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Il Virtual Fashion è un fenomeno che sta rivoluzionando il settore della moda, sia dal lato delle aziende che dei consumatori, ai quali vengono offerte esperienze uniche e sempre più innovative. In particolare, l'espressione fa riferimento all'avvento della realtà virtuale e della realtà aumentata, due tecnologie che portano nel campo della moda nuovi modi per connettersi con i clienti e creare esperienze di acquisto completamente diverse da quelle tradizionali, oltre che soluzioni per sperimentare e progettare in maniera sempre più innovativa. Come sta cambiando, dunque, il mondo della moda, quali sono le opportunità offerte dal digitale e che impatto hanno le nuove tecnologie in questo settore?
L'implementazione di sistemi VR e AR nel settore della moda ha un enorme impatto sull'esperienza dei consumatori ed è proprio questo, infatti, uno dei punti di maggior interesse su cui si incentrano le discussioni legate all'utilizzo delle tecnologie digitali in questo ambito. Come avvenuto in altri importanti campi, come quello dell'intrattenimento e del gaming, in cui le società specializzate nell'offerta di giochi online hanno introdotto soluzioni avanzate per permettere, per esempio, agli utenti di sedere direttamente al tavolo da poker con altre persone connesse online, combinando dunque la socialità del gioco reale alla praticità del web, anche le case di moda hanno cominciato a vedere nella realtà virtuale e aumentata un'opportunità per permettere ai clienti di avere un approccio differente con brand e prodotti.
Il Virtual Fashion permette infatti ai consumatori di esplorare e acquistare abiti e accessori per i propri avatar nei mondi virtuali, come quelli del metaverso, trasportando le persone in ambienti digitali che offrono esperienze immersive. Qui i brand possono creare negozi virtuali e offrire ai clienti la possibilità di interagire con i prodotti in modi completamente nuovi, consentendo addirittura di mostrare come un capo si adatterebbe al proprio avatar prima di effettuare un acquisto, rendendo così l'esperienza più coinvolgente e personalizzata.
Il Virtual Fashion offre dunque molte opportunità sia per i consumatori che per i brand. Le aziende possono infatti ampliare la propria presenza nel mondo virtuale, attirare nuovi clienti e creare esperienze coinvolgenti, mentre gli utenti hanno la possibilità di sfruttare la tecnologia per entrare in contatto diretto con le case di moda, valutare virtualmente i prodotti prima di acquistarli per il mondo reale e, in alcuni casi, anche di partecipare alle fasi di sviluppo degli stessi, creando in altre parole un legame più stretto con i propri marchi preferiti.
D'altra parte, però, non mancano rischi associati a questo nuovo mercato. Il metaverso è infatti un'area relativamente nuova, con regole e normative ancora in fase di sviluppo, nelle quali né le aziende né gli utenti riescono a muoversi con precisione. Ciò può rendere difficile per esempio la protezione dei marchi e prevenire la contraffazione, senza contare i rischi legali ed economici per i brand che operano nel Virtual Fashion.
Anche l'intelligenza artificiale (IA) gioca un ruolo centrale all'interno del Virtual Fashion. Se la realtà virtuale e quella aumentata stanno, infatti, ampliando le esperienze degli utenti, con l'IA I brand hanno la possibilità di analizzare i dati dei clienti, personalizzare le esperienze e persino creare nuovi design. L'IA può aiutare, in sostanza, i brand a individuare tendenze emergenti e prevedere i gusti dei consumatori, consentendo loro di rimanere sempre all'avanguardia nel settore.
La combinazione delle diverse tecnologie oggi a disposizione rappresenta dunque un passo essenziale per chi opera in quest'ambito, che può così sfruttare al meglio ogni singola opzione per rendere più efficienti le proprie strategie offrendo, al contempo, un valore aggiunto alle singole persone che entrano in contatto con le aziende.
Con l'espansione del Virtual Fashion, diventa però sempre più importante per i brand proteggere i propri marchi nel mondo virtuale. La contraffazione è infatti un problema crescente non solo nella dimensione fisica ma anche nel digitale, con prodotti falsi che possono creare confusione tra i consumatori e danneggiare la reputazione dei brand. Anche da questo punto di vista, è dunque fondamentale sviluppare strategie di tutela del marchio e proteggere i concept store virtuali attraverso registrazioni e diritti d'autore, che possano tutelare sia le aziende da un punto di vista economico, che i consumatori che entrano in contatto con i prodotti.
Il Virtual Fashion sta, insomma, trasformando il modo in cui viviamo la moda, offrendo nuove opportunità per i brand ed esperienze sempre più coinvolgenti per i consumatori. Tuttavia, questo nuovo mondo presenta anche sfide e rischi che devono essere affrontati con attenzione: l'uso della realtà virtuale e dell'intelligenza artificiale svolgono infatti un ruolo chiave nel guidare il settore verso il futuro, ma richiedono una gestione attenta per garantire che i diritti dei consumatori e la proprietà intellettuale siano rispettati. Con il giusto approccio, il Virtual Fashion può continuare a crescere e innovare, portando la moda in territori inesplorati e affascinanti.
Dieci opere nate dall’urgenza di esplorare il concetto di interconnessione profonda che unisce gli elementi materici dell’universo: stiamo parlando di “Una singola moltitudine”, mostra personale di Cristiano Petrucci presentata dalla galleria londinese Cris Contini Contemporary, in esposizione dal 10 al 24 maggio presso gli spazi de Il Salotto di Milano.
L’artista romano, classe 1974, parte dalla purezza geometrica della pallina da ping-pong per esprimere la sua visione; questo elemento modulare gli permette infatti di mostrare un mondo che può essere esaminato soltanto al microscopio. Semplici palline da ping-pong, intagliate e cesellate con la massima cura, diventano dunque atomi impercettibili della materia capaci di dare vita a combinazioni infinite di forme armoniche. Attraverso l’associazione delle sfere mediante variazioni cromatiche ben precise, Petrucci riesce a conferire un effetto di moto perpetuo.
«Interrogandosi sulla relazione ancestrale tra umano e microcosmo – spiega Davide Silvioli, critico d’arte contemporanea – l’autore realizza opere che, per restituzione estetica, evocano agglomerati cellulari, colonie batteriche, tessuti biologici e aggregati atomici di cui ogni elemento possiede una propria irripetitibilità. Così come la sua sperimentazione sottende all’algebra che correla gli insiemi e i sottoinsiemi del mondo in un medesimo pattern biofisico, alla complessa proporzione per cui siamo ecosistemi dentro altri ecosistemi; ricordandoci che siamo una singola moltitudine».
Le opere generative di Petrucci, risultato di una sfida visionaria che contamina arte e scienza, interpretazione e analisi, nascono da un’esigenza emotiva di avvicinarsi a quelli che per lui sono i misteri della vita. «Per la mia arte non è corretto parlare di filosofia – osserva l’artista – È la ricerca che mi porta a osservare l’impercettibile, a ragionare partendo dal singolo per arrivare alla moltitudine che siamo tutti noi».
Tutto ciò è la sintesi di un percorso creativo iniziato con lo studio del linguaggio, della comunicazione e delle espressioni umane, e approdato successivamente a una fase secondaria in cui il lavoro è dominato da processi che regolano l’evoluzione della vita nelle sue forme primordiali. La produzione di Petrucci rivela oggi un mondo misterioso invisibile a occhio nudo.
Nerospinto ha incontrato Paolo Tomelleri, icona del jazz milanese e protagonista, in qualità di musicista e narratore storico, della rassegna I Grandi del jazz. Lo accompagneranno, sul palco del Teatro Bello, il 19 maggio, alle ore 17.00 , Emilio Soana alla tromba, Rudy Migliardi al trombone, Fabrizio Bernasconi al pianoforte, Marco Mistrangelo al contrabbasso, Tony Arco alla batteria, Irene Natale alla voce.
Appuntamento al Teatro Bello ((Via San Cristoforo 1, Milano) con l'evento WeShort e Amaranta Frame, in accordo con Shorts Tv: il 7 e l’8 Maggio doppia proiezione (ore 19.30 e ore 21.30) dei Corti da Oscar 2024, categoria Animazione e Live Action, nella suggestiva sala del Teatro Bello (Via San Cristoforo 1, Milano).
Il marchio racchiude in sé un legame profondo con la cultura e le tradizioni della regione, incarnato nella particolare pronuncia romagnola della lettera S. Questo elemento linguistico, che conferisce al marchio un'identità unica e riconoscibile, crea fin da subito un'atmosfera di autenticità e familiarità per gli ospiti
Situato in via Ugo Bassi 14, ai piedi dell'imponente edificio "Primo", il nuovo ristorante rappresenta un punto di riferimento per chi desidera gustare l'autentica cucina romagnola nel cuore di Milano. L'ambiente accogliente e familiare, ispirato alle tradizionali cascine di campagna, accoglie gli ospiti con il calore delle luci soffuse, il pavimento in legno e gli arredi che richiamano la tradizione.
Il menu è alla carta, strutturato in modo semplice e intuitivo come nello stile de La Esse Romagnola, con il chiaro obiettivo di valorizzare gli ingredienti iconici romagnoli: primi piatti a base di pasta fresca realizzata dalle sapienti mani delle ‘zdore romagnole, secondi piatti di carne, taglieri di salumi e formaggi artigianali, proposte vegetariane. Si può così sperimentare un’autentica esperienza nella tradizione gastronomica della Romagna, con tutto il piacere genuino della convivialità. La proposta di pasta fresca del locale resta chiaramente in focus sui prodotti romagnoli più iconici: Passatelli, Cappelletti, Lasagne e Gnoccatelli; quest’ultimi sono un formato brevettato dal brand e in questo menù vengono proposti con una fonduta di Taleggio e crumble di noci. Gli affezionati troveranno ancora Il Tagliolino La Esse, altro piatto iconico del progetto, servito su crema di Parmigiano Reggiano DOP, uovo poché e tartufo nero pregiato. Capitolo a parte merita la Piada de La Esse Romagnola, realizzata secondo una ricetta studiata ad hoc con l’utilizzo di ingredienti tipici di alta qualità e disponibile sia in versione tradizionale sia all’olio di oliva e farine semintegrali. Per le farciture regna la tradizione, come nella versione “Romagna Mia” a base di Prosciutto crudo di Parma 24 mesi, Squacquerone di Romagna Dop e rucola.
L'edificio "Primo", caratterizzato dalla sua impronta ambientale di eccellenza come edificio NZEB (Nearly Zero Energy Building), sottolinea l'impegno di "La Esse Romagnola" per la sostenibilità e l'innovazione. Grazie a uno studio d'architettura all'avanguardia, l'ambiente architettonico si fonde armoniosamente con l'esperienza culinaria, offrendo agli ospiti un contesto unico e coinvolgente.
Citterio, storica ditta di salumi con sede a Rho (Milano) nata nel 1878, si è aggiudicata il premio “Eletto Prodotto dell’Anno 2024” nella categoria Senza Glutine con il nuovo Unduetris Senza Glutine e Senza Lattosio.
L’ultima novità dell’azienda lombarda, uno snack sfizioso per tutti, adatto anche a chi è intollerante al glutine o al lattosio, è stata premiata in seguito alla più importante indagine sull’innovazione condotta in Italia per numero di consumatori intervistati: oltre 12.000. Un sondaggio online, svolto da Circana su un campione statisticamente rappresentativo di individui, che per ogni categoria decreta il prodotto o il servizio che, tra i partecipanti, ha ottenuto la media più alta basandosi sui parametri “innovazione” e “soddisfazione”.
Unduetris Senza Glutine e Senza Lattosio è la risposta a un interesse sempre più in crescita, da parte dei consumatori, per tutti quei prodotti capaci di andare incontro alle intolleranze alimentari, oltre al fatto di garantire uno stile nutritivo equilibrato e salutare. Quello della consapevolezza è infatti un altro tema al quale Citterio ha voluto far fronte nel produrre questo nuovo snack. Secondo i dati GFK Consumer Panel Italia, i prodotti senza glutine sono acquistati dal 30,3% delle famiglie italiane, mentre per quelli senza lattosio il dato sale addirittura all’83,2%.
Unduetris si propone dunque di soddisfare entrambe le esigenze attraverso 7 sottili fette di salame (34 g), 7 fette di formaggio dolce senza lattosio (34 g) e 4 croccanti grissini senza glutine (12 g).
«Vogliamo ringraziare i 12.000 consumatori italiani che hanno scelto di votare e premiare il nostro prodotto», afferma con soddisfazione Alessandro Riva, direttore marketing Citterio. «Questo prestigioso riconoscimento è per noi motivo di grande orgoglio e conferma che il percorso di innovazione ed evoluzione del brand sta portando risultati importanti e soddisfacenti anche per i nostri clienti. L’Unduetris Senza Glutine e Senza Lattosio, che è parte di una line extension della storica linea Unduetris, è un prodotto che rispecchia il nostro desiderio di innovare offrendo una varietà capace di prestarsi a occasioni di consumo flessibili e smart, rispondendo ai più importanti trend di consumo registrati negli ultimi anni».
La pianista Mastrandrea ha pubblicato “Liberi di essere”, il nuovo EP.
Il Marchese accoglie i suoi ospiti con un lungo bancone fatto di doghe di legno che si estende fino alla cucina a vista, creando un'atmosfera avvolgente e raffinata. Ma il vero protagonista qui è la drink list, meticolosamente curata per esaltare gli amari italiani. Sei varianti di Americano spiccano nel menu, ognuna creata con amari diversi e accompagnata da una legenda che ne descrive il gusto, dolce o amaro. Dal classico Americano #1 con Campari bitter e Vermouth rosso Cinzano 1797, al più audace #5 con Amaro Urlich Marolo e Antica Formula Carpano, ogni cocktail è un'esperienza unica.
Ma la vera innovazione è nei Amari Fizz, come il "Nepeta Fizz" e il "Dente Fizz", che combinano sapientemente amari con sciroppo semplice e succo di lime, creando bevande fresche e avvolgenti. E non mancano le creazioni più audaci, come il "Cavaliere di Franciacorta", un mix di Champagne Franciacorta, Tequila Patron e Amaro del Capo Red, impreziosito da un tocco di sciroppo di mandarino e un soffio di rosa damascena.
L'esperienza non si limita solo al bere: l'aperitivo da Il Marchese è un viaggio culinario che spazia dal classico assortimento di fingers a prelibatezze romane come l'Amatriciana e il Cacio e Pepe, serviti con crocchette artigianali. Gli amanti del vegetariano possono optare per un tasting di Cacio e Pepe e crocchette di melanzana e basilico, mentre chi predilige i salumi può scegliere l'assortimento di salumi artigianali selezionati dallo Chef.
E per rendere l'esperienza ancora più coinvolgente, Il Marchese offre intrattenimento musicale dal vivo, con un repertorio che spazia dal Jazz al Swing, dal mercoledì al sabato. Ma le novità non finiscono qui: presto debutterà l'aperitivo "senza giacca", un appuntamento settimanale dedicato all'eleganza informale.
Parlando della sua filosofia, Fabrizio Valeriani, Bar Manager de Il Marchese, sottolinea l'importanza di far conoscere ai clienti il mondo degli amari, con i suoi valori di artigianalità e tradizione italiana. Ogni bicchiere servito è una porta d'ingresso a questa cultura, e il crescente interesse per gli amari sta ridefinendo il panorama della mixology, aprendo nuove strade di esplorazione e creatività. Con Il Marchese, l'aperitivo diventa un viaggio sensoriale attraverso i sapori e le tradizioni italiane, un'esperienza da vivere e da gustare fino all'ultima goccia.
Lo scorso 22 aprile, nel suggestivo scenario del Parco Archeologico di Pompei, si è svolto un evento di grande rilievo nel panorama gastronomico italiano: il convegno "Formare per crescere", promosso congiuntamente da Molini Pivetti e Iannucci Academy. Questo incontro ha rappresentato un'opportunità per approfondire il ruolo fondamentale del pizzaiolo e discutere le strategie per valorizzarne la figura attraverso percorsi formativi adeguati.
L'iniziativa, nata dalla firma del protocollo d'intesa tra le città di Ferrara e Pompei, ha visto la partecipazione di illustri ospiti, tra cui i sindaci di Pompei, Ferrara e Napoli, l'Amministratore Delegato di Molini Pivetti, l'ambassador pizzaiolo Vincenzo Iannucci, e altri esperti del settore. La presenza di personalità così autorevoli ha conferito al convegno un'importanza straordinaria, evidenziando la crescente consapevolezza sull'importanza strategica della formazione del pizzaiolo nel contesto della ristorazione italiana.
Il cuore del dibattito è stato incentrato sull'urgente necessità di riconoscere il ruolo del pizzaiolo all'interno dei programmi didattici degli Istituti Alberghieri, al fine di garantire una formazione completa e di qualità per le future generazioni di professionisti del settore. La firma del protocollo d'intesa tra Ferrara e Pompei ha costituito un importante passo avanti in questa direzione, ponendo le basi per una maggiore sensibilizzazione delle istituzioni e dell'opinione pubblica sull'importanza di valorizzare l'arte della pizza attraverso percorsi formativi specifici.
Durante il convegno è stata presentata in anteprima il "Manuale di Formazione del Pizzaiolo", frutto della collaborazione tra Vincenzo Iannucci e Molini Pivetti. Questo strumento si propone di diventare un punto di riferimento essenziale per la formazione dei futuri pizzaioli, offrendo una guida pratica e completa su tutte le sfaccettature di questa affascinante professione.
L'evento ha rappresentato anche un'occasione per celebrare la ricchezza e la diversità del patrimonio gastronomico italiano, sottolineando il ruolo fondamentale del pizzaiolo come custode e ambasciatore di questa tradizione millenaria. In un momento storico in cui l'identità culinaria italiana è sempre più apprezzata e riconosciuta a livello internazionale, investire nella formazione e nella valorizzazione del pizzaiolo significa preservare e promuovere uno dei simboli più autentici della cultura italiana.
Il successo del convegno "Formare per crescere" ha dimostrato che il dialogo e la collaborazione tra le istituzioni, le aziende e gli operatori del settore sono fondamentali per promuovere lo sviluppo e l'innovazione nel campo della ristorazione. Guardando al futuro, è auspicabile che questa sinergia continui a crescere, alimentando un costante processo di valorizzazione e diffusione dell'arte della pizza nel mondo.
Il Grand Hotel Alassio Beach & SPA Resort ha trasportato i caratteristici sapori della Liguria direttamente nel cuore del Fuorisalone di Milano per la Cena di Gala “From Alassio with Love”. L'atmosfera della serata, ospitata presso il suggestivo Museo del Design, ha accolto un vasto pubblico partecipe, attratto sia dal talk di Lusso Gentile che dalla successiva cena.
Durante il corso della serata, i partecipanti hanno avuto l'opportunità di approfondire il concetto emergente di un lusso più gentile e orientato all'umanità, discutendo il ruolo delle aziende nella promozione della responsabilità sociale e nella valorizzazione del territorio e delle relazioni locali. Questa tematica è stata perfettamente riflesso anche nei piatti proposti, celebrando la semplicità e l'autenticità della cucina regionale, in linea con la filosofia del maestro Gualtiero Marchesi.
L'Executive Chef Roberto Balgisi ha guidato l'esperienza culinaria, presentando una selezione di piatti che abbracciavano le tradizioni gastronomiche della Riviera di Ponente e non solo. Le trofie al pesto, preparate a mano dalle esperte mani di Giulia e Isabel di MYFair Pasta, hanno offerto un viaggio sensoriale attraverso la Liguria, con il basilico speciale della fattoria De Pol di Albenga a conferire un tocco di autenticità.
Il viaggio gastronomico ha poi attraversato il lago d'Orta con il risotto al peperone crusco del talentuoso Chef Matteo Monfrinotti, prima di ritornare alla ricchezza della cucina ligure con le prelibatezze dolci provenienti dal rinomato laboratorio Lavoratti 1938 di Varazze, riportato alla vita grazie agli sforzi di Davide Petrini e Fabio Fazio.
La serata si è conclusa con una nota di dolcezza e creatività, con un gelato preparato dallo spettacolare show di Massimiliano Scotti e Roberto Balgisi, arricchito dal fumo dell'azoto e decorato con un'opera d'arte ispirata alla madonnina del Duomo, impreziosita dall'oro dello zafferano creato con la maestria di tre rinomati chef.
Lusso Gentile si propone di raccontare il concetto di lusso attraverso le voci dei protagonisti dell'accoglienza più esclusiva, con un approccio innovativo e rispettoso delle regole fondamentali di rispetto, cura e amore. Il progetto nasce nel 2021 da un’idea di Gianluca Borgna, fondatore e Direttore Generale del gruppo alberghiero Talassio Collection con l'obiettivo di promuovere un lusso consapevole. Si propone di creare un sistema virtuoso in cui i manager del futuro possano sviluppare competenze altamente qualificate sostenute da valori orientati a impreziosire, ispirare ed influenzare positivamente aziende, luoghi e comunità. Questa filosofia, sempre meno legata alla materialità e sempre più centrata sull'esperienza sensoriale ed emozionale, ha attratto negli ultimi anni brand, manager e imprenditori di spicco, dando vita a una visione affascinante di un nuovo modo di concepire il lusso e l'azienda stessa.
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