Patrizia Cirulli canta Alda Merini
E’ uscito il 21 aprile, per la regia di Ottavio Tonti, il videoclip di “E più facile ancora”, musicata e trasposta in forma canzone dalla cantautrice milanese Patrizia Cirulli e già inserita nell’album Mille Baci (Egea Music, 2016).
Ebbi la fortuna di conoscere Alda Merini una ventina d’anni fa.
Sembrava annoiata e svogliata, seduta sulla soglia della bottega di un amico pittore sul naviglio pavese a Milano.
Ho cercato di far colpo su di lei parlando di poesia e, con vivo entusiasmo, della mia passione verso le sue opere.
Resistette due minuti prima di darmi il suo ultimo libro di poesie e scrisse la solita frase di circostanza in seconda di copertina.
Era stanca di parlare di successo e poesia, quella era la sua vita, schietta e sincera, non priva di sofferenze.
Mi disse che non era ottimista nei confronti del futuro e di leggere cose banali e manieristiche.
Aveva solo voglia di non pensare e guardare la gente al mercatino.
Così Alda Merini entrò nel mio mito, come una donna dal passato atroce, felice della libertà ritrovata ma troppo stanca per godersela. Quello che leggevo di lei, non era, a detta sua un’opera letteraria, ma un semplicissimo diario e la poesia l’unico modo che conosceva per descriverlo.
Quella schiettezza non passò mai inosservata ai più.
Patrizia Cirulli se n'è accorta eccome e punta all'essenzialità, sottolineando due campi tematici differenti per distinguere la sua rilettura di Alda merini.
Pretende una gelida essenzialità nel video: lei, sola in uno spazio senza tempo, davanti alla telecamera, in una scala di grigi che esigono l'essenzialità, distingue chiaramentel'importanza della parola e del suono.
Patrizia ascolta se stessa cantare la Merini, si emoziona per ogni parola riempiendola del suo significato più vero e pesandola una per una con la sua personale interpretazione.
Patrizia canta l'essenziale ma, proprio per questo, il risultato è estremamente potente.
Come la poesia della Merini e come il periodo che stiamo affrontando " Senza fronzoli e senza apparenze", una stazione che ci obbliga ad affrontarci, a stare con noi stessi.
Le parole diventano superflue, se non raccontano uno stato, un'emozione.
“E più facile ancora" racconta la cantautrice. Vuole essere una storia di distanza, un racconto veritiero di come questa distanza viene percepita.
L’isolamento, continua Patrizia Cerulli, che stiamo sperimentando, proiettandoci al di fuori del paradigma dominante dell’apparire, ci sospinge verso il recupero di una dimensione più autentica, quella delle emozioni.
Bio:
Patrizia Cirulli, tre volte vincitrice del Premio Lunezia, tre volte finalista al Premio Tenco, collaborazioni-tra gli altri- con Sergio Cammariere, Mario Venuti, Pacifico, Mario Lavezzi, Pino Mango, Paolo Bonfanti, Carlo Marrale, Luigi Schiavone, Giorgio Cordini e Vince Tempera,
è una cantautrice milanese dalla voce “insolita e straordinaria” (la definizione è di Lucio Dalla). Ha attualmente all’attivo tre album: “Qualcosa che vale” (2012), “Mille baci” (Egea Music, 2016) e “Sanremo d’autore”(Egea Music, 2018).
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