Vent’anni senza Holly Golightly
“La bellezza di una donna non consiste nei vestiti che indossa, né dall’aspetto che possiede o nel modo di pettinarsi. La bellezza di una donna si deve percepire come proveniente dai propri occhi, perché quella è la porta del suo cuore, il luogo in cui risiede l’amore”.
Così Audrey Hepburn vedeva le donne, lei che da attrice ne ha interpretate tante, lei che rivelava stile attraverso i suoi occhi da cerbiatto e interprete di pellicole indimenticabili quali “Vacanze romane”, “Colazione da Tiffany”, “Sabrina”, “My fair lady”.
A vent’anni esatti dalla sua prematura scomparsa, avvenuta a soli 63 anni, viene ancora, e soprattutto, ricordata dal pubblico per la sua eleganza innata che a tutti richiama alla mente quell’immagine che, stretta nel suo abito nero Givenchy, con uno chignon elegante, fantasticava davanti alla vetrina di Tiffany. Una star che ha vinto un Oscar, tre Golden Globe, un Emmy, un Grammy Award, due Tony e tre David di Donatello. E che nel 1999 è stata proclamata la terza più grande attrice di tutti i tempi dall'American Film Insitute.
I suoi abiti di scena hanno fatto la storia del costume, le sue sopracciglia sono state copiate da stilisti prestigiosi, il suo taglio di capelli corto con frangetta ha fatto storia, come la sua femminilità, che si è imposta in un momento in cui andavano di moda chiome lunghe, rosse e platinate. Audrey è stata in grado di trasgredire attraverso lo stile, particolare non indifferente se si pensa all’epoca in sui si è affermata: gli esplosivi anni Cinquanta, dominati da tipologie femminili imponenti e con una sensualità sfacciata. Anni nei quali Audrey si distingue per il suo fisico flessuoso e il portamento leggero. La Hepburn rappresenta quel prototipo femminile che racchiude in sé elementi anche distanti tra loro ma che combinati insieme, per qualche strana alchimia, concorrono a formare uno stile unico e riconoscibilissimo che si rispecchia anche nella sua attività umanitaria. Fu la prima a capire che la sua popolarità poteva essere sfruttata anche per campagne a scopo benefico e in particolare si dedicò con passione e convinzione alla causa dell’UNICEF, lei che di figli avrebbe voluto averne tanti.
Audrey Hepburn ci piace ancora oggi perché venne scelta da Truman Capote al posto di Marylin Monroe per interpretare l’indimenticabile Holly Golightly,perché a lei i disegnatori della Disney s’ispirarono per il fisico della principessa Aurora ne La Bella Addormentata nel Bosco, perché decise di tenere un cerbiatto come animale da compagnia, ancora una volta un simbolo di eleganza innata, ma soprattutto perché seppe trasformare un “petite robe” in un’icona di raffinatezza, che ancora oggi sa far risaltare qualsiasi donna.
Per conoscere meglio Audrey Hepburn, aldilà dei suoi celebri personaggi, vi consigliamo Audrey Hepburn. Un'anima semplice, scritto dal figlio Sean Hepburn Ferrer (edizioni Tea) e Cosa farebbe Audrey? di Pamela Keogh (edizioni Sonzogno), una raccolta di materiale inedito, testimonianze e aneddoti.