Nespolo Fuori dal coro: la mostra personale di Ugo Nespolo a Palazzo Reale
Fino al 15 settembre Palazzo Reale ospita una mostra dedicata a Ugo Nespolo, curata da Maurizio Ferraris.
È stata inaugurata il 6 luglio e sarà visibile fino al 15 settembre 2019 la mostra personale dedicata al celebre e poliedrico artista italiano Ugo Nespolo.
La mostra, sapientemente curata da Maurizio Ferraris, si articola come un viaggio all’interno dell’Appartamento dei Principi di Palazzo Reale a Milano.
Ugo Nespolo è stato da sempre insofferente al conformismo sia critico che creativo nel campo dell’arte e ha sviluppato una poetica creativa, del tutto originale, in cui le componenti fondamentali del suo lavoro sono l’ironia e il divertimento, accompagnati da un’acuta riflessione sull’arte.
Nonostante Nespolo si ispiri alle avanguardie europee come il Dada e il Futurismo, specialmente a Depero, il quale gli offre un modello di arte ludica, egli sostiene che “forse è ora di uscire dal citazionismo postmoderno, è ora che troviamo una strada, delle teorie, se non in gruppo, almeno individualmente”.
In mostra sono presenti più di duecento opere, realizzate a partire dagli anni ’60. L'artista dona particolare attenzione alla scelta dei materiali, anticipando il movimento italiano dell’Arte Povera, fondato da Germano Celant.
Promossa dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale e Studio Nespolo la mostra è stata realizzata grazie al sostegno della Fondazione Bracco e organizzata da Skira, casa editrice del catalogo.
L’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno, presente durante la giornata inaugurale, ha voluto arricchire la programmazione culturale estiva di Palazzo Reale degli ultimi anni a seguito delle forti presenze turistiche, sia italiane che internazionali, in città durante la stagione estiva.
“Ripercorrendo le tappe del lavoro di Ugo Nespolo in questa grande mostra, raccontiamo la vivacità della scena italiana, la sua interdisciplinarietà, la sua capacità di contaminarsi e contaminare diventando spesso modello, e talvolta avanguardia, per gli artisti di tutto il mondo.” Queste le parole di presentazione di Del Corno.
Le opere di Nespolo presenti in mostra, infatti, vennero presentate da Pierre Restany alla Galleria Schwarz a Milano, galleria che esponeva già opere di Duchamp, Picabia, Schwitters, Arman, Baj, artisti legati a Nespolo da una profonda amicizia, tanto che fondarono insieme l’Istituto Patafisico Ticinese.
L’artista ideò negli stessi anni la particolare forma creativa del puzzle, che è tutt'oggi segno distintivo del suo fare artistico.
Un’altra grande passione di Nespolo è quella per il cinema. Egli creò insieme a Mario Schifano il Cinema degli Artisti, ispirandosi al New American Cinema. Realizzò tra il 1967 e il 1968 film che hanno per protagonisti famosi artisti del calibro di Enrico Baj, Lucio Fontana, Mario Merz, Michelangelo Pistoletto e Alighiero Boetti.
Durante gli anni Settanta e Ottanta decise di ampliare la scelta dei materiali nei suoi lavori innovando di conseguenza le forme, grazie anche al suo viaggio a New York dove era in voga la Pop Art, che osservava interessato.
Il suo grande amore per il design si spiega invece perché Nespolo è profondamente contrario all’arte elitaria, e sostiene al contrario l’esigenza di contaminarsi, entrando nella quotidianità della gente comune.
Da qui nasce il suo desiderio di realizzare opere d’arte applicata. Egli si è cimentato negli anni nella realizzazione di capi di abbigliamento, manifesti pubblicitari, copertine di libri e di dischi, mobili, fontane pubbliche, tazzine e servizi di piatti, orologi, accendini e modelli di moto.
Il percorso artistico di Nespolo si delinea quindi nei campi più disparati, accompagnato da una costante ricerca di originalità, perché, come lui sostiene, “l’arte deve essere un lavoro del pensiero e non un lavoro della mano”.
Marta Cossettini