Intervista alla pianista e co-direttrice della "Primavera di Baggio" Tatiana Larionova- "La vera educazione musicale è un'iniziativa sociale"
di Barbara Spadafora
Il 24 maggio, ore 20.45, presso la Chiesa Vecchia di Baggio (Via Ceriani 3), nuovo appuntamento con la stagione concertistica “Primavera di Baggio”, giunta alla dodicesima stagione, nell’ambito del progetto “STORIE DI BAGGIO - Musica tra passato, presente e futuro”, realizzato con il contributo di Fondazione di Comunità Milano.
Capisaldi della letteratura musicale, dunque, nell’ottica di un prolifico allargamento di orizzonti a tutte le periferie milanesi, nel segno della grande musica come collante sociale, ma anche serate dove la condivisione della bellezza avviene in un contesto informale e aperto ad un pubblico non abituale, soprattutto giovani e giovanissimi.
Mussorgsky, Rachmaninov, Shostakovich, Ciaikovskij: “Un Romanzo russo” è un viaggio ricco di suggestioni nel cuore del grande repertorio russo.
Ne sono interpreti il soprano Yana Klein e la pianista Tatiana Larionova. La locandina impagina “Canti e danze della morte“ di Mussorgsky su testi di Goleniscev-Kutuzov, “Satire“ cinque romanze per soprano e pianoforte di Shostakovich su testi di Sasha Chorny, “Den li zarit” op. 47 n. 6 di Ciaikovskij su testo di Aleksej Nikolaevic Apukhtin, “Nel silenzio della misteriosa notte“ (V molchan’ji nochi tajnoj) op. 4 n. 3 di Rachmaninov di cui Larionova esegue anche i Preludi op. 23 nn. 3, 4, 5, 2.
Nerospinto ha incontrato la co-direttrice artistica della Primavera di Baggio, Tatiana Larionova, un'eccellenza del pianismo internazionale.
Tatiana ha vinto numerosi premi in concorsi internazionali, fra cui International Liszt Piano Competition (Poland 1999), terzo premio al Concorso Internazionale S. Thalberg di Napoli (2004) e secondo premio al “Premio Seiler” International Piano Competition di Palermo (2004), Honorary Mention al Web Concert Hall International Competition (USA,2007), primo premio al Concorso Pianistico Internazionale “Lago di Monate” e primo premio al Concorso Pianistico Internazionale”Palma d’oro”, terzo premio al Concorso Pianistico Internazionale "Città di Cantù".
Ha partecipato a molti festival pianistici internazionali, fra cui il festival “Col-Legno” di Lucca, il Tirolerfestspiele, Erl, il Forum Pianistico Europeo di Berlino e il “Bodensee-Festival” in Germania. In quest’ultima occasione, il leggendario pianista Shura Cherkassky, presente all’esecuzione, ha affermato di trovarsi di fronte ad un ‘“wunderkind” assoluto’.
Tatiana Larionova è inoltre docente presso la scuola di musica “Cluster” di Milano.
Mussorgsky, Rachmaninov, Shostakovich, Ciaikovskij: è un viaggio suggestivo nel grande repertorio russo quello che offrirà, insieme al soprano Yana Kleyn, alla Chiesa Vecchia di Baggio venerdì 24 maggio per il cartellone di “Primavera di Baggio”.
Vuole anticiparci qualcosa in merito a questo appuntamento?
Si, è un viaggio molto interessante. Inizia con uno dei miei brani preferiti, “Canti e danze della morte”. Mussorgskij, il grande maestro dei quadri sonori, ha scritto queste quattro romanze in un momento difficile della sua vita, raggiungendo un livello di espressività davvero impressionante.
Schostakovich è stato molto influenzato da Mussorgskij nella sua ricerca della lirica declamata, di un collegamento particolare tra il suono e la parola.
Oltre a questi due cicli fondamentali eseguiremo alcune romanze di Tchaikovsky e Rachmaninov.
La ricchezza timbrica della voce di Yana, la sua profondità e intelligenza musicale permettono di scoprire la bellezza unica di questo repertorio.
Ci racconta i punti salienti della sua formazione accademica?
Nel 1991 sono stata ammessa alla Scuola Centrale Musicale del Conservatorio Tchaikovsky di Mosca, un’istituzione che accoglie i bambini di talento da tutta la Russia. Il mio maestro, Victor Merzhanov, è stato uno dei più importanti didatti russi, un brillante pianista e un appassionato insegnante.
Dopo Mosca mi sono perfezionata negli Stati Uniti d’America con Stanislav Ioudenitch, un grande virtuoso e un raffinato musicista.
Ho avuto fortuna di ricevere un’educazione musicale basata sulla tradizione pianistica russa con grande entusiasmo in maniera molto individuale .
Lei ha suonato nelle sale più importanti di tutta Europa (Russia, Bielorussia, Germania, Polonia, Francia, Austria, Svizzera, Italia ecc.) e negli Stati Uniti. C’è una esibizione che ricorda con maggiore emozione rispetto alle altre?
Mi ricordo ancora il mio primo recital in Germania nel 1993. Ero agitatissima, poi, quando ho iniziato il concerto, durante il finale della Sonata di Beethoven ho realizzato all’improvviso che tutto funziona. Avevo così tanta paura di perdere questa sensazione che non ho fatto l’intervallo e ho suonato per più di un’ora di fila.
L’altro concerto a me particolarmente caro fu il mio ultimo “saggio di classe” a Mosca. Merzhanov, visibilmente commosso, mi ha detto che la “Kreisleriana” di Schumann gli era piaciuta molto.
“…la musica classica è intersecata alla base con molte delle tracce che ascoltiamo oggi. Sia che si tratti di interpolazioni o sample, o che si tratti del DNA della traccia stessa”- ha dichiarato il pianista britannico Alexis Ffrench. E’ d’accordo con questa affermazione?
La musica classica con la sua tradizione lunga e complessa interferisce certamente con quello che ascoltiamo oggi. Per quello è così importante ascoltarla e conoscerla, permette una visione più ricca e completa di tutto ciò che accade.
Lei è direttrice, insieme al pianista Davide Cabassi, della Primavera di Baggio. C’è, nella scelta della programmazione musicale di maggio 2024, un filo conduttore?
La stagione di quest’anno si chiama Storie di Baggio, ed è legata al bellissimo quartiere dove viviamo e lavoriamo insieme con mio marito, lo straordinario musicista italiano Davide Cabassi.
Per noi è sempre stato molto importante presentare l’ambiente di un concerto classico come un luogo di amicizia, divertimento e accoglienza. Questo spirito unisce da sempre tutti i concerti della “Primavera di Baggio”.
<<L’insistenza con la quale si spinge la classica a essere un progetto sociale, quindi a essere rappresentata anche in luoghi disagiati, la depotenzia della possibilità di essere progetto di vera educazione musicale. Le politiche degli attuali bandi rinchiudono la classica in una nicchia e finiscono con il moltiplicare iniziative definite sociali.>> Cosa risponderebbe a Ilaria Borletti Buitoni?
Quello che ho già scritto sui miei social. Faccio la co-direttrice artistica della nostra stagione perché il mio maestro Victor Merzhanov mi ha insegnato che “la vera educazione musicale” deve essere accessibile a tutti. Quindi dal principio é un’iniziativa sociale.