Nan Goldin in mostra a Torino
La Galleria Guido Costa Projects di Torino ospiterà fino al 31 ottobre 2015 un’incredibile retrospettiva dedicata al lavoro di Nan Goldin, una delle più grandi fotografe donne universalmente note.
L’identità di una persona è qualcosa di strettamente connesso alla sua vita personale, alle esperienze che hanno segnato la sua storia, ai drammi subiti e al modo che ognuno di noi trova di sopravvivere al mondo e Nan Golgin è una che di storie da raccontare ne ha parecchie.
Artista statunitense, fotografa contemporanea per la precisione, nasce nel 1953 e passa la sua adolescenza a Boston, dove si forma alla School of The Museum of Fine Arts. Fin da subito capisce che non esiste alcuna distinzione tra vita e arte, poiché l’una diventa necessaria per la completa realizzazione dell’altra.
La sua fotografia nasce quindi come un vero e proprio diario quotidiano in pubblico e questa tipologia di rappresentazione del mondo l’accompagnerà tutta la vita. Verso la fine degli anni ’70, al Mudd Club diNew York, la Goldin inizia a esporre le sue opere, accompagnate da una colonna sonora punk, Ballad of Sexual Dependency, e la sua arte inizia sempre più a definire i contorni di quella figura che diverrà poi una delle icone delle fotografia contemporanea.
Considerata una dei Five of Boston, il suo stile è paragonabile a quello di Terry Richardson o Wolfang Tillmans e riesce a far emergere il lato più nascosto e trasgressivo della città di New York. Sceglie di esporre se stessa tanto quanto i suoi amici come parte di un ricordo vivo e tangibile, come si evince nel celebre “Autoritratto un mese dopo essere stata picchiata”, che non ha bisogno di ulteriori spiegazioni.
Gli anni ’80, si sa, negli Stati Uniti sono stati un periodo scottante, sia per quanto riguarda le contestazioni giovanili, che segnarono a pieno la “generazione difficile” dell’artista, ma anche per la diffusione inarrestabile dell’AIDS che portò Nan Goldin a realizzare il profondo potere della fotografia, legato alla capacità di mostrare il cambiamento delle persone, ma anche al doloroso ricordo di tutti coloro che aveva perso. Tuttavia, questo non le impedisce di organizzare nel 1989 la prima grande mostra fotografica sull’AIDS del mondo.
La storia di una donna che ha saputo fare della sua vita una vera e propria arte, che ha vinto la scommessa con la discriminazione di genere, facendo volare il suo nome sulle vette più alte della fotografia mondiale.
La mostra di Torino raccoglie moltissime delle sue opere, partendo dai primi anni della sua vita artistica, fino ad arrivare alle foto scattate nel corso degli ultimi 30 anni. Molte immagini sono inedite e la scelta dei soggetti è strettamente legata al suo modo di vivere.
“Le sue immagini sono lo specchio di se stessa e del mondo in cui ha vissuto”, afferma la giornalista americana Lily Tillman, uno sguardo interiore che ha dato vita a un vero e proprio genere artistico, diventato un’icona per tutti gli amanti della fotografia, ma anche soltanto per chi abbia voglia di osservare il mondo con gli occhi di una persona diversa da sé.
nan goldin / nan goldin
2 luglio 2015 – 24 ottobre 2015 la galleria resterà chiusa dall’1 al 31 agosto
Guido Costa Projects – Via Mazzini 24, Torino
Orari di apertura: dal lunedì al sabato, dalle 15.00 alle 19.00
Per info: http://www.guidocostaprojects.com/
Adele Di Giovanni
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