"Senza glutine": la commedia di e con Giuseppe Tantillo in scena al Teatro Filodrammatici
“Una commedia che non fa ridere e basta, ma getta uno sguardo nuovo sulle relazioni di coppia dove l'amore fa rima con ossessione per il cibo: il tutto da un'inedita prospettiva gastrointestinale”. Questa la definizione che l'attore e regista palermitano Giuseppe Tantillo dà del suo nuovo spettacolo Senza glutine, in scena al Teatro Filodrammatici di Milano dal 19 al 24 marzo.
Una pièce originale e divertente che getta uno sguardo catartico sulle ossessioni della nostra civiltà: l'amore, certo, ma soprattutto l'alimentazione che si trasforma in una “mania del controllo pericolosa che parte dal cibo e arriva a tutte le nostre abitudini quotidiane”, racconta Tantillo, intervistato per noi da Roberto Bordi.
Il 19 marzo la prima milanese di Senza glutine. Com'è andata?
Molto bene, il teatro era stracolmo e gli spettatori si sono divertiti. Se hanno prevalso le risate o i momenti di riflessione? Ho riscritto Senza glutine cercando di lavorare su situazioni più struggenti per trovare il giusto equilibrio tra comicità e dramma. Con questa seconda rilettura ho provato a dare una tensione diversa, anche perché la vera commedia è quella che fa anche ridere.
Che cosa racconta lo spettacolo?
La storia di due trentenni, Fran (Giuseppe Tantillo) e Lisa (Valentina Carli) e del loro diverso modo di relazionarsi all'altro. Lei sogna un figlio entro l'anno e vorrebbe farlo nascere a Parigi per dare un tocco esotico alla sua carta d'identità. Lui, invece, è meno “sognatore” e sostenitore della teoria per cui l'umore è influenzato dalla flora batterica che si trova dentro al nostro organismo. Ciò significa non solo che l’intestino potrebbe alterare le nostre funzioni cerebrali, ma che persino l’innamoramento risentirebbe di questo instabilissimo equilibrio. Dunque, il segreto di un rapporto duraturo è da ricercare nel mantenimento di una dieta comune il più a lungo tempo possibile.
Un'ossessione che sfiora anche l'altra coppia di co-protagonisti...
Paolo (Vincenzo De Michele) e Felicia (Orsetta De Rossi), due cinquantenni che frequentano Fran e Licia e come loro vivono una crisi talmente insanabile da essere diventata una sorta di complicità. Sono tutti amici, tutti amanti. Parlano e sono spesso soli. Si amano e si lasciano con grande facilità.
Da dove nasce l'idea di mescolare due piani così distanti come i sentimenti e il cibo?
Non sono affatto distanti. Le persone amano con il cuore ma anche con lo stomaco e l'intestino. Nell'intestino, infatti, ci sono le stesse terminazioni del cervello. Dunque, quando vediamo una persona che ci piace e che ci fa battere il cuore, il primo stimolo che sentiamo proviene dalle viscere. È lo stomaco a reagire per primo all'innamoramento, mentre il cervello consapevolizza. Gli inglesi descrivono l'amore con la metafora delle “farfalle nello stomaco”. Una ragione ci sarà...
Senza glutine porta sul palco le nevrosi della vita di coppia con uno humor alla Woody Allen e un linguaggio esplicito e dissacrante. Ma davvero siamo così ossessionati dal cibo?
Quando ero ragazzino l'alimentazione era vista solo come un nutrimento, mentre oggi c'è un'attenzione diversa che è anche positiva. È importante avere coscienza di ciò che mangiamo e il suo impatto sull'ambiente. Ma a volte questa attenzione diventa ossessione: se mangio bene vivo bene e a lungo. Un chiodo fisso che si riflette anche sul modo di vivere la relazione di coppia.
E il rapporto tra amore e digestione?
Sono due concetti affini. Anzi, tecnicamente sono proprio la stessa cosa! Quando ingeriamo il cibo il nostro corpo lo fa a pezzettini distinguendo ciò che serve da ciò che è inutile. Con l'amore succede una cosa simile: quando ci innamoriamo prendiamo la persona per intero, poi la conosciamo bene e cominciamo a capire ciò che ci piace e non ci piace di lei, “digerendola”.
Quindi, come diceva Carlo Verdone, “l'amore è eterno finché dura”?
È una frase che mi trova d'accordo, un titolo molto azzeccato a cui cambierei il finale: “L'amore è eterno finché lo fai durare”. Superata la prima soglia dell'innamoramento deve essere ognuno di noi a decidere se rimanere insieme. Ci dicono che bisogna avere il coraggio di scegliere, ma alcune persone non hanno il coraggio di scegliere, proprio come i personaggi di Senza glutine, uno spettacolo che vuole essere un inno a chi si ribella, a chi non ha il coraggio di avere coraggio.
Per Senza glutine ti sei fatto in tre: autore, attore e regista...
Tre passaggi differenti, tre ruoli che si incrociano ma che vanno portati a termine in maniera indipendente l'uno dall'altro. Prima si scrive il testo pensando alla scrittura, poi si ragiona come attore - che fa e capisce cose diverse dall'autore - e infine si vestono i panni del regista. Sono tre persone diverse: l'autore crea, l'attore interpreta e il regista mette ordine tra drammaturgo e attore.
Oltre al teatro, hai lavorato molto tra cinema e tv. Quali sono state le tue esperienze più belle?
Ricordo con grande piacere i film Via Castellana Bandiera di Emma Dante e “L'estate sta finendo” di Stefano Tummolini. Per quanto riguarda il piccolo schermo, invece, ci tengo a citare Romanzo Siciliano di Lucio Pellegrini. Ho lavoratore sul set con attori come Fabrizio Bentivoglio e Filippo Nigro, un'esperienza che mi ha arricchito moltissimo dal punto di vista artistico e umano.
Un aneddoto su uno tra Bentivoglio e Nigro?
Ce l'ho! Fabrizio, che oltre a essere uno straordinario professionista è anche una persona molto piacevole, è come me un fumatore incallito! Ricordo che tutte le mattine, alle 7.30, la produzione andava a ricordargli del divieto di fumare. Lui sorrideva e continuava a tenere la sigaretta in bocca con estrema naturalezza. E un sorriso fantastico... Ogni volta che ci penso rido come un matto!
Chiudiamo con i tuoi progetti futuri...
Dopo Milano (Teatro Filodrammatici, 19-24 marzo) Senza glutine andrà in scena anche al NEST di Napoli (6 e 7 aprile). Ah, dimenticavo: sto già scrivendo qualcosa per il cinema. Oltre alla recitazione, scrivere è la mia grande passione e mi piacerebbe farlo anche per il grande schermo.
Senza Glutine
Teatro Filodrammatici - Milano
via Filodrammatici, 1
Dal 19 al 24 marzo
Roberto Bordi