Ancora aperto al pubblico l'omaggio a Alberto Lattuda, fondatore della Fondazione Cineteca Italiana, al Cinema Spazio Oberdan con il film la Lupa
Al Cinema Spazio Oberdan, a Milano, è ancora aperto al pubblico l'omaggio della Fondazione Cineteca Italiana a uno dei suoi fondatori.
Al Cinema Spazio Oberdan, a Milano, l'omaggio a Alberto Lattuada, sarà possibile osservare un'edizione restaurata del film La Lupa, che dà vita a una mostra fotografica dal titolo: “Matera 1953. La Lupa: il film di Alberto Lattuada, le foto di Federico Patellani”.
La mostra fotografica presso il foyer del Cinema Spazio Oberdan a Milano è a cura della Fondazione Cineteca Italiana con la collaborazione di Giovanna Calvenzi e del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo. È, inoltre, patrocinata e sostenuta dal Comune di Matera, che ospiterà l'esposizione da gennaio 2018.
La mostra è illustrata da un catalogo edito da Humboldt Books, con testi a cura di Matteo Pavesi, Alberto Crespi, Luisa Comencini, Federico Patellani, Alberto Lattuada, Giovanna Calvenzi, Kitti Bolognesi.
Il Cinema Spazio Oberdan si trasforma in palcoscenico per alcuni dei film più rappresentativi diretti da Lattuada: Il cappotto, La spiaggia, Anna, Luci del varietà, e tra questi non poteva mancare La Lupa, dal soprannome di una passionale donna del popolo impersonata da Kerima, attrice che ha in sé qualcosa della selvaggia e ancestrale natura della Lucania.
Prima di Pasolini, Matera era stata scoperta dall'obiettivo di Federico Patellani, molto conosciuto e seguito da Lattuada.
Alberto Lattuada, lombardo, architetto, di ottima cultura, appassionato di fotografia, nei suoi oltre 40 film è stato un acuto e polemico osservatore della realtà contemporanea, più umanista che moralista, passando spesso attraverso la mediazione di testi letterari. Ed è proprio il caso del suo film La Lupa: Melodramma a tinte forti, il film trasferisce l’omonima novella del Verga dalla Sicilia dell’Ottocento in una Matera anni ’50, che diventa il paesaggio perfetto per una storia drammatica e passionale in cui il corpo femminile è il fulcro del film oltre che protagonista indiscusso del gioco della seduzione.
Il restauro digitale valorizza la stupefacente contraddizione tra bianco e nero dei 50 ingrandimenti esposti: sono le foto di scena che il grande Federico Patellani scattò insieme a molte altre, a suggello di una lunga collaborazione con il regista, di cui fu l’assistente per La Lupa.
Era il 1951/52 che prese forma l'idea del film dove Matera venne scelta come ambiente perfetto. All’inizio degli anni Cinquanta Matera era certamente, nei contrasti che offriva, una città di grande fotogenia.
Sarà l'amico Patellani, con cui Lattuada lavorò per la progettazione del film, a documentare e fotografare Matera e le sue meraviglie, perfette cornici per il lungometraggio de La Lupa.
Vera e propria fotografia d'autore, le foto di Patellani informano toccando tutti i registri della percezione e della suggestione, come accade con la fotografia d’autore. Ci raccontano i luoghi, i volti, “la miseria nobile e civile” dei Sassi, le processioni religiose, la vita di tutti i giorni.
Le sue immagini di Matera, quelle che Lattuada definiva ‘la collezione Patellani’, rimangono come uno dei momenti più alti e compiuti della sua fotografia.
Il film è suggestivo e coinvolgente, reso ancora più vivido dal magistrale restauro
Per informazioni:
Cinema Spazio Oberdan
Milano
Fino al 15 gennaio
www.cinetecamilano.it/films/spazio-oberdan/
Serena Riva