'Memorie' di Ettore Modigliani: il racconto di una vita passata al servizio dell'arte
Fino ad ora inedite, le “Memorie” di Ettore Modigliani (1873 - 1947) celebrano “la vita movimentata di un grande soprintendente di Brera”.
Come recita il sottotitolo del volume, curato da Marco Carminati ed edito da Skira, le “Memorie” celebrano la vita di Ettore Modigliani che, con grande fierezza e profonda consapevolezza del proprio compito, si è battuto per la salvaguardia, la valorizzazione e la tutela del patrimonio artistico italiano nei difficili anni a cavallo tra le due guerre.
Storico dell’arte di notevole levatura, direttore della Pinacoteca di Brera dal 1908 al 1935 e soprintendente della Lombardia dal 1910 al 1935, Modigliani, animato da autentico spirito di servizio, si adoperò con ogni mezzo per acquisire nuovi capolavori per la collezione della Pinacoteca e per proteggere le opere da due guerre devastanti. Come soprintendente, riuscì ad evitare che i numerosi capolavori lombardi, conservati in chiese, oratori e palazzi, venissero trafugati e venduti all’estero.
Per Modigliani, Milano era il centro del mondo, e Brera era il cuore di Milano.
Nel 1911 fu determinante per la nascita del Museo Teatrale alla Scala con l’accorta acquisizione della collezione del mercante parigino Giulio Sambon, a cui si dedicò personalmente. Grazie a Modigliani le sale di Brera vissero l’emozione di ospitare, il 29 dicembre 1913, la Gioconda di Leonardo da Vinci che tornava in Francia dopo il celebre furto dal Louvre per mano dell’italiano Vincenzo Peruggia, il quale riteneva doveroso rimpatriare l’opera che, secondo il suo giudizio errato, era stata trafugata da Napoleone.
L’esposizione fu un vero successo: il museo restò aperto fino alle 3.00 del mattino e, il primo giorno, accolse oltre 65.000 visitatori. Ma la sua carriera percorse, anche, orizzonti internazionali: fu infatti l’organizzatore della più importante mostra, mai realizzata, sull’arte antica italiana alla Burligton House di Londra nel 1930, per la quale ottenne l’onorificenza di Cavaliere dell’Impero britannico.
Rifiutò sempre di iscriversi al Partito Fascista e, per ritorsione, nonché per l’intervento del potente “quadrumviro” fascista Cesare Maria De Vecchi, con il quale aveva avuto un contrasto e che nel frattempo era diventato ministro dell’istruzione, nel 1935 Modigliani venne allontanato forzatamente dalla sua amatissima Brera e trasferito all’Aquila come Soprintendente all’Arte Medievale e Moderna degli Abruzzi.
Nel 1943, in seguito all’approvazione delle leggi razziali del 1938, Modigliani, che era di famiglia ebrea, fu costretto a nascondersi, insieme ai suoi cari, tra i monti delle Marche per sfuggire alle persecuzioni.
Fu proprio in questa occasione che si dedicò alla compilazione delle sue “Memorie”, poi portate a termine a Milano dopo la Liberazione, scritte per far conoscere la sua esperienza professionale e per mantenere viva la conoscenza di quel periodo, dopo essere stato così “ferocemente imbavagliato”.
Superata la catastrofe, ebbe la soddisfazione di ritornare a Brera come ispettore incaricato nel 1945. Terminò il racconto delle sue “Memorie” l’11 febbraio 1946, nel giorno in cui venne reintegrato come soprintendente di Brera, con un messaggio di grande speranza e l’augurio di rinascita per quella istituzione a cui Modigliani aveva dedicato gli anni centrali della sua vita: Brera “è un ammasso di macerie”, “eppure tutti questi beni culturali risorgeranno a gloria della città, come prima e migliori di prima”.
Ettore Modigliani, il più longevo dei direttori di Brera, morì il 22 giugno dell’anno successivo. Sarà Fernanda Witgens, la sua più fedele e stretta collaboratrice (che nel frattempo aveva preso il posto da lui precedentemente occupato alla Pinacoteca di Brera), a portare a compimento il sogno del grande soprintendente: il 9 giugno 1950 la “grande Brera” riaprirà, in nome di Modigliani, più bella e viva di prima.
Il testo, che riporta un saggio introduttivo dell’attuale direttore del museo, James Bradburne, è una vera e propria miniera di fatti, di personaggi, di aneddoti, di pensieri, di considerazioni, di pagine drammatiche e, al tempo stesso, di esilarante comicità.
Grazie alla sua perseveranza, alla sua passione e al suo impegno, il lascito spirituale di Modigliani è ancora valido; il nostro impegno deve essere quello di accogliere questa importante eredità e di continuare il recupero del passato nel nostro presente, per non avere un futuro che assomigli agli episodi più tragici del nostro passato. Se dimentichiamo il passato non possiamo immaginare un futuro all’altezza delle nostre attese.
Informazioni Utili
“Ettore Modigliani – Memorie. La vita movimentata di un grande soprintendente di Brera”
a cura di Marco Carminati, con un saggio introduttivo di James Bradburne.
Biblioteca d’Arte Skira.
320 pagine, 21 b/n, brossura ISBN 978-88-572-4086-2 € 25,00
Annamaria Sarà