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L'arte come resistenza: Re Lear è morto a Mosca di César Brie e il potere del teatro|||
In un mondo in continua evoluzione, dove le tensioni sociali e politiche spesso si ripercuotono sull’espressione artistica, l’opera teatrale di César Brie Re Lear è morto a Mosca emerge come un faro di riflessione sul ruolo dell’arte e sulla sua capacità di resistere, testimoniare e trasformare. Non si tratta solo di raccontare una vicenda storica, ma di risvegliare un interrogativo profondo: qual è il significato dell'arte oggi, e quale responsabilità porta con sé?
 
Lo spettacolo, in scena dal 19 al 27 ottobre al Campo Teatrale di Milano, rievoca un episodio oscuro e dimenticato del XX secolo: la tragica fine del grande Teatro Ebraico di Mosca e dei suoi attori più celebri, Solomon Michoels e Veniamin Zuskin. L’Unione Sovietica di Stalin, nel suo soffocare ogni forma di dissenso, decretò la fine violenta di questi due artisti, colpevoli solo di immaginare un teatro libero, in lingua yiddish, capace di cantare l'identità e la cultura di un popolo.
 
Eppure, al di là della vicenda storica, è il messaggio universale che Re Lear è morto a Mosca porta con sé a renderlo così attuale. È un richiamo alla fragilità della libertà creativa, al bisogno incessante di preservare gli spazi di espressione e di resistenza artistica, anche in tempi di silenzi forzati e poteri oppressivi. In un’epoca in cui i confini della libertà di espressione vengono messi alla prova in modi sempre più insidiosi, César Brie ci invita a guardare oltre il passato e a chiederci cosa accade quando l’arte diventa bersaglio del potere.
 
 
La bellezza di questo spettacolo sta nel suo dialogo silenzioso con il presente. In ogni gesto, in ogni nota musicale, si percepisce la tensione tra ciò che è stato e ciò che potrebbe ancora essere. Attraverso la fusione di parole, canti e movimenti, Re Lear è morto a Mosca diventa un viaggio simbolico nell’anima stessa del teatro, uno spazio dove memoria e arte si incontrano per interrogare la nostra società.
 
È in questo senso che l’opera di César Brie parla a chiunque oggi, nel nostro contesto, viva l'arte come strumento di libertà e riflessione critica. La storia di Michoels e Zuskin è una storia di speranza tradita, ma anche di un’arte che, nonostante tutto, non smette di vivere, neanche di fronte alla repressione più crudele. Questa resistenza silenziosa è l’eco che attraversa il tempo e ci sfida a non abbassare mai la guardia, a proteggere gli spazi in cui la creatività può respirare e trasformare il mondo.
 
Mai come ora, in un'epoca frammentata e ricca di contraddizioni, il teatro si fa portavoce di verità nascoste e di domande scomode. Re Lear è morto a Mosca non è solo un’opera storica, ma un invito a riflettere su quanto l’arte possa essere veicolo di cambiamento e, soprattutto, di resistenza. Uno spettacolo che, con la sua forza e la sua delicatezza, ci ricorda che l’arte è una delle ultime forme di libertà ancora in nostro possesso. Cosa siamo disposti a fare per proteggerla?
 
L’arte, il teatro, la memoria: questi non sono solo concetti astratti, ma strumenti attraverso i quali si può comprendere il presente e gettare le basi per un futuro migliore. Guardare Re Lear è morto a Mosca significa lasciarsi interrogare, provocare e ispirare da una storia lontana nel tempo, ma più vicina che mai nel significato. E, forse, scoprire che ogni spettacolo, ogni atto creativo, è una piccola rivoluzione in sé.
Hendrick's lancia il nuovo Gin Gran Cabaret con uno spettacolo speciale in un bus theater|||

Per festeggiare l’annuncio della nuova referenza Grand Cabaret, Hendrick’s ha deciso di portare a Milano uno spettacolo unico nel suo genare: il bus theater. La compagnia napoletana Bus Theater - Teatro Viaggiante ha posizionato il suo teatro mobile in piazza Minniti e ha fatto emozionare le centinaia di spettatori presenti all’evento

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Nerospinto ha incontrato Giulio Guerrieriteam leader ed event manager di EventiAvanti, che ha riscoperto e dato una veste nuova al Teatro Alfredo Chiesa in Via San Cristoforo, sulle sponde del Naviglio Grande a Milano. Ribattezzato “Teatro Bello”, lo spazio, di fronte alla celeberrima chiesa di San Cristoforo, è diventato fucina e cuore di una variegata proposta artistico-culturale e volano per una ripartenza solidale.
Agli spettacoli a carattere comico, sociale, civile e di narrazione (con organizzazione anche di veri e propri laboratori teatrali “dietro le quinte”) il Teatro Bello affianca una programmazione musicale eterogenea, che va dal jazz (con coinvolgimento di eccellenze nazionali e internazionali), passando per la musica d’autore e la musica classica, fino alla lirica e all’operetta. Nella programmazione c’è spazio anche per proiezioni cinematografiche in digitale di film e cortometraggi indipendenti, serate di festival cinematografici e libere proiezioni individuali.
A chi volesse vedere Giulio Guerrieri sul palco, segnaliamo lo spettacolo comico di improvvisazione teatrale “Kolossal, ho visto la luce all’improvviso”, che lo vedrà sabato 23 marzo (ore 21.00) sul palco del Teatro Bello, affiancato da Alessandro Cantarella e Andrea Gaetani.

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Il 25 e 26 novembre Motus, la compagnia nata a Rimini dal 1991 fondata da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, vincitrice del prestigioso Premio della Critica dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro, mette in scena spettacoli capaci di raccontare le più aspre contraddizioni del presente, porterà alla Triennale Milano Teatro uno dei classici più conosciuti della letteratura di tutti i tempi: nato tra il 1816 e il 1817 dall’immaginazione della giovanissima Mary Shelley, Frankenstein, è emblema del pericolo insito nello sviluppo tecnologico.

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Debutta l'otto novembre al Teatro Verdi di Forlimpopoli lo spettacolo "Figlio non sei più giglio", scritto e diretto da Stefania Porrino, con Mariella Nava e Daniela Poggi.

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Un lupo simpatico e maldestro, tanti capretti giocherelloni e una mamma affettuosa: ecco gli ingredienti di uno spettacolo allegro e ricco d'azione, adatto a tutta la famiglia.

Il Lupo e i Sette Capretti” è un inno al teatro, fatto con gusto, passione e con il piacere di condividere e stare insieme, proposto da La Casa delle Storie. La compagnia, nata nel 2001, è dedicata a tutta la famiglia e, con i suoi spettacoli, ha riscosso grande successo.

Anche perché i bambini possono divertirsi e immedesimarsi nei personaggi, grazie a un kit, situato accanto al posto assegnato, che permette loro di partecipare attivamente allo spettacolo. A volte, invece, saranno gli attori a uscire dallo spazio canonico del palco, annullando le separazioni esistenti e trasformando tutta la sala in un grande palcoscenico.

In scena, un lupo affamato e simpatico che non riesce a catturare i capretti, grazie all'aiuto della mamma capra. Si tratta, dunque, di uno spettacolo adatto a tutte le età, che trasmette un messaggio importante: il bambino ha bisogno di un adulto che lo guidi e lo aiuti ad affrontare i pericoli del mondo.

Lo spettacolo si svolgerà il 21 ottobre 2023 alle ore 15:00 presso il Teatro Manzoni. È possibile acquistare i biglietti a partire da 16 euro per gli adulti, 12.50 euro per i bambini dai 3 ai 14 anni e 6 euro per i bambini al di sotto dei 3 anni.

Per maggiori informazioni, visita il sito de La Casa delle Storie.

 

Di Barbara Spadafora

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Testo a cura di Tiziana Latorre

Un racconto fatto di bellezza assurda e sprecata, di amore infinito e sfinito della donna più bella mai esistita, della donna più triste mai vissuta”.

Grande attesa per lo spettacolo scritto e diretto da Filippo Timi, dal titolo Filippo Timi è Marilyn. Un omaggio alla figura femminile di Marylin Monroe, donna bellissima, amatissima, ma che nella vita privata ha sofferto di solitudine e infelicità.

Autore di spettacoli teatrali di successo, Filippo Timi è un attore amatissimo e conosciuto dal pubblico italiano per il suo grande talento, che si riflette anche sulla sua scrittura. Infatti, l’attore pugliese è anche un grande autore e il suo ultimo libro, “Marilyn”, pubblicato il 3 settembre per Feltrinelli editore, ne è la prova.

Il racconto parla della grande icona degli anni Cinquanta, Marilyn Monroe, della sua bellezza, della sua tristezza e di come è stata usata dagli uomini di potere, ma è anche un inno alla libertà. Infatti, vuole mettere a nudo le nostre fragilità, focalizzandosi in particolare su quella che è la nostra zona di comfort a cui ci “aggrappiamo” per non avere paura.

Con Domenico Ingenito, Lorenzo Parrotto, Matteo Prosperi, Federico Sciuto, Gianluca Vesce e Filippo Timi, il reading teatrale, tratto dal libro “Marilyn” , che si terrà il 25 settembre alle ore 19:00 al Teatro Franco Parenti in Sala Grandesarà dunque un’occasione imperdibile per scoprire una Marilyn inedita.

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In occasione dei trent’anni dalla chiusura di quello straordinario giornale che fu «L’Ora», e dei cinquant’anni del Teatro Parenti, in quest'ultimo  martedì 2 maggio alle ore 21,15, a Milano va in scena lo spettacolo-lettura Cuore di Cactus, di Antonio Calabrò, con letture di Fausto Russo Alesi e musiche di Giuseppe Vitaletti.
Il testo è tratto dal libro "Cuore di Cactus", di Antonio Calabrò, pubblicato da Sellerio.

Live the Beat: il concerto del coro gospel One Spirit Inside all'EcoTeatro di Milano|||

L'Associazione Black Inside presenta Live the Beat: il concerto del coro gospel One Spirit Inside che torna sul palco con la band dal vivo. Appuntamento lunedì 12 dicembre alle 21 presso l'EcoTeatro di Milano

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Testo di Tiziana Latorre

Dal 15 al 20 novembre 2022 al PACTA Salone di Milano, in anteprima arriva l’intreccio di due spettacoli dedicati a Pier Paolo Pasolini e Ezra Pound, due irregolari, due anticonvenzionali. Intitolati il primo, "PASOLINI - IN UN FUTURO APRILE" tratterà una lettura fatta da  Alessandro Pazzi sull’opera poetica a 100 anni dalla nascita e, il secondo, a 50 anni dalla sua scomparsa, Annig Raimondi, presiederà la prima assoluta di EZRA POUND – I CANTOS – Performance poetica in musica.

Due irregolari, due anticonvenzionali accomunati dalla scelta di mettersi in gioco in prima persona senza risparmiarsi. Quello fra Pasolini e Pound non è solo l'incontro fra due figure rivoluzionarie, sebbene idealmente antitetiche, è anche il confronto fra due poeti e fra due uomini legati da un rapporto di amore e odio, di pesanti eredità intellettuali, di conflitto e contatto. 50 anni fa scomparve Ezra Pound (1885-1972), poeta, saggista e traduttore statunitense. Fu una personalità molto controversa ma geniale. Avvicinò al modernismo uno dei più grandi autori del periodo, Thomas Stearns Eliot, che gli dedicherà la sua opera più famosa, "La terra desolata".

Cento anni fa nasceva un grande poeta del Novecento italiano: Pier Paolo Pasolini. Moravia lo definì “sacro”. "In un Futuro Aprile" racconta grazie ad Alessandro Pazzi, un Pasolini privato e pubblico si racconta attraverso l’acutezza della sua poesia; brandelli di vita che emergono, affondano e riemergono.
"La forza della poesia di Pasolini sta nella lucidità del verso, nella sua parola profonda e profetica. – spiega l'attore Alessandro Pazzi - Pasolini aveva un’onestà pura, quasi religiosa, nel leggere la realtà”. Un reading di ascolto, dove la parola spogliata di tutto arriva intensa, forte e necessaria. In scena una macchina da scrivere, quella che usava lui, con un foglio bianco, che rappresenta sia l’ultima poesia non scritta, sia il tremendo vuoto che la sua morte ha lasciato. Un attore da corpo alle parole mentre sullo schermo scorrono immagini e video creati per moltiplicare e accompagnare la parola. La drammaturgia attraversa le poesie e le tematiche care a Pasolini: le colpe dei padri  che ricadono sui figli, la purezza innocente della gioventù e della maturità peccaminosa, la vita come atto poetico, il rapporto con la madre vista come creatura di bellezza."

 

 

Contemporaneamente "I Cantos" di Ezra Pound, vogliono essere un compendio della storia e della civiltà contemporanea, un monologo-arringa composto da citazioni, dialoghi, narrazioni e canti contro quei mali, in primis Usura e Potere, che hanno distorto e stravolto i valori di un tempo. Nell'opera, Ezra Pound, ispirato dalla Divina Commedia, compie il rito della novecentesca discesa agli inferi con l’omaggio ai grandi classici greci e latini. A partire dall’Odissea omerica, Pound-Ulisse intraprende un viaggio solitario
alla presenza di manifestazioni soprannaturali correlate a personaggi contemporanei.

Esordisce l'attrice e regista Annig Raimondi - "L’influenza delle culture orientali, l’amore per Dante e Cavalcanti, il linguaggio limpido e diretto tipico dell’imagismo, la musicalità dei versi: sono alcuni degli aspetti che lo rendono un gigante della poesia e che non possono essere messi in ombra dalle sue adesioni politiche e dai suoi errori, per quanto indifendibili. Per lavorare a una trasposizione scenica di questo poema immenso ‘non si può che prenderne una parte, o meglio uno strato, per il tutto’, come suggerisce la figlia e traduttrice Mary de Racheviltz. Così ho fatto. Immagino The Cantos come la corsa di un’onda che trascina verso un ritorno al Mito e alla Luce, in una sorta di danza e contro danza tra parola, corpo, senso e suono. La performance, partendo da alcuni dei primi Cantos per poi passare a una parte dei Cantos Pisani, è organizzata secondo una partitura ritmica al fine di comporre una visione possibile dell’immenso Processo di Pound". 

Durante tutte le repliche, nel Foyer del teatro verrà trasmessa no-stop la videointervista dagli archivi di Rai Teche, PASOLINI INCONTRA EZRA POUND: la testimonianza filmata dell'incontro a Venezia nell'autunno del 1968 tra Pier Paolo Pasolini, ancora giovane, e il poeta americano Ezra Pound. Un evento di portata storica, per il mondo della letteratura e della poesia, ma anche nella vita dei due intellettuali. Da una parte Ezra Pound, ormai anziano e affaticato, apparentemente indifferente al peso della vita e delle vicissitudini attraversate, dall'esperienza di detenzione nel manicomio criminale di St. Elizabeths di Washington, dalle accuse di tradimento nei confronti del proprio Paese, l'America, per appoggiare il regime fascista. Dall'altra Pasolini scrittore e regista che proprio in quegli anni iniziava a godere i frutti di un lavoro a lungo criticato. L'incontro fra due figure rivoluzionarie, sebbene idealmente antitetiche, è anche il confronto fra due poeti e fra due uomini legati a doppio filo da un rapporto di amore e odio, di pesanti eredità intellettuali, di conflitto e contatto.

 

 

Per ulteriori info: 

Due sere vedranno susseguirsi la rappresentazione di entrambi gli spettacoli 

con Biglietto cumulativo per entrambi di 16€:

Giovedì 17 ore 19.00 Pound_I CANTOS, a seguire ore 20.00 Pasolini_IN UN FUTURO APRILE
Domenica 20 ore 17.30 Pasolini_IN UN FUTURO APRILE, a seguire ore 18.30 Pound_I CANTOS

 

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