putativo, un uomo che può diventare la sua nuova famiglia.

Il senso di famiglia e di appartenenza allora diventa una sorta di lit motiv per incentrare tutte le nuove puntate di The Following 2. Madre e figli che si uniscono alla lotta e ai disegni personali di Joe Carroll e che non agiscono più in modo indipendente e isolato ma che si appoggiano, paradossalmente, agli affetti più cari per agire all’unisono e all’unisono distruggere e uccidere.

La piccola Mandy che incontra Emma e che con Carroll pensa che il senso di famiglia e di unità possa venire finalmente realizzato, agendo come agiscono i suoi predecessori, che sono anche mentori ma soprattutto la sua nuova unità familiare. La bella e preparata ex agente dell’FBI che passata nelle file dei seguaci di Joe usa la sua famiglia per carpire informazioni utili alla setta, procurare documenti falsi al killer e muovere i meccanismi di difesa a favore del gruppo utilizzando i suoi due bambini.

In tutto questo, come nelle vite parallele dei personaggi più particolari Ryan Hardy ancora una volta è solo. Lui che non riesce a formarsi una famiglia e che armato delle migliori intenzioni per combattere il male viene sopraffatto e vinto dallo stesso.

Niente familiari o congiunti per l’uomo che sembra destinato a nuocere chiunque lo avvicini o gli voglia bene. L’insondabilità del destino è anche in questo.

Hardy e Carroll. Il primo costretto dalla vita e dagli eventi a lottare e muoversi quasi sempre da solo, l’altro che della vita e del destino se ne infischia da sempre perché ha il potere di accentrare intorno alla sua figura, gente, passioni, ammirazione e assoluta fedeltà

I tempi, però, stanno per cambiare e la più fragile e sfortunata delle vittime di Carroll finirà con il decidere la sorte di entrambi i protagonisti. Bisogna solo aspettare.

 

 

 

Venerdi 24 gennaio grande appuntamento in musica presso l'Arci Biko di via Ettore Ponti a Milano.

Il circolo ospita infatti, direttamente dagli Stati Uniti, James Pants, produttore e polistrumentista.

Ma chi è James Pants? Nato negli USA e ora residente in Germania, James riceve il “battesimo artistico” nel 2001 in Texas, quando si avvicina al boss di un’etichetta di culto come la “Stones Throw”, per fargli ascoltare un demo. Di li a poco, Pants viene messo sotto contratto e diventa la “next best thing” della sua etichetta discografica.

Nel 2008 Pants pubblica l’album “Welcome”, a cui fanno seguito due altri progetti, entrambi ispirati da letture mistiche e viaggi psichedelici.

Il successo di James Pants (certificato anche da riviste quali Dazed & Confused) sta nel mixare colori e stili: new wave, rap, groove ed electro boogie.

Quella del 24 gennaio al Biko si preannuncia una serata all’insegna della contaminazione più pura e dell’eclettismo più sfaccettato!

Non perdetela!

Prima e dopo l’esibizione di James Pants,  dj set a cura di Turbojazz (Futureground) e DNN (Wellfounded).

 

Venerdì 24 gennaio dalle 22.30 @ Biko

Via Ettore Ponti, 40 - Milano

Ingresso 10 euro + tessera Arci obbligatoria

http://www.bikoclub.net/

https://www.facebook.com/pages/James-Pants/22118677931

 

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Vi ricordate Carrie Bradshaw? E la sua mania per le scarpe? Migliaia di dollari (oggi diremmo alla faccia della crisi) spesi in calzature, gioielli di arte e moda per la maggior parte delle donne. Ebbene Sarah Jessica Parker alla fine ha disegnato una linea di scarpe tutta sua, con prezzi fino a 500 euro, quindi anche più economiche di quelle che comprava il suo personaggio. In vendita in esclusiva si Nordstrom.com entro i primi di febbraio, pare siano già prenotate e ordinate. SJP ci offre una collezione con chiari riferimenti al telefilm, come le décollte col cinturino che Carrie adorava, e piccole calzature quasi scultoree, ma in ogni caso indossabili in ogni look.

“She’s got Bette Davis’ Eyes” cantava Kim Carnes nel 1981: gli occhi della célèbre attrice di Hollywood tornano ad essere protagonisti in un mostra cinematografica dedicata alla diva dai grandi occhi blu.

Dal 20 al 29 dicembre 2013 MIC – Museo Interattivo del Cinema, infatti, presenterà la rassegna Gli occhi di Bette Davis dedicata all’attrice che a soli ventitré anni varcò la soglia di Hollywood per cimentarsi nel ruolo di diverse personalità femminili.

Grazie alla sua grandissima capacità di interpretazione, Bette Davis riusciva a fare suo ogni ruolo con cui era chiamata a cimentarsi,  capacità che le permise di trovare parti significative in ogni stagione della sua esistenza, passando, con eguale bravura, dalla commedia al dramma ed al melodramma, rigenerando storie e dando spessore umano a vicende con le variegate risorse della sua recitazione, grazie alla genialità del temperamento, all'inflessibile autodisciplina artistica e allo sguardo ambiguo che sempre l’hanno caratterizzata.

 

Un talento nato in film degli anni ’30 e ’40, con colossi come La figlia del vento e Piccole Volpi , cresciuto negli anni ’50, con il film, pluripremiato agli Oscar, Eva contro Eva, per esplodere nei film che l’anno fatta entrare nell’olimpo delle star, come Lo scopone scientifico di Luigi Comencini, Che fine ha fatto Baby Jane e Piano piano... dolce Carlotta, in cui l'interpretazione della grande attrice americana coincide in modo magistrale con i sentimenti dei suoi personaggi, caratterizzati da un'impronta inconfondibile.

Completano il programma il film di Frank Capra Angeli con la pistola e Le balene d’agosto di Lindsay Anderson.

 

 

Ecco il calendario con le schede dei film in proiezione:

 

Venerdì 20 dicembre

h 15.00 Le balene d’agosto (Lindsay Anderson, Usa, 1987, 94’)

Da mezzo secolo due anziane sorelle vedove trascorrono l'estate in un cottage sulla costa del Maine. Qui ricevono le visite di un'amica estroversa e maligna, di un vecchio gentiluomo russo e di un energico idraulico.

 

h 17.00 La figlia del vento (William Wyler, Usa, 1938, 104’)

A New Orleans la bella ereditiera Julie Marston è la donna più chiacchierata della città e, con il suo comportamento, mette spesso in imbarazzo il fidanzato ufficiale Preston Dillard. Dopo una furibonda scenata a un ballo di gala, Preston abbandona la donna e si trasferisce al Nord. Julie spera in un ripensamento, convinta che l'amore trionfi, ma Preston torna in città accompagnato dalla moglie.

 

h 19.00 Eva contro Eva (Joseph L. Mankiewicz, Usa, 1950, 138’)

Una famosa attrice di Broadway prende sotto la sua protezione una giovane, ambiziosa e astuta arrampicatrice, che a poco a poco la scalzerà dal trono.

 

Domenica 22 dicembre

h 16.30 Che fine ha fatto Baby Jane? (Robert Aldrich, Usa, 1962, 132’)

Baby Jane è una bambina prodigio che si esibisce sui palcoscenici dei teatrini e del varietà. Il successo però la fa diventare viziata e prevaricatrice nei confronti della sorella Blanche. Le parti si invertono quando, da adulte, è Blanche ad avere successo come stella del cinema, mentre Jane viene dimenticata. Un incidente interrompe la carriera di Blanche, costringendo le sorelle a una convivenza forzata piena di rimpianti, di odio e di acredine.

 

h 19.00Piccole Volpi (William Wyler, Usa, 1941, 116’)

Vicende di una famiglia borghese della Louisiana, nella quale due fratelli e una sorella lottano ferocemente per la conquista della ricchezza. In vista di un lauto affare il terzetto cozza contro l'imprevista visita del marito infermo della donna e della figlia. 

 

Lunedì 23 dicembre

h 15.00 Lo scopone scientifico (Luigi Comencini, Italia, 1972, 116’)

Uno straccivendolo romano e la moglie si battono ogni anno a scopone con una vecchia e dispotica miliardaria americana in coppia con il suo segretario. In un primo tempo la posta in palio è fittizia, ma poi si fa sul serio: si giocano tutti i risparmi della borgata.

 

h 17.00 Piano Piano... dolce Carlotta (Robert Aldrich, Usa, 1964, 135’)

Il fidanzato di Carlotta, giovane e bella ereditiera del Sud, non è ben visto dalla famiglia della ragazza. Durante un party viene orribilmente massacrato a colpi di accetta. Anni dopo, Carlotta anziana vive nella stessa casa e non ha superato il trauma. La visita di una cugina non migliorerà le cose, e anzi farà uscire alla luce una orribile macchinazione

 

Giovedì 26 dicembre

h 15.00 Angeli con la pistola (Frank Capra, Usa, 1961, 132’)

Un gangster amico di una mendicante decide di aiutarla quando arriva in città sua figlia, convinta che la madre sia una signora dell’alta borghesia. Ultimo film di Frank Capra e remake del suo "Signora per un giorno" (1933).

 

h 17.00 La figlia del vento (William Wyler, Usa, 1938, 104’) Replica

h 19.00 Lo scopone scientifico (Luigi Comencini, Italia, 1972, 116’) Replica

 

Venerdì 27 dicembre

h 15.00 Che fine ha fatto Baby Jane? (Robert Aldrich, Usa, 1962, 132’) Replica

h 17.00 Eva contro Eva (Joseph L. Mankiewicz, Usa, 1950, 138’) Replica

h 19.00 Piano piano... dolce Carlotta (Robert Aldrich, Usa, 1964, 135’) Replica

 

Sabato 28 dicembre

h 17.00 Piccole Volpi (William Wyler, Usa, 1941, 116’) Replica

h 19.00 Angeli con la pistola (Frank Capra, usa, 1961, 132') Replica

 

Domenica 29 dicembre

h 17.00 La figlia del vento (William Wyler, Usa, 1938, 104’) Replica

h 19.00 Che fine ha fatto Baby Jane? (Robert Aldrich, Usa, 1962, 132’) Replica

 

 

 

 

INFO

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www.cinetecamilano.it

 

MODALITÀ D’INGRESSO ALLE PROIEZIONI

Biglietto d’ingresso intero: € 5,00

Biglietto d’ingresso ridotto: € 3,00

Biglietto d’ingresso adulto + bambino: € 6,00

 

GLI OCCHI DI BETTE DAVIS

Dal 20 al 29 dicembre

Presso il MIC- Museo Interattivo del Cinema

Viale Fulvio Testi 121,

Milano

 

Roberto Minervini, marchigiano andato negli Usa per imparare il mestiere di regista ha fatto davvero centro. Ha appreso dagli americani tutto quello che c’era da imparare sulle origini del cinematografo e delle pellicole pioneristiche e ci ha aggiunto del suo, con la grazia e la cultura regalategli dal suo essere italiano. Il risultato è un nuovo cineasta che sorprende quanto il primo Godard e coinvolge quanto Ivory.

Stop the pounding heart esce questo fine settimana e io consiglio a tutti di andarlo a vedere perché un film fatto così bene e con tanta grazia e poesia non è facile che ci venga proposto dalle sale italiane, soprattutto in periodo natalizio.

La storia racconta della vita bucolica e tranquilla di una giovane donna del Texas che vive nella fattoria dei genitori, molto religiosi, con le sue sorelle e tante pecore e animali.

Sara trascorre le sue giornate a contatto con una natura quasi primitiva e incontaminata e le sue serate nel calore del focolare leggendo la Bibbia e commentandola con i suoi familiari.

Praticamente una cartolina di fine Ottocento. Un piccolo mondo antico che se da una parte sconvolge e fa inorridire gli amanti della tecnologia e dell’alta velocità dall’altra non può che affascinare anche loro, in una minima parte, per la diversità e l’incontaminazione che prospetta.

Tutto sembra scorrere quindi nella vita della protagonista fino a che non arriva Colby Trichell, allevatore di tori e cowboy senza sella che ne sconvolge l’esistenza e la porta in una crisi profonda. Sara, per la prima volta, comprende e assapora un sentimento nuovo, che la porta ad avvicinarsi al recinto del giovane e a godere dei suoi sorrisi e dei suoi saluti.

Nel ranch arriva però una ragazza molto più intraprendete e smaliziata di lei e la giovane donna comprende allora che il sentimento che l’ha distratta e fatto sognare non può che restare solo platonico perché lei non sarà mai diversa dalla donna che è, dalla persona educata da semplici e religiosi allevatori di pecore e che il suo mondo interiore ed esteriore lei ce l’ho ha già.

Allora ritorna alla sua vita che è bella e meravigliosa proprio perché sempre sospesa a metà tra un sogno bellissimo e una realtà altrettanto fiabesca e onirica.

Bravissimo Minervini a giocare sul deus ex machina proprio della tradizione classica, inserendo in una storia di formazione come Stop the pounding heart il personaggio maschile chiave che serve solo alla crescita interiore e fisica della protagonista. Un colpo da maestro per un cineasta arrivato con successo e bravura al suo primo film lungo.

La pellicola di Minervini ha un pregio dopo l’altro a partire dalle location, dove una fotografia filmica superba mostra allo spettatore un’America e un Texas insoliti e sognanti. Bellissima e appropriata la colonna sonora e indovinata la scelta degli attori che come insegnano i grandi maestri del realismo devono essere il meno famosi possibile.

Insomma, ne vale davvero la pena vederlo.

 

 

 

Per il regista più newyorkese di tutti i tempi essere apprezzato e amato nella propria terra di origine non è mai stato difficile, anzi. E la sua ultima pellicola conferma appieno questo successo.

Allen che negli ultimi anni si è lasciato affascinare da Londra, Parigi, Roma e Barcellona, sperimentano un nuovo modo di fare cinema nelle metropoli europee più famose, con il suo nuovo film ritorna alle origini e gira l’intera pellicola negli Stati Uniti.

Blue Jasmine è un prodotto americano nel senso più ampio del termine. Lunghe panoramiche su grattacieli e su strade a quattro corsie, location glamour e frequentate da donne borghesi e benestanti, case da rivista patinata e coppie di sposi all’apparenza impeccabili.

Il regista, però, è proprio su questo che gioca e che costruisce la trama del suo racconto in immagini. Un matrimonio dall’aspetto perfetto in cui una moglie bella e sofisticata passa le sue giornate a preoccuparsi di cose futili e a sfoggiare il suo status e le sue buone maniere fino a che non comprende di essere sposata in realtà con un truffatore e che il suo piccolo mondo moderno è poco più che una farsa che gli si sta sgretolando sotto gli occhi.

Allora la bella ed elegante Jasmine decide di lasciare New York, il suo prestigioso appartamento cittadino, chiedere il divorzio e raggiungere la sorella a San Francisco, in un modesto e affatto grande appartamento. Sembrerebbe apparentemente una vera rivoluzione di vita.

E invece Jasmine è troppo ancorata alle sue abitudini, al suo modo di vivere e di relazionarsi con gli altri e al suo aplomb connaturato e non cede né concede.

Inveisce contro il fidanzato della sorella, che considera un perdente, contro il suo ex marito che odia quasi visceralmente, contro le abitudini che vigono a San Francisco e contro la sua stessa sorella colpevole di non essere abbastanza ambiziosa o glamour per gli standard colti ed eleganti che continua a mantenere Jasmine.

In realtà la bella e sofisticata donna newyorkese è annebbiata da psicofarmaci e antidepressivi e non riesce neppure a badare bene a se stessa, per cui la sorella si fa in quattro per cercarle una occupazione e sollevarla dallo stato di torpore, indolenza e farneticazione.

Jasmine così trova lavoro in uno studio dentistico ma anche qui le cose non sembrano andare per il verso giusto fino al finale tutto alleniano che gli spettatori non mancheranno di apprezzare.

Commedia pura e da intrattenimento assoluto Blue Jasmine ha sbancato il botteghino delle sale americane confermando Woody Allen autore amatissimo e il cinema made in USA apprezzato e tanto dai suoi spettatori. La protagonista della pellicola è Cate Blanchett, e a mio avviso non poteva essere nessun altra. Bella, bionda, sofisticata e credibile nel ruolo della snob newyorkese anche se lei americana non è. Ma le grande prove artistiche sono anche queste.

 

 

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