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A partire dal 20 gennaio, fino all'11 febbraio 2024, il Comune di Cesano Maderno (MB) ospita la mostra personale di Nadia Nespoli “LESS IS MORE”, un’indagine a cura di Margherita Zanoletti sulle ricerche recenti dell’artista milanese, realizzate a partire dal 2018 sino ad oggi, per definire la sua poetica sul tema dell’essenzialità.

Dall'8 al 10 aprile torna Monza Green Experience nella splendida cornice della Villa Reale|||

Dal 8 al 10 aprile 2022 si svolgerà la seconda edizione della Monza Green Experience, l'importante manifestazione dedicata ai migliori florovivaisti italiani, nella bellissima cornice della Villa Reale di Monza

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I “Muri del silenzio”: inaugurata a Monza la mostra fotografica itinerante di Giusy Versace e Mjriam Bon. 

Un progetto che vuole essere strumento di denuncia verso ogni forma di omertà!

Nella lotta contro la violenza sulle donne molti sono ancora i muri da abbattere, primo fra tutti quello dell’omertà e del silenzio.
 
L'atleta paralimpica e attuale parlamentare Giusy Versace e la fotografa Mjriam Bon riaccendono i riflettori su questo delicatissimo tema, grazie alla mostra fotografica 'I Muri del Silenzio' con cui a Monza si inaugura il programma delle iniziative per il 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

L’installazione fotografica, aperta da oggi all’Orangerie della Villa Reale di Monza e visitabile fino al 12 dicembre, è sostenuta e organizzata dal Comune di Monza, nell’ambito del tavolo «Monza Pink Network», e promossa da Fidapa Bpw Italy Modoetia Corona Ferrea in collaborazione con GetShow.

L’installazione, inaugurata ufficialmente nel corso di una conferenza stampa, è caratterizzata da 42 fotografie che ritraggono in primo piano i volti di persone più o meno del mondo dello spettacolo, della televisione, donne vittime di violenza e persone comuni nel gesto di coprirsi gli occhi, le orecchie e la bocca a voler significare “non vedo, non sento e non parlo”. Un’espressione unanime e trasversale per dire: basta alla violenza, all’abuso e al silenzio!

Dopo essere stata inaugurata a Roma alla Camera dei Deputati nel 2019, e successivamente accolta a Milano a Palazzo Lombardia e al grattacielo Pirelli, a Gorla Maggiore e ad Assago, la mostra fa ora tappa all’Orangerie di Villa Reale a Monza dove sarà accessibile solo nei weekend, dal 20 novembre al 12 dicembre, dalle ore 10.30 alle ore 18.30 con ingresso gratuito. Durante la settimana, la mostra sarà aperta per visite guidate di gruppi o scolaresche. Per Informazioni e prenotazioni: eventi.fidapamodoetiacoronaferra@gmail.com

I Muri del Silenzio è anche un libro fotografico in edizione limitata, creato per una raccolta fondi destinata a donne che hanno subito violenza, in modo da aiutarle a ricostruirsi una nuova vita. E’ possibile sostenere il progetto e richiedere copie del libro scrivendo una mail al seguente indirizzo: info@imuridelsilenzio.it

"Abbattere il muro dell’omertà – ha dichiarato il sindaco Dario Allevi – significa costruire un momento di riflessione serio e profondo. Le Istituzioni hanno il dovere di tenere accesi i riflettori su questa piaga vergognosa. Ma non basta. La violenza contro le donne è, prima di tutto, una battaglia culturale da combattere fino in fondo e con grande convinzione. È questo lo spirito di tutte le iniziative che, anche quest’anno, mettiamo in campo».

"L'obiettivo di questa suggestiva installazione e del programma che abbiamo preparato per la Giornata contro la violenza sulle donne – spiega l’assessore alle Pari Opportunità Martina Sassoli - è quello di favorire l'emersione di questa angosciante realtà, troppo spesso nascosta nella sua quotidianità, se non attraverso gli episodi più eclatanti di cronaca nera. Vogliamo far conoscere tutti i servizi di aiuto disponibili, a partire dai centri antiviolenza, per favorire percorsi di consapevolezza e incoraggiare denunce e richieste d'aiuto. Senza dimenticare il percorso educativo che deve coinvolgere soprattutto le giovani generazioni, che deve portare a un cambio culturale: chi uccide o picchia è spinto da un’idea della donna del tutto inaccettabile, quella di essere 'proprietà' di qualcuno. Questa concezione è da abolire".

“Questa mostra è un progetto importante, nato come strumento di denuncia, ma anche per tenere accesi tutto l’anno i riflettori su questo grave problema sociale, troppo spesso sottovalutato - descrive Giusy Versace - In futuro, mi piacerebbe che ‘I Muri del Silenzio’ potesse essere allestito anche nelle scuole, dove si formano e si rafforzano le coscienze di quelli che saranno le donne e gli uomini del domani. Oggi sono molto felice di essere qui a Monza presentare il progetto, e grata che il Comune abbia voluto accogliere la nostra iniziativa, aprendoci le porte della nobile e raffinata Orangerie di Villa Reale. Ringrazio di cuore, dunque, il sindaco Dario Allevi e l’assessore Martina Sassoli e Antonetta Carrabs di Fidapa per questa preziosa opportunità”.

“Il tema della violenza contro le donne mi sta particolarmente a cuore perché rappresenta un importante problema culturale e di sanità pubblica, oltre che una violazione dei diritti umani, i cui effetti si ripercuotono, purtroppo, sul benessere dell’intera comunità - racconta il Presidente Fidapa Bpw Italy Modoetia Corona Ferrea Antonetta Carrabs - Il primo stereotipo da scardinare è di certo quello culturale della donna subalterna, necessario promuovere iniziative volte a formare anche le giovani generazioni per una cultura del rispetto. Il famoso Codice Rosso non basta perché a scoraggiare la denuncia da parte delle donne, è anche la non certezza della pena, la lunghezza dei processi e l’alto numero di archiviazioni di casi, spesso dovuti alle inadempienze dei tribunali e a un sistema giuridico e burocratico che, nel suo insieme, non tutela la donna e i suoi diritti. È necessario, quindi, promuovere iniziative plurali che contribuiscano a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. La sezione FIDAPA BPW Italy Modoetia Corona Ferrea, che ho l’onore di presiedere, è stata da sempre attiva nel contrasto alla violenza di genere con campagne di sensibilizzazioni, conferenze, pubblicazioni, tavole rotonde e video. La mostra “I muri del silenzio”, che abbiamo deciso di condividere e promuovere, ha un valore simbolico importante perché lancia un messaggio diretto: basta alla violenza, all’abuso e al silenzio. Se più persone decidessero di far sentire la propria voce, forse potremmo tutti sperare in un possibile cambiamento”. 
 

"Questa mostra itinerante è diventata per me uno strumento di educazione all’amore e al rispetto – spiega Mjriam Bon - fotografare volti, espressioni e personalità diverse è stato molto emozionante e mi ha permesso di esprimere la mia personale interpretazione del 'non vedo, non sento, non parlo': un urlo comune, un no alla paura e alla vergogna. Abbattere i muri e avere coraggio è l’unica via per aiutare ed aiutarci”

E' intervenuto nella conferenza anche il cantautore Daniele Stefani, uno dei volti della mostra, che ha voluto sottolineare come anche il ruolo degli uomini sia fondamentale in questa battaglia contro ogni forma di violenza.
 
 
Fracchiolla Martina
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Dal 20 gennaio al 2 giugno 2020 alla villa Reale di Monza, il Giappone si mostra con il meglio di due grandi collezioni private: un viaggio attraverso la cultura e l’arte di un paese lontano e affascinante.

Il percorso espositivo de "Il Giappone. Terra di geisha e samurai" prevede una precisa selezione di opere databili tra il XIV e il XX secolo provenienti dalla raccolta di Valter Guarnieri, collezionista trevigiano con una grande passione per l’Asia orientale e alcuni kimono della raccolta di Lydia Manavello, collezionista trevigiana esperta di tessuti asiatici.

Il percorso si sviluppa per temi, con un approfondimento particolare per i costumi e le attività tradizionali del popolo giapponese. Geisha e samurai, come da titolo della mostra, rappresentano la parte centrale dell’esposizione. I due sono i protagonisti principali del Giappone tradizionale; geisha, le bellissime donne che popolano il paese (volto ovale cosparso di cipria bianca, abiti elegantissimi e modi cadenzati), e i samurai, gli audaci guerrieri.

L’arte e la cultura nipponica si affiancano nella sezione dedicata alla quotidianità del popolo; in mostra attività di intrattenimento come il teatro Kabuki, l'utilizzo del kimono e la predilezione degli artisti giapponesi per la micro-scultura. Un ottimo esempio di quest’ultima è rappresentato dal nucleo di accessori legati al consumo del fumo di tabacco.

Lungo il percorso affascinano i kimono disseminati tra le sale, tutti appartenenti alla Collezione Manavello, alcuni esposti in un unico salone per accentuarne la loro spettacolarità.

Una sezione viene dedicata al rapporto tra i giapponesi e la natura, come simbolo di divinità, qui indagato attraverso una serie di dipinti su rotolo verticale, parte dei quali realizzati tra Otto e Novecento. Una delle forme d’arte inedite per il Giappone di quei tempi è la fotografia d’autore: gli stranieri in visita molto spesso acquistavano fotografie come ricordo di quel paese misterioso e bellissimo e nella mostra è presente un nucleo acquistato da un anonimo che annotò ai margini le descrizioni dei luoghi e delle attività raffigurate nei suoi scatti.

Alla scrittura è invece dedicata l’ultima sala, una delle forme d’arte più complesse ed affascinanti del Giappone.

GIAPPONE. Terra di geisha e samurai
Villa Reale. Monza
Dal 30 gennaio al 2 giugno 2020
Mostra a cura di Francesco Morena

Alessandra Gandolfi 

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Di nome fanno Butticè, sono tre fratelli, arrivano dalla Sicilia e da 12 anni sono l’anima del ristorante Il Moro, a Monza. Li abbiamo conosciuti in occasione della sesta cena del format Di Gusto 2019, ciclo di appuntamenti mensili per gourmet. Dove? Da PRESSO | Sarpi, originale spazio di design del centro cittadino milanese, che è il primo spazio progettato e arredato come una vera e propria casa condivisa, da vivere come e quando si vuole.

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A Monza il cocktail (e tè) bar Liquors si fa amare da tutti. Stile newyorkese, raffinatezza, innovazione e freschezza dei tempi moderni, che però si fonde con un sapore d’altri tempi, con la classe dei locali di lusso. Così come a fondersi sono cocktail di gran pregio (caldi o punch) e particolarissimi tè, di altrettanta qualità.

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A Monza una giornata dedicata a grandi e piccini con BeGreen la più emozionante e divertente caccia al tesoro Orienteering.

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Bettie Mae Page nasce a Nashville, Tennessee, il 22 aprile del 1923. Trascorre un’infanzia complicata, fatta di violenza e ristrettezze economiche. All’età di dieci anni i genitori divorziano e Bettie e le sorelle vengono ospitate per un anno in un collegio.

Studentessa modello, si laurea in Arte nel 1943 e sposa il suo primo amore, Billy Neal, ma il suo sogno fin da bambina è quello di diventare una famosa attrice. Divorzierà dal marito pochi anni dopo, nel 1949 per spostarsi a Hollywood senza però ottenere grandi successi.

Bettie decide allora di trasferirsi a New York, dove lavora come segretaria e nel frattempo inizia a recitare. Nel 1950, grazie all’incontro con il fotoamatore e ufficiale di polizia Jerry Tibbs su una spiaggia di Coney Island, il suo talento da cheesecake (“torta al formaggio"come venivano chiamate le burrose ragazze anni ’50 fotografate in pose provocanti) è immediatamente svelato.  Bettie Page si trasforma in Betty, la fantastica pin-up.

Inizia così la sua fortuna, la Page comincia a posare per vari fotografi, spesso nuda, e le sue fotografie si rincorrono nelle copertine delle più importanti riviste maschili. Nel 1951, Bettie posa per il famoso fotografo, Irving Klaw, in una sessione fotografica a tema sadomaso e bondage. Per mano di Klaw Betty la pin-up, in stile ragazza della porta accanto, diviene la misteriosa regina del bondage. Icona retro e allo stesso tempo molto moderna, la caratterizzano lipstick rosso, lingerie sexy, tacchi a spillo su calze a rete e frustino.

Il successo di questa nuova seduttrice, porta Klaw a realizzare per lei i cortometraggi "Betty & Her High Heel Shoes" e "Betty Gets Bound and Kidnapped" e il suo più famoso sketch, il cult "Teaserama". Elementi chiave delle riprese: le sculacciate maliziose, le scudisciate, la pratica del legare e farsi legare.

Bettie non è  però come le altre pin-up anni '50, cattura l’attenzione degli uomini con il suo viso ingenuo, mai volgare, e riesce a dare charme e grazia alla pratica erotica del bondage. La Page diventa  così un modello per una nuova liberazione sessuale, emblema e simbolo di un mondo che rappresenta e pone la donna al centro della propria vita sessuale, attraverso un erotismo all’insegna del gioco, del divertimento e della piena consapevolezza del corpo.

Dopo  Klaws, Page posa per i famosi “jungle shots”  (“Bettie nella jungla”)con Yeager, viene scritturata Playmate per la rivista Playboy e lavora fino al 1957, anno in cui decide di ritirarsi.

Da questo momento la sua figura rimane avvolta nel mistero, per quarant’anni non si fa più vedere in pubblico, nel 2007 rilascia una breve intervista in cui parla di un avvicinamento alla spiritualità, ma nessuno sembra sapere cosa realmente le sia accaduto.

Si spegne infine nel 2008 lasciando un vuoto incolmabile nel mondo delle mitiche pin-up. Ancora oggi fonte di ispirazione per moltissime modelle contemporanee, prima  su tutte la burlesque performer di Dita Von Teese, la giovane e bellissima diva dagli occhi blu, pelle color latte e labbra rosse rimarrà per sempre un’ istituzione all’interno del nostro immaginario collettivo, simbolo di femminilità, seduzione e divertimento.

 

Nerospinto ama Bettie Page perché ha rotto i tabù del passato e con il suo sorriso ha influenzato la cultura pop, catturando il cuore e l’immaginazione di tutti.  

Per approfondire ulteriormente l’affascinante vita della famosa pin up i due film biografici “Bettie Page dark angel” di Nico B. ,1994, e "La scandalosa vita di Bettie Page" di Mary Harron, 2005.

Segnaliamo inoltre la mostra presso la Galleria d'arte Contemporary Concept di Bologna che fino all'11 febbraio ospita 500 foto originali di cui un centinaio di inediti firmati da Irving Klaw e dalla sorella Paula tra il 1951 e il 1956.

 

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Se vuoi scriverle: direttore@nerospinto.it

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